Incubatori di startup: cosa sono e dove sono in Italia

Gli incubatori di startup sono organizzazioni che favoriscono lo sviluppo di nuove imprese: ecco come funzionano, i costi e quali sono in Italia.

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Incubatori di startup
  • Gli incubatori di startup sono organizzazioni volte a sostenere lo sviluppo di nuove imprese e startup, attraverso processi pianificati.
  • Gli incubatori di startup sul territorio aiutano le nuove imprese italiane a crescere mettendo a disposizione diverse risorse utili.
  • Tramite incubatori di startup, queste nuove imprese possono essere accompagnate anche alla richiesta di finanziamenti e sostegni allo stato o alle banche.

Gli incubatori di startup sono realtà presenti sul territorio che aiutano le nuove imprese a formarsi e a crescere, o a trasformare un’idea in una attività redditizia. Queste organizzazioni presenti sul territorio forniscono alle startup diversi strumenti o risorse utili alla loro crescita, avvicinandole a professionisti competenti in specifici ambiti, oppure ai diversi incentivi disponibili.

Per chi ha un’idea e vuole realizzare un’impresa da essa, rivolgersi ad un incubatore di startup consiste in un grande vantaggio iniziale, soprattutto in termini di acquisizione di competenze, risorse, e per la pianificazione strutturata delle attività.

Sul territorio italiano sono presenti incubatori di startup di diversi tipi, alcuni di essi sono collegati direttamente alle Università delle principali città italiane, mentre altri si contraddistinguono per caratteristiche particolari. Queste organizzazioni sono anche luoghi importanti per la creazione di una rete di contatti, ovvero un network, utile allo sviluppo dell’impresa.

Cos’è un incubatore di startup e quali sono le caratteristiche

Come visto prima, gli incubatori sono vere e proprie organizzazioni, che si creano intorno alle esigenze delle startup. Si può definire come startup una realtà nascente che mira a costituire una impresa vera e propria, seguendo un percorso che tiene conto di diversi fattori, come il progetto iniziale, il business plan, il budget economico da impiegare, gli strumenti e le tecnologie utili.

In questo periodo storico spiccano soprattutto le startup innovative, ovvero quelle che operano in determinati settori, che si muovono intorno ad uno sviluppo tecnologico, garantendo prodotti o servizi innovativi.

Gli incubatori si rivolgono a startup e startup innovative, diventando un punto di riferimento per la loro crescita e il loro sviluppo. Un incubatore è una vera e propria società che offre servizi di sostegno alle imprese nascenti, soprattutto nelle prime fasi di vita.

Solitamente il periodo di permanenza di una impresa in un incubatore, dal momento della sua costituzione, è di un massimo di tre anni. Dopo questo periodo, l’impresa è pronta a staccarsi e continuare da sola.

Come società vera e propria, un incubatore offre alle nuove realtà diversi servizi, e può anche garantire uno spazio iniziale per la partenza di queste nuove imprese, tramite uffici o spazi coworking pensati appositamente per favorire il networking e l’accesso alle risorse.

Un incubatore può essere no profit, come nella maggior parte dei casi, oppure profit, in base alla tipologia di servizi che offre, gli obiettivi e a chi si rivolge.

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Quali servizi offre un incubatore di startup

Un incubatore di startup molto spesso è legato ad una Università Italiana, per cui è possibile per le nuove imprese disporre di un grande bacino di conoscenze e l’accesso alla formazione necessaria alla gestione di diverse parti dell’impresa stessa.

Un incubatore, universitario o meno, generalmente mette a disposizione delle imprese nascenti i seguenti servizi:

  • spazi fisici tramite uffici preposti o spazi coworking;
  • connessione web veloce e strumenti digitali;
  • sviluppo di attività di networking;
  • consulenze mirate garantite da diversi professionisti esterni o interni;
  • servizi legali di supporto alle imprese;
  • servizi di gestione contabile;
  • servizi di marketing e pubblicità;
  • accesso facilitato a incentivi statali, finanziamenti e prestiti.

Generalmente questi sono i principali servizi che un incubatore di startup offre alle nuove imprese, ovvero risponde alle esigenze iniziali delle attività. Una nuova startup può quindi trovare in un unico luogo tutto ciò che gli serve per cominciare, per seguire gli obblighi normativi, fiscali e contabili, e per accedere a misure ulteriori di sostegno.

Esiste tuttavia una differenza tra incubatori pubblici e privati. Nel primo caso si rivolgono alle nuove imprese di un particolare territorio, per consentire un rilancio dell’economia e del tessuto imprenditoriale della zona.

