- L’IVA è un’imposta indiretta che si applica sul valore aggiunto di beni e servizi al momento dell’acquisto da parte di un consumatore.
- In Italia l’imposta sul valore aggiunto è pari al 22%, tuttavia sono previste delle eccezioni con IVA ridotta al 4% al 5% e la 10%.
- L’imposta deve essere pagata attraverso un apposito modello, la dichiarazione IVA, con una liquidazione mensile o trimestrale, utilizzando l’F24 online.
Lo Stato italiano prevede una serie di imposte, tra cui l’IVA su beni e servizi. È la tassa che incide maggiormente sul prezzo dei prodotti e dei servizi acquistati. Viene definita come imposta indiretta, dato che non si applica sul reddito o sul patrimonio del contribuente, ma solo sui consumi.
Quindi ogni volta che viene effettuato un acquisto di un bene o di un servizio in Italia, verrà aggiunta l’IVA. Oggi generalmente è pari al 22%, ma vi sono casi in cui è prevista un’aliquota con una percentuale ridotta. Inoltre, vi sono delle operazioni su cui non si applica.
Ciò genera spesso un po’ di confusione su questa imposta. Nel nostro articolo andremo a valutare tutte le sue caratteristiche rispondendo ai principali dubbi e domande, con esempi pratici su come calcolarla e quando pagarla.
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Indice
Cos’è l’aliquota IVA
Iniziamo a definire cos’è l’IVA. È un acronimo per identificare un’imposta introdotta in ambito europeo agli inizi degli anni 70’ e applicata in Italia con il D.P.R 633/1972. L’IVA appartiene alle imposte sui consumi, applicata nelle varie fasi del processo produttivo e distributivo. Va a incidere sul valore aggiunto che viene determinato nelle varie fasi di produzione e di scambio di un servizio o di un bene.
Ciò significa che grazie all’attività di un professionista o di un imprenditore, un prodotto o un servizio viene lavorato e trasformato acquisendo un valore maggiore. Questo sarà determinato calcolando la differenza tra il valore finale di un bene realizzato e quello iniziale al momento dell’acquisto.
L’IVA si applica nel momento in cui il consumatore finale, come persona fisica o una Partita IVA, andrà a comprare un bene o una prestazione. Inoltre, si applica anche in tutte quelle fasi in cui un prodotto semilavorato viene venduto per essere poi completato.
La parola IVA non deve essere confusa con la Partita IVA. Infatti anche e può essere utilizzato come sinonimo, sono due concetti differenti:
- IVA: è un imposta indiretta che viene applicata sulla vendita e acquisto di prodotti e servizi;
- Partita IVA: è un codice numerico che definisce in modo univoco l’attività economica di un soggetto.
Leggi anche la nostra guida su cos’è e a cosa serve la Partita IVA.
Caratteristiche dell’IVA
L’imposta sul valore aggiunto ha le seguenti caratteristiche:
- indiretta;
- proporzionale;
- neutra;
- generale;
- si applica sui consumi.
Viene definita come un’imposta indiretta, dato che non va a colpire la capacità reddituale o il patrimonio di un soggetto, ma prende come riferimento i consumi. Inoltre, un altro elemento che la caratterizza è il fatto di essere un’imposta proporzionale: l’importo che verrà applicato non è fisso, ma è determinato dal prezzo del bene o del servizio acquistato.
Un’altra caratteristica è la neutralità, dato che non va ad incidere nelle varie fasi di produzione e commercializzazione, ma solo sull’utilizzo finale del bene e del servizio. Infine, si applica solo sul consumatore (privato o Partita IVA) e senza alcuna forma di esenzione.
Detrazioni e imposta sul valore aggiunto
Perché si applica l’IVA? Per rispondere a questa domanda devi considerare qual è il meccanismo di questa imposta conosciuto come detrazione. Infatti, l’imprenditore o il professionista al momento della realizzazione di un bene o di un servizio, anticipano l’ammontare dell’IVA che poi verrà recuperata con l’acquisto del consumatore, il quale sarà tenuto a pagare l’importo previsto.
Quindi l’ammontare dell’imposta del valore aggiunto sarà pari al valore dell’IVA sulle vendite meno quella sugli acquisti. In base art 1 del D.P.R 633/72 le attività su cui si dovrà calcolare l’IVA vengono definite operazioni imponibili e devono prevedere tre presupposti:
- soggettivo;
- oggettivo;
- territoriale.
L’aspetto soggettivo implica che la cessione di beni o di servizi deve avvenire da parte di un un’attività imprenditoriale abituale e non temporanea. Ciò significa che deve essere presente una Partita IVA.
