- Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato un ulteriore stanziamento di 243,5 milioni di euro di risorse per Investimenti Sostenibili 4.0.
- I nuovi fondi sono destinati allo scorrimento della graduatoria per l’ammissione al sostegno, ferma dal 30 ottobre 2023.
- La misura è destinata a sostenere la transizione delle piccole e medie imprese che si trovano nelle Regioni più in difficoltà del Mezzogiorno del paese.
Arrivano nuovi fondi per la misura Investimenti Sostenibili 4.0: si tratta di 243,5 milioni di euro da destinare all’inclusione in questo intervento di ulteriori imprese, in base alla graduatoria. Le PMI che hanno presentato domanda di ammissione ma che sono rimaste ferme da ottobre 2023 potranno essere incluse nuovamente tra le beneficiarie della misura, secondo l’ordine della lista.
L’agevolazione è riservata alle piccole e medie imprese del Mezzogiorno e l’obiettivo è quello di attuare gli obiettivi di sviluppo perseguiti nell’ambito del Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” FESR 2021-2027.
Il progetto, quindi, punta a favorire programmi di investimento sostenibili e digitali previsti dal piano Transizione 4.0 e nel rispetto degli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione Europea. Ma vediamo nel dettaglio come funziona l’intervento.
Indice
- Investimenti Sostenibili 4.0 per le imprese del sud: cos’è
- Nuove risorse per Investimenti Sostenibili 4.0
- Investimenti Sostenibili 4.0: i requisiti
- Investimenti Sostenibili 4.0: i programmi di investimento
- Quali sono le spese ammissibili
- Come funzionano le agevolazioni di Investimenti Sostenibili 4.0
- Come accedere all’incentivo
Investimenti Sostenibili 4.0 per le imprese del sud: cos’è
Investimenti Sostenibili 4.0 è una misura prevista per le imprese, piccole o medie, del Sud Italia, che intendono effettuare investimenti sul piano digitale e sostenibile.
Il bando è riservato alle PMI delle regioni di:
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sicilia;
- Sardegna.
L’incentivazione agli investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili con ricorso alle tecnologie digitali consiste in un finanziamento agevolato fino al 75% delle spese ammissibili.
Tale misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni sugli investimenti effettuati dalle aziende che rispettano i requisiti stabiliti dal bando.
I programmi di investimento proposti dalle piccole e medie imprese del Mezzogiorno devono essere conformi ai principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerenti con il piano Transizione 4.0 e in linea con gli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione Europea.
Il tutto sono stati stanziati inizialmente 400 milioni di euro per finanziare il bando. In più, il 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese. Arrivano ora ulteriori risorse dal Ministero delle Imprese e del made in Italy.
Nuove risorse per Investimenti Sostenibili 4.0
Il MIMIT ha annunciato recentemente1 un nuovo stanziamento di risorse per l’iniziativa, di 243,5 milioni di euro, risorse utili per proseguire con lo scorrimento della graduatoria già presente. Queste risorse si sommano ai 400 milioni di euro previsti inizialmente e che erano terminati alla fine del 2023.
Diverse imprese che hanno presentato domanda e che ora si trovano in graduatoria avranno la possibilità di rientrare nell’iniziativa Investimenti Sostenibili 4.0, sbloccando uno stop imposto a causa dell’esaurimento dei fondi dal 30 ottobre 2023.
La graduatoria riprenderà a scorrere dalla posizione n. 397, da cui era stato imposto il blocco. Si proseguirà quindi ancora nei prossimi mesi con l’erogazione alle imprese che ne hanno diritto, che si trovano al Sud del paese e che rispettano i requisiti per percepire il sostegno.
Questo stanziamento non prevede l’apertura di un nuovo sportello per ulteriori domande, ma si rivolge alle imprese che già avevano fatto richiesta ed erano state ammesse in graduatoria.
Investimenti Sostenibili 4.0: i requisiti
Come abbiamo anticipato, l’agevolazione Investimenti Sostenibili 4.0 per le imprese del sud è stato destinato alle PMI del Mezzogiorno. Tuttavia, dette PMI dovevano:
- essere regolarmente costituite, iscritte e risultare attive nel Registro delle imprese della Camera di Commercio;
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, ad eccezione delle deroghe previste per le microimprese e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento;
- aver adottato il regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle Imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
- essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente, ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;
- aver restituito somme dovute in caso di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
- non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
- non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 15 maggio 2023.
Sono state ammesse al bando le attività manifatturiere, fatta eccezione per quelle che sono connesse a specifici settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento.
