- L’Agid ha pubblicato delle linee guida per l’adozione dell’intelligenza artificiale nella PA per supportare le amministrazioni e le imprese nell’innovazione tecnologica.
- Nei prossimi anni l’applicazione dell’intelligenza artificiale nei vari settori e uffici della PA potrebbe sbloccare nuove opportunità lavorative per professionisti specializzati.
- Ad oggi esistono già diverse applicazioni dell’AI per il miglioramento dei servizi pubblici, come ad esempio i chat bot per l’assistenza clienti o per la verifica dei documenti digitali.
Negli ultimi anni la pubblica amministrazione ha intrapreso nuovi percorsi normativi per rendere più efficienti e trasparenti le procedure, snellendo la burocrazia e favorendo gli strumenti digitali. Una delle innovazioni più importanti di questo periodo è la possibilità di introdurre sistemi di intelligenza artificiale nella PA per migliorare e potenziare i servizi pubblici, a partire proprio dai concorsi.
Un primo passo è stato fatto con il decreto PA 20251, che ha concesso agli enti locali la possibilità di destinare il 10% dei posti disponibili al reclutamento di esperti digitali. Ulteriori nuove posizioni e opportunità lavorative potrebbero aprirsi nei prossimi anni, quando sarà necessaria una maggiore competenza sulle nuove tecnologie per la gestione dei processi burocratici.
Ad oggi sono in corso alcune sperimentazioni sull’utilizzo dell’AI nella PA e recentemente sono state messe a disposizione le linee guida dell’Agid (non ancora definitive), che definiscono principi, obiettivi e applicazioni per l’adozione di nuovi sistemi innovativi.
Indice
Intelligenza artificiale nella PA: le linee guida dell’Agid
Fino al 20 marzo 2025 è possibile consultare le linee guida2 per l’adozione dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, adottate con la determinazione n. 17/20253 e pubblicate dall’Agid. Nella bozza del documento sono riportate normative, obiettivi, strategie e rischi che riguardano l’adozione, l’acquisto e lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale nelle articolazioni della pubblica amministrazione.
Agid, infatti, svolge un ruolo di primo piano nella promozione dell’AI per le istituzioni pubbliche e per le imprese private, contribuendo all’adozione delle strategie più efficaci per implementare le nuove tecnologie. Tali strategie, all’interno delle linee guida, sono state raggruppate in 4 aree:
- Ricerca;
- Pubblica Amministrazione;
- Imprese;
- Formazione.
L’intelligenza artificiale è un insieme di tecnologie in grado di migliorare e potenziare numerose attività a livello economico e sociale, migliorando la gestione di processi decisionali e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. L’introduzione dell’AI negli uffici pubblici potrebbe segnare la svolta nei prossimi anni, rendendo più veloci e snelli i procedimenti burocratici, ma richiederebbe anche l’assunzione di professionisti specializzati.
Intelligenza artificiale nella PA: obiettivi e ambiti di applicazione

Come spiegato nelle linee guida dell’Agid, l’adozione e l’utilizzo dell’AI nella pubblica amministrazione consentirebbe di rendere più efficienti i servizi pubblici, oltre a migliorarne la qualità.
Per questo motivo, l’Agid supporta lo sviluppo dell’AI negli enti e nelle imprese in particolare per le seguenti attività:
- automatizzare attività semplici, come la ricerca e l’analisi di informazioni e dati;
- supportare la personalizzazione dei servizi sulla base delle necessità degli utenti;
- promuovere l’innovazione dei servizi pubblici e dei processi amministrativi;
- migliorare la sicurezza dei dati e delle infrastrutture;
- aumentare le capacità predittive.
Per poter trarre beneficio dall’utilizzo di questi nuovi sistemi innovativi, però, le amministrazioni locali devono verificare le proprie esigenze nel dettaglio per poter identificare l’utilizzo più efficace dell’AI che massimizzi il beneficio minimizzando il rischio.
