- L’Italia è all’87° posto su 146 nella classifica mondiale per le pari opportunità.
- Accrescere la conoscenza e la consapevolezza di questi temi, attraverso progetti formativi ed esperienze pilota presso i propri iscritti e iscritte, è tra le priorità degli Ordini professionali.
- Coinvolgere le istituzioni è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi, perché solo un’azione corale può essere in grado di adeguare il mondo professionale al nuovo contesto culturale e sociale.
L’Italia è all’87° posto su 146 nella classifica mondiale per le pari opportunità e i risultati della prima ricerca inter-ordinistica sul tema, con l’Osservatorio sulle pari opportunità di genere1, indicano che a subire discriminazioni nell’ambiente professionale sono specialmente le donne.
Ad essere difficoltoso per le lavoratrici autonome non è tanto l’accesso alla professione, ma il suo mantenimento nel tempo, questione che ha radici di natura culturale e nell’alternanza lavoro-famiglia. Vediamo quali sono i dati più salienti emersi dalle ultime ricerche.
Indice
Osservatorio pari opportunità nelle professioni: i dati
CNN: 890 risposte | CNDCEC: 1.324 risposte | CNF: 5.322 risposte | |
Donne | 54,8% | 57,2% | 69,4% |
Uomini | 44.3% | 41,2% | 28,6% |
Non risponde | 0,9% | 1,5% | 1,9% |
A presentare i dati del rapporto sulla prima ricerca inter-ordinistica per la parità di genere nelle professioni, è la presidente della Fondazione Ossicini, Elisabetta Camussi, psicologa e professoressa associata di psicologia sociale all’Università di Milano-Bicocca.
Fare formazione e ricerca, afferma la presidente, significa già intervenire e innescare il cambiamento e, in quest’ottica, i dati raccolti assumono una notevole rilevanza. La ricerca infatti ha coinvolto circa 15.000 persone appartenenti agli Ordini, di cui 7.500 circa sono coloro che hanno compilato il questionario sul tema, della durata di circa 20-25 minuti.
I commercialisti partecipanti sono stati 1.324, il 57,2% donne e il 41,2% uomini; per il Notariato ci sono stati 890 rispondenti, di cui il 54,8% donne e il 44,3% uomini; per l’Avvocatura le risposte sono state 5.322, di cui il 69,4% da parte di donne e il 28,6% uomini.
Sono le donne ad aver fornito la maggior parte delle risposte, ha confermato la presidente, perché più consapevoli e già sensibilizzate sulla tematica.
Pari opportunità: la situazione in Italia
I risultati parlano chiaro. La parità di genere in Italia presenta notevoli criticità e l’analisi dei dati è fondamentale per capire cosa si può fare e soprattutto perché farlo. Da professionista nell’ambito della psicologia sociale, la Dott.ssa Camussi presenta uno spaccato chiaro e netto della situazione nel nostro Paese, che purtroppo peggiora nel tempo, sotto questo aspetto.
Inequivocabili i dati del Global Gender Gap Report del World Economic Forum del 20242, che posizionano l’Italia all’87° posto su 146, con una perdita di ben 6 posizioni rispetto al 2023. In Europa, dietro all’Italia, ci sono solo Repubblica Ceca e Ungheria, per quanto riguarda:
- tasso di occupazione medio;
- posizionamento in ruoli apicali, politici e decisionali;
- livelli retributivi a parità di ruoli e posizioni;
- conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Si tratta di parametri davvero cruciali ai fini delle pari opportunità nelle professioni, che mettono in evidenza come le donne nel mondo del lavoro ci sono, ma le problematiche rimangono molte. Quali sono le barriere interne ed esterne, che causano questa situazione?
Focalizzarsi solo sui gruppi dove non c’è la parità è sbagliato, così come lo è pensare che si tratti di un problema delle donne. Questa disuguaglianza non va bene per la società in generale.
Da qui la necessità di realizzare un evento come questo, per fornire uno strumento scientifico, basato sui dati, condotto dagli Ordini, così da costruire strategie di intervento formativo per promuovere il cambiamento.
Partire dalla scuola rappresenta sempre un ottimo proposito per formare gli adulti di domani, in modo che siano più consapevoli, ma intanto gli studenti di oggi interagiscono con persone che non sono formate da questo punto di vista, per tale motivo bisogna intervenire anche su di loro per ottenere un cambiamento.
