- La Gestione Separata INPS è un fondo previdenziale in cui vengono versati i contributi IVS dei lavoratori autonomi non aderenti alle casse professionali e delle categorie dei parasubordinati.
- L’iscrizione avviene in modo automatico, su richiesta dell’interessato o, nel caso delle collaborazioni, da parte del committente.
- Le aliquote contributive vengono calcolate in percentuale sul reddito generato, e variano in base alla categoria a cui appartiene il lavoratore e alla presenza di un fondo pensione.
Il versamento dei contributi previdenziali è finalizzato all’accumulo di una somma che andrà a definire la diversa prestazione pensionistica.
Questo è un obbligo di legge per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi, con versamenti che avverranno in alcuni casi sui fondi degli Albi professionali, in altri direttamente all’Ente previdenziale, oppure nella Gestione Separata INPS.
In particolare, in questo fondo rientrano tutti i versamenti effettuati da alcune categorie di lavoratori autonomi e parasubordinati, in base a una procedura di iscrizione e con aliquote contributive specifiche.
Nella nostra guida avrai le nozioni necessarie per conoscere chi è obbligato a iscriversi alla Gestione Separata INPS, come effettuare questa procedura e quali sono i versamenti previsti.
Indice
- Cos’è la Gestione Separata INPS e come funziona
- La Gestione Separata INPS è obbligatoria?
- Chi deve iscriversi alla Gestione Separata INPS
- Come iscriversi alla Gestione Separata INPS
- Quali sono le aliquote 2024 per la Gestione Separata INPS
- Come verificare la posizione contributiva
- Gestione Separata e lavoratore dipendente
- Gestione Separata INPS e pensione
Cos’è la Gestione Separata INPS e come funziona
Con il termine Gestione Separata INPS si identifica un fondo previdenziale gestito direttamente dall’INPS (Istituto Nazionale di previdenza Sociale). Viene finanziato con i contributi IVS (Invalidità, vecchiaia e superstiti) versati da parte dei suoi iscritti, al fine di determinare il futuro importo per le diverse forme pensionistiche previste dall’ordinamento italiano.
Il fondo è stato istituito con la legge n. 335/95, conosciuta come legge Dini, con il fine di riunire i versamenti di una categoria di lavoratori che non rientrano nelle casse previdenziali legate agli ordini professionali.
Infatti, presenta alcune peculiari caratteristiche. In primo luogo, la registrazione alla Gestione Separata INPS non è collegata all’attività svolta, come nel caso delle casse previdenziali.
Inoltre, il sistema di calcolo per gli importi previdenziali delle diverse forme pensionistiche avviene esclusivamente con la modalità contributiva. Infine, le aliquote variano se sono presenti altre forme previdenziali obbligatorie.
La Gestione Separata INPS è obbligatoria?
Tutti i lavoratori sono obbligati per legge a versare i contributi previdenziali. Nel caso dei dipendenti ciò avviene direttamente all’INPS da parte del datore di lavoro, che è il sostituto di imposta. Invece, per i lavoratori autonomi si deve fare una distinzione tra:
- professionisti iscritti alle casse professionali;
- commercianti e artigiani;
- lavoratori autonomi senza cassa;
- lavoratori parasubordinati.
Nel caso in cui sono presenti casse professionali, è importante precisare che i versamenti contributivi verranno in automatico inseriti al loro interno. Ad esempio, se svolgi l’attività professionale come architetto o ingegnere, non si attiverà la Gestione Separata INPS, ma l’Inarcassa.
Invece, come avvocato i contributi sono accumulati nella Cassa Forense, mentre per i commercialisti si utilizza la CNPADC (Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti) e per i biologi l’ENPAB (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Biologi) per i biologi.
Lo stesso vale per le attività collegate al commercio o a quelle artigianali che prevedono la presenza di un apposito fondo: la Gestione Commercianti e Artigiani. Invece, un discorso diverso riguarda gli altri lavoratori autonomi e per quelli parasubordinati: si prevede l’iscrizione obbligatoria alla Gestione Separata INPS.
Chi deve iscriversi alla Gestione Separata INPS
Oltre ai lavoratori autonomi senza cassa professionale, rientrano nella Gestione Separata INPS anche quelli definiti parasubordinati. Questo termine include una figura professionale ibrida tra quella dei lavoratori autonomi e i dipendenti.
Operano in piena autonomia, senza la presenza di vincoli di subordinazione, ma comunque si prevede un rapporto continuativo e una coordinazione nel lavoro. In questa categoria rientrano:
- collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co);
- i venditori a domicilio che svolgono l’attività in modo continuato e strutturato e con un reddito superiore ai 5.000€;
- i beneficiari di assegni di ricerca, di borse di studio per dottorato di ricerca e per gli assegni di tutorato;
- i lavoratori autonomi con attività occasionale e con un reddito superiore ai 5.000€;
- medici con contratto di formazione specialistica;
- i prestatori di lavoro accessorio.
Quindi, ad esempio se hai aperto partita IVA come freelance, come fotografo, truccatrice o web developer, devi versare i contributi collegati al fatturato annuo generato all’interno della Gestione Separata INPS, con aliquote diverse in base alla tipologia di regime fiscale adottato.
Anche i lavoratori occasionali e i venditori rientrano nella Gestione Separata INPS, nel momento in cui la loro attività diventa strutturata e continuativa, superando il fatturato di 5.000€ annuali.
Come iscriversi alla Gestione Separata INPS
La registrazione nella Gestione Separata INPS è di competenza dell’ufficio territoriale di riferimento dell’INPS in cui svolgi la tua attività di lavoratore autonomo, mentre per la collaborazione o i lavoratori parasubordinati, si fa riferimento alla sede amministrativa in cui è posizionato il committente. La registrazione avviene:
- in maniera automatica;
- su richiesta del lavoratore.
Nel primo caso la procedura di iscrizione avviene nel momento in cui, come lavoratore autonomo, apri partita IVA e il tuo codice ATECO rientra all’interno delle categorie previste nella Gestione Separata INPS.
Questa è un’operazione che puoi fare in modo autonomo o con il supporto del CAF o di uno studio di commercialisti, a cui è preferibile rivolgersi, al fine di non commettere errori.
Invece, per le collaborazioni continuate, sarà il committente ad aprire la posizione al momento dell’inizio dell’attività lavorativa.
Inoltre, l’iscrizione può avvenire anche direttamente presentando, personalmente, la domanda tramite SPID, sul sito dell’INPS, nell’apposita sezione dedicata al servizio, compilando lo specifico modulo di iscrizione. Al suo interno verranno richieste le seguenti informazioni:
- data di inizio attività;
- numero di partita IVA;
- tipologia di attività svolta;
- codice ATECO.
In linea di massima devi effettuare la registrazione entro 30 giorni dall’apertura della partita IVA o dall’inizio dell’attività lavorativa. Tuttavia, come prassi, per i lavoratori autonomi non iscritti alle casse professionali si avrà tempo fino alla prima dichiarazione dei redditi.
In ogni caso l’INPS inserisce i contributi versati nella Gestione Separata anche in modo automatico, nel momento in cui viene effettuato il pagamento, anche se non hai definito ancora la tua iscrizione in uno specifico fondo previdenziale.
Quali sono le aliquote 2024 per la Gestione Separata INPS
Con le aliquote contributive si va a calcolare la somma che verrà versata nel fondo della Gestione Separata INPS, che andrà a determinare la tua futura pensione di vecchiaia e invalidità.
L’importo è determinato con una percentuale il cui calcolo varia in base al soggetto che effettua il versamento e dalla presenza di altre forme contributive. Nella tabella seguente abbiamo riassunto quali sono le percentuali per:
- lavoratore autonomo;
- collaborazioni coordinative e continuate;
- lavoratori occasionali.
Categoria | Aliquote |
---|---|
Lavoratore autonomo | 26,07% |
Liberi professionisti non iscritti ad altre forme previdenziali | 26,07% |
Liberi professionisti iscritti ad altra tutela obbligatoria pensionistica | 24% |
Liberi professionisti Pensionati | 24% |
Collaboratori con contribuzione aggiuntiva DIS-COLL | 35,03% |
Collaboratori con altre forme pensionistiche e senza contribuzione DIS-COLL | 33,72% |
Collaboratori titolari di pensione | 24% |
Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le modalità per effettuare il versamento, in base alla tipologia di attività lavorativa.
1. Lavoratore autonomo
Con riferimento alle attività professionali che non rientrano negli Albi o in Elenchi professionali, l’importo contributivo da versare nella Gestione Separata INPS verrà definita in rapporto alla differenza tra ricavi e costi deducibili, collegati all’attività professionale nel corso dell’anno.
In questo modo viene definita la base imponibile da inserire nella dichiarazione dei redditi e su cui verranno calcolate le aliquote tassative e quelle INPS.
L’importo contributivo previdenziale totale dovrà essere versato con un sistema simile a quello previsto dal pagamento delle imposte sui redditi:
- entro il 30 giugno, acconto dell’anno in corso, con il saldo dell’anno precedente;
- entro il 30 novembre, acconto di imposta per l’anno in corso.
Quindi il 50% dell’importo totale dei contributi previdenziali per il 2024 dovrà essere pagato tramite modello F24 entro il 30 giugno, con il saldo dell’ultimo versamento per l’anno precedente. Invece, il 30 novembre è previsto un secondo versamento pari al 50% del valore totale rimasto per l’anno in corso.
