Gare d’appalto: cosa sono, come funzionano e i nuovi regolamenti

Per la realizzazione di opere o per l’acquisto di prodotti e la fornitura di servizi, la Pubblica Amministrazione si avvale delle gare d’appalto. Leggi la guida per sapere come funzionano, i requisiti, a chi si rivolgono e le novità in arrivo da gennaio 2023.

Adv

Gare di appalto novità 2023
  • Le gare d’appalto sono dei contratti a titolo oneroso stipulati tra appaltatore e appaltante.
  • Per partecipare alle gare d’appalto è necessario essere in possesso dei requisiti stabiliti, generali e speciali.
  • A partire dal mese di gennaio 2023 ci saranno delle modifiche alla normativa sugli appalti con novità che riguardano la semplificazione delle procedure per gli appalti verdi e tanto altro. 

Per la realizzazione di un’opera pubblica, la Pubblica Amministrazione avvia un iter ben preciso per assegnare i lavori. Queste procedure sono note come gare d’appalto.

Le gare d’appalto possono essere di varie tipologie, ma devono seguire un procedimento ben preciso in cui nell’assegnazione delle opere bisogna assicurare il rispetto di: trasparenza, concorrenza, meritocrazia.

In questa guida non solo vedremo nel dettaglio cosa sono le gare d’appalto, le tipologie, le caratteristiche e i requisiti richiesti per potervi partecipare, ma soprattutto le novità in arrivo a partire dal mese di gennaio 2023.

Gare d’appalto: cosa sono

Quando si parla di gare d’appalto ci si riferisce ai “contratti a titolo oneroso, stipulati per iscritto tra una o più stazioni appaltanti e uno o più operatori economici, aventi per oggetto l’esecuzione di lavori, la fornitura di prodotti e la prestazione di servizi”, come stabilito dall’art. 3, c. 1, lett. ii, d.lgs 50/2016.

Di conseguenza, la gara di appalto è considerato lo strumento con cui la pubblica amministrazione manifesta l’esigenza di effettuare lavori pubblici o acquisire servizi e merci.

L’appalto è un contratto che mette in correlazione due soggetti o parti:

  • l’appaltatore: il soggetto che si fa carico dell’obbligo di realizzare un’opera, di fornire un bene o un servizio in favore dell’appaltante o committente. Questo a fronte del pagamento di un corrispettivo in denaro;
  • l’appaltante: il committente che vuole far realizzare un’opera, ricevere un servizio o una fornitura.

Con la gara d’appalto, quindi, la Pubblica Amministrazione ricerca imprese singole o Associazioni Temporanee di imprese che si facciano carico della realizzazione dell’opera in oggetto.

Gare di appalto novità

Come funzionano le gare di appalto

Le gare d’appalto prevedono un iter preciso, fatto di vari passaggi. Il primo passaggio da compiere è la pubblicazione del bando di gara.

Il bando descrive in ogni dettaglio l’opera che deve essere realizzata. Possono rispondere al bando le singole imprese o le ATI (Associazioni Temporanee di Impresa) che presentano tutti i requisiti stabiliti dal bando.

L’impresa vincitrice del bando sarà quella che risponde in maniera più idonea e pertinente ai requisiti previsti dal bando, in base a tre fattori:

  • prezzo;
  • requisiti;
  • qualità.

Ma vediamo nel dettaglio quanti tipo di gare d’appalto esistono.

Gare d’appalto: categorie

Gli appalti pubblici possono essere raggruppati in tre grandi categorie:

  • appalti di servizi;
  • appalti di forniture;
  • appalti di lavori ed opere.

Con il Decreto Sblocca Cantieri è stato aggiornato il codice appalti, prevedendo delle soglie al di sotto del quale l’amministrazione può scegliere alternativamente tra:

  • indire gare d’appalto;
  • affidare direttamente l’appalto ad un operatore economico iscritto nell’apposita lista.

Vi sono, tuttavia, delle soglie oltre le quali l’amministrazione è obbligata a seguire le procedure ordinarie per estendere la partecipazione ad imprese che non si trovano sul territorio italiano. Tali soglie vengono periodicamente aggiornate dalle leggi di bilancio o dalle direttive dell’Unione Europea.