Dal punto di vista oggettivo, saranno sottoposte a IVA tutte quelle operazioni che prevedono cessione di beni, servizi, le importazioni e le operazioni all’interno della UE.
Infine, devi considerare anche un fattore territoriale. Ciò vuol, dire che l’imposta verrà applicata su tutte quelle operazioni che avvengono sul territorio italiano.
Operazioni non imponibili ed esenzione dell’imposta
Vi sono dei casi in cui l’IVA in Italia non viene calcolata. Si distinguono tre tipologie di operazioni:
- non imponibili: sono attività in cui si dovrebbe introdurre l’IVA, ma data la tipologia di acquisto diventa difficile determinarne il valore. L’esempio tipico è quello di una fattura con reverse charge esterno o interno e le operazioni internazionali;
- esenti: sono particolari tipologie di prestazioni e di prodotti in cui, anche se sono presenti i tre presupposti previsti, la normativa stabilisce che l’imposta non debba essere applicata. L’esempio più comune è quello delle attività scolastiche, quelle sanitarie, e di utilità sociale;
- escluse: sono tutte quelle che non prevendono almeno uno dei presupposti indicati dalla normativa di legge.
Chi deve pagare l’IVA sulla fattura?
Salvo le eccezioni che abbiamo indicato nel paragrafo precedente, il pagamento dell’imposta del valore aggiunto deve avvenire ogni volta che si determina una cessione di beni e di servizi. Sarà quindi tenuto a pagare l’imposta qualunque consumatore in quanto:
- lavoratore autonomo con Partita IVA;
- professionisti, imprese e società;
- privato.
L’importo da versare sarà direttamente proporzionale al valore del bene o della prestazione dei servizi, calcolato in base a una percentuale variabile. Leggi anche la nostra guida su quando conviene aprire Partita IVA.
Tipologie di IVA
Oggi in Italia si distinguono aliquote intere e ridotte. In base a questa classificazione sono presenti quattro tipologie di percentuali dell’imposta del valore aggiunto:
- 22%;
- 4%;
- 5%;
- 10%.
L’aliquota del 22% è quella di base, e quindi si applica in tutti i casi in cui non si prevedono forme di riduzioni. Ad esempio, il valore del 4% è usato con riferimento ai prodotti di prima necessità, come il latte fresco, lo zucchero, il burro, i formaggi, l’olio, la farina, la frutta e la verdura. Inoltre, si applica anche a beni come l’acquisto della prima casa, le costruzioni rurali, i giornali e i prodotti ottici.
Invece, nel caso del 5% è prevista per gli strumenti sanitari, dai ventilatori polmonari agli aspiratori elettrici utilizzati negli ospedali. Sono soggetti a IVA al 5% anche prodotti come basilico, rosmarino e salvia oltre a quelli per l’igiene femminile. Per quanto riguarda le prestazioni, si inglobano tutte quelle attività che rientrano nelle cooperativi sociali, negli enti di promozione e consorzi.
Infine, vi sono anche beni soggetti all’aliquota del 10% come gli animali vivi, i volatili da cortile e i prodotti surgelati sia di carne, sia di pesce. Sono inclusi alcuni prodotti caseari come latte a lunga conservazione, uova, yogurt, oltre al riso e all’avena. Si applicherà l’IVA al 10% anche all’energia ad uso domestico e ai prodotti petroliferi.
Tabella aliquote 2022
Di seguito abbiamo riportato gli articoli e i servizi più utilizzati in cui si applica l’IVA ridotta come riportato dal MEF (Dipartimento Economia e Finanze).
Imposta al 4% | Imposta al 5% | Imposta al 10% |
Alimenti di prima necessità come latte fresco, farina, burro, formaggio, verdura, olio | Strumenti sanitari | Energia elettrica per utilizzo abitativo |
Acquisto abitazione non di lusso come prima casa | Basilico, rosmarino, salvia | Prodotti surgelati |
Canone Rai | Miele e cera d’api | Cavalli, bovini, suini |
Costruzione rurali | Orzo avena | Volatili da cortile |
Fertilizzanti | Ortaggi e piante | Latte a lunga conservazione, Yogurt, carne |
Prodotti ottici | Pesce | Prodotti petroliferi |
Mangimi per animali | Attività turistiche | |
Gas per uso terapeutico | Prodotti per l’igiene femminile | |
Gas metano per utilizzo domestico |
Se vuoi conoscere tutti i prodotti soggetti all’imposta intera al 22% e a quelle ridotte, al 4%, 5% e 10% puoi consultare la tabella aliquote IVA aggiornata al 2022 completa, presente nel seguente file.
Come calcolare l’IVA
Se come fornitore acquisti un bene, devi pagare l’imposta sul valore aggiunto in base alla tipologia di prodotto, definita anche come IVA a credito. A questo punto quando un cliente acquista l’articolo, ti pagherà a sua volta l’importo IVA sul prezzo finale, chiamata a debito:
- IVA a credito: è l’importo dell’aliquota che potrai scorporare per gli acquisti fatti;
- IVA a debito: è quella che otterrai nel momento in cui un utente acquista un tuo bene o servizio e che devi inserire nella fattura.
Per calcolare l’IVA basterà moltiplicare la percentuale per l’imponibile previsto. Effettuare questa operazione nel modo corretto è indispensabile al fine di non commettere errori nella fattura elettronica con la necessità di annullarla oppure emettere una nota di credito o di debito, al fine di correggere il valore dell’imposta.
Infatti, un importo errato può determinare sanzioni gravi. In questa prospettiva può essere utile avere un sistema automatico che ti permetta di determinare l’IVA in maniera certa. A questo proposito ti invitiamo a utilizzare in modo gratuito il nostro calcolatore.
Come calcolare l’Imposta sul valore aggiunto: esempio
A questo punto può essere utile un esempio su come funziona l’IVA. Immagina di avere un’attività commerciale come un negozio e di acquistare tessuti per il valore di 500€.
Su di essa si applicherà l’IVA al 22%. 500€x22%= 110€ e quindi pagherai l’importo di 610€. Ora in base alla tua attività, il prezzo del bene primario ha acquisito un valore aggiunto, che il cliente provvederà a pagare.
Tieni presente che come imprenditore dovrai versare questa percentuale allo stato, ma a pagare questa cifra è direttamente il cliente finale.
Come e quando pagare l’IVA in Italia
La dichiarazione IVA è lo strumento attraverso cui potrai determinare l’importo di questa imposta che, come professionista o imprenditore, devi pagare allo Stato. Infatti, al suo interno devi inserire le operazioni attive o passive eseguite. Tuttavia, sono esentate le Partite IVA con particolari agevolazioni come quelle a regime forfettario.
Il versamento, o anche definito liquidazione, può essere mensile o trimestrale. Nel primo caso la liquidazione dovrà avvenire entro il 16 del mese, calcolando l’IVA a debito e quella a credito e l’eventuale diritto di detrazione fiscale.
Per il pagamento trimestrale questo dovrà avvenire entro il 16 del secondo mese successivo al trimestre. Inoltre, entro il 27 dicembre, sia i contribuenti mensili, sia quelli trimestrali sono tenuti a effettuare un versamento di acconto.
Il pagamento dell’imposta del valore aggiunto oggi deve avvenire obbligatoriamente per via telematica utilizzando il modello F24 e il sito dell’Agenzia delle Entrate. Un’operazione che puoi effettuare:
- in modo indipendente;
- rivolgendoti a un CAF;
- richiedendo il supporto di uno studio di commercialisti.
Per presentare la dichiarazione devi avere lo SPID ed accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate. Dovrai indicare l’importo a credito e quello a debito inserendolo nell’apposito modulo. Il calcolo non è sempre facile, dato che come hai letto, vi sono casi in cui si applica l’IVA al 22% e altri in cui vi è un’aliquota ridotta.
Inoltre, ai fini fiscali puoi utilizzare il versamento d’IVA come compensazione per eventuali detrazioni. Per questo, se non hai esperienza e vuoi evitare di commettere errori, un valido consiglio è quello di farsi affiancare da un CAF oppure da uno studio di commercialisti. In questo modo avrai anche la possibilità di conoscere tutti i costi che potrai scaricare come Partita IVA con le relative detrazioni e deduzioni fiscali.
Imposta sul valore aggiunto – Domande frequenti
L’IVA è un’imposta indiretta che si applica sul valore aggiunto di un bene o un servizio sottoposto a un processo produttivo che ne hanno incrementato il valore. Verrà versata da parte del consumatore finale.
L’imposta sul valore aggiunto può essere pagata a scadenza mensile o trimestrale. Nel primo caso la liquidazione deve avvenire entro il 16 del mese, mentre nel secondo entro il sedici del secondo mese successivo.
Oggi l’IVA ordinaria in Italia è del 22%, ma sono previsti dei casi di imposta ridotta pari al 4%, 5% e 10%.
Gennaro Ottaviano
Esperto di economia aziendale e gestionale