- Gli incentivi sui premi di risultato rappresentano un importante strumento per promuovere la partecipazione dei dipendenti ai risultati aziendali e incrementare la produttività e l’efficienza delle imprese.
- L’INPS specifica come questi incentivi siano disponibili anche per i datori di lavoro non imprenditori, inclusi i professionisti.
- La circolare 49/2023 dell’Inps fornisce le linee guida per il trattamento contributivo dei premi di risultato e specifica le opzioni disponibili per i dipendenti degli studi professionali.
Gli incentivi sui premi di risultato rappresentano un’importante forma di riconoscimento per i dipendenti, legata all’incremento della produttività e dell’efficienza aziendale.
Recentemente, la normativa ha previsto esenzioni fiscali e contributive per tali premi, che, come specifica l’INPS, spetta anche ai datori di lavoro non imprenditori, tra cui i professionisti.
In questo articolo, esploreremo le disposizioni riguardanti gli incentivi sui premi di risultato e come si applicano ai professionisti, prendendo come riferimento la circolare 49/2023 dell’Inps.
Indice
Trattamento contributivo dei premi di risultato
La circolare 49/2023 dell’Inps rappresenta un vademecum che fornisce linee guida sul trattamento contributivo dei premi di risultato e di altre forme di incentivazione legate all’incremento della produttività, sia delle aziende che dell’intero sistema economico nazionale.
L’obiettivo principale di queste disposizioni è promuovere la partecipazione dei lavoratori ai risultati aziendali e implementare forme di organizzazione flessibili, al fine di incrementare la competitività sul mercato.
La normativa di riferimento per gli incentivi sui premi di risultato è l’articolo 51, comma 2, del Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR), il dpr 917/1986. Tale articolo stabilisce le condizioni e le modalità attraverso cui i premi di risultato possono beneficiare di agevolazioni fiscali e contributive.
Riduzione al 5% dell’imposta sostitutiva
La Legge di Bilancio per l’anno 2023 ha introdotto una significativa modifica riguardante gli incentivi sui premi di risultato. In particolare, l’agevolazione fiscale prevista dalla legge 208/2015, che riguarda i c.d. premi di risultato, è stata ridotta dal 10% al 5%.
Questa agevolazione si applica alle somme variabili dei premi di risultato, le quali sono legate all’incremento di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. Inoltre, l’agevolazione si applica anche alle somme erogate come partecipazione agli utili ai lavoratori del settore privato.
L’imposta sostitutiva IRPEF, che rappresenta l’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, viene applicata al 5% sull’importo lordo fino a un massimo di 3.000 euro per l’anno 2023. Questa riduzione al 5% dell’imposta sostitutiva rappresenta un beneficio fiscale significativo per i lavoratori che ricevono premi di risultato.
Estensione degli incentivi anche ai professionisti
Una delle caratteristiche importanti della normativa riguardante gli incentivi sui premi di risultato, che però in molti non conoscono, è l’estensione dei benefici anche ai datori di lavoro non imprenditori, tra cui rientrano i professionisti.
La circolare 49/2023 dell’INPS specifica chiaramente che i dipendenti degli studi professionali possono usufruire degli incentivi previsti per i premi di risultato.
Questo significa che anche i professionisti, come ad esempio avvocati, medici o commercialisti, possono concedere ai propri dipendenti premi di risultato con agevolazioni fiscali e contributive.
La normativa non circoscrive l’applicazione del beneficio ai soli “utili d’impresa”, ma lo estende a tutti i datori di lavoro non imprenditori, compresi i professionisti.
Questa apertura verso i professionisti rappresenta un’importante opportunità per incentivare la produttività dei dipendenti negli studi professionali.
Scelta tra tassazione agevolata e welfare aziendale
La circolare 49/2023 dell’Inps sottolinea che i dipendenti degli studi professionali hanno la facoltà di scegliere tra due opzioni per i premi di risultato:
- la tassazione agevolata al 5% fino a un importo lordo di 3.000 euro;
- la conversione del premio in welfare aziendale.
La tassazione agevolata al 5% rappresenta un’opzione vantaggiosa per i dipendenti, poiché consente loro di beneficiare di un’ulteriore riduzione dell’imposta sostitutiva. Questo regime fiscale agevolato si applica solo sull’importo lordo dei premi di risultato fino a 3.000 euro.
L’alternativa offerta è la conversione del premio di risultato in welfare aziendale. In questo caso, il dipendente riceverà il premio sotto forma di prestazioni sociali (benefit) esenti da imposte e contributi.
Questo significa che il premio in welfare aziendale sarà esente sia da contribuzione previdenziale per il lavoratore che per il datore di lavoro.
La possibilità di scegliere tra la tassazione agevolata e il welfare aziendale offre una flessibilità significativa ai dipendenti degli studi professionali, consentendo loro di adattare il beneficio alle proprie esigenze personali e di famiglia.
Dipendenti dei professionisti e premi di risultato – Domande frequenti
Di solito, il premio di produzione viene assegnato una volta all’anno, generalmente alla fine dell’anno fiscale, per ricompensare il conseguimento degli obiettivi annuali e celebrare i successi aziendali.
Il premio di risultato viene determinato considerando tre criteri: qualità, redditività ed efficienza. La redditività viene calcolata utilizzando l’EBIT (Earnings Before Interests and Taxes), che rappresenta il reddito generato dall’azienda prima di pagare gli interessi e le tasse. Scopri la tassazione in Italia.
I premi di produttività, assegnati ai dipendenti in base ai risultati aziendali, possono beneficiare di una tassazione agevolata del 5% se non superano i 3.000 euro all’anno per ogni dipendente.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it