Legge di Bilancio 2025: tutte le misure confermate e gli emendamenti

Il governo ha confermato diverse disposizioni per lavoro, imprese e famiglie con la manovra 2025: ecco tutte le novità e le misure previste.

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  • Con il dossier provvisorio, il governo ha pubblicato nuovi dettagli sulla Legge di Bilancio 2025, passando per il documento programmatico.
  • Si prevede uno stanziamento per le misure previste dalla manovra di 30 miliardi di euro nel 2025, circa 35 miliardi nel 2026 e 40 miliardi nel 2027.
  • Tra gli interventi confermati, troviamo il taglio al cuneo fiscale, la riduzione delle detrazioni fiscali, una nuova web tax, risorse per la sanità, un nuovo strumento per la natalità, incentivi per le imprese del Mezzogiorno e la riconferma dell’Ape Sociale.

Il governo continua a lavorare sulla manovra 2025, in cui saranno contenuti molti degli interventi in discussione queste settimane. Con l’apposito comunicato stampa del Consiglio dei Ministri1, è stata confermata la direzione intrapresa intorno a diverse misure, con 30 miliardi di euro di risorse per il prossimo anno.

Il dossier provvisorio2 contiene alcune importanti conferme attese intorno a diversi provvedimenti, a partire dal taglio al cuneo fiscale che garantirà ancora un sistema IRPEF a tre aliquote. Le intenzioni del governo attuale sono confermate anche per ciò che riguarda il ritorno dell’Ape Sociale e degli incentivi previsti per le imprese nel Mezzogiorno. Tassazione in aumento per le imprese nel settore digitale e per le plusvalenze generate da bitcoin e cripto-attività.

In attesa della conclusione dell’iter che porterà alla redazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2025, possiamo già tracciare lo schema di interventi da cui sarà composto.

Legge di Bilancio 2025: il taglio del cuneo fiscale

Un tema centrale nella manovra è quello del taglio del cuneo fiscale: il governo ha lavorato per rendere strutturale questo intervento, insieme alla conferma delle attuali aliquote IRPEF. Ricordiamo infatti che l’attuale sistema a tre scaglioni è solamente provvisorio, con termine prefissato per la fine del 2024. Con la manovra tuttavia si intende riproporre tale soluzione.

Viene confermata la no tax area attuale, ovvero del range reddituale entro cui i cittadini non sono tenuti a pagare alcuna tassa. I lavoratori dipendenti e i pensionati sono esenti dall’IRPEF se i ricavi annui sono inferiori a 8.500 euro, mentre per gli autonomi questo limite scende a 5.500 euro.

Un altro importante intervento fiscale sull’IRPEF di cui si è parlato è l’ipotesi di un passaggio dell’aliquota Irpef intermedia dal 35% al 34%. Questo cambiamento potrebbe allargare la fascia di lavoratori i cui redditi sono tassati con lo scaglione di mezzo, garantendo un sostanziale risparmio in termini di imposte. Non vi è alcuna conferma al momento su interventi in questa direzione.

In termini di taglio alle imposte, sale a 40.000 euro (dai precedenti 35.000) il limite di reddito dei soggetti coinvolti. Si parla di lavoratori dipendenti per una quota non soggetta a tassazione per chi ha ricavi inferiori a 20.000 euro annui, con taglio del 4,8%.

Con questa Legge di Bilancio viene introdotta nel Testo Unico delle Accise (TUA) una particolare qualifica SOAC valida per 4 anni per gli operatori accreditati, che dà diritto di accesso a diversi tipi di vantaggi. Il Canone Rai dovrebbe tornare a 90 euro all’anno nel 2025.

Nuove imposte sul digitale e sulle plusvalenze

Fanno discutere gli interventi che vanno ad incrementare alcuni tipi di imposte nel nostro paese, coinvolgendo in particolare le attività che si muovono nel settore digitale e coloro che effettuano operazioni con le criptovalute e i bitcoin.

Nel primo caso si parla di una web tax, una vera e propria imposta intorno ai ricavi percepiti da imprese che lavorano nel settore digitale in particolari ambiti. Si attende una tassa al 3% estesa a tutti (senza quindi il limite attuale di almeno 750 milioni di euro di fatturato) per chi propone servizi di pubblicità online, di intermediazione o di raccolta dati.

