- Il Decreto Bollette prevede misure a sostegno di famiglie e imprese, e amplia i reparti in cui possono operare i medici gettonisti.
- I medici gettonisti sono professionisti pagati per singolo turno coperto in ospedale.
- I servizi ospedalieri potranno chiamare i medici gettonisti sia nei servizi di emergenza-urgenza, ma anche in altri reparti, dove necessario.
Il Decreto Bollette, approvato nei mesi scorsi, ha regolato il ricorso ai medici gettonisti da parte delle aziende ospedaliere. Si tratta di professionisti esterni alla struttura ospedaliera che vengono chiamati per ricoprire turni e vengono, pertanto, pagati per singolo turno.
Questo è quanto previsto dal Decreto Bollette, approvato nelle commissioni riunite Finanze e affari sociali della Camera. Tuttavia, mediante un nuovo emendamento, i medici gettonisti potranno ora essere chiamati dalle aziende ospedaliere anche in altri reparti se necessario. Non saranno più, quindi, limitati ai servizi di emergenza-urgenza.
Infatti, il testo stabilisce che i servizi di esternalizzazione potranno essere affidati e “prorogati” fino a un massimo di 12 mesi e non devono essere riferiti necessariamente a servizi di “emergenza-urgenza”.
Ma cosa significa tutto questo e cosa cambia? In questa guida vedremo quali sono le novità introdotte nel Decreto Bollette e cosa sono i medici gettonisti.
Indice
Medici gettonisti: chi sono
I medici gettonisti sono dei professionisti chiamati a gettone, introdotti con il Decreto Bollette. Si tratta di professionisti che sono, quindi, pagati per un singolo turno e che operano in un settore ad oggi poco regolamentato. Infatti, ad oggi è consentito a questi professionisti di cumulare anche più gettoni, senza subire alcun controllo.
Ciò significa che i medici gettonisti, invece di fare un solo turno dalla durata media di 12 ore, possono fare anche più turni in una sola volta e arrivare a lavorare anche oltre le 36 ore, compromettendo la capacità lavorativa.
L’introduzione di questa figura professionale ha, nel tempo, modificato l’assetto organizzativo degli ospedali, che affrontano costantemente le problematiche legate alle carenze dell’organico.
Inoltre, una delle principali conseguenze di questo fenomeno è un enorme dispendio delle risorse dello Stato. Infatti, per ogni gettone si offrono anche 1.200 euro a turno per ogni medico gettonista, molto più di quanto verrebbe pagato uno specializzando.
Questi medici vengono selezionati e gestiti dalle cooperative che ne valutano i curricula senza un bando pubblico, al contrario delle aziende ospedaliere.
Medici gettonisti: dove operano
Secondo il testo entrato in vigore, all’articolo 10 è stabilito che le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale possono ricorrere ai medici gettonisti per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale.
Nel dettaglio, il Decreto recita che le aziende ospedaliere:
“Possono affidare a terzi i servizi medici e infermieristici solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio, di assumere gli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore, nonché di espletare le procedure di reclutamento del personale medico e infermieristico autorizzate”.
Tale documento, inoltre, stabiliva che possono essere affidati esclusivamente nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri. Inoltre, chiarisce che è consentito il ricorso a questa tipologia di professionisti solamente per un periodo non superiore a 12 mesi.
Tuttavia, nelle scorse ore sono stati approvati alcuni emendamenti che apportano importanti novità in materia.
Medici gettonisti: le novità del Decreto Bollette
Il Decreto Bollette, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo, prevede una serie di misure a supporto di famiglie e imprese, ma prevede anche novità in altri ambiti sociali. Infatti, il decreto ha allentato la stretta per i gettonisti.
Inoltre, nella giornata nel 9 maggio sono stati approvati dalle Commissioni riunite Finanze e Affari sociali della Camera gli emendamenti al decreto 34/2023, noto anche come Decreto Bollette, che introducono la possibilità, per le aziende ospedaliere, di ricorrere ai medici gettonisti non solo per i servizi di emergenza ma anche in altri reparti.
Inoltre, gli emendamenti stabiliscono anche che i servizi di esternalizzazione potranno essere, oltre che affidati, anche prorogati in caso di contratti in corso di esecuzione.
Rimane, tuttavia, il limite di 12 mesi in cui i gettonisti potranno essere impiegati nei servizi di emergenza, ma anche negli altri reparti.
Queste novità sono state giustificate dai parlamentari di maggioranza secondo cui limitando in maniera eccessiva il ricorso alle esternalizzazioni si potrebbero mandare in difficoltà i servizi ospedalieri. Inoltre, il rischio sarebbe anche quello di arrivare alle estreme conseguenze come le chiusure di interi reparti ospedalieri.
Emendamenti del Decreto Bollette: le reazioni
Il Presidente del sindacato dei medici Federazione Cimo Fesmed, Guido Quici, ha ipotizzato quelle che potrebbero essere le conseguenze degli emendamenti appena approvati:
“Di decreto in decreto, di emendamento in emendamento, si arriverà al punto che il personale sanitario che lavora a gettone negli ospedali potrà ottenere anche incarichi pluriennali. D’altra parte sono bastate poche settimane per accantonare le limitazioni alle esternalizzazioni annunciate e introdotte dal Ministro Schillaci. Limitazioni, sia chiaro, da noi ritenute già eccessivamente tolleranti” ha dichiarato Quici.
Un semi plauso arriva, invece, dalla Funzione Pubblica Cgil, che commenta con una nota:
“Una luce e tante ombre negli emendamenti approvati al DL 34/2023 (decreto Bollette) […]. La notizia positiva riguarda il percorso di stabilizzazione del personale precario della ricerca sanitaria pubblica (IRCCS e IZS)”
Tante sono state le critiche espresse sull’emendamento, a cui ha prontamente risposto il Ministero della Salute con una nota:
“Non c’è alcun allentamento della stretta sui gettonisti. Questo Governo, con la norma approvata nel decreto energia il 28 marzo, ha disciplinato in modo rigoroso il ricorso ai medici a gettone ponendo condizioni chiare per evitare l’abuso delle esternalizzazioni”.
Infine, chiarisce: “Il ricorso ai gettonisti sarà quindi consentito ormai per un periodo non superiore a 12 mesi, solo in caso di necessità e urgenza, verificata l’indisponibilità di personale interno e accertato il possesso dei requisiti professionali previsti per legge. Tale deroga di 12 mesi non avrà possibilità di proroga”.
Medici gettonisti – Domande frequenti
I medici gettonisti sono professionisti sanitari che vengono chiamati dalle aziende ospedaliere e pagati “a gettoni” e quindi a singoli turni. Sono gestiti da cooperative e assunti mediante offerte di lavoro ordinarie e verifica dei curricula, e non mediante concorso pubblico.
Con l’emendamento al Decreto Bollette, approvato il 9 maggio, si allenta la stretta sui medici gettonisti, che ora potranno operare non solo in servizi d’urgenza ma anche negli altri reparti delle aziende ospedaliere.
Le aziende ospedaliere potranno ricorrere ai medici gettonisti, secondo le ultime proposte, per tutti i reparti dell’ospedale, ma solamente per 12 mesi.
Ilenia Albanese
Esperta di finanza personale e lavoro digitale