Lavori in Svizzera con o senza residenza: la guida completa

Trasferirsi o lavorare in Svizzera come frontalieri non è difficile: basta sapere come muoversi. In questa guida dettagliata, toccheremo tutti gli aspetti più rilevanti della questione.

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  • Accedere al mercato del lavoro svizzero implica il soddisfacimento di specifici requisiti, tra cui l’ottenimento di permessi di lavoro e qualifiche professionali, necessari sia per i residenti che per i lavoratori frontalieri.
  • Le professioni più remunerative in Svizzera includono ruoli direttivi e specialistici in vari settori, ma esistono anche ambiti con alta richiesta che non necessitano competenze specialistiche.
  • La tassazione svizzera si articola su tre livelli: federale, cantonale e comunale e include imposte dirette e indirette, con aliquote che variano a seconda della regione e del tipo di tassa.

Di fronte alle sfide del mercato del lavoro italiano, molti aspirano a trovare opportunità in paesi con salari più elevati e migliori condizioni di vita. La Svizzera, confinante con l’Italia, è una delle mete più gettonate, nota per offrire alcuni degli stipendi più alti al mondo.

Ci sono coloro che optano per la vita da “frontalieri”, mantenendo la residenza in Italia, ma lavorando oltre confine e altri che preferiscono trasferirsi definitivamente in Svizzera. Entrambe le scelte richiedono tuttavia il soddisfacimento di specifici requisiti e procedure burocratiche.

Vediamo in questo articolo le normative per lavorare in Svizzera, sia come dipendente che come lavoratore autonomo, residente o frontaliero.

Lavorare in Svizzera: requisiti

Accedere al mercato del lavoro svizzero richiede l’adempimento di specifici requisiti, che variano a seconda della nazionalità del lavoratore, del tipo di impiego e del settore di interesse.

Ci sono infatti delle condizioni e permessi necessari specifici per avviare una carriera in questo contesto lavorativo unico. Prima di iniziare è opportuno essere informati su tutti gli aspetti burocratici da rispettare e gli obblighi previsti per chi si trasferisce.

Lavori di breve durata

Per coloro che sono interessati a impieghi temporanei in Svizzera, esistono regolamentazioni specifiche che permettono di lavorare nel Paese senza la necessità di un permesso di soggiorno, purché la durata dell’impiego non superi i tre mesi.

Esiste una facilitazione ideale per chi è assunto da un datore di lavoro svizzero per periodi brevi o per chi fornisce prestazioni di servizio in Svizzera fino a un massimo di 90 giorni all’anno.

In questo caso, sarà il datore di lavoro a dover comunicare l’attività lucrativa delle risorse estere impiegate, attraverso una procedura di notifica elettronica che deve essere completata al più tardi il giorno precedente all’inizio dell’attività lavorativa.

Lavori di lunga durata

Per coloro che intendono lavorare in Svizzera per un periodo superiore ai tre mesi fino a un anno, diventa invece necessario ottenere un permesso di soggiorno. Il documento dovrà essere richiesto presso il Comune di domicilio in Svizzera prima di iniziare qualsiasi attività lavorativa.

Per la richiesta, i lavoratori sono tenuti a presentare una carta d’identità o un passaporto valido, insieme a una dichiarazione di assunzione da parte del datore di lavoro o un attestato di lavoro, come ad esempio un contratto firmato nel caso degli autonomi.

Il permesso di soggiorno ottenuto è valido su tutto il territorio nazionale svizzero e non solo consente di lavorare, ma anche di cambiare lavoro a seconda delle necessità e opportunità. La durata di validità del permesso di soggiorno rimane però comunque strettamente legata al periodo dell’impiego previsto.

Permessi di dimora

I permessi di dimora si rivolgono infine agli stranieri che intendono stabilirsi nel Paese a lungo termine, sia per motivi lavorativi che personali. I cittadini provenienti dagli Stati dell’Unione Europea o dell’Associazione Europea di Libero Scambio possono ottenere un permesso di dimora della durata di cinque anni, a condizione che abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di almeno un anno.

Il permesso di dimora è rinnovabile per altri cinque anni se sono soddisfatte le condizioni necessarie, ma la prima proroga può essere limitata a un solo anno nel caso in cui l’individuo abbia subìto una disoccupazione involontaria superiore ai 12 mesi.

Lavorare come autonomo in Svizzera

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Abbiamo quindi visto come per i lavoratori dipendenti sia piuttosto facile ottenere permessi più o meno brevi per lavorare in Svizzera. Ma quali sono invece le procedure per una Partita IVA che desidera prestare i propri servizi?

Dopo l’arrivo, l’autonomo ha l’obbligo di dichiarare la propria presenza entro 14 giorni dalla data di ingresso presso il Comune di domicilio, dove sarà necessario richiedere un permesso di soggiorno specifico per poter iniziare l’attività lavorativa.

Al momento della richiesta, è fondamentale presentare:

  • una carta d’identità o un passaporto in corso di validità, che serve a dimostrare identità e nazionalità;
  • documentazione che comprovi la natura dell’attività indipendente e la sua sostenibilità economica. Alcuni esempi possono essere i libri contabili, bilanci e contratti stipulati con clienti Svizzeri.

Aprire un’azienda in Svizzera

I più ambiziosi che desiderano invece avviare un’attività direttamente sul territorio svizzero devono conoscere i regolamenti specifici in questo senso e le procedure corrette per evitare problemi.

Le tipologie principali di società sono:

  • la società a garanzia limitata (Sagl);
  • la società anonima (SA).

La Sagl è generalmente preferita per le imprese di piccole e medie dimensioni e richiede un capitale minimo di 20.000 franchi. Questa forma societaria offre la possibilità ai soci stranieri di partecipare senza restrizioni e necessita però di almeno un amministratore residente in Svizzera.

D’altro canto, la SA si adatta meglio alle esigenze di aziende di medie e grandi dimensioni con un capitale minimo richiesto di 100.000 franchi. In questa struttura, è possibile che i soci rimangano anonimi e la maggior parte del consiglio di amministrazione deve risiedere nel paese.

I costi iniziali per fondare un’azienda in Svizzera sono influenzati dalle spese di costituzione, che possono variare tra 3.500 e 4.000 euro. Nonostante gli alti costi di avvio, il processo burocratico è notevolmente efficiente, e permette di completare l’apertura in circa 7 giorni, periodo che può essere ridotto a 5 giorni in casi di urgenza.

Anche se è assente di un supporto federale per gli investimenti, il governo svizzero ha implementato misure di sostegno in specifici settori quali turismo, infrastrutture e comunicazioni, offrendo prestiti agevolati fino al 25%.

Nei diversi cantoni è inoltre possibile accedere a ulteriori incentivi, quali sussidi per l’affitto, esenzioni fiscali fino a dieci anni, tariffe energetiche ridotte e semplificazioni nei requisiti per i permessi di soggiorno, tutti incentivi mirati a promuovere l’investimento da parte di imprenditori stranieri.

Come trovare lavoro in Svizzera

L’imprenditoria non fa per te e preferiresti invece lavorare come dipendente? Un punto di partenza essenziale è arbeit.swiss, il sito ufficiale dell’autorità federale del mercato del lavoro.

Il portale offre una panoramica completa sulle dinamiche del mercato del lavoro svizzero, mettendo a disposizione anche la JOB-Room, piattaforma di annunci di lavoro online dove è possibile consultare offerte di impiego e i dettagli di contatto degli uffici di collocamento svizzeri, organizzati per Cantone.

Ogni Cantone dispone di centri di consulenza per il lavoro, che si possono trovare sul sito adressen.sdbb.ch, che offrono servizi di supporto e orientamento professionale e sono una risorsa preziosa per chi cerca opportunità in una specifica area geografica della Svizzera.

Ad esempio, inserendo il codice ‘TI’ sul sito, si possono ottenere informazioni sui centri attivi nel Canton Ticino, che forniscono sia annunci di lavoro sia consulenza gratuita.

I lavori più pagati in Svizzera

Non sorprende che gli stipendi in Svizzera siano tra i più elevati a livello mondiale. Tuttavia, la percezione della Svizzera come un vero e proprio “el dorado” è veramente giustificata?

Le statistiche confermano che esiste una notevole disparità salariale tra i direttori generali e i professionisti altamente qualificati, che guadagnano significativamente di più rispetto alle professioni meno qualificate. In questo contesto, il nostro focus sarà sui lavori più remunerativi accessibili sia a chi possiede titoli di studio avanzati sia a chi entra nel mercato del lavoro con qualifiche più limitate.

Per avere un’idea delle retribuzioni consideriamo alcuni esempi pratici, ottenuti utilizzando il calcolatore nazionale dei salari messo a disposizione dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Nel Canton Ticino, un operatore socio sanitario guadagna una media di 5.480 CHF al mese, circa 5.887 euro.

Un insegnante di 30 anni con cinque anni di esperienza guadagna tra 5.369 CHF a 6.405 CHF, a seconda che lavori nel Canton Ticino o a Zurigo. I dati suggeriscono una generale ed elevata standardizzazione delle retribuzioni in tutto il paese in relazione però anche all’alto costo della vita.

Ad esempio un autista di 40 anni nel Ticino con cinque anni di esperienza guadagna 4.420 CHF, mentre un medico generico nella stessa fascia di età e esperienza può aspettarsi circa 6.370 CHF al mese. Un addetto alle pulizie con cinque anni di servizio guadagna circa 3.806 CHF, mentre un operaio metalmeccanico di 40 anni con dieci anni di esperienza riceve circa 5.224 CHF mensilmente.