Gare d’appalto: tipi di procedure

Esistono vari tipi di procedure di appalto:

  • aperta: la PA rende noti i dettagli dell’appalto e per l’esito del bando vengono raccolte e valutate le proposte di tutti i concorrenti per individuare la migliore offerta;
  • ristretta: gli operatori economici che rispettano i requisiti richiedono di essere invitati dalla stazione appaltante per fare la loro offerta;
  • competitiva con negoziazione: i soggetti che rispettano i requisiti che fanno richiesta ricevono l’invito e la stazione appaltante, ricevute le offerte, inizia le negoziazioni;
  • negoziata senza pubblicazione di un bando: la stazione appaltante aggiudica un contratto pubblico senza procedere con la pubblicazione del bando di gara;
  • dialogo competitivo: tutti gli operatori economici possono richiedere di partecipare e la stazione appaltante avvia il dialogo con i candidati per trovare la soluzione più adatta;
  • partenariato per l’innovazione: è una procedura pre-contrattuale per la realizzazione di prodotti o lavori non ancora disponibili sul mercato.

Chi può indire una gara d’appalto

Il bando di gara è predisposto dalle cosiddette Stazioni Appaltanti con l’approvazione del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dalle Categorie professionali interessate. Il bando può essere indetto da:

  • autorità locali;
  • organismi di diritto pubblico;
  • esecutivo;
  • Unione Europea;
  • organizzazioni internazionali;
  • aziende che operano in settori specifici.

Requisiti per partecipare alle gare d’appalto

Ogni bando della gara d’appalto presenta un elenco dei requisiti che un’impresa deve possedere per poter partecipare. Tali requisiti si dividono in:

  • generali: l’affidabilità morale e professionale dell’impresa (art. 38 del D.Lgs. 163/2006);
  • speciali: suddivisi in:
    • capacità economica: bilancio d’impresa, referenze bancarie, fatturato globale e fatturato specifico che devono essere ragionevoli, adeguati e proporzionati all’oggetto del bando;
    • capacità tecnica: possesso di attrezzature specifiche per realizzare l’opera, personale idoneo, e così via.

Se l’impresa è in possesso di tutti i requisiti può partecipare al bando della gara d’appalto. Ogni gara ha le proprie regole, per cui è indispensabile informarsi preventivamente per rispondere a tutti i requisiti per l’accesso e la partecipazione.

Partecipare a gare di appalto

Come partecipare ad una gare di appalto

L’impresa o l’ATI che intende partecipare alla gare d’appalto può cercare gli avvisi pubblicati su:

  • Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea;
  • Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana:
  • sito web del MIT;
  • sito web del Committente;
  • quotidiani a rilevanza locale;
  • quotidiani a rilevanza nazionale;
  • Albo pretorio del Comune interessato dai lavori.

Per partecipare, una volta valutati tutti i requisiti richiesti, l’impresa o l’ATI deve accreditarsi sulla piattaforma apposita seguendo le istruzioni previste.

Qual è la normativa attuale sulle gare di appalto

La normativa che regola la gara d’appalto è il Decreto Legislativo n°50 del 18 aprile 2016, anche noto come Codice dei Contratti Pubblici. Con tale atto pubblico la Repubblica italiana attua le direttive europee n. 2014/23UE, 2014/34/UE, 2014/25/UE.

Tale normativa stabilisce:

  • le modalità di aggiornamento degli elenchi annuali e dei programmi;
  • i criteri per definire gli ordini di priorità;
  • la suddivisione in lotti funzionali;
  • i criteri e le modalità per agevolare la realizzazione delle opere;
  • il livello di progettazione minimo richiesto, in base alla tipologia e alla classe di importo;
  • le caratteristiche delle stazioni appaltanti e centrali di committenza;
  • i requisiti degli operatori economici;
  • le procedure competitive e non competitive previste per affidare contratti pubblici.

Gare d’appalto: le novità da gennaio 2023

Per l’attuazione degli obiettivi previsti dal PNRR il 24 giugno 2022 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 21 giugno 2022, n. 78 che aggiorna la normativa in materia di contratti pubblici.

Il Governo dovrà, quindi, procedere all’adozione dei decreti legislativi per l’adeguamento della normativa nazionale sui contratti pubblici a quella dell’Unione Europea entro sei mesi dall’entrata in vigore della norma.

Analizziamo di seguito i diversi ambiti di intervento oggetto di modifiche secondo la legge delega pubblicata il 24 giugno 2022.

Gare di appalto novità 2023

Riduzione livelli della progettazione

Tra le modifiche previste c’è la riduzione dei livelli di progettazione, che ha l’obiettivo di semplificare le procedure di aggiudicazione oltre ad accelerare i tempi di affidamento dell’appalto.

Tuttavia, questa misura presenta criticità poiché la riduzione dei tempi costituisce un’aspettativa prettamente teorica, nonostante risponda ad una esigenza concreta.

Incarichi gratis in casi eccezionali

La legge delega, inoltre, stabilisce il divieto di prestazioni professionali gratuite, ad eccezione di particolari casi ma sempre previa motivazione.

Anche questo tipo di iniziativa genera perplessità poiché la misura non considera la possibilità che le stazioni appaltanti possano ripristinare l’antica modalità di predisposizione dei progetti a titolo gratuito. Questa modalità, infatti, era particolarmente utilizzata dalle stazioni appaltanti fino a 5-10 anni fa.

Contratti sotto soglia

Tra le misure previste si punta anche alla semplificazione della normativa che regola i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture al di sotto delle soglie di rilevanza europea, o contratti sotto soglia.

Con questo provvedimento, quindi, sarà vietato per le stazioni appaltanti utilizzare metodi di estrazione casuale o sorteggio. In questo modo si dovrà rispettare il principio di rotazione nelle procedure di scelta del contraente.

Rafforzate le funzioni di vigilanza dell’Anac e misure per le PMI

Tra le novità previste per il 2023 c’è quella di rafforzare le funzioni di vigilanza dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC). In più, è prevista una riduzione numerica delle stazioni appaltanti, con conseguente modifica della disciplina in materia di qualificazione.

Per favorire la partecipazione di micro e piccole imprese ai contratti pubblici verranno adottati criteri premiali per l’aggregazione delle imprese. È anche prevista l’introduzione della possibilità di suddividere gli appalti in lotti, con il limite di divieto degli accorpamenti artificiosi. Rimane attivo l’obbligo di motivare la decisione di non suddividere gli appalti in lotti.

Appalti verdi

Una delle novità in arrivo riguarda la semplificazione delle procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali. Ciò è stato stabilito anche successivamente all’emanazione di decreti ministeriali in materia di criteri ambientali minimi.

Va ricordato che il tema dell’economia green e quello della digitalizzazione sono cari al PNRR, per cui negli ultimi anni si è assistito ad una semplificazione delle diverse procedure che coinvolgono questi ambiti, semplificazione che continuerà con nuove misure anche nei prossimi anni.

Prezzi e revisioni

Dal gennaio 2023 è previsto l’obbligo, per le stazioni appaltanti che indicono bandi di gara, di inserire negli avvisi e negli inviti un regime obbligatorio di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili.

Riduzione delle stazioni appaltanti

Le nuove misure prevedono una ridefinizione della disciplina in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti attraverso la riduzione numerica, con l’introduzione di incentivi all’utilizzo delle centrali di committenza.

Nuova disciplina delle varianti

Si attende una modifica della disciplina delle varianti in corso d’opera con misure che siano coerenti con l’ordinamento europeo e in relazione alla possibilità di modifica dei contratti durante la fase di esecuzione.

Utilizzo di procedure innovative

Si punta, inoltre, ad incentivare il ricorso a nuove procedure flessibili come il dialogo competitivo, il partenariato con obiettivi di innovazione, e procedure competitive con negoziazione per la stipula di contratti pubblici complessi e di lunga durata.

Semplificazione procedure e altre novità

Un obiettivo da raggiungere è la razionalizzazione e la semplificazione delle procedure per le forme di partenariato pubblico-privato e per gli investimenti. Si prevede anche la revisione del sistema delle garanzie fideiussorie per la partecipazione e l’esecuzione di contratti pubblici con una disciplina omogenea per i settori ordinari e speciali.

Infine, si punta alla semplificazione e all’accelerazione delle procedure di pagamento da parte delle stazioni appaltanti del corrispettivo contrattuale.

Gare d’appalto – Domande frequenti

Che cos’è una gara d’appalto?

La gara d’appalto è un contratto con cui la Pubblica Amministrazione che deve realizzare delle opere pubbliche, o acquistare beni/servizi o forniture, assegna i lavori.

Come si svolge una gara d’appalto?

L’iter della gara d’appalto inizia con la pubblicazione del bando, a cui le imprese che rispettano i requisiti richiesti, partecipano alla selezione. Il vincitore stipula il contratto di appalto e si occupa della sua esecuzione. Ecco le nuove regole previste per il 2023.

Come si vince una gara d’appalto?

L’impresa o l’ATI vincitrice della gara d’appalto è quella che rispetta i requisiti e che propone l’esecuzione dei lavori al minor prezzo e con un’offerta economicamente vantaggiosa.

Autore
Foto dell'autore

Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.