- L’Agenzia delle Entrate ha dettato le regole per il due, cinque ed otto per mille.
- I sostituti d’imposta possono consegnare le schede alla posta o ad un intermediario.
- La scelta della destinazione del due, del cinque e dell’otto per mille è facoltativa.
Il legislatore ha definito i termini e le modalità attraverso le quali i sostituti d’imposta devono provvedere ad inviare i dati relativi alla destinazione del due, del cinque e dell’otto per mille dell’Irpef. Le indicazioni si riferiscono, ovviamente, al Modello 730/2023.
Di prassi, i sostituti d’imposta ricevono direttamente le buste contenenti la dichiarazione dei redditi dai dipendenti e dai collaboratori e, successivamente, provvedono a consegnarle ad un intermediario abilitato o a Poste italiane perché vengano girate all’Agenzia delle Entrate.
A fornire le indicazioni relative al due, cinque ed otto per mille è stata direttamente l’AdE, attraverso un provvedimento datato 16 maggio 2023 a firma del direttore Ernesto Maria Ruffini.
Le istruzioni fornite risultano essere perfettamente in linea con quanto stabilito dall’articolo 4, comma 2 del Decreto Legge n. 51/2023. Sostanzialmente, allo stato attuale, nulla risulta essere cambiato rispetto alle modalità di inoltre previste per l’ultimo periodo d’imposta.
Indice
Modello 730/2023, destinazione del 2, 5, 8 per mille
L’Agenzia delle Entrate, attraverso un provvedimento datato 16 maggio 2023, ha dettato le regole attraverso le quali i sostituti d’imposta devono inviare le schede nelle quali sono contenute le scelte effettuate dai propri assistiti per quanto riguarda la destinazione, all’interno del Modello 730/2023, del due, del cinque e dell’otto per mille.
Il nuovo provvedimento, in estrema sintesi, richiama le disposizioni contenute all’interno dell’articolo 4, comma 2, del Decreto Legge n. 51 del 10 maggio 2023.
Questa norma risulta essere di particolare importante, in quanto ha previsto che i sostituti d’imposta, almeno per quanto riguarda il periodo d’imposta 2022, siano tenuti a rispettare le disposizioni contenute all’interno dell’articolo 17, comma 1, del Decreto n. 164 del 31 maggio 1999.
Sono sottoposte alle disposizioni previste da queste norme i sostituti d’imposta che provvedono a fornire assistenza fiscale ai propri dipendenti e collaboratori e che, per questo motivo, devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate, le scelte relative alle destinazioni del due, del cinque e dell’otto per mille.
Come inviare la documentazione
È bene ricordare che la dematerializzazione delle schede, che è stata introdotta da poco, è stata prorogata fino al 2024. Questa novità quindi, dovrà ancora attendere il prossimo anno per essere applicata, per cui attualmente prosegue la modalità ordinaria.
Fatta questa doverosa e necessaria premessa, possiamo passare ad analizzare quali sono le modalità e le tempistiche per provvedere alla trasmissione delle schede che contengono al loro interno le scelte per la destinazione del 2, del cinque e dell’otto per mille da parte dei sostituti d’imposta.
La scelta a chi e come destinare l’otto per mille dell’Irpef è facoltativa. Il contribuente ha la possibilità di non destinare niente.
L’invio dei dati contenuti all’interno del Modello 730 2023 direttamente all’Agenzia delle Entrate può essere effettuato scegliendo uno dei seguenti canali:
- intermediario regolarmente abilitato all’invio della documentazione ai sensi dell’articolo 3, comma 3 del Decreto n. 322 del 22 luglio 2988 del Presidente della Repubblica;
- ufficio postale.
I sostituti d’imposta devono prestare particolare attenzione nel momento in cui consegnano le schede. In particolare la pratica deve essere gestita come segue:
- le schede devono necessariamente essere contenute all’interno dell’apposita busta, così come previsto all’interno dell’allegato 2 del provvedimento diramato lo scorso 6 febbraio 2023, con il quale è stato approvato il Modello 730/2023. Le buste devono essere sigillate e contrassegnate direttamente dai contribuenti sui lembi di chiusura;
- nel caso in cui si dovesse optare per una normale busta di corrispondenza, questa deve essere sigillata e contrassegnata direttamente dal contribuente sui lembi di chiusura. La busta deve necessariamente avere le caratteristiche che sono state indicate all’interno del punto 10.5 del provvedimento del 6 febbraio 2023.
Come inviare le schede del Modello 730
Come devono essere inviate le buste? Nel caso in cui dovessero essere consegnate direttamente ad un intermediario, i sostituti d’imposta devono utilizzare la bolla di consegna prevista all’interno dell’allegato 1 del provvedimento attraverso il quale è stato approvato il Modello 730/2023.
Al suo interno devono essere indicati i codici fiscali dei dipendenti e dei collaboratori che hanno provveduto ad effettuare una determinata scelta sulla destinazione del due, del cinque e dell’otto per mille.
A questo punto, gli intermediari saranno tenuti a rilasciare direttamente al sostituto d’imposta una copia della bolla di consegna, che deve obbligatoriamente contenere l’impegno a trasmettere telematicamente i dati che sono contenuti all’interno dei Modelli 730-4 e 730-1.
Qualora il sostituto d’imposta abbia optato per consegnare le buste ad un qualsiasi ufficio postale, dovrà provvedere a compilare la bolla di consegna senza indicare i codici fiscali dei soggetti che hanno effettuato le scelte. In questo caso sarà necessario raggruppare le buste all’interno di pacchi chiusi, che devono contenere cento pezzi.
Modello 730/2023 – Domande frequenti
I sostituti d’imposta possono optare per un intermediario abilitato o per un ufficio postale.
No, i dipendenti ed i collaboratori possono scegliere liberamente, anche di non destinare nulla. Scopri come funziona l’invio in questo articolo.
No, sostanzialmente sono state confermate le regole dello scorso anno. Dal 2024 invece alcune procedure potranno essere assolte telematicamente.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista