- Arriva un nuovo misuratore di affidabilità fiscale per le partite IVA: non si tratta di un redditometro o di uno strumento simile, ma di un incentivo per l’adesione al concordato preventivo biennale.
- Le partite IVA che sono soggette agli ISA potranno vedere questo strumento nel proprio cassetto fiscale e scegliere così se aderire o meno all’accordo con il fisco per il pagamento delle tasse.
- Il misuratore di affidabilità fiscale ha lo scopo di incentivare le partite IVA ad aderire al concordato entro il 31 ottobre 2024, data ultima da cui si può richiedere.
In vista della scadenza dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale, il fisco mette a disposizione un nuovo strumento per la misurazione dell’affidabilità fiscale, dedicato alle partite IVA soggette agli ISA. Nello specifico questi lavoratori autonomi e imprenditori potranno visualizzare la novità all’interno del proprio cassetto fiscale sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
Non si tratta di un redditometro o di una pagella fiscale, ma di un misuratore volto a evidenziare qual è il grado di affidabilità specifico per quella partita IVA. Per questa valutazione si tiene conto delle ultime dichiarazioni dei redditi presentate e dell’adesione eventuale al concordato con il fisco.
Da qui chi ha una partita IVA potrà visualizzare la propria situazione e capire se è vantaggioso aderire al concordato preventivo biennale, lo strumento che permette di stabilire una quota di tasse invariata da pagare all’Agenzia delle Entrate per due anni. Facciamo chiarezza sia su questa possibilità che sul nuovo misuratore.
Indice
Nuovo misuratore di affidabilità fiscale per partite IVA: come funziona
Il nuovo misuratore altro non è che un alert che le partite IVA riceveranno all’interno del proprio cassetto fiscale e che mostrerà qual è la valutazione, in quanto ad affidabilità, nel proprio caso specifico. Per affidabilità fiscale si intende la propensione a pagare correttamente tutte le tasse dovute, a presentare dichiarazioni veritiere e a non commettere illeciti o atti di evasione fiscale.
Nel caso di una votazione bassa quindi, si rileva un rischio di evasione molto alto, mentre per valutazioni alte questo rischio è quasi nullo. Il nuovo misuratore arriverà intorno al 20 settembre 2024, per circa 2,7 milioni di partite IVA, che sono soggette agli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale).
Si parla di un tachimetro che evidenzierà in rosso le situazioni di alto rischio, in in giallo a medio rischio e in verde i casi di elevata trasparenza fiscale. A questo punto la partita IVA potrà scegliere se aderire al concordato preventivo biennale, strumento utile per trovare un accordo con il fisco in caso di voto basso, con la possibilità di ridurre le sanzioni.
Il nuovo misuratore quindi altro non è che un incentivo per l’adesione al concordato preventivo biennale, che permette tramite accordo con il fisco di pagare le tasse in modo trasparente secondo una specifica quota stabilita in partenza. La possibilità di accordo scadrà il 31 ottobre 2024, per cui le partite IVA interessate devono affrettarsi.
Cos’è il concordato preventivo biennale
Il misuratore di affidabilità mostrerà alle partite IVA coinvolte la propria situazione nei confronti del fisco, con l’obiettivo di invogliare quanti più contribuenti all’adesione al concordato preventivo biennale. Questa funzionalità è stata introdotta dall’attuale governo nell’ottica di introdurre una maggiore trasparenza fiscale, invogliando gli autonomi a trovare un accordo con il fisco su quante tasse versare.
L’Agenzia delle Entrate infatti stabilisce a monte quante tasse la partita IVA deve pagare in base alla situazione reddituale precedente e alle dichiarazioni passate, per cui le imposte rimarranno le stesse per due anni indipendentemente dai ricavi effettivi.
Questa opzione può essere molto vantaggiosa per chi prevede per il secondo anno di ottenere ricavi maggiori di quelli del primo, perché le tasse rimarranno le stesse. Possono aderire al concordato sia gli imprenditori che aderiscono agli ISA sia coloro che lavorano con il regime fiscale forfettario.
Le intenzioni sono quelle di andare incontro alle esigenze degli autonomi con uno strumento per agevolare il pagamento delle tasse e incentivando maggiori guadagni per il secondo anno, incentivando la trasparenza.
Pochi aderiscono al concordato preventivo biennale
Al momento al concordato hanno aderito pochi contribuenti: solo il 2% degli aventi diritto hanno infatti acconsentito a procedere in questo modo.
Il governo ha quindi deciso di prorogare la scadenza al 31 ottobre 2024, dando più tempo alle partite IVA per valutare i vantaggi dello strumento e aderirvi. Il nuovo misuratore di affidabilità fiscale ha l’obiettivo di coinvolgere più autonomi in vista della scadenza all’adesione.
Come mai pochi scelgono il concordato? Ci sono diverse variabili che influiscono su una decisione di questo tipo: dobbiamo considerare ad esempio che questo metodo potrebbe comportare una spesa maggiore per i contribuenti, anche solo per ricevere assistenza da un esperto commercialista per procedere.
Inoltre non è detto che l’imprenditore l’anno successivo conseguirà redditi uguali o superiori di quello precedente: questa incertezza potrebbe spaventare soprattutto le piccole partite IVA, che rischierebbero di pagare più tasse di quanto dovuto.
Dall’altro lato, il concordato può essere vantaggioso per accedere ai benefici premiali stabiliti sugli ISA o per ottenere l’esclusione dagli accertamenti fiscali. Di fronte a questi vantaggi comunque bisogna tenere conto delle incertezze e delle circostanze che potrebbero portare alla decadenza del beneficio: una complessità che non tutti intendono affrontare.
Valeria Oggero
Giornalista