Lavori freelance: come funziona il lavoro da libero professionista e quali sono gli ambiti più richiesti

Negli ultimi anni il numero di freelance in Italia è cresciuto, anche in relazione allo sviluppo tecnologico e del web. Ecco la lista dei lavori freelance più richiesti e come funziona il lavoro autonomo.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Lavorare da freelance significa lavorare non da dipendente, ma con contratti di collaborazione o a progetto, o per diversi clienti.
  • I lavori freelance non prevedono generalmente vincoli di collaborazione, e i contratti non prevedono l’esclusiva.
  • Per lavorare da freelance in genere è necessario aprire la Partita Iva, con il codice Ateco corrispondente all’attività professionale svolta.

I professionisti che scelgono lavori freelance piuttosto che un contratto di subordinazione con un’azienda possono godere di interessanti vantaggi. Infatti, i cosiddetti “freelance”, pur lavorando in alcuni casi sotto contratto, non hanno vincoli di collaborazione, e nello stesso contratto non è previsto il vincolo dell’esclusività.

Lavorare come freelance, tuttavia, porta ad una serie di obblighi e adempimenti, soprattutto nel caso in cui non si rispetta il requisito dell’occasionalità. Infatti, nel momento in cui il lavoratore autonomo, o freelance, svolge un’attività continuativa, è tenuto ad aprire la Partita Iva.

Oggi la tecnologia e il vasto mondo digitale hanno allargato quelli che sono i lavori da freelance, con nuove figure professionali sempre più richieste. In questa guida vedremo quali sono i lavori freelance più richiesti, come funziona il lavoro autonomo e quali sono i vantaggi e gli svantaggi del lavorare come freelance.

Come funziona il lavoro freelance

In Italia, i lavoratori autonomi sono molti più di quanto si pensi, infatti si parla spesso del “popolo delle Partite Iva”, ma sono anche noti come lavoratori freelance. Si tratta di una forma di professione svolta in modo autonomo a servizio di una o più aziende (o privati).

Negli anni il lavoro autonomo si è sviluppato ed è notevolmente cresciuto nel nostro Paese, perché è aumentato il desiderio, soprattutto nei giovani, di mettersi in proprio anche grazie alla nascita di nuove figure professionali profondamente legate alla tecnologia e ad internet.

I lavori freelance, quindi, non prevedono un rapporto subalternità, ma si intendono come collaborazioni per fornire un servizio mantenendo l’autonomia gestionale.

Lavori freelance richiesti

I lavori freelance più richiesti

Negli ultimi anni il numero di freelance in Italia è aumentato non solo come conseguenza alla nascita di nuove figure professionali, ma anche per i vantaggi che offre questa modalità di lavoro.

Sempre più aziende, inoltre, decidono di affidarsi ai freelance perché comportano minori costi strutturali e minori obblighi rispetto all’assunzione di lavoratori dipendenti. Le aziende, inoltre, rivolgendosi ai freelance, non devono neanche pagare ferie o malattie al professionista.

Di conseguenza, l’azienda paga al freelance solamente il compenso pattuito, senza ulteriori costi e oneri. Vediamo adesso quali sono i lavori freelance più richiesti dalle aziende negli ultimi tempi:

  • giornalista o pubblicista;
  • copywriter o web writer;
  • ghostwriter;
  • trascrittore;
  • editor;
  • graphic designer;
  • fotografo;
  • videomaker;
  • social media manager;
  • social media specialist;
  • traduttore e interprete;
  • sviluppatore di siti internet;
  • sviluppatore software;
  • professore di lingue;
  • editor di video;
  • SEO specialist;
  • consulente di marketing;
  • growth hacker;
  • assistente virtuale;
  • email marketer;
  • proofreader;
  • web designer;
  • tester di siti web;
  • programmatore.

Dove trovare lavori freelance

Oggi sono sempre più numerose le piattaforme online per trovare lavori freelance. In queste piattaforme e siti web i clienti, ossia aziende o privati, cercano professionisti o gli stessi professionisti propongono i loro servizi.

Queste piattaforme possono essere il punto di partenza per un lavoratore che desidera avviare una propria professione autonoma e apre una Partita Iva. Vediamo qui alcune delle piattaforme più utilizzate.

Freelancer

Uno dei marketplace più popolari nel mondo del lavoro è Freelancer, un sito che conta oltre 20 milioni di iscritti. In questa piattaforma i clienti pubblicano un progetto per trovare il professionista più adatto proponendo una tariffa fissa o oraria da pagare una volta completato il lavoro.

