Fondo per il sostegno alla transizione industriale: arrivano 300 milioni di euro per le imprese

Le imprese possono accedere al Fondo per il sostegno alla transizione industriale con progetti di innovazione verso la sostenibilità ambientale. Ecco come funziona e come accedere.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • In tema di transizione green, arrivano per le imprese 300 milioni di euro dal Fondo per il sostegno alla transizione industriale.
  • Le imprese possono accedere a questo fondo se investono in progetti volti alla tutela ambientale.
  • Le imprese interessate potranno richiedere specifiche agevolazioni a partire dal 10 ottobre 2023, fino al 12 dicembre 2023.

La transizione green coinvolge da vicino non solamente le case degli italiani, ma anche le imprese. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato l’erogazione di 300 milioni di euro per sostenere le imprese che innovano con l’obiettivo di migliorare la propria sostenibilità ambientale.

In particolare si tratta di risorse che arrivano dal Fondo per il sostegno alla transizione industriale, che ha l’obiettivo di sostenere le imprese nella transizione ecologica secondo le direttive proposte dall’Unione Europea. Le imprese italiane che investono per rendersi maggiormente sostenibile possono accedere ad alcune agevolazioni specifiche, come contributo a fondo perduto.

Per poter accedere a questi fondi le imprese possono presentare un’apposita domanda a partire dal 10 ottobre 2023 fino al 12 dicembre 2023. Vediamo in questo articolo tutti i dettagli sul funzionamento dei sostegni.

Transizione green: quali sono le agevolazioni

Per la transizione green, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato recentemente l’erogazione dei fondi, con un messaggio del 5 settembre 2023:

“Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo di sostenere i programmi di investimento delle imprese nella tutela ambientale, ha stanziato 300 milioni di euro a valere sul “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”.

Queste agevolazioni vengono erogate sotto forma di contributi a fondo perduto, a tutte le imprese (di qualsiasi dimensione) che perseguono investimenti in progetti per la sostenibilità ambientale, in linea con gli obiettivi prefissati dall’Unione Europea.

Le risorse di questi contributi derivano dal Fondo per il sostegno alla transizione industriale, che ha lo scopo di adeguare il sistema di produzione industriale italiano alle direttive europee. Per questo motivo i settori a cui è rivolto il fondo sono il settore estrattivo e manifatturiero.

Progetti ammessi al Fondo per il sostegno alla transizione industriale

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Sono incentivabili con queste risorse i progetti che investono somme importanti di denaro per procedere con il rinnovamento, ovvero nel range da 3 milioni a 20 milioni di euro di spesa per gli interventi. Tra i progetti ammessi ad accedere alle risorse del fondo vi sono:

  • iniziative per l’efficientamento energetico;
  • cambiamenti di processo produttivo per la tutela dell’ambiente;
  • spese per nuovi impianti di autoproduzione di energia, con l’utilizzo di risorse da fonti rinnovabili, idrogeno o impianti di cogenerazione ad alto rendimento;
  • operazioni di riciclo, riuso e recupero di materie prime, con l’obiettivo di ridurre le risorse utilizzate nel processo di produzione.

In tutti i casi si tratta di operazioni volte a innovare i sistemi di produzione delle imprese, in ottica sostenibile, per consentire la trasformazione necessaria ad affrontare il cambiamento climatico e mitigare l’impatto dell’uomo sull’ambiente.

Per accedere al fondo quindi le imprese devono provare questo effettivo miglioramento, e sono esclusi dalla possibilità di accesso al fondo quei progetti che portano un aumento della capacità produttiva. Sono ammessi in questo senso solamente gli aumenti di capacità dovuti a esigenze tecniche, se non superano del 2% la produzione precedente.

Costi per immobilizzazioni

Sono ammessi progetti con acquisto e costruzione di immobilizzazioni funzionali alla realizzazione degli obiettivi, con il 10% massimo dell’investimento totale dedicato al suolo aziendale e alle sistemazioni, con alcune specifiche percentuali dell’investimento.

Viene stabilito un 40% massimo dell’investimento per opere murarie, e sono ammessi investimenti per impianti di nuova fabbricazione, ma anche brevetti e licenze, strumenti informatici, formazione e spese per il personale.

Chi può accedere al Fondo per il sostegno alla transizione industriale

Come abbiamo anticipato, possono accedere al fondo tutte le imprese che si muovono nel comparto industriale estrattivo e manifatturiero. Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale si rivolge in particolar modo alle imprese definite come energivore, ovvero che consumano una grande quantità di energia per la produzione: il 50% delle risorse viene erogato a queste realtà.

Le imprese beneficiarie devono presentare una specifica domanda di accesso alle risorse stanziate, e per farlo devono confermare il rispetto di determinati requisiti, che vediamo qui di seguito:

  • l’impresa deve essere iscritta regolarmente e attiva al Registro delle Imprese;
  • l’impresa deve situarsi prevalentemente nel settore estrattivo o manifatturiero, per le sezioni B e C in base alla classificazione Ateco 2007;
  • l’impresa deve essere in esercizio dei propri diritti, non trovarsi in liquidazione volontaria o sottoposta a procedure concorsuali;
  • non deve essere verificata una difficoltà economica dell’impresa già al 31 dicembre 2019;
  • non aver ricevuto altri aiuti incompatibili con il Fondo;
  • l’impresa deve aver restituito tutti gli importi dovuti nel caso di provvedimenti di revoca di agevolazioni erogate dal Ministero;
  • l’impresa deve dimostrare di essere in regola con tutti gli obblighi contributivi;
  • l’impresa non deve trovarsi in una situazione di esclusione (art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022).