Nel secondo caso ci si riferisce all’imposizione fiscale applicata sulle plusvalenze derivate dalle operazioni che coinvolgono cripto valute e bitcoin: la tassazione si innalzerà dal 26% al 42%, lasciando fuori solamente chi ricava meno di 2.000 euro. Queste due nuove tasse hanno destato non poca preoccupazione da parte di questi settori, per cui si attendono emendamenti specifici e possibili modifiche.

Bonus mutui prima casa rifinanziato

Viene proposto un rifinanziamento del bonus mutui prima casa, ovvero della Garanzia statale per tutti coloro che acquistano una prima abitazione tramite mutuo con una banca. Per il 2025 vengono messi a disposizione 130 milioni di euro, con ulteriori risorse fino al 2027.

La garanzia, normalmente al 50%, arriva all’80% per giovani under 36, per famiglie con un solo genitore e figli minorenni che convivono, per titolari di istituti per le case popolari e giovani coppie, con ISEE inferiore a 40.000 euro. Sale ancora al 90% per famiglie particolarmente numerose con stesso limite ISEE.

Manovra 2025: come cambierà il lavoro

Un altro tema importante che la manovra affronterà è quello del lavoro: abbiamo visto in primis come un taglio delle tasse potrebbe portare ad una modifica sostanziale delle buste paga dei lavoratori, ma le novità non si fermano qui.

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Il governo non ha mai nascosto la volontà di intervenire a favore delle famiglie e a contrasto della crescente denatalità in Italia: a questo proposito si sono moltiplicate le proposte per introdurre agevolazioni e detrazioni specifiche per lavoratori con figli a carico, che di contro potrebbero lasciare fuori i single e le coppie senza figli.

A questo proposito, il testo provvisorio ha confermato che verranno introdotte detrazioni specifiche per le famiglie numerose, tenendo conto dei famigliari a carico.

Si prevede un taglio decisivo delle detrazioni fiscali, anche se rimarranno fuori dal conteggio le spese sanitarie e per i mutui sulle prime abitazioni. Il limite massimo di detrazioni a cui avere accesso cambierà anche in base al numero di figli a carico.

Per i lavoratori del settore pubblico invece si confermano risorse specifiche per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione. Di contro, sono previsti limiti massimi di guadagno a chi lavora ai vertici degli enti pubblici: in quelle realtà in cui sono percepiti fondi pubblici non si potranno superare 120.000 euro lordi annui. Saranno esclusi enti di rilevanza nazionale come INPS, Agenzia delle Entrate, INAIL e così via.

Detrazioni fiscali: i dettagli della manovra 2025

Andiamo a vedere nel dettaglio come verranno stabilite le detrazioni fiscali con la manovra 2025: secondo i recenti emendamenti, il governo intende applicare un sistema specifico per tutti i lavoratori dipendenti con redditi inferiori a 40.000 euro annui, in base alle seguenti suddivisioni:

  • redditi sotto 8.500 euro: erogazione in busta paga di un importo detassato del 7,1% di redditi;
  • redditi tra 8.500 e 15.000 euro: erogazione in busta paga di un importo detassato del 5,3% dei redditi;
  • redditi sotto tra 15.000 e 20.000 euro: erogazione in busta paga di un importo detassato del 4,8% dei redditi;
  • redditi dai 20.000 ai 32.000 euro: detrazione IRPEF di 1.000 euro complessivi;
  • redditi tra 32.000 e 40.000 euro: detrazione in diminuzione in modo proporzionale.

Le detrazioni fiscali quindi non sono previste per chi percepisce un ricavo annuo da lavoro dipendente superiore a 40.000 euro.

Legge di bilancio 2025: novità per il regime forfettario

Per ciò che riguarda le partite IVA, si è parlato molto di un possibile allargamento del limite massimo reddituale per i forfettari da 85.000 euro annui a 100.000 euro. Il recente comunicato stampa però non evidenzia alcuna misura in questo senso.

Viene infine garantito uno stanziamento specifico per la sanità, volto al rinnovo dei contratti collettivi nazionali, in linea con la crescita del PIL prevista.

Misure per le imprese con la Legge di Bilancio 2025

Per le imprese vengono confermati alcuni importanti incentivi, soprattutto per il Mezzogiorno del paese. Saranno incentrati soprattutto sull’occupazione di giovani e donne, anche per il periodo 2026-2027.

Le misure previste per la ZES (Zona Economica Speciale) torneranno nel 2025, con una decontribuzione per le imprese situate nei territori più svantaggiati e incentivi all’autoimpiego soprattutto in settori che trainano la transizione digitale ed ecologica.

