Investimenti Sostenibili 4.0 per le PMI del Sud: apertura domande dal 20 maggio 2025

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato nuovi fondi per le PMI del Sud per la misura Investimenti Sostenibili 4.0, con apertura delle domande il 20 maggio 2025.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato un ulteriore stanziamento di 300 milioni di euro per Investimenti Sostenibili 4.0, con apertura delle domande il 20 maggio 2025.
  • Gli obiettivi dell’incentivo sono quelli di sostenere la transizione tecnologica e digitale e accrescere la competitività delle PMI al Sud Italia, ovvero nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
  • La priorità verrà data a quelle imprese che sostengono il raggiungimento degli obiettivi climatici europei anche grazie all’utilizzo di strumenti innovativi.

Arrivano nuovi fondi per la misura Investimenti Sostenibili 4.0: si tratta di 300 milioni di euro da destinare alle attività manifatturiere e di servizi dedicati alle imprese. Recentemente il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha confermato l’apertura delle domande il 20 maggio 2025, con procedura in due fasi.

L’agevolazione è riservata alle piccole e medie imprese del Mezzogiorno e l’obiettivo è quello di attuare gli obiettivi di sviluppo perseguiti nell’ambito del Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” FESR 2021-2027.

Il progetto, quindi, punta a favorire programmi di investimento sostenibili e digitali nel rispetto degli obiettivi ambientali definiti dall’Unione europea. Ecco come partecipare.

Investimenti Sostenibili 4.0 per le PMI del Sud

Come evidenziato dal messaggio del ministero delle Imprese e del Made in Italy1, Investimenti Sostenibili è una misura prevista per le imprese, piccole o medie, del Sud Italia, che intendono effettuare investimenti sul piano digitale e sostenibile.

Il bando è riservato alle PMI delle regioni del Mezzogiorno, ovvero Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

L’incentivo agli investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili con ricorso alle tecnologie digitali consiste in un finanziamento agevolato fino al 75% delle spese ammissibili. Tale misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni sugli investimenti effettuati dalle aziende che rispettano i requisiti stabiliti dal bando.

I programmi di investimento proposti dalle piccole e medie imprese del Mezzogiorno devono essere conformi ai principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerenti con il piano Transizione 4.0 e in linea con gli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea.

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Nuove risorse per Investimenti Sostenibili 4.0

Il MIMIT ha annunciato un nuovo stanziamento di risorse per l’iniziativa, di 300 milioni di euro, utili per proseguire con una misura così importante per il Sud del paese. Queste risorse si sommano ai 400 milioni di euro previsti inizialmente e che erano terminati alla fine del 2023.

Diverse imprese che hanno presentato domanda non hanno avuto di fatto la possibilità di rientrare nell’iniziativa Investimenti Sostenibili 4.0, per cui il nuovo intervento va a sbloccare uno stop imposto a causa dell’esaurimento dei fondi.

Queste risorse sono indispensabili per portare avanti la transizione digitale e verde per le imprese che si trovano nelle regioni più svantaggiate economicamente in Italia, in linea con le normative europee.

Investimenti Sostenibili 4.0: i requisiti delle PMI

Come abbiamo anticipato, l’agevolazione Investimenti Sostenibili 4.0 per le imprese del sud è destinata alle PMI del Mezzogiorno. Queste devono rispettare alcuni requisiti:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e risultare attive nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • non essere già in difficoltà economica, ad eccezione delle deroghe previste per le microimprese e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento;
  • aver adottato il regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle Imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere a norma in relazione agli obblighi contributivi;
  • aver restituito somme dovute in caso di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal ministero;
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 15 maggio 2023.

Sono state ammesse al bando le attività manifatturiere e quelle dedicate ai servizi per le imprese, fatta eccezione per quelle che sono connesse a specifici settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento.

Sono inoltre state escluse le PMI che propongono programmi di investimento che arrecano un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantendo il rispetto del principio “DNSH” (Do No Significant Harm).

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Investimenti Sostenibili 4.0: i programmi di investimento

Il bando, che segue le stesse regole degli scorsi anni, è molto chiaro su come devono essere i piani di investimento a cui sono riservate le agevolazioni. Questi, infatti, devono:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti previste dal piano Transizione 4.0. e l’ammontare delle spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma;
  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, in modo da ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza, o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente, oppure ancora alla realizzazione di una nuova unità produttiva;
  • essere realizzati presso un’unità produttiva che si trova nei territori delle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno, ossia in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna;
  • prevedere spese ammissibili non inferiori a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 e al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, o, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi;
  • i lavori devono essere avviati dopo la presentazione della domanda;
  • prevedere un termine di ultimazione non oltre i diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Sono anche stati previsti specifici criteri di valutazione per i programmi di investimento caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità. A questi sono stati riservati, inoltre, punteggi aggiuntivi nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

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Lo stesso vale anche per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e per le PMI che hanno aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica, o ancora alle imprese in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

Il ministero ha anche indicato le specifiche aree di intervento:

  • soluzioni di advanced manufacturing;
  • additive manufacturing;
  • realtà aumentata;
  • simulazione;
  • integrazione orizzontale e verticale;
  • Internet of Things;
  • Industrial Internet;
  • sistemi cloud;
  • cybersecurity;
  • big data e analytics;
  • intelligenza artificiale;
  • blockchain.

Quali sono le spese ammissibili

Il bando prevede un finanziamento agevolato fino al 75% delle spese ammissibili. Tali spese sono quelle considerate funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento relativi all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali. Queste possono riguardare:

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali;
  • acquisizione di certificazioni ambientali.

Sono, inoltre, ammesse le seguenti spese:

  • per i servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti nei limiti del 5% dell’importo delle spese ammissibili;
  • per i servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica relativa all’unità produttiva oggetto misure di efficientamento energetico nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili.
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Come funzionano le agevolazioni di Investimenti Sostenibili 4.0

Le agevolazioni del bando sono concesse nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato. Andranno a coprire una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75%.

Inoltre, il bando stabilisce che:

  • per le imprese di micro e piccola dimensione, l’agevolazione è pari al 50% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti, e per il 25% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato;
  • per le imprese di media dimensione, l’agevolazione è per il 40% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 35% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato.

Come accedere all’incentivo per le PMI del Sud

Di recente il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato la data di apertura delle domande per accedere all’incentivo, che sarà il 20 maggio 20252. Le richieste saranno gestite da Invitalia tramite sportello telematico, secondo due fasi distinte.

Nella prima fase le imprese interessate dovranno accreditarsi alla piattaforma web Invitalia (a partire dal 30 aprile 2025), mentre nella seconda sarà rilasciato all’impresa un codice per predisporre la domanda vera e propria, che potrà essere presentata dal 20 maggio 2025 sempre sul sito Invitalia.

  1. Sud: Urso firma decreto, 300 milioni per gli investimenti sostenibili delle Pmi, ministero delle Imprese e del Made in Italy, mimit.gov.it ↩︎
  2. PMI: “Investimenti sostenibili 4.0”, al via le domande dal 20 maggio, ministero delle Imprese e del Made in Italy, mimit.gov.it ↩︎

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 6 Settembre 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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