In caso in cui hai aderito al sistema di rivalsa INPS pari al 4%, avrai il vantaggio di effettuare il versamento solo con riferimento al reddito prodotto nell’anno in corso, con l’applicazione di un’aliquota contributiva che viene stabilita di anno in anno. Per il 2024 questa è pari al 26,07%.
Tuttavia, devi considerare che ai fini tassativi l’importo aggiunto come rivalsa andrà a cumularsi nel calcolo del reddito imponibile.
2. Collaborazioni coordinative e continuative
Dal punto di vista fiscale i redditi percepiti dalle collaborazioni coordinate e continuative sono assimilati a quello di un lavoratore dipendente. Ciò comporta una simile equivalenza anche nel caso del versamento contributivo.
Quindi si applicherà il principio di suddivisione tra il committente, ovvero colui che affida un incarico, e il collaboratore. Ecco come verrà suddiviso il pagamento delle aliquote previdenziali:
- 2/3 a carico del committente, oltre alla sua responsabilità di registrare il collaboratore all’INPS;
- 1/3 deve essere versato dal collaboratore, tramite ritenuta d’acconto.
3. Lavoratore occasionale
Il versamento dei contributi alla Gestione Separata INPS per le attività occasionali avviene solo nel momento in cui si verifica la presenza dei seguenti requisiti:
- l’attività del lavoratore non rientra più in quelle saltuarie;
- il fatturato annuo supera i 5.000€.
Quindi il lavoro svolto dovrà avere caratteristiche di professionalità e continuità, facendo venire meno gli aspetti legati alla saltuarietà e occasionalità dal punto di vista temporale.
In concomitanza, il fatturato dovrà superare i limiti economici previsti. In questo caso si utilizzano regole simili a quelle dei versamenti dei contributi dei collaboratori, con l’applicazione di una ritenuta d’acconto.
Come verificare la posizione contributiva
L’estratto conto INPS è un documento rilasciato dall’Ente previdenziale attraverso cui puoi verificare i contributi versati in modo autonomo come professionista o lavoratore rientrante nella categoria dei parasubordinati e quelli eseguiti dal datore di lavoro come dipendente.
Per accedervi non dovrai fare altro che entrare sul sito dell’INPS con lo SPID nella sezione “Fascicolo previdenziale”.
A questo punto, dalla dashboard a sinistra, potrai accedere all’estratto conto generale entrando nel sottomenù “Posizione Contributiva“. Inoltre, puoi evidenziare l’estratto conto della Gestione Separata INPS.
Gestione Separata e lavoratore dipendente
Nel caso in cui possiedi un contratto come lavoratore dipendente e apri una partita IVA come attività professionale, dovrai valutare il codice ATECO di riferimento.
Quindi, nel caso in cui rientri tra le categorie di lavoratori autonomi senza cassa, oppure in quelli parasubordinati, allora è prevista anche l’apertura della posizione contributiva nella Gestione Separata INPS.
Tuttavia, avrai il vantaggio di versare un’aliquota ridotta, con una percentuale variabile in base alla tipologia di attività lavorativa svolta, data la presenza di una posizione pensionistica già aperta.
Gestione Separata INPS e pensione
I versamenti eseguiti sul fondo della Gestione Separata INPS sono finalizzati al raggiungimento di quei requisiti di età e contributivi necessari per ottenere:
- la pensione di vecchiaia: 67 anni di età e 20 anni di contributi;
- la pensione anticipata: 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne).
Nel caso in cui hai effettuato versamenti su diversi fondi previdenziali, vedi il caso delle attività come lavoratore dipendente, le casse professionali, oppure hai ottenuto l’indennità di disoccupazione NASpI, avrai la possibilità di riunire i versamenti effettuati nei diversi fondi pensionistici in un’unica posizione previdenziale tramite l’istituto della ricongiunzione dei contributi.
Questo sistema prevede un versamento a titolo oneroso e può essere utilizzato sia dal lavoratore dipendente o autonomo.
Riunire in un’unica cassa contributiva i versamenti effettuati ai fini pensionistici, ti permette di ottenere diversi vantaggi, come la possibilità di aumentare l’importo della pensione.
Tuttavia, è importante precisare che la ricongiunzione dei contributi e la Gestione Separata INPS non sono compatibili. In questo caso dovrai utilizzare un sistema alternativo previsto per legge come il cumulo.
Gestione separata INPS – Domande frequenti
Se sei iscritto alla Gestione Sperata INPS, i contributi IVS ai fini previdenziali verranno versati in questo fondo previdenziale gestito direttamente dall’INPS.
Alla Gestione Separata INPS devono iscriversi tutti i lavoratori autonomi non rientranti in un Albo specifico e le categorie appartenenti ai parasubordinati. Troverai l’elenco completo nella nostra guida.
Il versamento dell’aliquota è in percentuale al reddito imponibile generato nel corso dell’anno, con un valore variabile in base all’attività svolta.
Gennaro Ottaviano
Esperto di economia aziendale e gestionale