Gestione Separata INPS: chi deve iscriversi e aliquote 2025

I lavoratori autonomi non iscritti a un Albo e quelli appartenenti alle categorie dei parasubordinati sono obbligati a rientrare nella gestione separata INPS. Ecco come funziona.

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gestione separata inps 2025
  • La gestione separata INPS è un fondo previdenziale in cui vengono versati i contributi IVS dei lavoratori autonomi non aderenti alle casse professionali specifiche e altre categorie di parasubordinati.
  • Le aliquote contributive vengono calcolate in percentuale sul reddito generato e variano in base alla categoria a cui appartiene il lavoratore e alla presenza di un fondo pensione.
  • Per i liberi professionisti non assicurati presso un altro sistema di previdenza per il 2025 l’aliquota è al 26,07%.

Il versamento dei contributi previdenziali è finalizzato all’accumulo di una somma che andrà a definire la diversa prestazione pensionistica a cui si potrà avere accesso. Il pagamento è un obbligo di legge per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi, per cui le partite IVA si rivolgono a casse previdenziali specifiche o all’INPS.

La gestione separata INPS in particolare è destinata a quelle partite IVA che non hanno un Albo di riferimento e quindi una cassa apposita, ma non rientrano nemmeno tra gli artigiani e i commercianti. Viene riservata sia ai lavoratori con regime ordinario che forfettario e per il 2025 prevede per i liberi professionisti un’aliquota contributiva del 26,07%. Vediamo come funziona.

Cos’è la gestione separata INPS e come funziona

Parlando di gestione separata INPS ci si riferisce ad un fondo previdenziale gestito direttamente dall’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) rivolto alle partite IVA. Viene finanziato con i contributi IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) versati da parte dei suoi iscritti, al fine di determinare il futuro importo per le diverse forme pensionistiche previste dall’ordinamento italiano.

Il fondo è stato istituito con la legge n. 335/95, conosciuta come legge Dini, con il fine di riunire i versamenti di una categoria di lavoratori che non rientrano nelle casse previdenziali legate agli ordini professionali

Oggi, ricordiamo, il sistema di calcolo per gli importi previdenziali delle diverse forme pensionistiche avviene esclusivamente con la modalità contributiva. Infine, le aliquote variano se sono presenti altre forme previdenziali obbligatorie e in base alla categoria di contribuente e possono cambiare ogni anno in base alle decisioni specifiche.

La gestione separata INPS è obbligatoria?

Tutti i lavoratori sono obbligati per legge a versare i contributi previdenziali. Nel caso dei dipendenti ciò avviene direttamente all’INPS da parte del datore di lavoro, che è il sostituto di imposta. Invece, per i lavoratori autonomi si deve fare una distinzione tra:

  • professionisti iscritti alle casse professionali;
  • commercianti e artigiani;
  • lavoratori autonomi senza cassa;
  • lavoratori parasubordinati.

Nel caso in cui sono presenti casse professionali specifiche, i versamenti contributivi vengono effettuati in queste casse e non all’INPS. Ad esempio, gli avvocati pagano i contributi alla Cassa Forense, mentre i commercialisti si rivolgono alla CNPADC (Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti).

Lo stesso vale per le attività collegate al commercio o a quelle artigianali, che prevedono la presenza di un apposito fondo: la gestione commercianti e artigiani INPS. Per tutte le altre partite IVA si prevede l’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS. Questo adempimento scatta nel momento in cui si percepiscono ricavi da lavoro autonomo superiori a 5.000 euro.

Chi deve iscriversi alla gestione separata INPS

Oltre ai lavoratori autonomi senza cassa professionale, rientrano nella gestione separata INPS anche quelli definiti parasubordinati. Questo termine include una figura professionale ibrida tra quella dei lavoratori autonomi e i dipendenti.

Operano in piena autonomia, senza la presenza di vincoli di subordinazione, ma comunque si prevede un rapporto continuativo e una coordinazione nel lavoro. In questa categoria rientrano:

  • collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co);
  • i venditori a domicilio che svolgono l’attività in modo continuato e strutturato e con un reddito superiore ai 5.000€;
  • i beneficiari di assegni di ricerca, di borse di studio per dottorato di ricerca e per gli assegni di tutorato;
  • i lavoratori autonomi con attività occasionale e con un reddito superiore ai 5.000€;
  • medici con contratto di formazione specialistica;
  • i prestatori di lavoro accessorio.

