- L’invio dei corrispettivi telematici è obbligatorio per tutte le attività commerciali che emettono scontrini o ricevute fiscali.
- In caso di mancato invio degli scontrini telematici puoi avere accesso a due procedure manuali attraverso cui non incorrere in sanzioni.
- La mancata comunicazione entro 12 giorni è soggetta a una sanzione amministrativa che varia in base alla tipologia di omissione.
Il DL n. 119/18 ha previsto, dal 1° luglio 2019, l’obbligo di invio dei corrispettivi telematici per quelle attività commerciali esonerate dall’emissione di fattura elettronica, esteso al 2020 anche alle partite IVA con fatturato al di sotto dei 400.000 euro.
Ciò comporta che, se hai aperto un’attività che emette ricevute fiscali, come un bar o un ristorante, dovrai procedere con la memorizzazione giornaliera degli scontrini fiscali. Inoltre, devi inviare informazioni sull’importo generato nella stessa giornata o entro un massimo di 12 giorni, all’Agenzia delle Entrate, onde evitare le sanzioni previste per la tardiva comunicazione dei corrispettivi telematici.
Questa è un’operazione che avviene utilizzando un Registratore Telematico e una linea Internet, ma che può prevedere una serie di imprevisti tecnici o di mal funzionamento del sistema.
In questa guida pratica scoprirai cosa fare in caso di mancato invio dei corrispettivi telematici al fine di comunicarli manualmente all’Agenzia delle Entrate ed evitare così l’applicazione di sanzioni.
Corrispettivo telematico: cosa fare in caso di mancato invio
Con il termine corrispettivo telematico si definisce un documento valido ai fini fiscali emesso da quelle attività che sono esentate dal rilascio della fattura elettronica.
Quindi se come partita IVA rilasci lo scontrino fiscale oppure una ricevuta fiscale, dovrai procedere con la trasmissione quotidiana dei relativi incassi giornalieri all’Agenzia delle Entrate. Questa è un’attività che dovrai fare anche durante i giorni di chiusura, con l’invio del corrispettivo pari a zero.
Il processo avviene attraverso un sistema digitale che prevede:
- un Registratore Telematico (RT) con un Id di riconoscimento;
- una linea Internet;
- la comunicazione con l’Agenzia delle Entrate.
La tecnologia semplifica l’operazione di trasmissione dati. Infatti, se tutto funziona, bastano pochi secondi per effettuare l’invio in base alla tipologia di Registratore Telematico installato.
Tuttavia, può capitare che vi siano dei problemi o un malfunzionamento, impedendo così di trasferire le informazioni obbligatorie. Ecco quali sono le anomalie più comuni:
- assenza di rete;
- Registratore Telematico fuori servizio;
- altre tipologie di anomalie.
Cosa fare in questi casi? Come evitare di incorrere in sanzioni se il problema tecnico persiste? Andiamo a vedere nella pratica quali sono le soluzioni. In ogni caso, se si presenta un’anomalia, ti consigliamo di contattare subito il servizio assistenza dell’RT, per un intervento tecnico immediato.
1. Mancato invio corrispettivi telematici per Assenza di rete
Tra gli eventi più comuni che si possono verificare, vi è il mancato invio dei corrispettivi telematici per assenza di rete.
Il Registratore Telematico funziona correttamente, permettendoti di memorizzare tutti i corrispettivi giornalieri, ma vi sono problemi nella linea Internet dell’operatore a cui sei collegato o alla connettività del dispositivo con l’Agenzia delle Entrate.
Quindi, l’invio dei dati, dopo che hai effettuato la memorizzazione dei corrispettivi, non avviene. In questo caso, potrai comunque comunicare il corrispettivo giornaliero, con l’apposita procedura manuale online definita: “Assenza di rete“.
Il primo passaggio è quello di estrarre il file xml creato al momento della memorizzazione dal database del Registratore Telematico e salvarlo su un dispositivo digitale, sul PC o chiavetta USB. A questo punto ecco come procedere:
- accedi, attraverso il computer o altro dispositivo, con le credenziali Fisconline nel portale dell’Agenzia delle Entrate;
- seleziona la sezione “Fatture e Corrispettivi“;
- entra nell’area specifica “Corrispettivi“;
- evidenzia la sezione “Gestore ed esercente“.
- a questo punto devi accedere al menù servizi e dalla barra a sinistra, scegliere la voce “Procedura di emergenza”. Tra le varie opzioni sarà presente quella di “Assenza di rete”.
Utilizzando l’apposito pulsante “Scegli file“, potrai inserire il file xml salvato precedentemente sul computer o su una chiavetta esterna. In questo modo verranno caricati tutti i dati memorizzati dal relativo corrispettivo giornaliero.
2. Problemi nell’invio dei corrispettivi telematici per dispositivo fuori servizio
Un malfunzionamento del Registratore Telematico implica l’impossibilità di memorizzare elettronicamente i corrispettivi e il loro successivo invio. Anche in questo caso è prevista una procedura manuale, che si compone di due passaggi diversi:
- mettere il Registratore Telematico nello stato di “Fuori Servizio“;
- comunicare i corrispettivi in maniera manuale all’Agenzia Delle Entrate.