Sono, inoltre, state escluse le PMI che propongono programmi di investimento che arrecano un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantendo il rispetto del principio “DNSH” (Do No Significant Harm).
Investimenti Sostenibili 4.0: i programmi di investimento
Il bando è stato molto chiaro su come devono essere i piani di investimento a cui sono riservate le agevolazioni. Questi, infatti, devono:
- prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti previste dal piano Transizione 4.0. e l’ammontare delle spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma;
- essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, in modo da ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza, o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente, oppure ancora alla realizzazione di una nuova unità produttiva;
- essere realizzati presso un’unità produttiva che si trova nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno, ossia nelle regioni di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna;
- prevedere spese ammissibili non inferiori a euro 750.000,00, e non superiori a euro 5.000.000,00 e al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, o, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi;
- i lavori devono essere avviati dopo la presentazione della domanda;
- prevedere un termine di ultimazione non oltre i diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Tuttavia, sono anche stati previsti specifici criteri di valutazione per i programmi di investimento caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità. A questi sono stati riservati, inoltre, punteggi aggiuntivi nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.
Lo stesso vale anche per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e per le PMI che hanno aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica, o ancora alle imprese in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.
Quali sono le spese ammissibili
Come abbiamo visto, il bando prevede un finanziamento agevolato fino al 75% delle spese ammissibili. Tali spese sono quelle spese considerate funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali. Queste possono riguardare:
- macchinari, impianti e attrezzature;
- opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;
- programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali;
- acquisizione di certificazioni ambientali.
Sono, inoltre, ammesse le seguenti spese:
- per i servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti nei limiti del 5% dell’importo delle spese ammissibili;
- per i servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica relativa all’unità produttiva oggetto misure di efficientamento energetico nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili.
Come funzionano le agevolazioni di Investimenti Sostenibili 4.0
Le agevolazioni del bando sono concesse nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato. Andranno a coprire una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75 per cento.
Inoltre, il bando stabilisce che:
- per le imprese di micro e piccola dimensione, l’agevolazione è pari al 50% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti, e per il 25% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato;
- per le imprese di media dimensione, l’agevolazione è per il 40% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 35% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato.
Come accedere all’incentivo
Il decreto direttoriale del 29 agosto 2023 aveva definito le modalità e i termini di presentazione delle istanze.
Le fasi per la presentazione della domanda erano due:
- compilazione della domanda, a partire dalle ore 10.00 del 20 settembre 2023;
- invio della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 10.00 del 18 ottobre 2023.
Di conseguenza, a partire dal 18 ottobre 2023 era possibile inviare la domanda, tramite il sito di Invitalia. Ogni impresa poteva presentare una sola domanda di agevolazione. Tuttavia, era consentito presentarne una nuova domanda in caso di rigetto dell’istanza in esito all’istruttoria.
Le domande di agevolazione pervenute e ammesse alla fase istruttoria, sono state analizzate in ordine cronologico giornaliero di presentazione. Le domande presentate nello stesso giorno sono, quindi, state considerate come inviate nello stesso momento, indipendentemente dall’ora e dal minuto di presentazione.
Attualmente non è possibile presentare una nuova domanda, ma le imprese in graduatoria possono accedere se si trovano subito dopo alla posizione n. 397.
La procedura informatica ha previsto l’identificazione e l’autenticazione dell’impresa attraverso SPID o Carta nazionale dei servizi, oppure con Carta di Identità Elettronica.
Hanno potuto presentare la domanda i rappresentanti legali dell’impresa, che deve coincidere con il nome iscritto nel certificato camerale. È stato, tuttavia, consentito conferire ad altri soggetti il potere di rappresentanza per la presentazione delle domande mediante delega.
Investimenti Sostenibili 4.0 – Domande frequenti
Gli Investimenti Sostenibili 4.0 per le imprese del sud sono riservati alle PMI del Mezzogiorno che effettuano un piano di investimenti che prevede l’utilizzo delle tecnologie abilitanti secondo il piano Transizione 4.0.
I rappresentanti legali delle PMI del Mezzogiorno possono presentare domanda a partire dal 18 ottobre del 2023, dalle 10.00. Attualmente non è più possibile presentare una nuova richiesta, ma si prevede lo scorrimento delle graduatorie.
Le agevolazioni sugli Investimenti Sostenibili 4.0 sono riservate alle piccole e medie imprese con sede nelle regioni di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna che rispettano i requisiti previsti dal bando.
- Investimenti Sostenibili 4.0, Ministro Urso assegna ulteriori 243,5 milioni all’intervento agevolativo, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ↩︎
Ilenia Albanese
Esperta di finanza personale e lavoro digitale