IRES premiale: lo strumento per detassare le industrie con il decreto fiscale 2025

L'IRES premiale andrebbe a vantaggio dell'industria italiana, con aliquota dal 24% al 19% per le imprese che investono: ecco come funziona.

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  • Il governo sta pianificando l’introduzione di un sistema IRES premiale per sostenere le industrie, ovvero una nuova detassazione per le imprese.
  • Secondo le prospettive, questa tassa potrebbe essere ridotta dal 24% al 19% per tutte le imprese che investono nell’azienda puntando alla crescita.
  • Di fatto si avrebbe un’aliquota IRES variabile a due vie, da applicare in base all’effettivo investimento sostenuto.

L’IRES presto potrebbe cambiare per le imprese italiane e questo, secondo il governo attuale, porterebbe ad un miglioramento delle condizioni dell’industria italiana, che negli ultimi anni ha registrato non poche difficoltà.

Questa imposta, versata periodicamente dalle società, pesa infatti soprattutto al comparto industriale e attualmente presenta un’aliquota al 24%.

Intorno alla tassa potrebbe arrivare un sistema a due vie, con possibilità di vedere l’aliquota scendere al 19% per tutte le aziende che decidono di investire almeno il 70% del ricavato nell’impresa. La proposta, che arriva da Confindustria, potrebbe vedere la luce nel 2025.

IRES premiale per le imprese che investono

Un sistema IRES a due aliquote verrebbe introdotto con l’obiettivo di premiare le aziende che decidono di investire per la propria crescita, ovvero a tutte quelle società che dirottano la maggior parte del ricavato al rinnovamento dei propri sistemi, macchinari o progetti.

Nel dettaglio, l’IRES potrebbe funzionare, dal prossimo anno, come segue:

  • IRES al 24% per tutte le imprese che non investono:
  • IRES al 19% per le imprese che investono almeno il 70% nel rinnovamento dei propri sistemi, con un minimo del 30% degli investimenti di tipo qualificato.

Si tratta di una novità che porterebbe un alleggerimento delle tasse a carico delle società favorevole a modernizzare le industrie italiane, tenendo presente che l’intero comparto, come più volte evidenziato dai dati Istat1, registra un calo progressivo negli ultimi anni non solo in Italia, ma in generale in Europa.

IRES a due vie: su quali investimenti

Quando si parla di investimenti che le imprese possono portare avanti per rimanere competitive, si fa riferimento a diversi ambiti. In primis, seguendo le nuove normative europee di sostenibilità ambientale, rientrano tutte le operazioni volte a rendere più ecosostenibili i processi e le fasi di produzione.

Ma non si parla solamente di modernizzazioni in chiave green, ma anche sociale, con riduzione dell’IRES alle aziende che garantiscono posti di lavoro in più, soprattutto alle categorie più svantaggiate come giovani, donne e disoccupati.

L’IRES al 19% sarà accessibile anche a chi compra nuovi macchinari e modernizza i processi, in chiave digitale oppure nell’ottica di migliorare la propria competitività. Infine l’aliquota agevolata andrebbe a chi investe in ricerca e sviluppo, sempre con il fine ultimo di introdurre una modernizzazione generale dei sistemi.

Il governo attuale intende ridurre le tasse a carico delle imprese, proprio per incentivarle ad agire per un rinnovamento dei processi, che porterebbe ad un miglioramento generale dell’economia italiana.

Crescita economica italiana in calo

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Recentemente i dati Ocse hanno rilevato come la crescita economica italiana sia in calo, individuando non poche criticità per il nostro paese. La crescita italiana è dello 0,5%, inferiore alla media europea dello 0,7% e molto al di sotto delle prospettive del governo, all’1%.

L’economia italiana ha subito un rallentamento in questi ultimi mesi, con un PIL sostanzialmente fermo. Nei prossimi anni sarà soprattutto il PNRR a incentivare la crescita, mentre il debito pubblico rimane il principale rischio per il nostro paese, rispetto agli altri Stati UE.

Il comparto industriale si inserisce in questo contesto con dati in netto calo: nei primi 9 mesi del 2024 la produzione nel nostro paese ha segnato un -3,3% rispetto al 2023, segnale che rende necessario un intervento strutturale da parte del governo.

Quando arriverà l’IRES premiale

A proporre l’IRES a due vie è Confindustria, che trova l’appoggio del governo nella direzione di un alleggerimento delle imposte favorevole a migliorare la condizione delle aziende italiane.

Anche altre associazioni di categoria come Assolombarda2 sostengono la necessità di intervenire per sostenere gli investimenti delle imprese, puntando sia sulla riduzione dell’IRES che sul Piano Transizione 5.0.

L’aliquota IRES ridotta deve ancora essere confermata in modo definitivo, per cui si attende che venga inclusa all’interno del decreto fiscale, collegato alla Legge di Bilancio 2025. Se l’esito sarà del tutto positivo, le imprese potrebbero accedere a questa agevolazione a partire dal prossimo anno.

    1. Fatturato dell’industria e dei servizi – Settembre 2024, ISTAT, istat.it ↩︎
    2. Ires premiale e Transizione 5.0 per rilanciare gli investimenti“, Assolombarda, assolombarda.it ↩︎
    Autore
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    Valeria Oggero

    Giornalista

    Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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