L’operazione deve essere fatta dall’esterno e quindi utilizzando il computer o altro dispositivo digitale. Dovrai accedere all’area riservata sul portale dell’Agenzia delle Entrate seguendo i medesimi step della procedura per assenza di rete. Per farlo, dovrai andare nella sezione “Gestore ed esercente“:
- selezionare il pulsante “Ricerca dispositivo“;
- individuare l’ID del dispositivo che non funziona;
- nella schermata successiva, devi cliccare sulla voce “Cambia stato“.
A questo punto comparirà un ulteriore menù in cui avrai una serie di opzioni: disattivazione, dimissione e fuori servizio. Dovrai selezionare quest’ultima voce. Per completare il primo passaggio ti verrà richiesto di inserire anche la data e l’ora in cui si è verificato il guasto. A questo punto ti basterà confermare il cambio di stato del dispositivo telematico.
Seguendo il percorso “Gestore ed Esercente”, “Procedure di emergenza“ e “Dispositivo fuori servizio” l’esercente può inserire poi manualmente i dati dei corrispettivi da inviare.
La procedura è semplificata dal sistema, dato che si aprirà una schermata con dei campi prestabiliti. Ecco cosa inserire:
- ID del dispositivo: con riferimento al codice del Registratore Telematico già inserito per segnalare la condizione di fuori servizio;
- data e ora: deve essere coincidente con quella della segnalazione del guasto o successiva;
- importo dei corrispettivi: è il totale degli scontrini fiscali o ricevute fiscali emessi;
- IVA: dovrai selezionare tra “aliquota IVA” se si applica l’imposta sul valore aggiunto, “natura operazione” in caso di attività non soggette a IVA e “ventilazione IVA“, per le aliquote diverse;
- imposta IVA: questo campo si attiva solo nel momento in cui si evidenzia la voce Aliquota IVA.
Nel caso in cui hai effettuato alcune operazioni con IVA ed altre esenti, dovrai creare un campo apposito per ogni singola attività, selezionando la voce “Aggiungi“.
3. Malfunzionamento del registratore di cassa per parte della giornata
Se il guasto del Registratore Telematico avviene solo per parte della giornata, dovrai procedere in questo modo:
- per il mancato invio dei corrispettivi telematici effettuati con il dispositivo non funzionante, devi procedere alla comunicazione in via manuale;
- per i corrispettivi che sono stati emessi dopo l’intervento tecnico, l’invio sarà automatico.
È importante che, nel momento in cui si è risolto il malfunzionamento, venga cambiato lo stato del registratore da quello di “Fuori servizio”. Questa è una procedura che quasi sempre viene effettua dal tecnico, ma che è importante controllare per evitare una irregolarità nell’invio dei dati, soggetta a sanzione.
4. Mancato invio corrispettivi telematici: altre tipologie di malfunzionamenti
Lo sviluppo di sistemi di registratori di cassa sempre più evoluti e finalizzati a semplificare le procedure fiscali e gestionali, può portare anomalie a volte difficili da prevedere, al di fuori di quelle collegate all’assenza di rete o al dispositivo non funzionante.
Ad esempio, può avvenire una memorizzazione errata o parziale degli scontrini fiscali, oppure diverse difficoltà nell’invio dei corrispettivi.
In questi casi, è consigliabile sempre contattare un tecnico abilitato, e solo se il malfunzionamento persiste mettere in stato di “Fuori servizio” il dispositivo.
Cosa succede in caso di mancato invio dei corrispettivi telematici
L’invio dei corrispettivi deve avvenire a chiusura di ogni giorno di attività, compresi quelli in cui non si emettono ricevute fiscali. Tuttavia, è ammessa la possibilità di una comunicazione successiva, che si verifica con un termine massimo di 12 giorni dalle operazioni eseguite.
Ciò ti permette di avere una maggiore tranquillità nel caso in cui vi sono anomalie o malfunzionamenti, e registrare le attività fiscali realizzate anche successivamente alla risoluzione del problema.
Cosa succede se la comunicazione è eseguita dopo i 12 giorni? In questo caso si parla, di invio del corrispettivo telematico tradivo, su cui si applica una sanzione pari al 90%del valore di ogni singola operazione con un minimo di 500€.
Inoltre è prevista una sanzione tra i 200€ e i 2000€, per la mancata richiesta di intervento o di manutenzione. Infine, in caso di corrispettivi inviati con dati errati, ma inserirti nella liquidazione IVA, si applica un’ammenda fissa di 100€. Tuttavia, hai la possibilità di ridurre la sanzione anche fino a 1/9 del valore attraverso il ravvedimento operoso.
Mancato invio corrispettivi telematici – Domande frequenti
Hai diverse opzioni per comunicare i corrispettivi telematici all’Agenzia delle Entrate in caso in cui si verifichino delle anomalie o guasti al Registratore Telematico. Scopri le soluzioni nella nostra guida.
In caso di anomalia per assenza di rete o per malfunzionamento del Registratore Telematico, puoi comunque comunicare i corrispettivi giornalieri. Scopri come fare nella nostra guida.
Per non incorrere in sanzioni hai tempo 12 giorni per comunicare i corrispettivi telematici all’Agenzia delle Entrate.
Gennaro Ottaviano
Esperto di economia aziendale e gestionale