I lavori più richiesti in Svizzera

Un cittadino italiano che aspira a lavorare in Svizzera dovrebbe tuttavia valutare attentamente non solo il potenziale salario, ma anche la domanda di lavoro nei diversi settori. È fondamentale identificare le aree professionali con maggiore richiesta per evitare investimenti di tempo e risorse in carriere con scarse prospettive di impiego.

Come riporta Assocameresetero1, alcuni settori negli ultimi anni sono particolarmente attrattivi, sia per i giovani lavoratori che per le piccole e medie imprese. Ad esempio oggi sono molto richiesti gli ingegneri, in diversi ambiti, gli sviluppatori web, ma anche operai specializzati e lavoratori nel settore dell’edilizia.

Tassazione in Svizzera

L’aspirazione di trasferirsi o lavorare in Svizzera comporta necessariamente un’acquisizione di conoscenza riguardo al complesso sistema fiscale del paese.

Le imposte dirette, che rappresentano circa il 70% del gettito fiscale complessivo, sono riscosse sia dalle persone fisiche sia dalle entità giuridiche. Esse includono l’imposta sul reddito, con aliquote progressive e l’imposta sugli utili delle imprese, che variano da un cantone all’altro, oscillando tra l’11,7% e il 21,6%. .

Per quanto riguarda le imposte indirette, che formano circa il 30% delle entrate fiscali, la principale, come in Italia, è l’IVA, amministrata dalla Confederazione. A differenza nostra, tuttavia, qui l’aliquota base è del 8,1% sul fatturato, una delle più basse d’Europa.

L’IVA prevede inoltre aliquote ridotte per le prestazioni di alloggio e per i beni di uso quotidiano, mentre le prestazioni mediche e la formazione sono esenti.

Lavorare in Svizzera con residenza in Italia

Lavorare in Svizzera pur mantenendo la residenza in Italia rimane comunque un’opzione particolarmente vantaggiosa per coloro che vivono vicino al confine. In questo caso, sarà necessario chiedere un permesso particolare, ovvero quello per i frontalieri, conosciuto anche come permesso G.

Questo consente ai lavoratori di essere impiegati in Svizzera senza rinunciare alla residenza italiana. I titolari sono tenuti a rientrare in Italia regolarmente, optando tra il ritorno giornaliero o settimanale a seconda delle loro necessità e delle condizioni del permesso stesso.

Una volta ottenuto il permesso G, i lavoratori possono decidere se aderire alla cassa malati svizzera o continuare a beneficiare della copertura del Servizio Sanitario Nazionale italiano, una scelta che può dipendere da vari fattori, tra cui le esigenze di salute personale e la frequenza di soggiorno in Svizzera.

La validità è di cinque anni, ma in caso di cessazione del rapporto di lavoro, il permesso scadrà sei mesi dopo l’eventuale entrata in disoccupazione del lavoratore. Per ottenere il permesso G, è necessario avviare la procedura online attraverso il portale dell’Ufficio Migrazione prima di iniziare l’attività lavorativa in Svizzera.

Lavorare in Svizzera – Domande frequenti

Cosa si deve fare per lavorare in Svizzera?

Per lavorare in Svizzera, è necessario ottenere un permesso di lavoro adeguato, che varia in base alla nazionalità e al tipo di impiego. È fondamentale soddisfare i requisiti professionali e, per alcuni lavori, dimostrare competenze linguistiche. I cittadini UE possono beneficiare di procedure semplificate grazie agli accordi bilaterali.

Qual è il lavoro più richiesto in Svizzera?

Attualmente, i settori con la maggior domanda di lavoro in Svizzera includono l’IT, l’ingegneria, la sanità e le finanze. La richiesta varia anche in base al cantone, con professioni specifiche più ricercate in zone particolari del paese.

Come fa un italiano a trovare lavoro in Svizzera?

Un italiano può trovare lavoro in Svizzera utilizzando piattaforme online di annunci di lavoro, come quelle del SECO, partecipando a fiere di lavoro, o attraverso agenzie di reclutamento specializzate. È utile anche il networking professionale e, se possibile, il contatto diretto con le aziende svizzere.

Quanto è difficile trovare lavoro in Svizzera?

La difficoltà nel trovare lavoro in Svizzera può variare in base al settore e alle qualificazioni del candidato. I settori ad alta specializzazione e con carenze di personale qualificato tendono ad avere più opportunità. Per i cittadini UE, i processi sono facilitati, ma resta essenziale soddisfare rigorosamente i requisiti specifici per la posizione desiderata.

  1. Lavorare in Svizzera: le professioni più richieste, Assocamerestero, assocamerestero.it ↩︎
Autore
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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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