Quindi, ad esempio se hai aperto partita IVA come freelance, come fotografo o web developer, devi versare i contributi collegati al fatturato annuo generato all’interno della gestione separata INPS, con aliquote diverse in base alla tipologia di regime fiscale adottato.

Anche i venditori rientrano nella gestione separata INPS, nel momento in cui la loro attività diventa strutturata e continuativa, superando il fatturato di 5.000€ annuali e dotandosi di partita IVA.

Aliquote 2025 gestione separata INPS

Con le aliquote contributive si va a calcolare la somma che verrà versata nel fondo della gestione separata INPS, che andrà a determinare la futura pensione di vecchiaia e invalidità.

L’importo è determinato con una percentuale il cui calcolo varia in base al soggetto che effettua il versamento e dalla presenza di altre forme contributive. Nella tabella seguente abbiamo riassunto quali sono le percentuali aggiornate dall’INPS per il 20251 per diversi soggetti, inclusi i professionisti dello sport a seguito della riforma.

CategoriaAliquote
Liberi professionisti non iscritti ad altre forme previdenziali26,07%
Amministratore di società35,03%
Magistrati onorari confermati non esclusivi senza altra previdenza obbligatoria35,03%
Magistrati onorari confermati non esclusivi con altra forma di previdenza obbligatoria26,03%
Collaborazioni coordinate e continuative in società e associazioni sportive dilettantistiche ed enti terzo settore25%
Professionisti settore sportivo dilettantistico25% IVS+ 1,07% aliquota aggiuntiva e Iscro

Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le modalità per effettuare il versamento, in base alla tipologia di attività lavorativa.

1. Lavoratore autonomo

Con riferimento alle attività professionali che non rientrano negli Albi o in Ordini professionali, l’importo contributivo da versare nella gestione separata INPS viene definito in rapporto alla differenza tra ricavi e costi deducibili, collegati all’attività professionale nel corso dell’anno (con il regime forfettario bisogna tenere presente che non si scaricano le spese).

In questo modo viene definita la base imponibile da inserire nella dichiarazione dei redditi e su cui verranno calcolate le aliquote per le tasse e per i contributi.

L’importo contributivo previdenziale totale deve essere versato con un sistema simile a quello previsto dal pagamento delle imposte sui redditi:

  • entro il 30 giugno: acconto dell’anno in corso, con il saldo dell’anno precedente;
  • entro il 30 novembre: acconto di imposta per l’anno in corso.

Quindi il 50% dell’importo totale dei contributi previdenziali per il 2025 dovrà essere pagato tramite modello F24 entro il 30 giugno, con il saldo dell’ultimo versamento per l’anno precedente. Invece, il 30 novembre è previsto un secondo versamento pari al 50% del valore totale rimasto per l’anno in corso. Alcuni professionisti possono inserire in fattura la rivalsa INPS pari al 4%.

2. Collaborazioni coordinative e continuative

Dal punto di vista fiscale i redditi percepiti dalle collaborazioni coordinate e continuative sono assimilati a quello di un lavoratore dipendente. Ciò comporta una simile equivalenza anche nel caso del versamento contributivo.

Quindi si applica il principio di suddivisione tra il committente, ovvero colui che affida un incarico, e il collaboratore. Ecco come viene suddiviso il pagamento delle aliquote previdenziali:

  • 2/3 a carico del committente, oltre alla sua responsabilità di registrare il collaboratore all’INPS;
  • 1/3 deve essere versato dal collaboratore, tramite ritenuta d’acconto.

3. Lavoratore occasionale

Il versamento dei contributi alla gestione separata INPS per le attività occasionali avviene solo nel momento in cui si verifica la presenza dei seguenti requisiti:

  • l’attività del lavoratore non rientra più in quelle saltuarie;
  • il fatturato annuo supera i 5.000€.

Quindi il lavoro svolto dovrà avere caratteristiche di professionalità e continuità, facendo venire meno gli aspetti legati alla saltuarietà e occasionalità dal punto di vista temporale.

In concomitanza, il fatturato dovrà superare i limiti economici previsti. In questo caso si utilizzano regole simili a quelle dei versamenti dei contributi dei collaboratori, con l’applicazione di una ritenuta d’acconto.

