- La no tax area rappresenta una soglia di reddito al di sotto della quale il contribuente non è tenuto al versamento delle tasse e si applica sia ai lavoratori dipendenti che ai pensionati e gli autonomi.
- La no tax area per il 2024 è di 8.500 euro per dipendenti e pensionati e di 5.500 euro per gli autonomi.
- Il governo sta ipotizzando di allargare le possibilità di esenzione dalla tassazione, con la previsione di una nuova no tax area a 12.000 euro per il 2025.
Quando si parla di no tax area si fa riferimento ad una certa soglia di ricavi annui al di sotto della quale non è necessario versare alcuna imposta. Nel nostro paese infatti i redditi percepiti dal proprio lavoro o dalla pensione vengono tassati secondo diverse norme, partendo dall’applicazione dell’IRPEF.
Ma se un lavoratore autonomo, un dipendente o un pensionato guadagnano una cifra molto bassa, sono esonerati dal versare le imposte allo Stato. Queste soglie negli ultimi anni sono cambiate diverse volte, a seguito di decisioni specifiche dei governi. Al momento i pensionati e i lavoratori dipendenti possono essere esonerati dal versamento delle tasse entro limiti più convenienti rispetto a quanto accade con le partite IVA.
Il governo attuale sta inoltre ipotizzando un nuovo taglio delle tasse agendo in primis sulle aliquote IRPEF e poi ampliando il range di esenzione della no tax area, secondo alcune proposte fino a 12.000 euro. Ma vediamo in questo articolo cosa si intende per no tax area e come si applica attualmente.
Indice
Cos’è la no tax area
Chi rientra nella no tax area IRPEF può essere esonerato dal pagamento delle imposte: si tratta di tutti quei casi in cui il guadagno, calcolato a livello annuale complessivo, è inferiore a certe soglie, ovvero molto basso.
Si parla quindi di una particolare fascia di esenzione fiscale applicabile a diversi soggetti che normalmente sarebbero assoggettati all’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche.
Questa fascia di esenzione non si applica per redditi derivati da fabbricati o terreni, redditi di impresa o di capitale, ma solamente su quelli di persone fisiche come lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi soggetti all’IRPEF.
Chi rientra in questo range di reddito di fatto ha un ricavo basso e non può neanche accedere a particolari detrazioni fiscali, in quanto non vi è un’imposta da pagare su cui applicarle.
Come funziona la no tax area
La no tax area prevede l’esenzione dalle tasse entro una soglia che negli ultimi anni è stata soggetta a numerose modifiche. I governi infatti hanno deciso nel tempo di ampliare la possibilità di esonero dal pagamento, a supporto di coloro che hanno guadagni piuttosto limitati durante l’anno.
In particolare, questo range è stabilito come segue per diversi soggetti:
- lavoratori dipendenti: fino a 8.500 euro annui;
- pensionati: fino a 8.500 euro annui;
- lavoratori autonomi: fino a 5.500 euro;
- famiglie monoreddito formate da genitori con due figli: 16.500 euro.
Risulta evidente al momento una distinzione netta tra coloro che percepiscono redditi di lavoro autonomo, che possono accedere ad un range detassato piuttosto basso e i lavoratori dipendenti o pensionati, che possono avvalersi di una soglia più elevata.
In precedenza tale limite era fissato a 8.174 euro per i dipendenti, mentre con le manovre finanziarie degli ultimi anni questo è stato equiparato a quello dei pensionati. Ancora nulla di nuovo invece per le partite IVA ordinarie, che possono accedere alla no tax area con importo decisamente più basso.
Contribuente incapiente nella no tax area
Bisogna evidenziare come accedendo alla no tax area di fatto si vanno ad azzerare le imposte IRPEF, per cui il lavoratore coinvolto non può poi detrarre alcune spese come accade invece pagando le tasse. Facciamo un esempio: un lavoratore ha percepito durante l’anno 6.000 euro di reddito e ha effettuato diverse spese di natura sanitaria.
Dato che si trova all’interno della no tax area, non dovrà versare alcuna tassa IRPEF allo Stato. Tuttavia questo comporta l’impossibilità anche di avvalersi della detrazione a cui invece può accedere sulle spese mediche. Di fatto questa agevolazione va perduta perché le imposte versate sono pari a zero. In questa situazione il contribuente è detto incapiente, ovvero non può applicare alcuna detrazione.
No tax area: chi è esonerato dalle tasse
Ricapitolando, ad essere esonerati dalle tasse sono coloro che rientrano nei range di reddito visti sopra e che quindi guadagnano cifre annuali molto basse. Questo coinvolge i lavoratori dipendenti, tutti coloro che percepiscono una pensione dall’INPS e i lavoratori autonomi con regime ordinario o lavoratori occasionali.
