- L’impresa familiare è un’attività economica nella quale collaborano i familiari dell’imprenditore, cioè coniugi, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo.
- L’unico responsabile dell’attività di impresa è l’imprenditore, che si assume il rischio dell’esercizio dell’attività di impresa: a lui spettano il pagamento della tasse e dei contributi per i collaboratori.
- La ditta familiare può accedere al regime fiscale forfettario se ne rispetta i requisiti.
L’impresa familiare è una tipologia di impresa individuale che può essere costituita da imprenditori nei settori di artigianato, agricoltura e commercio, sfruttando la collaborazione dei propri familiari (coniuge, parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo).
La sua costituzione semplificata, i vantaggi a livello fiscale e tributario e la possibilità di collaborare con i propri familiari, rendono la “family business” una delle tipologie di impresa più diffuse in Europa.
Stando ai dati dell’European Family Businesses1 ci sono oltre 17 milioni di imprese a conduzione familiare sparse in tutta l’Europa, che danno lavoro a 100 milioni di persone e che, complessivamente, rappresentano il 40-50% del Pil.
Scopriamo quindi quali sono i vantaggi della costituzione dell’impresa familiare: come funziona, a quale tassazione è sottoposta e altre informazioni utili.
Indice
Definizione di impresa familiare e come funziona
L’impresa individuale può assumere la forma di impresa familiare nel momento in cui a collaborare sono i familiari dell’imprenditore che, secondo l’articolo 230 del Codice Civile, comprendono:
- il coniuge;
- i parenti entro il terzo grado;
- gli affini entro il secondo.
Si parla di impresa familiare, però, solo se l’attività svolta dal collaboratore è continuativa nel tempo: non vi rientrano i lavoratori autonomi o dipendenti di altre aziende o coloro che svolgono un’altra attività principale. Sono ammessi, invece, i pensionati.
Bisogna sottolineare che nell’impresa familiare, nonostante la collaborazione di coniugi, parenti entro il terzo grado e/o affini entro il secondo, la responsabilità spetta esclusivamente all’imprenditore, che è colui che si assume il rischio derivante dall’esercizio dell’impresa.
Impresa familiare e impresa coniugale: qual è la differenza
Rispetto all’impresa familiare, che è composta da collaboratori familiari dell’imprenditore; nell’impresa coniugale (disciplinata dall’articolo 177 del Codice Civile) i collaboratori sono solo i due coniugi (legati da un matrimonio civile).
Qualora vi fossero dei debiti di impresa e i beni della ditta non bastassero a coprire tali debiti, i creditori possono avvalersi su tutti i beni in comunione; mentre in caso di separazione, l’atto non costituirebbe in automatico la cessione dell’impresa coniugale.
Costituzione di un’impresa familiare: quali sono i requisiti
Per la costituzione dell’impresa familiare è necessario sottoscrivere un atto pubblico, ovvero un “atto costitutivo”, cioè un contratto stipulato per iscritto che possa dare rilevanza fiscale alla ditta.
In tale atto costitutivo devono essere necessariamente individuate alcune componenti fondamentali:
- i familiari partecipanti (non c’è un numero minimo per la costituzione);
- il rapporto di parentela o affinità dei familiari con l’imprenditore;
- la sottoscrizione dell’imprenditore e di tutti i familiari partecipanti.
In cambio della loro partecipazione alla costituzione della impresa familiare, i collaboratori acquisiscono alcuni diritti economici e decisionali:
- diritto al mantenimento;
- diritto a partecipare agli utili dell’impresa familiare;
- diritto di intervenire nelle decisioni che riguardano l’impiego degli utili;
- diritto di prelazione in caso di cessione della ditta.
Nella costituzione di un’impresa familiare bisogna quindi aprire una partita IVA, una posizione INPS e talvolta si richiede anche una posizione INAIL. Non è obbligatorio rivolgersi ad un notaio per l’apertura.
Cessazione dell’impresa familiare
Così come la costituzione dell’impresa familiare ha bisogno della sottoscrizione di un contratto da parte di tutti i componenti, anche per la cessazione della ditta occorre trovare un accordo tra tutti i componenti dell’azienda, mentre a decidere sarà la maggioranza.