Nel secondo caso invece si tratta di luoghi finalizzati a far avanzare le nuove imprese con il fine di acquisirne delle quote di partecipazione, e di consentire agli investitori di sviluppare particolari iniziative imprenditoriali.

Come funzionano gli incubatori di startup

Gli incubatori sono a pagamento?

Molte aziende o startup nascenti si chiedono se gli incubatori, dato che mettono a disposizione molti servizi ai nuovi progetti, siano gratuiti o a pagamento. In realtà non c’è una risposta univoca. In alcuni casi infatti queste realtà, trattandosi di vere e proprie società, chiedono il pagamento di una fee mensile per poter usufruire di servizi, consulenze e spazi messi a disposizione delle startup.

In questo modo si paga una sorta di canone mensile per poter usufruire, per un certo periodo di tempo, del supporto di un incubatore. Generalmente rientrano qui tutti gli incubatori privati.

Ma esistono anche realtà di questo tipo che non prevedono un pagamento, specialmente se hanno l’obiettivo di incentivare lo sviluppo di determinati settori economici o di un preciso territorio. In questo caso i servizi sono pubblici, ovvero non prevedono un pagamento mensile perché utilizzano fondi pubblici per garantire supporto alle startup.

Nel secondo caso rientrano appunto gli enti pubblici, o gli incubatori presenti all’interno di alcune delle più conosciute Università italiane. Per ciò che riguarda invece gli acceleratori, questi sono sempre a pagamento, perché offrono un insieme di servizi rivolto esclusivamente ad aziende già presenti sul territorio.

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Quali sono i vantaggi di un incubatore

Per una startup, rivolgersi ad un incubatore almeno inizialmente è una scelta ottimale per diverse ragioni. In primo luogo l’impresa nascente può avere un netto vantaggio rispetto alle concorrenti in quanto a velocità di sviluppo.

Gli incubatori infatti propongono modelli di sviluppo standardizzati, ovvero pianificano passo a passo la direzione che le startup possono prendere, in base al budget a disposizione. Un secondo vantaggio non indifferente è quello di disporre in un unico luogo di diverse competenze e professionisti che possono affiancare l’impresa nella sua crescita.

La formazione costante è un altro punto a favore di questa scelta. Si pensi ad esempio alla necessità contabile o legale che una nuova impresa può avere: grazie ad un incubatore può rivolgersi in modo istantaneo a professionisti che si dedicano esclusivamente a questo tipo di realtà. Un altro punto vantaggioso riguarda il risparmio: pagando una fee mensile è possibile ricevere diversi tipi di servizi integrati.

Le possibilità di networking, ovvero di allargare la propria rete di contatti e collaborazioni, nel caso di incubatori sono amplificate, ed è molto più facile per queste imprese farsi conoscere anche all’esterno, organizzare presentazioni e utilizzare gli strumenti di marketing.

Infine, gli incubatori sono dei validi ponti per le nuove imprese per mettere in atto strategie di crowdfunding, o per ottenere particolari incentivi fiscali o economici dallo stato. Solitamente infatti queste realtà sono a contatto con potenziali investitori, con le banche e conoscono nel dettaglio i bandi e contributi a fondo perduto proposti per le nuove aziende.

Incubatori di start-up in Italia

La funzione degli incubatori di start-up ha acquisito un ruolo determinante per l’incremento dell’apertura di nuove partite IVA, avvenuto anche in un momento storico di grande incertezza economica.

A dimostrarlo vi è la crescita del numero di queste società certificate, di oltre il 7% rispetto al 2021 con il traguardo di 237 realtà sul nostro territorio. La tabella seguente indica il numero di incubatori di startup sul territorio in base alla Regione.

RegioniNumero
Lombardia57
Emilia-Romagna29
Lazio22
Toscana18
Campania16
Piemonte10
Veneto8
Sicilia5
Puglia4

La loro presenza è in tutto il nostro Paese, con l’eccezione del Molise, che ancora oggi non prevede una società certificata. La prevalenza è nel Nord-Italia, con 57 incubatori in Lombardia. Segue l’Emilia-Romagna con 29, il Lazio con 22, la Toscana e la Campania rispettivamente con 18 e 12 società.

Inoltre, regioni come Sicilia e Puglia hanno ottenuto un incremento del numero di incubatori rispetto all’anno precedete, raggiungendo rispettivamente il numero di 5 e 4. Invece, dal punto di vista delle città, quelle che prevedono il maggior numero di incubatori sono Milano, Napoli, Roma e Torino.

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Ruolo degli incubatori di società in Italia

I servizi offerti dagli incubatori di start-up in Italia sono abbastanza diversificati, partendo dal supporto per la creazione di imprese, fino alla ricerca di finanziamenti. Tra le funzioni che trovano un maggiore riscontro vi sono quelle collegate al comparto manageriale, dalla creazione del business plan fino alla scelta della tipologia di regime societario e al sistema fiscale più adatto allo sviluppo delle imprese.

Servizi offerti da incubatori di startup

Sono aumentate anche le richieste di formazione e la valutazione degli spazi fisici in cui avviare l’impresa. Infine, tra i servizi più richiesti vi sono quelli di consulenza economica, soprattutto per ciò che riguarda le domande di finanziamento e di incentivi statali.

Inoltre, la ricerca del Politecnico di Torino ha rivelato anche un altro dato. Infatti, circa l’86% degli incubatori di start-up ha dichiarato di svolgere anche altre attività al di fuori dei servizi di incubazione e di accelerazione. In particolare, sono sempre di più le richieste dei nuovi imprenditori di un supporto per:

  • partecipazioni a bandi;
  • gestione di eventi;
  • promozione;
  • attività di scouting;
  • servizi di coworking;
  • attività ci cooperazione con altre aziende.

Differenze tra incubatori e acceleratori di start-up

Spesso la parola incubatore e acceleratore di start-up viene utilizzata per identificare una funzione unica di una società specializzata. Tuttavia, sono due realtà distinte che hanno funzioni molto diverse, dal punto di vista degli obiettivi e del management.

Infatti, l’incubatore di start-up ha il fine di preparare l’azienda al mercato, e quindi fa riferimento a quelle società che devono essere create, o che si trovano nei primi mesi di operatività.

Invece, un acceleratore si riferisce a imprese che sono già in piena attività e che necessitano di un supporto per velocizzare il loro sviluppo. Dal punto di vista del management, le società incubatrici hanno lo scopo di compensare quelle mancanze di conoscenze finanziarie ed economiche di un imprenditore che è alle prime esperienze.

Un acceleratore, a differenza di un incubatore, non si rivolge necessariamente a realtà nascenti, ma vi possono accedere anche aziende già formate e solide. In questo caso quindi l’obiettivo principale non è quello di portare avanti la crescita di una nuova realtà, ma di consolidarne una già esistente.

Mentre un incubatore si rivolge prevalentemente a giovani imprenditori con un’idea da realizzare, gli acceleratori intervengono successivamente, per ampliare le competenze di un’azienda già costituita e migliorarne alcuni aspetti.

L’esempio più tipico è quello della redazione del business plan, oppure del supporto dal punto di vista fiscale. Nel caso degli acceleratori di società, l’assistenza manageriale è strettamente connessa a programmi di una durata di 4-6 mesi, finalizzati a potenziare l’approccio con il mercato, rendendolo sempre più efficiente, e alla crescita dal punto di vista formativo e manageriale della società.

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Incubatori di start-up: settori di intervento

Tra i principali settori che vedono il supporto da parte degli incubatori di start-up, al primo posto vi sono quelli che hanno un particolare impatto sociale o ambientale. In questo comparto puoi considerare le imprese collegate al benessere, comprese quelle del settore sportivo.

Seguono le società focalizzate sui servizi alle comunità, con attività finalizzate a migliorare la qualità di vita, e le start-up collegate al settore della green economy.  

Tuttavia, se il supporto degli incubatori e acceleratori di società risulta oggi essenziale per un continuo sviluppo dell’imprenditoria italiana, dall’altro lato i dati hanno evidenziato la necessità di un intervento nel sistema.

Infatti, il comparto delle società innovative ha un potenziale enorme, ma ancora poco espresso. In particolare, può essere complesso individuare le agevolazioni più adatte e accedervi in tempo breve, per cui gli incubatori possono essere lo strumento adatto a questo scopo.

Questo è qualcosa di possibile solo attraverso una serie di iniziative che dovranno partire dal Governo, al fine di rendere il meccanismo di incubazione delle società sempre più efficiente e accessibile a tutti gli imprenditori.

Incubatori di startup – Domande frequenti

Cos’è un incubatore di startup?

Un incubatore di startup è una società che mette a disposizione delle nuove startup nascenti molte risorse utili: strumenti, spazi condivisi e competenze.

Qual è la differenza tra incubatori e acceleratori?

Gli incubatori lavorano prevalentemente per garantire servizi a startup nascenti, ovvero incentivano nuove idee e progetti a concretizzarsi in impresa. Gli acceleratori invece sviluppano un ambito specifico all’interno di un’azienda già esistente.

I servizi di un incubatore di startup sono a pagamento?

I servizi di un incubatore di startup privato sono a pagamento, ovvero è prevista una fee mensile. In alcuni casi invece gli incubatori sono pubblici, per cui l’accesso è gratuito.

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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