Sono escluse quindi tutte le imprese, organizzate in qualunque forma, le società e coloro che percepiscono ricavi derivati da terreni, fabbricati, investimenti e così via. Non ne fanno parte neanche coloro che percepiscono redditi di capitale.
In tutti questi casi non si attiva la no tax area anche se si applica l’IRPEF per la tassazione. Infine sono esclusi anche i lavoratori con partita IVA forfettaria.
No tax area: possibile per il regime forfettario?
Bisogna fare un importante chiarimento: le regole che abbiamo visto fino a qui, valide per i lavoratori autonomi, sono riferite a coloro che lavorano con regime fiscale ordinario, ovvero applicano gli scaglioni IRPEF in base alle aliquote stabilite per l’anno in corso, oppure per chi lavora in modo occasionale.
Questo non vale per chi opera con il regime fiscale forfettario, particolarmente vantaggioso perché stabilisce una imposta sostitutiva unica al posto di diversi scaglioni, molto più bassa.
Per chi aderisce a questo regime agevolato non si applica alcuna no tax area: i redditi sono tassati fin da subito indipendentemente da quanto si guadagna durante l’anno. Non bisogna quindi confondersi su questo punto: le partite IVA forfettarie non possono accedere alla no tax area.
No tax area: ipotesi per il 2025
Il governo sta ipotizzando l’arrivo di una nuova soglia per ciò che riguarda la no tax area, che potrebbe coinvolgere tutti i lavoratori. Secondo le prime indiscrezioni, si parla di una mossa che rientra nel taglio delle tasse generale a cui punterà la Legge di Bilancio 2025 e potrebbe garantire un’esenzione dalle imposte sotto i 12.000 euro annui di reddito.
Si parla di un azzeramento delle imposte sotto una soglia allargata che andrebbe a vantaggio di numerosi lavoratori dipendenti o pensionati. L’ipotesi arriva in un momento in cui si fa sempre più stringente la necessità di intervenire sull’elevata pressione fiscale del paese, con l’obiettivo di sostenere la ripresa economica dopo un periodo di elevata inflazione.
La nuova no tax area in ogni modo sarà confermata solamente con la pubblicazione del testo definitivo della manovra 2025, per cui per il momento si possono solo fare delle ipotesi. Non è quindi ancora chiaro se la novità coinvolgerà anche le partite IVA, per cui al momento il range di esenzione è il più basso applicato.
No tax area all’estero: alcuni esempi
La no tax area non è uno strumento presente solamente in Italia, ma anche in altri stati sono previsti particolari casi di esenzione dalle tasse in relazione a ciò che viene guadagnato durante l’anno. Facciamo qui di seguito alcuni esempi, tenendo conto che all’estero ogni paese ha una tassazione differente rispetto alla nostra:
- Francia: esenzione fino a 9.964 euro di reddito;
- Germania: no tax area fino a 11.604 euro di reddito per chi vive da solo, mentre per le coppie sposate o conviventi sale a 23.208 euro;
- Gran Bretagna: no tax area sotto 15.000 euro circa;
- Spagna: esenzione sotto 15.000 euro.
Questi sono sono alcuni esempi di come vengono applicate le esenzioni alle tasse nei paesi più simili all’Italia in quanto a sistema fiscale, tenendo presente che comunque si applicano imposte diverse rispetto a quelle italiane. In tutti i casi la no tax area è più ampia all’estero rispetto a come accade nel nostro paese, per cui le soglie nel 2024 sono di molto inferiori.
No tax area – Domande frequenti
Si rientra nell’area di esenzione dalle tasse con redditi particolarmente bassi, ovvero sotto 8.500 euro per dipendenti e pensionati e 5.500 euro per autonomi.
A non pagare l’IRPEF sono coloro che rientrano nella no tax area oppure i lavoratori autonomi in regime forfettario, che versano le proprie tasse in base all’imposta sostitutiva unica.
Per i lavoratori dipendenti il reddito minimo è fissato a 8.500 euro, con la stessa soglia valida anche per i pensionati. Gli autonomi e chi lavora con prestazione occasionale accedono all’esenzione entro un limite più basso, a 5.500 euro.
Al momento il governo sta ipotizzando l’applicazione della no tax area sotto la soglia si 12.000 euro annui. Per ora è solamente una proposta, per cui si attende la Legge di Bilancio 2025.
Valeria Oggero
Giornalista