Come verificare la posizione contributiva

Come verificare la posizione INPS

L’estratto conto INPS è un documento rilasciato dall’Ente previdenziale attraverso cui verificare i contributi versati in modo autonomo come professionista o lavoratore con gestione separata INPS.

Per accedervi bisogna entrare sul sito dell’INPS con lo SPID nella sezione “Fascicolo previdenziale”.

A questo punto, dalla dashboard a sinistra, si può accedere all’estratto conto generale entrando nel sottomenù “Posizione Contributiva“. Inoltre, se sono presenti più contribuzioni, si può evidenziare l’estratto conto unicamente per la gestione separata INPS.

Gestione separata e lavoratore dipendente

Nel caso in cui sia attivo un contratto come lavoratore dipendente ma anche una partita IVA come attività professionale, si deve prima di tutto valutare il codice ATECO di riferimento.

Quindi, nel caso in cui si rientri tra le categorie di lavoratori autonomi senza cassa, oppure in quelli parasubordinati, è prevista anche l’apertura della posizione contributiva nella gestione separata INPS.

C’è comunque il vantaggio di versare un’aliquota ridotta, con una percentuale variabile in base alla tipologia di attività lavorativa svolta, data la presenza di una posizione pensionistica già aperta.

Come iscriversi alla gestione separata INPS

La registrazione nella gestione separata INPS è da effettuare al momento dell’apertura della posizione IVA o quando, come lavoratore occasionale, su superano i 5.000 euro annui di ricavi. Può avvenire:

  • in maniera automatica;
  • su richiesta del lavoratore.

Nel primo caso la procedura di iscrizione avviene nel momento in cui, come lavoratore autonomo, si apre la partita IVA e il codice ATECO rientra all’interno delle categorie previste nella gestione separata INPS.

Questa è un’operazione che si può fare in modo autonomo o con il supporto del CAF o di uno studio di commercialisti, a cui è preferibile rivolgersi, al fine di non commettere errori. Invece, per le collaborazioni continuate, è il committente ad aprire la posizione al momento dell’inizio dell’attività lavorativa.

Iscrizione INPS

Inoltre, l’iscrizione può avvenire anche direttamente presentando, personalmente, la domanda tramite SPID, sul sito dell’INPS, nell’apposita sezione dedicata al servizio, compilando lo specifico modulo di iscrizione. Al suo interno verranno richieste le seguenti informazioni:

  • data di inizio attività;
  • numero di partita IVA;
  • tipologia di attività svolta;
  • codice ATECO.

In linea di massima bisogna effettuare la registrazione entro 30 giorni dall’apertura della partita IVA o dall’inizio dell’attività lavorativa. Tuttavia, come prassi, per i lavoratori autonomi non iscritti alle casse professionali si avrà tempo fino alla prima dichiarazione dei redditi.

Gestione separata INPS e pensione

I versamenti eseguiti sul fondo della gestione separata INPS sono finalizzati al raggiungimento di quei requisiti di età e contributivi necessari per ottenere:

  • la pensione di vecchiaia: 67 anni di età e 20 anni di contributi;
  • la pensione anticipata: età ridotta in base alla misura specifica.

Nel caso in cui vengano effettuati versamenti su diversi fondi previdenziali, solitamente è possibile riunire le quote cumulate in un’unica posizione previdenziale tramite l’istituto della ricongiunzione dei contributi. Questo sistema prevede un versamento a titolo oneroso e può essere utilizzato sia dal lavoratore dipendente sia dall’autonomo.

Bisogna precisare che la ricongiunzione dei contributi e la gestione separata INPS però non sono compatibili. In questo caso bisogna utilizzare un sistema alternativo previsto per legge come il cumulo.

Gestione separata INPS – Domande frequenti

Cosa vuol dire essere iscritto nella gestione separata INPS?

Se sei iscritto alla gestione separata INPS, i contributi IVS ai fini previdenziali verranno versati in questo fondo previdenziale gestito direttamente dall’INPS.

Chi ha l’obbligo di iscrizione nella gestione separata INPS?

Alla gestione separata INPS devono iscriversi tutti i lavoratori autonomi non rientranti in un Albo specifico e le categorie appartenenti ai parasubordinati.

Quanto si paga di INPS nella gestione separata?

Il versamento dell’aliquota è in percentuale al reddito imponibile generato nel corso dell’anno, con un valore variabile in base all’attività svolta.

  1. Circolare numero 27 del 30-01-2025, INPS, inps.it ↩︎

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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