In questa piattaforma le figure più ricercate in tutto il mondo sono: sviluppatori web, designer, copywriter o traduttori. Ogni freelance può filtrare le offerte lavorative in base al prezzo, alla data di pubblicazione del progetto, alla lingua o alla zona geografica.

Upwork

Un’altra piattaforma di ricerca freelance è Upwork, che presenta un funzionamento simile al marketplace Freelancer. Questo sito è adatto sia ai singoli lavoratori autonomi che ai team che possono proporsi per progetti a tariffa fissa o oraria.

Per utilizzare questo strumento basta registrarsi online e iniziare a cercare le offerte inerenti alla professione svolta. Queste offerte, man mano che si procede, saranno sempre più specifiche per il professionista, perché il sistema calibra le stesse in base alla professione svolta dal lavoratore autonomo.

LinkedIn

Anche se è considerato un social network, LinkedIn è impiegato soprattutto nello sviluppo di contatti professionali e dispone di una sezione dedicata alle offerte di lavoro. Questo è il principale social professionale, utilizzato nel mondo e anche in Italia.

Tra le offerte si possono trovare sia lavori subordinati che proposte di collaborazione indirizzate, appunto, ai lavoratori autonomi. Inoltre la piattaforma offre importanti spunti e opportunità anche per connettersi a persone vicine professionalmente, e per allargare le proprie conoscenze tramite gruppi e pagine.

Facebook

Facebook è uno dei social network più popolari degli ultimi anni, ma non permette solamente di conoscere persone nuove e di rimanere in contatto con amici e parenti. Infatti, rappresenta anche un ottimo strumento per la ricerca di nuove collaborazioni lavorative.

Vi sono, infatti, numerosi gruppi creati dagli stessi utenti, ma dedicati proprio alla ricerca di collaboratori in tantissimi settori. Questo social può rivelarsi utile, come LinkedIn, per creare una cerchia di connessioni, individuare importanti spunti e opportunità lavorative, soprattutto all’interno di pagine e gruppi dedicati alle offerte di lavoro.

Addlance

La piattaforma Addlance è completamente italiana e conta oltre 40 mila professionisti. Questa piattaforma offre, oltre a nuove proposte di lavoro, anche un sistema di feedback per i professionisti. Questa piattaforma è adatta specialmente per alcuni settori lavorativi: programmatori web, sviluppatori di app web e mobile, e lavoratori autonomi specializzati nel marketing e nella scrittura.

In questo momento è uno dei più grandi network di freelance tutto italiano, per cui è possibile individuare una grande varietà di offerte mirate a professionisti autonomi. Le aziende spesso si rivolgono a questa piattaforma per trovare lavoratori autonomi con Partita Iva.

Fiverr

Anche Fiverr è una piattaforma interessante per chi ha da poco avviato l’attività come freelancer. Si tratta di una piattaforma internazionale, che prevede una commissione sui lavori svolti dai freelancer. Molti lavoratori autonomi ricevono interessanti guadagni da questa piattaforma, che permette di vendere pacchetti di servizi.

Tuttavia questa piattaforma prevede una commissione fissa del 20% su tutti i lavori proposti. Nello specifico, la piattaforma prevede tre tipi di pacchetti, secondo tre categorie distinte con cui proporre i propri lavori: GIG, EXTRA GIG e PREMIUM GIG. Questo sito è particolarmente indicato per lavori creativi e di grafica.

Lavori freelance Partita Iva

Lavori freelance: quando è obbligatorio aprire la Partita Iva

Come abbiamo anticipato, i lavoratori freelance in Italia sono moltissimi, ma è sempre obbligatorio aprire la Partita Iva? L’apertura della Partita Iva è necessaria nel momento in cui l’attività professionale autonoma è continuativa, non rispetta quindi il carattere dell’occasionalità.

Quando l’attività professionale è occasionale, ossia quando non si lavora per lo stesso committente per più di 30 giorni, si può lavorare emettendo la ricevuta per prestazione occasionale. Se non si rispetta questo requisito diventa necessario aprire la Partita Iva. L’unica eccezione è rappresentata da quei lavoratori autonomi che svolgono un’attività con cessione dei diritti d’autore.

Le caratteristiche del lavoro autonomo sono, quindi, le seguenti:

  • l’organizzazione del lavoro è affidata al professionista;
  • assenza di vincoli di subordinazione;
  • il professionista la ha proprietà sui mezzi di produzione;
  • l’attività prevede lo svolgimento del servizio dietro compenso pattuito con il committente o cliente.