Alcuni esempi di utilizzo dell’AI nelle PA
Negli ultimi anni sono cresciute le esperienze di utilizzo dell’AI per il miglioramento dei servizi pubblici da parte di amministrazioni locali. Un esempio è il caso dell’Emilia Romagna che ha adottato Savia, un sistema di intelligenza artificiale utilizzato per la valutazione della qualità delle leggi, che analizza il modo in cui le norme vengono applicate e quali effetti producono.
Anche l’INPS ha implementato sistemi innovativi nella gestione delle PEC in entrata. La posta certificata è infatti uno dei mezzi principali tramite i quali i cittadini comunicano con l’istituto: saper gestire i flussi in ingresso e in uscita richiede un grande impegno e dispendio di energia.
Ecco quindi che, nel periodo successivo alla pandemia, è stato sviluppato un sistema di AI per la gestione e l’archivio delle PEC tramite parole chiave contenute all’interno dei messaggi certificati.
Recentemente, con l’adozione del decreto legislativo n. 13 del 12 febbraio 20244, l’intelligenza artificiale è stata sfruttata anche per il recupero dell’evasione fiscale. L’Agenzia delle Entrate ha impiegato numerosi mezzi e strumenti innovativi per combattere il fenomeno dell’evasione, soprattutto nei confronti di soggetti più esposti al rischio.
Intelligenza artificiale: nuove opportunità per i professionisti?
Una delle novità più recenti in merito all’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle pubbliche amministrazioni riguarda i concorsi pubblici, che potrebbero sbloccare nuove posizioni e opportunità lavorative anche per professionisti specializzati nell’utilizzo degli strumenti digitali.
Come previsto dal decreto legge sul reclutamento, l’organizzazione e il funzionamento delle pubbliche amministrazioni (decreto PA 2025), regioni, province, città metropolitane ed enti locali potranno destinare il 10% delle assunzioni al reclutamento di candidati in possesso del diploma di specializzazione per le tecnologie applicate o in possesso del diploma rilasciato dagli istituti tecnologici superiori (Its Academy).
A ciò si deve aggiungere anche la necessaria modifica dei concorsi pubblici per rendere le selezioni più efficienti e soprattutto per garantire il reclutamento di personale specializzato e sempre più qualificato.
Gli obbiettivi della riforma della pubblica amministrazione, come ha spiegato il ministro Zangrillo, sono due: da un lato, rendere la PA più attrattiva per le nuove generazioni, e dall’altro altro garantire la corretta funzionalità degli uffici pubblici.
I bandi e le posizioni aperte
Sono già stati pubblicati alcuni bandi di concorsi pubblici per la selezione di profili altamente qualificati da inserire con contratto a tempo determinato o indeterminato nella pubblica amministrazione.
Ad esempio, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli era alla ricerca di n. 39 funzionari tecnici informatici esperti nel settore dell’intelligenza artificiale. La selezione, conclusa a fine febbraio 2025, era rivolta solo a candidati laureati.
Come si legge nel bando5, il funzionario tecnico informatico è una figura professionale dotata di competenze specifiche e specialistiche nel settore della progettazione, realizzazione e sviluppo delle tecnologie e del sistema informativo. Inoltre, il candidato ideale possiede dimestichezza nello sviluppo di modelli matematici e competenze nell’ambito della sicurezza informatica.
Nei prossimi mesi, comunque, potrebbero essere pubblicati ulteriori bandi per l’ingresso nella pubblica amministrazione sotto il profilo di esperto digitale.
- Decreto del presidente del consiglio dei ministri del 29 gennaio 2025, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
- Bozza di linee guida per l’adozione di IA nella pubblica amministrazione, Agid, agid.gov.it ↩︎
- Determinazione n. 17 del 17 febbraio 2025, Agid, trasparenza.agid.gov.it ↩︎
- Decreto legislativo 12 febbraio 2024, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
- Concorso pubblico a complessivi 39 posti – area funzionari – presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, inpa, inpa.gov.it ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor