- Il trattamento fiscale degli omaggi ai dipendenti funziona in modo diverso per lavoratori e aziende.
- Gli omaggi sono totalmente deducibili e detraibili per l’azienda se il loro valore è inferiore a 50 euro, ma si possono scaricare secondo precisi limiti.
- Per i lavoratori, gli omaggi aziendali concorrono alla formazione del reddito e sono tassati ai fini IRPEF se superano la soglia di esenzione fissata per i fringe benefits.
L’erogazione di omaggi ai dipendenti o ai clienti è una pratica sempre più diffusa all’interno delle aziende e viene fatta sia per premiare i propri lavoratori o collaboratori per l’impegno, sia per acquisire nuovi clienti o fidelizzare quelli già esistenti, tramite operazioni di marketing mirate, con gadget, penne, agende o altri prodotti brandizzati.
Il trattamento fiscale di questi “regali” che vengono dati a dipendenti o clienti è variabile in base a diversi aspetti: infatti, è prevista la totale detrazione IVA e deducibilità dei costi solo se il loro valore unitario non supera la soglia di 50 euro. Al di sopra di questo limite si applicano le regole relative alle spese di rappresentanza. Ulteriori differenze riguardano il trattamento fiscale per le aziende e per i professionisti.
Scopriamo come si fatturano gli omaggi ai dipendenti o ai clienti, quali sono i costi deducibili e quando è prevista la detraibilità dell’IVA per le imprese, oltre alle normative vigenti per i lavoratori. Vediamo anche quali sono le regole per i professionisti e gli autonomi.
Indice
Omaggi ai dipendenti e ai clienti: le regole
Durante le festività natalizie sono frequenti gli omaggi forniti ai dipendenti o ai clienti da parte dell’azienda: si tratta, solitamente, di “premi” o “regali” che vengono effettuati per gratificare il lavoratore da un lato, oppure per acquisire o fidelizzare un cliente dall’altro lato. Spesso ci si chiede quando è possibile portare in detrazione l’IVA o dedurre i costi relativi a questi omaggi.
In linea generale, i regali di natale aziendali e gli omaggi ai dipendenti di valore inferiore a 50 euro sono sempre deducibili come spese di rappresentanza, mentre quelli di valore superiore lo sono solo se rispettano alcune caratteristiche fondamentali.
Per stabilire la deducibilità degli omaggi occorre valutare se questi ultimi rientrano o meno nelle spese di rappresentanza, ovvero se soddisfano queste caratteristiche:
- gratuità, non esiste corrispondenza dai destinatari dei beni;
- finalità promozionali, ovvero sponsorizzano e promuovono l’immagine dell’azienda;
- ragionevolezza, in quanto possono creare benefici futuri per l’impresa;
- coerenza con le pratiche commerciali del settore.
Tuttavia, la cessione gratuita di beni ai collaboratori da parte dell’azienda non rientra nelle spese di rappresentanza, ma nei costi del personale. Non sempre gli omaggi ai dipendenti sono prodotti dall’azienda, ma questo dettaglio non interferisce con il trattamento fiscale degli stessi.
Omaggi ai dipendenti in busta paga e fringe benefit
L’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello numero 89 dell’11 aprile 20241, ha chiarito che tali omaggi concorrono alla formazione del reddito del lavoratore dipendente e, se superano la soglia di esenzione dei fringe benefits aziendali, devono essere tassati ai fini IRPEF.
Ciò significa che se tali omaggi non superano le soglie fissate dal TUIR possono essere inseriti nella busta paga solamente come indicazione (in quanto esenti da tassazione, come i fringe benefits); mentre se superano le soglie limite non solo andranno inseriti in busta paga, ma costituiranno anche la base imponibile per il calcolo dell’IRPEF e dei contributi INPS.
Il tetto massimo per l’esenzione è generalmente fissato a 258,23 euro ma, per l’anno in corso, la Legge di Bilancio 2024 lo ha innalzato a:
- 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti;
- 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.
