Diventare psicologo: requisiti, costi, codice Ateco, contributi ENPAP e regimi contabili

Aprire la Partita Iva come psicologo è necessario nel momento in cui si sceglie di lavorare come libero professionista, ma quanto costa e come si apre? Leggi la nostra guida per scoprire come procedere.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Partita Iva psicologo
  • Per esercitare la professione di psicologo è necessario possedere una laurea magistrale in Psicologia, superare l’esame di Stato ed essere iscritti alla Sezione A dell’Albo.
  • Gli psicologi che si mettono in proprio sono tenuti ad aprire la Partita Iva per emettere fattura e dichiarare gli incassi.
  • Il codice Ateco di riferimento per la figura dello psicologo è 86.90.30: “Attività svolta da psicologi, per servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti.”

È necessario aprire la Partita Iva come psicologo o si può lavorare anche con prestazione occasionale? Se sei un giovane laureato o una giovane laureata in psicologia, ti starai chiedendo come funziona la professione e in che modo si può esercitare.

La figura dello psicologo, sempre più richiesta al giorno d’oggi, permette alle persone di prendersi cura della salute mentale delle persone. Gli psicologi possono lavorare come dipendenti o come liberi professionisti.

In quest’ultimo caso è necessaria l’apertura della Partita Iva come psicologo. Ma come funziona la Partita Iva in questo caso, come si apre e quali sono i costi legati alla professione? In questa guida approfondiremo tutti questi aspetti, e vedremo qual è il codice Ateco necessario per l’apertura della Partita Iva, quali sono i contributi previdenziali e i regimi contabili a cui è possibile aderire.

Chi è lo psicologo e di cosa si occupa

Negli ultimi anni è cresciuta l’importanza di prendersi cura della propria salute mentale, ed è anche per questo che sempre più persone scelgono di intraprendere l’affascinante strada della psicologia tra i vari studi universitari.

Per diventare psicologi ed esercitare la professione è tuttavia necessario seguire un lungo percorso professionale, ed essere in possesso di alcuni requisiti fondamentali, che sono:

  • conseguire la Laurea Magistrale in Psicologia;
  • superare l’esame di Stato per l’abilitazione;
  • iscriversi all’Albo professionale.

Il 19 novembre 2021 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge n. 163 del 8 novembre 2021 “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti”, che prevede l’abolizione dell’esame di Stato abilitante. Infatti, dall’abolizione dell’esame si otterrà l’abilitazione semplicemente dopo aver conseguito la laurea magistrale. Una volta che si rispettano tutti questi requisiti si può scegliere di mettersi in proprio, sia online che con uno studio.

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Partita Iva psicologo: è obbligatorio aprirla?

Gli psicologi possono esercitare in diversi ambiti lavorativi come nelle scuole, lavorare come psicologi per l’infanzia, negli ospedali e nelle strutture sanitarie, nelle comunità di recupero, ma anche in strutture di accoglienza. Si tratta nella maggior parte dei casi di lavori che possono essere svolti come dipendente.

In alternativa a questi ambiti, è possibile scegliere di lavorare in modo autonomo, aprendo uno studio. In tal caso, per lavorare da autonomo come psicologo è necessario aprire la Partita Iva.

Questo perché le prestazioni professionali come questa non possono essere eseguite con un lavoro di tipo occasionale. Inoltre, la Partita Iva permette sia di emettere fattura che di dichiarare gli incassi. 

Per aprire la Partita Iva come psicologo bisogna prima di tutto identificare il codice Ateco e il regime contabile a cui aderire, oltre all’iscrizione alla cassa previdenziale di riferimento. Una volta stabiliti questi due aspetti si procede con l’apertura vera e propria della Partita Iva che richiede solitamente costi contenuti.

La Partita Iva come psicologo si apre inviando il Modello AA9/12 all’Agenzia delle Entrate per via telematica sul sito ufficiale, oppure recandosi presso l’Agenzia delle Entrate con il proprio documento di riconoscimento valido. All’interno del modulo AA9/12 bisognerà inserire tutte le informazioni richieste, tra cui:

  • codice Ateco;
  • il regime contabile;
  • l’iscrizione alla cassa previdenziale.

