- Qualsiasi conto corrente aziendale o privato, aperto in un istituto bancario italiano, prevede l’applicazione dell’imposta di bollo, con alcuni limiti di giacenza.
- L’imposta di bollo si applica sui conti correnti bancari o postali, privati o business: per le aziende la tassa ammonta a 100 euro all’anno, mentre per i privati è pari a 34,20 euro annui.
- Alcuni conti prevedono un’imposta di bollo ridotta per imprese e professionisti.
Tutti i titolari di un conto corrente aziendale o privato sono tenuti al pagamento dell’imposta di bollo: questa tassa diretta viene applicata dalle banche e poi trasferita nella casse dell’Agenzia delle Entrate.
L’imposta di bollo è una delle spese che gravano maggiormente sui titolari di conti correnti, ma fortunatamente esistono dei casi di esenzione dal pagamento della tassa, oltre che delle soluzioni che permettono di risparmiare sulle spese.
Alcuni conti correnti aziendali, infatti, prevedono un’imposta di bollo più bassa rispetto agli altri istituti di credito, in base ad offerte specifiche: scopriamo a quanto ammonta la tassa, quando si applica e quali sono le alternative per risparmiare.
Indice
Cos’è l’imposta di bollo sui conti aziendali
Istituita a partire dal 2011, con l’approvazione del Decreto Monti o Salva Italia1, l’imposta di bollo è una tassa che si applica sia ai conti correnti aziendali sia a quelli privati ed è una delle spese che gravano maggiormente sui titolari di conto corrente o libretto postale.
Così come il bollo auto è la tassa sul possesso dell’automobile e si applica indistintamente a tutti in base al possesso del veicolo, l’imposta di bollo è la tassa sul possesso di un conto corrente e si applica sia alle persone fisiche sia a quelle giuridiche (con alcune eccezioni).
L’imposta di bollo è calcolata in misura fissa e quindi ha sempre lo stesso importo per tutti i correntisti a seconda della tipologia di conto corrente che si possiede:
- conto corrente aziendale (persone giuridiche): 100 euro all’anno;
- conto corrente bancario o postale (persone fisiche): 34,20 euro all’anno (dovuti solo per le giacenze superiori a 5.000 euro).
La banca effettua il prelievo dell’imposta di bollo, solitamente dilazionata nel corso dell’anno, con addebiti mensili o trimestrali in base al contratto, ma la tassa finisce poi nelle casse dello Stato.
Quando scatta l’imposta di bollo sui conti aziendali
L’imposta di bollo, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, si applica a tutti i conti correnti privati (se superano una giacenza di 5.000 euro all’anno) o aziendali, ma anche a:
- estratti di conti correnti;
- rendiconti dei libretti di risparmio;
- comunicazioni periodiche dei prodotti finanziari;
- rapporti tra enti gestori e fondazioni bancarie.
Nonostante venga calcolata su base annua, l’imposta di bollo viene prelevata dalle banche su base mensile o trimestrale, in base a quanto stabilito dal contratto.
Anche sui conti deposito si paga l’imposta di bollo, ma in questo caso la tassa è proporzionale: ciò significa che l’imposta allo 0,2% viene applicata alla somma vincolata del conto se complessivamente superiore a 5.000 euro.
In quali casi non si paga l’imposta di bollo
Esistono però dei casi di esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo sui conti correnti aziendali o privati: per le persone fisiche (ovvero i privati), per esempio, la tassa non si applica per le giacenze inferiori a 5.000 euro.
Ci sono poi dei casi in cui è la banca a farsi carico del pagamento dell’imposta di bollo, ovvero è l’istituto a pagare la tassa al posto del correntista. E in altre situazioni, invece, il correntista può chiedere alla banca di anticipare la spesa: per esempio, nel caso di saldo in rosso.
In sintesi, l’imposta di bollo non si applica nei seguenti casi:
- il valore della giacenza media del conto corrente privato è inferiore a 5.000 euro;
- quando gli estratti conto o i libretti sono intestati a un soggetto con saldo in rosso;
- quando il titolare del conto corrente ha un Isee inferiore a 7.500 euro all’anno;
- quando il correntista detiene un conto corrente presso un ente bancario che emette moneta elettronica (IMEL).
benefici, i vantaggi e le funzionalità che abbiamo descritto sono le stesse in entrambi i casi.
Conti correnti aziendali con imposta di bollo più bassa
- Qonto
- Tot
- HYPE Business
Qonto (nessuna imposta di bollo)
PROVVEDIMENTO BANKITALIA – LUGLIO 2024
Limitazione all’apertura di nuovi conti correnti Qonto
Al momento non è possibile aprire un nuovo conto business Qonto dall’Italia. Banca d’Italia ha imposto uno stop temporaneo alla fintech chiedendo adeguamenti alle normative di antiriciclaggio. Leggi di più.
Anche Qonto offre un vantaggio non indifferente alle imprese per ciò che riguarda l’imposta di bollo: i suoi conti infatti non sono soggetti ad alcuna imposta di bollo, in quanto l’istituto di pagamento è francese.
Questo tuttavia non vuol dire che i redditi percepiti e cumulati dal lavoratore autonomo o dall’impresa non vadano dichiarati ogni anno secondo le norme di legge italiane. A questo fine è consigliato rivolgersi ad un commercialista esperto. I professionisti inoltre sono tenuti al pagamento dell’IVAFE come da legge.
Questa realtà offre conti correnti ad aziende e liberi professionisti, startup, PMI e associazioni, con cui è possibile effettuare bonifici SEPA e SWIFT, pagare gli F24 e utilizzare carte di pagamento fisiche o virtuali. Qonto presenta diversi piani con offerte specifiche in base alle funzionalità incluse.
Conto Tot (2€ bollo)
Ad oggi è possibile risparmiare sull’imposta di bollo sui conti aziendali: scegliendo Tot, il conto all-inclusive per aziende, associazioni ed enti del terzo settore (con un massimo di 5 soci fondatori) si può godere di una tassa inferiore rispetto alla concorrenza, oltre a una serie di vantaggi per operazioni e pagamenti.
In particolare, Tot permette di ottenere un conto aziendale senza costi di apertura, oltre a dare la possibilità di effettuare pagamenti F24 e bonifici per l’accredito degli stipendi senza alcuna commissione.
Il conto aziendale online Tot è ideale per alcune categorie di soggetti e associazioni:
- società di capitali e di persone;
- società consortile e cooperative;
- ditte individuali;
- liberi professionisti;
- Associazioni di Promozione Sociale (APS);
- Organizzazioni di Volontariato (ODV);
- enti religiosi italiani di qualsiasi dimensione;
- associazioni a carattere di interesse generale (ETS).
Tra i vantaggi del conto aziendale online Tot c’è la possibilità di pagare un’imposta di bollo pari a 2 euro all’anno, anziché 100 euro come previsto dagli altri istituti di credito.
Conto Hype Business
Il conto aziendale Hype è ideale per gli imprenditori, i lavoratori autonomi con partita IVA e le imprese di piccole dimensioni: grazie all’offerta Hype Business è possibile azzerare completamente l’imposta di bollo.
Inoltre, il conto Hype Business permette di effettuare pagamenti e prelievi gratis in tutto il mondo, ottenere la carta di debito World Elite Mastercard, ricevere assistenza anche tramite il canale WhatsApp, e godere di un pacchetto assicurativo su viaggi, acquisti e furti ATM.
Imposta di bollo sui conti aziendali – Domande frequenti
L’imposta di bollo è una tassa che si applica a tutti i conti correnti postali o bancari, privati o aziendali, compresi anche i libretti di risparmio e i conti deposito, la cui giacenza media supera i 5.000 euro. Se quest’ultima è inferiore alla soglia, la tassa non si applica.
L’imposta di bollo sul conto corrente ammonta a 34,20 euro all’anno per le persone fisiche (i privati) e 100 euro all’anno per le persone giuridiche (le aziende). Solitamente il pagamento viene ripartito nel corso dell’anno, con applicazione trimestrale.
Qualsiasi conto corrente aziendale aperto presso un istituto di credito italiano è soggetto al pagamento dell’imposta di bollo: a differenza di altri istituti bancari, il conto aziendale Tot prevede un bollo di 2 euro annui anziché 100 euro.
- Legge 201/2011, gazzettaufficiale.it ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor