- La scadenza per la presentazione del CUD, o Certificazione Unica 2023, era il 16 marzo 2023. In caso di mancata consegna del CUD è possibile procedere con un sollecito.
- Se nonostante il sollecito il lavoratore non ottiene il CUD, questi può effettuare una denuncia all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza.
- La sanzione per ogni certificazione omessa, tardiva o errata parte da 100 euro per ogni singolo adempimento.
Annualmente le aziende sono tenute ad effettuare una serie di adempimenti, tra cui l’invio della Certificazione Unica ai propri dipendenti, ma cosa succede in caso di mancata consegna del CUD?
La Certificazione Unica, in precedenza nota anche come CUD, ossia certificato unico del dipendente, è un documento che certifica i redditi da lavoro dipendente. Si tratta di un certificato indispensabile per poter effettuare la dichiarazione dei redditi. In assenza di questo, non è possibile dichiarare al Fisco l’entità dei redditi percepiti e, di conseguenza, il contribuente non risulterà in regola.
Ma come fare se l’azienda o il datore di lavoro non invia tale certificazione entro la scadenza? Il dipendente, il tirocinante o il lavoratore autonomo può agire in diversi modi in modo tale da ottenere questa certificazione. In più, per le aziende che non portano a termine tale importante adempimento è prevista una sanzione.
Indice
CUD: cos’è la Certificazione Unica e a cosa serve
Il CUD, oggi noto come Certificazione Unica, è un documento che attesta i redditi percepiti dai lavoratori, dipendenti o autonomi, ma anche dagli stagisti e dai pensionati.
Questo documento, quindi, determina qual è il reddito da lavoro percepito durante un anno e include anche gli eventuali altri redditi provenienti da fonti diverse. Alcuni esempi sono i canoni da contratti di locazione breve, i redditi da prestazione in forma di capitale provenienti dai fondi pensione, le indennità di fine rapporto di lavoro e così via.
Questo documento viene rilasciato dal datore di lavoro, dal committente o dall’ente pensionistico. Infatti, la CU può essere rilasciata anche dall’INPS in caso di pensione, Naspi o cassa integrazione.
All’interno della Certificazione Unica sono inseriti i seguenti dati:
- i dati del sostituto d’imposta;
- i redditi percepiti nel corso dell’anno da lavoro dipendente, da collaborazioni coordinate e continuative, da pensione, da lavoro autonomo o provvigioni e redditi diversi;
- le ritenute fiscali e previdenziali operate nel corso dell’anno sui redditi percepiti;
- le detrazioni e altri crediti d’imposta applicati direttamente in busta paga, nella pensione o in fattura;
- i contributi legati alla previdenza complementare e altri oneri deducibili gestiti direttamente in busta paga.
Ci sono due tipi di Certificazione Unica:
- sintetica: inviata dal sostituto d’imposta al dipendente in forma cartacea o elettronica;
- ordinaria: inoltrata dal sostituto d’imposta direttamente all’Agenzia delle Entrate che contiene più informazioni.
Entrambe le certificazioni devono essere inviate entro le scadenze.
Mancata consegna CUD: cosa fare
In caso di mancata consegna del CUD, il contribuente non può effettuare la dichiarazione dei redditi. Di conseguenza, se entro la scadenza del 16 marzo 2023 non ha ricevuto alcuna Certificazione, il contribuente può effettuare un sollecito al sostituto d’imposta.
In caso di interruzione del rapporto di lavoro, ad esempio in caso di licenziamento o di dimissioni, il lavoratore può richiedere in qualsiasi momento la Certificazione all’ex datore di lavoro. Quest’ultimo è obbligato a consegnare il documento entro 12 giorni dalla richiesta.
Invece, nel caso in cui il rapporto di lavoro è in essere, il datore di lavoro deve rispettare le scadenze. In caso di mancato rispetto delle scadenze, il lavoratore può richiedere un sollecito. Questo può avvenire mediante:
- posta elettronica certificata, o PEC;
- raccomandata A/R.
In tale comunicazione, il lavoratore deve inserire i seguenti dati:
- i dati personali del lavoratore;
- le informazioni sul rapporto di lavoro;
- la scadenza entro cui il sostituto d’imposta deve provvedere all’invio del documento.
L’invio della Certificazione da parte del sostituto d’imposta può avvenire sia tramite posta che via email. Tuttavia, nel caso della Certificazione Unica 2023 inviata via email, il datore di lavoro deve essere certo del fatto che il destinatario abbia la possibilità di consultare e stampare il documento.
Questo è quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 145 del 2006. Infatti, in caso contrario, il datore di lavoro sarà tenuto a presentare la Certificazione già stampata, consegnandola di persona o per mezzo d’invio postale.
La consegna cartacea è, inoltre, obbligatoria in caso di invio della Certificazione agli eredi o in caso di cessazione del rapporto di lavoro.