Lavori freelance: come si apre la Partita Iva

Per aprire la Partita Iva è prima di tutto necessario:

  • individuare il Codice Ateco corrispondente all’attività professionale svolta;
  • scegliere il regime contabile a cui aderire (regime forfettario, semplificato o ordinario);
  • aprire una posizione contributiva all’Inps.

In base alla professione svolta, il freelance può costituirsi come ditta individuale o libero professionista. Questo varia in base al tipo di attività che si andrà a svolgere, vale a dire:

  • per le attività di impresa, come artigiani e commercianti, si dovrà costituire una ditta individuale;
  • per le attività di lavoro autonomo intellettuale si apre la Partita Iva come libero professionista.
Vantaggi e svantaggi freelance

Vantaggi e svantaggi del lavoro freelance

Il lavoro da freelance può comportare molte libertà, ma include anche adempimenti e scadenze di cui occuparsi in autonomia. Come in ogni tipo di lavoro, anche nei lavori freelance ci sono una serie di vantaggi e di svantaggi.

Se sei indeciso tra l’avviare un’attività professionale come freelance o come dipendente, dovrai preoccuparti in prima persona di alcuni adempimenti fiscali e contabili, con l’appoggio di un commercialista. Di seguito abbiamo raccolto i principali vantaggi e svantaggi del lavoro autonomo.

Lavori freelance: i vantaggi

I vantaggi di lavorare come freelance sono:

  • essere i capi di sé stessi: la suddivisione del lavoro e la gestione delle attività ricadono sullo stesso freelance;
  • gestione autonoma dell’orario di lavoro: per i freelance non vige l’obbligo di rispettare i classici orari da ufficio. Tuttavia, questo può diventare uno svantaggio, ovvero l’assenza di un orario lavorativo può portare anche a lavorare più di otto ore al giorno;
  • libertà di lavorare ovunque: per molte professioni, soprattutto quelle che abbiamo visto di sopra, basta una connessione ad internet e un computer per lavorare, quindi i freelance hanno la libertà di lavorare ovunque, anche diventando nomadi digitali;
  • lavorare a più progetti contemporaneamente: i contratti per freelance non prevedono vincoli di esclusività, quindi, possono permettersi di lavorare simultaneamente a più progetti con clienti diversi;
  • riduzione dei costi: potendo lavorare ovunque, il freelance può ridurre i costi, soprattutto quando sceglie di lavorare da casa risparmiando sui trasporti, sull’affitto di un ufficio e, di conseguenza, sulle relative bollette.

Lavori freelance: gli svantaggi

Anche se abbiamo elencato molti vantaggi, il lavoro autonomo comporta anche degli svantaggi da considerare. Alcuni di questi sono:

  • gestione autonoma della contabilità: al contrario di un lavoratore dipendente, il freelance deve gestire le spese e i contributi in autonomia, o affidandosi ad un commercialista;
  • ricerca dei clienti: per iniziare a lavorare come freelance è necessario individuare i clienti grazie alle piattaforme che abbiamo visto prima o con il passaparola;
  • certezze economiche minori di un lavoro da dipendente: i clienti possono dimenticare di pagare le fatture, oppure perdere da un momento all’altro un cliente porta ad una perdita economica;
  • non ci sono malattie pagate, ferie e permessi retribuiti: il freelance se non lavora non guadagna, e ciò porta a prendere pochi giorni di vacanza rispetto ad un lavoratore dipendente con le ferie pagate;
  • difficoltà di separare vita lavorativa e vita privata: quando tutto il lavoro e il guadagno dipende dal lavoratore non è facile pensare ad altro. Anche dopo l’orario lavorativo, il pensiero delle cose da fare e degli aspetti burocratici è sempre presente.

Lavori freelance – Domande frequenti

Come funziona il lavoro da freelance?

Il lavoro da freelance consiste in un rapporto lavorativo non subordinato e privo di orari lavorativi imposti, da svolgere in maniera autonoma dietro compenso pattuito.

Quali sono i lavori freelance?

Nella guida abbiamo inserito alcuni dei lavori freelance più richiesti degli ultimi anni, tra cui spiccano i lavori legati alla tecnologia, al mondo della comunicazione e del marketing.

Come iniziare a lavorare come freelance?

Per iniziare a lavorare come freelance si possono utilizzare alcune piattaforme online, per trovare i primi clienti con cui sottoscrivere un contratto di collaborazione e aprire la Partita Iva, nel momento in cui l’attività professionale diventa continuativa e non è più occasionale.

Autore
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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
Fact-Checked
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 6 Luglio 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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