Il modello va consegnato o inviato almeno 30 giorni dall’inizio dell’attività. Per aprire una Partita Iva comunque è possibile farsi affiancare da un commercialista.

Codice Ateco psicologo

Il codice Ateco è un codice alfanumerico composto da una lettera, e seguito da due fino a sei numeri, ed è indispensabile per la classificazione delle attività economiche a livello nazionale.

Il codice Ateco per psicologi è 86.90.30: “Attività svolta da psicologi – servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti.”

Con questo codice sono, inoltre, incluse altre attività, tra cui i servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti e lo psicologo del lavoro.

Il coefficiente di redditività previsto con questo codice Ateco è del 78%. Ciò significa che nel regime forfettario il reddito imponibile per il calcolo dell’imposta sostitutiva ammonta al 78% del totale degli incassi.

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Costi per aprire la Partita Iva come psicologo

Come abbiamo anticipato, non sono previsti costi elevati per l’apertura della Partita Iva. Tuttavia, per lo svolgimento e il mantenimento dell’attività sono previsti alcuni costi. Prima di aprire la Partita Iva è necessario aprire una casella di Posta Elettronica Certificata, o PEC, che comporta un costo esiguo di circa 5 euro annui. Tuttavia, per gli psicologi è possibile avere la PEC gratuitamente offerta dall’Ordine degli Psicologi.

Tuttavia, tra i costi previsti per la gestione della Partita Iva ci sono anche:

  • costi del commercialista;
  • quota annuale di iscrizione all’Ordine degli Psicologi;
  • contributi ENPAP;
  • imposta sostitutiva o imposta IRPEF (in base al regime contabile).

La quota annuale di iscrizione all’Ordine degli Psicologi varia in base alla Regione.

Partita Iva psicologo: regime contabile

I regimi contabili a cui gli psicologi possono aderire sono:

  • regime fiscale forfettario;
  • regime fiscale semplificato;
  • regime fiscale ordinario.

Con il regime contabile forfettario gli psicologi ottengono molti vantaggi, ma per aderire alla Partita Iva forfettaria devono rispettare principalmente due requisiti:

  • una fatturazione inferiore ai 65.000 euro annui (30.000 per lavoratori dipendenti);
  • spese per il personale inferiori a 20.000 euro.

Il regime forfettario prevede:

  • obbligo di fatturazione elettronica se si superano i 25.000 euro di fatturato;
  • imposta sostitutiva al 15% (5% per i primi 5 anni);
  • nessun obbligo di applicazione dell’Iva in fattura;
  • nessun obbligo di registrazione e tenuta delle scritture contabili (ad esclusione delle fatture).

Invece, per aderire al regime contabile semplificato, nel caso in cui non si possa o non si voglia aderire a quello forfettario, va rispettato un requisito: il limite di 400.000 euro di incassi per attività che effettuano prestazione di servizi e di 700.000 euro per le altre tipologie di attività. Questo regime fiscale prevede:

  • obbligo di fatturazione elettronica;
  • obbligo di conservare i registri Iva, il registro incassi e pagamenti, il registro dei beni ammortizzabili ed il Libro Unico del Lavoro;
  • applicazione dell’Iva in fattura;
  • tassazione IRPEF a scaglioni dal 23% al 43% sugli incassi percepiti.

Infine, il regime ordinario rappresenta la terza alternativa che, a differenza del regime semplificato, si basa sul principio di competenza per il computo dei ricavi su cui viene calcolato l’IRPEF. Con il regime ordinario e semplificato è, tuttavia, possibile scaricare i costi deducibili.

Cassa previdenziale psicologo

Partita Iva psicologo: cassa previdenziale ENPAP

Gli psicologi si iscrivono alla cassa previdenziale nota come ENPAP, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Psicologi. Si tratta di una fondazione che attua le tutele previdenziali e assistenziali a favore degli psicologi che svolgono la libera professione. I contributi ENPAP da pagare sono tre:

  • contributo soggettivo: pari al 10% del reddito netto, con un minimo di 780 euro;
  • contributo integrativo: pari al 2% del corrispettivo lordo con un minimo di 60 euro;
  • contributo di maternità: per il 2021 era pari a €105.