Come funziona il Fondo per il sostegno alla transizione industriale

Le risorse stanziate, pari a 300 milioni di euro, sono destinate esclusivamente agli investimenti, di grande entità, volti a migliorare l’efficienza energetica e la tutela ambientale della produzione, e le imprese interessate possono accedervi dopo aver presentato una specifica richiesta.

Come anticipato, le aziende devono prevedere una spesa per questi progetti di almeno 3 milioni di euro, e per un massimo di 20 milioni di euro. Inoltre, devono procedere alla realizzazione dei progetti entro 36 mesi dal momento in cui viene garantito il sostegno. Questo periodo può essere prorogato per un massimo di 12 mesi per terminare il progetto.

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I sostegni cambiano di percentuale in base al caso specifico, all’investimento, alla zona e alla dimensione dell’impresa. Le agevolazioni del fondo consistono in contributi a fondo perduto, e per progetti di efficienza energetica le percentuali di copertura sono le seguenti:

  •  30% delle spese ammissibili, se queste spese sono individuate con un confronto tra i costi dell’investimento e quelli che sussisterebbero in assenza dell’aiuto;
  • maggiorazioni del 20% per piccole imprese;
  • maggiorazioni del 10% per medie imprese;
  • maggiorazioni del 15% per lavori che coinvolgono zone a;
  • maggiorazioni del 15% per lavori che coinvolgono zone e;
  • se le spese ammissibili sono state calcolate sul 100 % dei costi totali di investimento, l’agevolazione e le relative maggiorazioni vengono ridotte del 50%.

In caso di applicazione del Temporary Framework, il contributo a fondo perduto è del 40% dei costi agevolabili. In questo caso le maggiorazioni sono del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese e del 15% per investimenti nella riduzione del consumo energetico con percentuale almeno del 25%.

Nel caso di installazione di impianti di autoproduzione, le agevolazioni sono al 45% per l’uso di fonti rinnovabili, con maggiorazione del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese, del 30% in tutti gli altri casi.

Nel caso di investimenti per l’uso delle risorse in modo efficiente, le agevolazioni sono al 40% delle spese ammissibili, con maggiorazione del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese, del 15% per investimenti nelle zone a, e del 5% per quelli nelle zone b.

Per tutti gli interventi di cambiamento dei processi che coinvolgono il sistema produttivo, il contributo è calcolato in base alla Carta degli aiuti a finalità regionale, in base a diverse caratteristiche dell’impresa e dell’intervento.

Come accedere alle risorse del Fondo, per la transizione green

invitalia

Le imprese possono beneficiare del contributo solamente in un momento successivo alla presentazione della domanda di accesso alle risorse. Va presentata solamente una domanda per ogni unità produttiva, e questa deve essere inviata utilizzando il canale telematico di Invitalia.

Come accade per altri tipi di sostegni, le imprese interessate devono andare sul sito ufficiale di Invitalia nell’area apposita, e presentare una richiesta dalle ore 12.00 del 10 ottobre 2023 alle ore 12.00 del 12 dicembre 2023.

Si attende di conoscere le disposizioni specifiche per ciò che riguarda i moduli per presentare le domande, da cui verrà decisa una graduatoria per valutare l’ammissione al Fondo. Le graduatorie saranno stilate in base ad un sistema di punteggio in relazione alle caratteristiche dell’investimento, ai progetti proposti e ad altri fattori inerenti le imprese.

Perché viene istituito un Fondo per la transizione industriale

Il passaggio ad una produzione industriale più sostenibile è un punto fondamentale delle strategie europee verso la neutralità climatica. Il 10 marzo 2020 la Commissione Europea ha presentato gli obiettivi che il continente dovrà perseguire per spostarsi verso un’economia verde.

La neutralità climatica è un obiettivo da raggiungere entro il 2050, secondo gli accordi presi dai paesi membri UE, e questo viene pianificato attraverso il Green Deal. Si tratta di un pacchetto che contiene diverse strategie per tutelare l’ambiente, migliorando anche l’economia europea.

Tra gli obiettivi previsti, vi sono: la riduzione degli agenti inquinanti in Europa, la tutela della biodiversità, e l’intervento di cambiamento della produzione industriale, come riporta il sito ufficiale del Consiglio dell’Unione Europea:

“Un aggiornamento della strategia industriale, pubblicato dalla Commissione nel maggio 2021, mira a rafforzare la resilienza e a promuovere la competitività dell’Europa. Si prefigge di consentire all’industria europea di guidare la trasformazione verde e digitale e di diventare la forza trainante a livello globale nel passaggio alla neutralità climatica e alla digitalizzazione.”

L’economia circolare è fondamentale in questo passaggio, per cui anche il riciclo e il riutilizzo di materie prime e prodotti diventa importantissimo per tutelare l’ambiente e per un’ottimizzazione consapevole delle risorse a disposizione.

Fondo per il sostegno alla transizione industriale – Domande frequenti

Cos’è il Fondo per il sostegno alla transizione industriale?

Questo fondo viene garantito alle imprese che investono nella trasformazione dei processi di produzione verso una maggiore tutela dell’ambiente e sostenibilità. Ecco cosa prevede.

Quali sono i fondi per la transizione green industriale?

Con il Fondo per il sostegno alla transizione industriale vengono messi a disposizione 300 milioni di euro per le imprese italiane che innovano verso la sostenibilità ambientale.

Come accedere al Fondo per il sostegno alla transizione industriale?

Per accedere al fondo è necessario presentare un’apposita domanda sul sito Invitalia. Scopri qui quali sono i requisiti per ricevere i sostegni.

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 12 Settembre 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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