Mancata consegna del CUD: le sanzioni
Ci sono diverse conseguenze per i datori di lavoro intorno alla mancata consegna del CUD. Infatti, nel momento in cui, nonostante il sollecito, il lavoratore o il contribuente non dovesse ottenere ancora la Certificazione Unica, in tal caso è libero di procedere con una denuncia all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza.
In più, in caso di omessa, tardiva o errata certificazione, al datore di lavoro o al sostituto di imposta si applica una sanzione di 100 euro per ogni adempimento. Vi è, poi, il limite di massimo di 50.000 euro per il periodo di imposta 2022.
Come verificare la consegna del CUD
Per verificare che il datore di lavoro abbia, o meno, consegnato il CUD all’Agenzia delle Entrate, il metodo più comodo è quello di accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate.
Infatti, dal sito dell’Agenzia è possibile verificare che il datore di lavoro o i committenti, in special modo se sono più di uno, hanno consegnato il CUD.
In questo modo non solo il contribuente potrà verificare che tutti i committenti o i datori di lavoro hanno inviato la comunicazione, ma potrà anche scaricare il documento.
Nella sezione dell’Area personale dell’Agenzia delle Entrate dedicata alle Certificazioni Uniche è anche possibile consultare le CU degli anni passati.
Nel momento in cui non è presente alcuna Certificazione nell’anno di riferimento, questo vuol dire che il sostituto d’imposta non ha provveduto all’invio della CU all’Agenzia delle Entrate. A questo punto, superata la scadenza, il contribuente può procedere prima di tutto con il sollecito scritto e, successivamente, con la denuncia.
CUD 2023: le scadenze
Il CUD, o Certificazione Unica, deve essere presentato entro il 16 marzo 2023, sia per i dipendenti che per le Partite Iva con regime ordinario.
Tuttavia, vi sono alcune eccezioni. Infatti, per i regimi fiscali agevolati la scadenza è il 31 ottobre. Questa scadenza, quindi, vale per le Partite Iva con il regime dei minimi e il regime forfettario.
CUD: come scaricarlo
Ci sono diversi modi per ottenere la Certificazione Unica. Il datore di lavoro è tenuto all’invio della Certificazione Unica al lavoratore. In alternativa, le certificazioni sono disponibili anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Per scaricare il modello dal sito dell’Agenzia delle Entrate bisogna prima di tutto accedere al sito cliccando su “Area Riservata” e cliccare su “Accedi” alla nuova area riservata. A questo punto il contribuente può accedere attraverso lo SPID, la carta d’identità elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi.
Una volta effettuato l’accesso bisogna fare click su “Cassetto Fiscale” nella voce e “Servizi più richiesti” o dopo aver aperto il menù “Servizi“.
Cliccando su “Cassetto fiscale personale” bisognerà poi andare su “Dichiarazioni fiscali” e successivamente su “Certificazione Unica“. Quindi si aprirà una pagina che contiene tutte le Certificazioni Uniche inviate dai vari sostituti d’imposta.
Per verificare le varie Certificazioni basterà cliccare sulla CU per vedere il dettaglio del singolo quadro. Cliccando su “Stampa” è possibile scaricare sul computer in formato PDF o stampare il modello cartaceo della certificazione. In più, cliccando sulla lente di ingrandimento è possibile visualizzare i dettagli del sostituto d’imposta.
Oltre al sito dell’Agenzia delle Entrate, anche dal sito dell’INPS è possibile scaricare il modello seguendo la seguente procedura:
- vai sul sito dell’INPS e clicca su “MyINPS“;
- effettua l’accesso con le credenziali personali;
- clicca su “I tuoi servizi e strumenti“;
- vai su “Servizi fiscali e pagamenti ricevuti dall’INPS“;
- clicca su “Comunicazioni Fiscali“;
- seleziona la voce “CU 2023“.
Mancata consegna CUD – Domande frequenti
Se il sostituto d’imposta non consegna il CUD all’Agenzia delle Entrate, il contribuente non potrà effettuare la dichiarazione dei redditi. Quindi può effettuare un sollecito ed eventualmente denunciare il sostituto d’imposta.
Il sostituto d’imposta è obbligato a consegnare la Certificazione Unica annuale all’Agenzia delle Entrate e ai lavoratori. In caso di mancata consegna, il datore di lavoro rischia una sanzione di 100 euro per ogni mancato adempimento.
Il datore di lavoro, ovvero il sostituto d’imposta, deve inviare la Certificazione Unica al lavoratore e all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo 2023. In caso di dimissioni o licenziamenti, il lavoratore può richiedere la CU in qualsiasi momento e deve riceverla entro 12 giorni.
si è scritto di cosa rischia il datore di lavoro se non consegna il CU, ma cosa rischia il lavoratore se non riesce ad ottenere il CU nei tempi previsti per stilare il 730?
grazie
come si deve procedere se è già stato inviato il 730 all’agenzia delle entrate e successivamente, molto successivamente si riceve il CU che il datore di lavoro non aveva consegnato nei tempi? come si deve procedere con l’eventuale integrazione?
grazie
Buongiorno,
se vi sono delle differenze può essere presentato un 730 integrativo.
Grazie per averci scritto