Il contributo soggettivo può essere elevato fino al 30% per gli psicologi che desiderano aumentare la pensione che riceveranno in futuro. Invece, il contributo integrativo viene addebitato in fattura al cliente.

Il contributo soggettivo, che deve essere di minimo 780 euro, può essere ridotto in casi speciali se si presentano determinate condizioni. Il contributo minimo può scendere a:

  • 390 euro: per chi svolge doppia attività, anche part-time, per i pensionati e per i soggetti che hanno subito un’interruzione di almeno 6 mesi per problemi di salute;
  • 260 euro: per chi non ha compiuto i 35 anni ed è iscritto da meno di 3 anni;
  • 156 euro: per chi ha ottenuto un reddito inferiore a 1.560 euro in un anno.

Le scadenze dei pagamenti dei contributi ENPAP sono due:

  • 1° marzo: versamento dell’acconto;
  • 1° ottobre: presentazione della comunicazione reddituale e pagamento del saldo.

Entro il 1° marzo bisogna quindi versare l’acconto che, se calcolato con il metodo storico, ammonta al 70% dei contributi soggettivo e integrativo dovuti nell’anno precedente. Il pagamento può essere effettuato mediante:

  • PagoPA;
  • F24;
  • bonifico bancario;
  • carta di credito ENPAP.

Gli psicologi, rientrando tra le professioni sanitarie, sono tenuti ad inviare al sistema tessera sanitaria, anche noto come STS, le fatture emesse per prestazioni di carattere sanitario intestate a persone fisiche e pagate con metodi di pagamento tracciabili.

Questo passaggio permette di identificare le spese sanitarie effettuate dai privati in modo da inserirle automaticamente nel modello precompilato della dichiarazione dei redditi. Gli psicologi devono effettuare l’invio delle fatture con cadenza semestrale rispettando le seguenti scadenze:

  • 30 settembre per il primo semestre;
  • 31 gennaio dell’anno successivo per il secondo semestre.

Tuttavia, il paziente ha il diritto di opporsi all’invio di dati personali, di conseguenza gli psicologi potranno inviare le fatture al STS omettendo il codice fiscale. Per le prestazioni non sanitarie gli psicologi che hanno superato i 25.000 euro di fatturato devono emettere la fattura elettronica, obbligatoria anche le Partite Iva forfettarie a partire da luglio 2022.

Invece, per le prestazioni sanitarie gli psicologi sono esonerati dalla fatturazione elettronica ma possono emettere una fattura normale e inviarla entro le scadenze previste al Sistema Tessera Sanitaria. Le scadenze per l’invio delle fatture potrebbero diventare a cadenza mensile piuttosto che semestrale nei prossimi anni.

Partita Iva psicologo – Domande frequenti

Quanto costa la Partita Iva per lo psicologo?

L’apertura della Partita Iva come psicologo è gratuita, ma i costi previsti per la gestione della Partita Iva sono: contributi ENPAP, imposta sostitutiva o IRPEF (in base al regime) e i costi del commercialista.

Quando aprire la Partita Iva come psicologo?

La Partita Iva come psicologo si può aprire dal momento in cui si ottiene l’abilitazione, ma prima di emettere la prima fattura.

Qual è il codice Ateco della Partita Iva come psicologo?

Il codice Ateco che corrisponde all’attività di psicologo è 86.90.30: “Attività svolta da psicologi, servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti. Scopri come aprire la Partita Iva qui.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 27 Giugno 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

2 commenti su “Diventare psicologo: requisiti, costi, codice Ateco, contributi ENPAP e regimi contabili”

  1. Buongiorno, ho trovato molto interessanti le informazioni sul vostro sito.
    Fornite anche consulenza?
    Vorrei avviare un progetto ma non so come fare e vorrei sapere se ci sono finanziamenti per sostenere le spese almeno iniziali per realizzare questo progetto.
    Grazie
    Simona

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