Omaggi ai dipendenti: deducibilità dei costi
I costi sostenuti per elargire gli omaggi gratuiti ai dipendenti o ai clienti sono completamente deducibili solo se il valore unitario di tali beni è inferiore a 50 euro, a prescindere dai requisiti previsti per le spese di rappresentanza. Allo stesso modo si applica la piena detrazione Iva.
Per valore unitario si intende l’omaggio nel suo complesso e non il costo dei singoli prodotti/beni: considerando, per esempio, un cesto natalizio, il valore unitario non è quello di ciascun singolo prodotto all’interno del cesto bensì il valore complessivo dello stesso.
Sugli omaggi che hanno un valore unitario inferiore a 50 euro, quindi, si possono dedurre i costi nei limiti complessivi delle spese di rappresentanza fissati dal D.M. 19/11/2008 (aggiornati dal 2016):
- 1,5% dei ricavi e proventi fino a 10 milioni di euro;
- 0,6% dei ricavi e proventi tra i 10 milioni e i 50 milioni di euro;
- 0,4% dei ricavi e proventi che eccedono i 50 milioni di euro.
Detraibilità IVA sugli omaggi aziendali
Il valore unitario di 50 euro opera anche nel regime di detraibilità dell’IVA: ciò significa che gli omaggi ai dipendenti che non superano tale soglia sono totalmente detraibili ai fini IVA e la cessione non è soggetta all’imposta sul valore aggiunto; mentre gli omaggi che superano la soglia di 50 euro non sono detraibili completamente.
Bisogna però distinguere diverse tipologie di omaggi:
- quelli rientranti nelle attività di impresa;
- le cessioni gratuite di beni di propria produzione.
Gli omaggi di beni la cui produzione o commercio non rientra nelle attività di impresa sono esclusi dal campo di applicazione IVA e non prevedono l’obbligo di emissione di fattura se consegnati a terze parti.
Detraibilità IRAP
Per quanto riguarda la detraibilità IRAP, bisogna specificare che le spese relative agli omaggi gratuiti per i dipendenti (che come abbiamo visto rientrano nei costi del personale) non concorrono alla formazione della base imponibile per questa imposta e, quindi, l’IRAP risulta indetraibile.
Qualora gli omaggi venissero utilizzati per svolgere attività lavorativa, allora la spesa sostenuta rientrerebbe nel calcolo del reddito imponibile IRAP e dunque risulterebbe detraibile.
Professionisti e lavoratori autonomi: come funzionano gli omaggi
Un discorso a parte riguarda la deducibilità e detraibilità degli omaggi per i professionisti e i lavoratori autonomi: in base a quanto stabilito dall’articolo 54 del TUIR, i costi dei beni che si intendono elargire gratuitamente a terzi sono deducibili come spese di rappresentanza.
In questo caso, quindi, le regole sono diverse rispetto a quanto previsto per le imprese: i costi saranno deducibili dal reddito del professionista nel limite dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta in cui l’omaggio viene ceduto.
Le spese, invece, saranno deducibili con metodo per cassa, mentre ai fini IVA l’importo è detraibile se il valore dell’omaggio singolo non supera la soglia dei 50 euro.
Omaggi ai dipendenti – Domande frequenti
Gli omaggi ai dipendenti possono essere sia beni prodotti dall’azienda, sia beni non prodotti dall’azienda, che quest’ultima decide di offrire in regalo ai propri collaboratori.
Gli omaggi ai dipendenti o ai clienti sono deducibili interamente, se di valore unitario non superiore a 50,00 euro. Oltre questa soglia non si può detrarre l’Iva.
Gli omaggi in favore dei dipendenti o dei partner devono figurare sotto la voce spese di rappresentanza: in questo caso l’azienda non è obbligata ad emettere la fattura, ma solo un ddt con la causale “omaggio”. Infatti, la cessione di beni è slegata dall’attività dell’azienda.
- Risposta ad interpello n.89/2024, Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor