- L’obsolescenza programmata è quel meccanismo per cui elettrodomestici e prodotti tecnologici terminano il loro ciclo di vita dopo alcuni anni dall’acquisto, spesso a seguito dello scadere della copertura assicurativa.
- La Commissione Europea già al 30 marzo 2022 aveva presentato una proposta per contrastare l’obsolescenza programmata tramite strumenti di economia circolare.
- Arrivano quest’anno delle proposte attuative in questa direzione, tra cui il diritto alla riparazione.
L’economia circolare è una componente che prende sempre maggiore rilievo in Europa, e alla sua base c’è la necessità di recuperare materiali e prodotti al termine del loro ciclo di vita per reimmetterli nel mercato. L’obsolescenza programmata diventa in quest’ottica un fattore da limitare il più possibile.
Lo scorso anno la Commissione Europea aveva presentato una proposta, con il regolamento “Ecodesign”, per far fronte all’obsolescenza programmata con strategie di recupero e riparazione dei prodotti, indicando anche una lista di pratiche commerciali di fatto vietate.
Tuttavia per l’attuazione della proposta alcune direttive sono arrivate non prima di marzo di quest’anno: vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Indice
Cos’è l’obsolescenza programmata
L’obsolescenza programmata è in tutto e per tutto una strategia messa in campo dalle industrie che producono e vendono prodotti di elettronica, come elettrodomestici, ma anche oggetti di tecnologia. Si tratta nello specifico di una pianificazione precisa sul ciclo vitale del prodotto.
Generalmente ogni prodotto venduto che rientra in queste categorie ha una garanzia che copre da eventuali danni o malfunzionamenti per i primi anni di vita degli oggetti. Tuttavia spesso allo scadere di tale assicurazione i prodotti diventano inutilizzabili oppure obsoleti, perché terminano il loro ciclo di vita, molto presto.
A livello di marketing è facile immaginare a cosa serve l’obsolescenza programmata: il proprietario del prodotto non può più accedere alle riparazioni tramite assicurazione, e il prezzo per rimettere a nuovo il prodotto spesso è maggiore rispetto all’investimento per acquistarne uno nuovo.
E da qui arrivano nuove proposte sul mercato, con prodotti simili venduti proprio a chi non può più utilizzare il proprio elettrodomestico o prodotto tecnologico a causa dell’obsolescenza programmata. A puntare il dito contro questa pratica è la Commissione Europea, che vede in essa un ostacolo allo sviluppo di un’economia circolare.
Cos’è il regolamento “Ecodesign”
La Commissione Europea ha quindi proposto già lo scorso anno un regolamento specifico, “Ecodesign” per incentivare il recupero e il riutilizzo di materiali e prodotti.
La proposta era stata presentata il 30 marzo 2022, con lo scopo di incentivare in tutto e per tutto l’economia circolare. Anche l’Italia, con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, partecipa alle iniziative.
A gennaio 2023 l’argomento è stato riproposto tramite una consultazione pubblica, ovvero con “Nuove priorità per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili”. Si tratta in questo caso di linee guida generali per intervenire sulla questione della progettazione dei prodotti, e per superare l’obsolescenza programmata.
Il regolamento si pone in un quadro piuttosto allarmante sulla produzione di rifiuti intorno a prodotti tecnologici e di elettronica, con milioni di tonnellate di materiali che non vengono più recuperati.
Dall’altro lato, la scarsità delle risorse degli ultimi anni ha messo in luce la necessità di intervenire con azioni di recupero dei materiali derivati da questi prodotti che vengono scartati.
Senza calcolare che lo spreco di questi prodotti secondo gli studi provoca l’emissione di almeno 261 milioni di tonnellate di gas a effetto serra: uno scenario su cui l’Europa ha deciso di intervenire, anche a fronte dell’effettiva perdita economica dei consumatori a causa dell’obsolescenza programmata.
Obiettivi dell’UE con il nuovo regolamento
L’Unione Europea vuole intervenire con l’obiettivo di rimediare a questo spreco di risorse, immettendole nuovamente in circolo sul mercato grazie a operazioni di economia circolare.
Il punto di partenza è garantire che i prodotti che vengono messi in commercio possano essere facilmente riciclati e le cui parti possano essere recuperate per creare nuovi prodotti.
Dall’altro lato l’UE pianifica nuove norme per consentire ai consumatori di essere informati sul ciclo di vita effettivo di un prodotto, evitando così pratiche considerate scorrette come l’obsolescenza programmata.
Ma l’UE punta il dito anche contro il greenwashing, ovvero l’ecologismo di facciata: si tratta anche in questo caso di un’operazione di marketing, volta a far passare un determinato marchio o prodotto come ecosostenibile, quando in realtà non lo è.
Al centro del nuovo regolamento c’è anche l’obiettivo di informare i consumatori sulle possibilità di riparazione dei prodotti acquistati, sia nel periodo coperto da garanzia, sia nel periodo successivo, anche relativamente alla possibilità di trovare facilmente pezzi di ricambio.
UE contro l’obsolescenza programmata: provvedimenti 2023
Gli obiettivi dell’Unione Europea vengono nuovamente presi in esame quest’anno, come riporta il Ministero delle Imprese e del Made in Italy:
“La consultazione pubblica avviata dalla Commissione si pone l’obiettivo di coinvolgere i portatori di interesse nella definizione dei prodotti dai quali iniziare il lavoro di definizione delle specifiche di progettazione ecocompatibile.”
Sono quindi stati definiti i prodotti che rientreranno nel più ampio piano di produzione secondo le linee guida europee, ovvero seguendo gli obiettivi del regolamento, e rientrano in queste categorie:
- prodotti finali: sono inclusi mobili, prodotti in ceramica, tessuti, materassi, pneumatici, pitture, cosmetici, giocattoli, prodotti igienici assorbenti;
- prodotti intermedi: sono inclusi materiali come ferro, acciaio, ghisa, alluminio, sostanze chimiche, plastica, carta, vetro;
- misure orizzontali: si parla di durabilità, possibilità di riciclo e riutilizzo.
La Commissione Europea è quindi al lavoro per definire l’ordine di priorità degli interventi per questi prodotti, con gli aspetti peculiari, l’applicabilità delle nuove misure, il potenziale di miglioramento e gli aspetti per andare nella direzione dell’economia circolare.
La consultazione su questi argomenti terminerà il 12 maggio 2023, e darà il via a precise disposizioni per la produzione di materiali e prodotti finali eco compatibili.
Obsolescenza programmata: il diritto alla riparazione
Un punto importante affrontato dal regolamento e di cui si continua a discutere è il diritto alla riparazione. Si fa riferimento in questo caso ad una tutela per il consumatore finale, che deve poter intervenire facilmente a riparare l’elettrodomestico malfunzionante.
L’UE vuole dare priorità alla riparazione al posto della sostituzione, e per farlo vengono pianificate strategie per incentivare il settore delle riparazioni da un lato e introdurre nuove regole in tal senso per i produttori dall’altro.
La riparazione deve essere quindi accessibile ai consumatori sia nel periodo di copertura della garanzia successivo all’acquisto, in modo gratuito, sia dopo lo scadere di tale periodo, per cui il consumatore deve poter conoscere strumenti e soggetti a cui rivolgersi per la riparazione.
Uno dei problemi che spinge i consumatori a prediligere la sostituzione è la difficoltà nel trovare i mezzi per la riparazione, oltre al dispendio economico elevato per poter riparare un oggetto di elettronica. Basta pensare che ad oggi è più dispendioso nella maggior parte dei casi scegliere di riparare un elettrodomestico piuttosto che cambiarlo.
Secondo le direttive UE, ogni stato dovrà disporre di una piattaforma online dedicata alla riparazione, per consentire la giusta informazione e mantenere i prezzi contenuti, mettendo in contatto i consumatori direttamente con chi si occupa delle riparazioni.
Si parla quindi dell’introduzione di un “European Repair Information Form” che contiene tutte le informazioni del caso, per garantire anche la correttezza nel trattamento economico. L’UE vuole anche mantenere alti gli standard di qualità in questo proposito.
Obsolescenza programmata – Domande frequenti
L’obsolescenza programmata è una strategia messa in campo dalle industrie che producono e vendono prodotti di elettronica, come elettrodomestici, ma anche oggetti di tecnologia. Si tratta di una pianificazione precisa sul ciclo vitale del prodotto.
Si tratta di un regolamento proposto dalla Commissione Europea per incentivare il recupero di materiali e prodotti elettronici: tutti i dettagli nell’articolo.
L’UE pianifica di introdurre regole precise per consentire ai consumatori di accedere a tutte le informazioni sul ciclo di vita di un prodotto, sui possibili strumenti per la riparazione e sugli oggetti di ricambio.
Valeria Oggero
Giornalista