Pari opportunità nelle professioni: il gap di genere
Non si tratta di una questione di genere quindi di uomini contro donne, ma di ruoli, posizioni lavorative e situazioni difficili da cambiare. Difficili anche perché le donne non protestano, hanno imparato a stare nel posto che è stato loro assegnato.
E arrivare da sole a colmare il gap non è possibile, per questo va considerato il problema come elemento strutturale, il che richiede l’intervento e il cambiamento da parte di tutti. A tale scopo, la raccolta e la divulgazione dei dati statistici sono importanti, perché partecipare è già intervenire. Li presentiamo nel dettaglio.
1. L’accesso alle professioni
Il problema, lo confermano i dati, non riguarda l’accesso alle professioni, di per sé. Gli accessi infatti risultano essere più o meno paritari, tra uomini e donne, ma il problema è ciò che succede dopo, ciò che riguarda la permanenza e la progressione sul posto di lavoro e nel corso della carriera.
Questo dipende da aspettative di tipo sociale, ma anche interiorizzate, che rappresentano barriere ed elementi sistemici discriminanti.
2. La segregazione orizzontale
Interiorizzato, ad esempio, è il fatto che, anche all’interno di un Ordine o di una professione, ci siano ambiti considerati a prevalente a vocazione maschile o femminile. Un condizionamento che è intrinseco alla donna che quindi solo apparentemente è libera di scegliere.
Va da sé che a queste differenze corrispondono poi percorsi individuali diversi, differenze di retribuzione e di avanzamento nella carriera. Il passaggio che serve non è attribuire la colpa a qualcuno, ma aumentare la consapevolezza di tutti.
3. La conoscenza di Comitati o Commissioni per le Pari Opportunità
CNN donne | CNN uomini | CNDCEC donne | CNDCEC uomini | CNF donne | CNF uomini | |
Sì | 10,7% | 12,2% | 21,5% | 25,5% | 15,8% | 20,4% |
No | 20,2% | 26,1% | 27,4% | 25,1% | 17,1% | 17,2% |
Non so | 69,1% | 61,7% | 51,1% | 49,4% | 67,1% | 62,4% |
Come emerge dalla raccolta dati, la maggior parte dei professionisti all’interno degli Ordini è a conoscenza dell’esistenza dei comitati o commissioni per le pari opportunità, presso il Consiglio Nazionale degli Ordini, ma non dell’esistenza di un piano per la parità di genere, da attuare nei prossimi 5 anni nella professione.
4. La consapevolezza della asimmetrie
CNN donne | CNN uomini | CNDCEC donne | CNDCEC uomini | CNF donne | CNF uomini | |
Sì | 39,8% | 3,8% | 58,8% | 10,8% | 58,1% | 11,4% |
No | 60,2% | 96,2% | 41,2% | 89,2% | 41,9% | 88,6% |
Ciò che emerge su questo tema è che la percezione è differente tra donne e uomini.
Le problematiche principali riguardano le opportunità di fare carriera, le differenze di reddito, la valorizzazione delle competenze ma anche aspetti trasversali alla professione, quali l’alternanza lavoro e famiglia, la genitorialità, la presenza di stereotipi di genere nelle relative categorie di appartenenza.
Cosa si può fare: gli obiettivi
In dirittura d’arrivo, la presidente ribadisce la necessità di lavorare a livello istituzionale e non individuale perché ci sono vincoli strutturali e sistemici a fare da barriera alla realizzazione professionale e alla crescita personale.
L’Osservatorio intravede, tra le soluzioni possibili, in primis il cambiamento culturale e la sensibilizzazione sui pregiudizi, nonché il sostegno alle donne nel fare rete e il potenziamento di soft e smart skills.
Osservatorio pari opportunità nelle professioni – Domande frequenti
Mettere a disposizione uno strumento di rilevazione e il supporto scientifico per l’analisi dei risultati, la ricerca delle buone pratiche e la definizione e realizzazione delle strategie di intervento per promuovere e realizzare l’equità tra i generi.
Elena Bonetti è Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia dal 13 febbraio 2021.
- Presentazione della prima ricerca inter-ordinistica. Osservatorio Pari Opportunità professioni ordinistiche, CNOP, fondazioneossicini.it ↩︎
- Global Gender Gap Report 2024, World Economic Forum, weforum.ord ↩︎
Natalia Piemontese
Giornalista