Il governo conferma i fringe benefit per tutti coloro che ne hanno diritto, con soglia di 1.000 euro per tutti e 2.000 euro per chi ha figli a carico. Inoltre viene prevista una maggiorazione degli importi per i nuovi assunti che si trasferiscono di residenza di oltre 100 chilometri. Per il periodo 2025-2027 si conferma anche una tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività corrisposti dalle imprese ai lavoratori.

Per le auto aziendali vengono introdotte delle novità in termini di tassazione: si applicherà un’aliquota al 50% per i veicoli diesel o benzina, al 20% per i mezzi ibridi e al 15% per quelli elettrici.

Il governo ha deciso inoltre per un forte taglio che riguarda il Fondo Automotive, che mette a rischio di fatto gli incentivi auto. Si parla di 4,6 miliardi di euro in meno da destinare ai cittadini che intendono acquistare auto elettriche o ibride. Verrà meno quindi una grossa fetta di bonus statali per questo settore.

Misure per le famiglie con la manovra 2025

Il governo si è focalizzato soprattutto su diverse soluzioni per sostenere la natalità in Italia, anche attraverso sostegni che in parte sono già stati prorogati al prossimo anno per favorire le assunzioni di lavoratrici donne.

Vengono confermati i potenziamenti ai congedi parentali e il bonus asilo nido, per cui si prevede di escludere la misura dell’Assegno Unico dal conteggio dell’ISEE famigliare.

Un nuovo sostegno per le famiglie è la Carta per i nuovi nati, che prevede l’erogazione di 1.000 euro ai genitori che hanno un ISEE inferiore a 40.000 euro. Anche la Carta Dedicata a Te vedrà una riconferma per il 2025, con 500 milioni di euro di risorse.

L’Assegno Unico vedrà un ritorno il prossimo anno: il sostegno al momento è distribuito a una parte importante dei cittadini, come rileva un recente comunicato stampa INPS3: nei primi sei mesi dell’anno l’ente ha erogato 9,9 miliardi di euro a 9,8 milioni di figli, per un totale di 6,2 milioni di nuclei familiari. Un aiuto così importante non sparirà.

Come cambieranno le pensioni dal 2025

Sul tema delle pensioni il governo ha confermato le misure attuali, ma la riforma di cui si parla da diversi anni tarda ad arrivare. 

Sicuramente tornerà nel 2025 l’Ape Sociale, misura dedicata alle categorie di lavoratori più svantaggiate, ma non è ancora chiaro se ci saranno novità anche a tema pensioni di vecchiaia, con modifiche al calcolo contributivo e un potenziale ampliamento dei beneficiari di particolari pensioni anticipate. Sono confermate invece Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103 come principali opzioni agevolative per particolari categorie di lavoratori.

Un’ipotesi che si è fatta strada nelle scorse settimane è quella di intervenire accantonando in modo automatico il TFR dei lavoratori dipendenti (almeno per il 25%) direttamente in un Fondo Pensione, con l’obiettivo di favorire il raggiungimento dei requisiti contributivi per accedere alla futura pensione. Questo intervento tuttavia non è stato confermato dal recente comunicato del governo.

Si prevede invece l’introduzione di una misura che garantisca una premialità per coloro che, pur potendo accedere alla pensione, scelgono di continuare a lavorare. Fa discutere invece l’aumento di appena tre euro disposto con la manovra sulle pensioni minime, il cui importo arriva a 617,9 euro.

Quando sarà approvata la Legge di Bilancio 2025

Il governo ha confermato 30 miliardi di euro per il prossimo anno con la manovra, ma serve un ulteriore passaggio di approvazione anche da parte dell’Europa. La sfida ancora una volta è contenere il debito pubblico.

Le prossime date da ricordare in vista della manovra quindi sono:

  • entro il 30 novembre 2024 la Commissione europea si esprimerà sulla manovra 2025;
  • entro il 31 dicembre 2024 ci sarà l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2025, che sarà legge a tutti gli effetti dal 1 gennaio 2025.
  1. Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 100 del 15 ottobre 2024, Governo Italiano, governo.it ↩︎
  2. Legge di Bilancio 2025, Dossier 30 ottobre 2024, documenti.camera.it ↩︎
  3. Comunicato Stampa INPS, “Assegno unico per 10 milioni di figli“, 13 agosto 2024, inps.it ↩︎
Autore
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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