Ci sono tuttavia delle ipotesi che posso condurre alla cessazione della ditta per cause di forza maggiore: ad esempio, morte del titolare, alienazione dell’azienda, fallimento, ecc.
Il titolare, comunque, resta l’unico responsabile sul quale ricadono tutte le responsabilità: è lui ad assumersi il rischio.
Tassazione nell’impresa familiare
L’imprenditore individuale che esercita la forma di impresa familiare può aderire al regime forfettario, qualora rispetti e soddisfi tutte le condizioni necessarie per rientrare nel regime fiscale agevolato.
In questo caso, quindi, l’imposta sostitutiva unica al 15% (o al 5%) è calcolata sul reddito, al lordo delle quote assegnate al coniuge, ai parenti e affini ed è a carico dell’imprenditore. Questa tassa agevolata è rivolta tuttavia a chi ha un ricavo annuo inferiore a 85.000 euro.
Avendo natura di impresa individuale, tutti gli obblighi relativi alla tassazione nell’impresa familiare spettano all’imprenditore, ovvero:
- la soggettività passiva IVA,
- gli obblighi relativi alla certificazione unica e modello 770;
- la formazione del reddito di impresa derivante dall’attività dell’impresa familiare.
Superata la soglia di 85.000 euro annui anche per l’impresa familiare è necessario passare al regime fiscale ordinario, con applicazione delle aliquote IRPEF.
Impresa familiare: stipendio e aspetti previdenziali
Il reddito di impresa viene distribuito tra tutti i collaboratori in quote di partecipazione agli utili nella misura del 49%, mentre il restante 51% spetta all’imprenditore (secondo quanto previsto dall’articolo 5 del TUIR).
Così come per la tassazione, anche i contributi INPS per i collaboratori dell’impresa individuale vengono versati dall’imprenditore in modalità distinte:
- contributi riferiti ai collaboratori familiari, che si iscrivono alla gestione a cui appartiene l’imprenditore. I contributi non si versano in caso di collaborazioni occasionali;
- i contributi dovuti dall’imprenditore, individuati attraverso la dichiarazione dei redditi. Le scadenze di pagamento coincidono con il saldo e acconto delle imposte sui redditi.
Vantaggi e svantaggi dell’impresa familiare
Vantaggi | Svantaggi |
Suddivisione del reddito tra più persone | La responsabilità cade esclusivamente sull’imprenditore |
Non serve un numero minimo di familiari per la costituzione | I contributi previdenziali vanno versati per ogni componente dell’impresa familiare |
Costi bassi per la costituzione | Accollo del rischio dell’esercizio di impresa |
Conviene davvero costituire un’impresa familiare? Abbiamo raccolto i vantaggi e gli svantaggi in una semplice tabella che favorisce il confronto, evidenziando i punti di forza e di debolezza di questa tipologia di ditta.
Aprire un’impresa di questo tipo può essere vantaggioso per impiegare i propri familiari nell’attività dell’imprenditore, tuttavia dal punto di vista della tassazione e dell’applicazione dei contributi potrebbe essere dispendioso, specialmente per chi percepisce ricavi ridotti.
Impresa familiare – Domande frequenti
Gli articoli 230-bis e 230-ter del Codice Civile definiscono l’impresa familiare come quell’impresa in cui collaborano i familiari. Per tali devono intendersi, secondo quanto disposto dalla norma, “il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo”.
I vantaggi dell’impresa familiare sono numerosi: per esempio, costi abbastanza bassi per la sua costituzione, possibilità di dividere il reddito con i familiari in relazione alla quantità e alla qualità di lavoro prestata, copertura previdenziale degli stessi se prestano il lavoro nell’impresa.
L’imprenditore individuale che esercita un’attività nella forma di impresa familiare può adottare il regime forfettario: così facendo dovrà pagare l’imposta sostitutiva del 15% calcolata sul reddito, al lordo delle quote assegnate al coniuge e ai collaboratori familiari.
Sì, si può procedere alla costituzione di un’impresa familiare senza notaio, ad esempio chiedendo l’appoggio ad un commercialista. In ogni caso è necessario un accordo scritto.
- About European Family Businesses, European Family Businesses, europeanfamilybusinesses.eu ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor