- Il Fondo nuove competenze 2025 è alla sua terza edizione ed è gestito dal ministero del lavoro e delle politiche sociali, garantendo alle imprese un contributo per la formazione dei lavoratori.
- Grazie a questa iniziativa, le aziende possono accedere ad una copertura del 60% del valore del costo del lavoro nei progetti di formazione e del 100% sui contributi previdenziali e assistenziali.
- Il sostegno sale al 100% per il costo del personale nel caso di lavoratori disoccupati da almeno 12 mesi, assunti prima dell’inizio del percorso formativo.
Dopo la conferma del ministero del lavoro e delle politiche sociali, viene attivata la terza edizione del Fondo nuove competenze1, un’iniziativa nata nel 2020. Questo fondo permette alle imprese di risparmiare sulla formazione dei lavoratori dipendenti, consentendogli un aggiornamento delle competenze in linea con le necessità del mercato.
Si tratta di un contributo a fondo perduto per le aziende che va a coprire le spese per la retribuzione dei lavoratori occupati nella formazione per il 60%, oppure per il 100% per contributi previdenziali e assistenziali e in caso di assunzione di disoccupati da almeno 12 mesi.
Possono beneficiare del sostegno le società che hanno sottoscritto degli accordi collettivi per la rimodulazione dell’orario di lavoro, con l’intenzione di avviare percorsi formativi specifici per i propri lavoratori. Vediamo come funziona e come accedere ai contributi.
Indice
Cos’è il Fondo nuove competenze
Questo fondo non è un’iniziativa del tutto nuova, ma è nata nel 2020 con l’arrivo della pandemia per sostenere le imprese nel rinnovare le competenze dei propri lavoratori in un momento tanto delicato. Questo sostegno in particolare coinvolge quelle aziende che sono in un processo di innovazione specifico, digitale oppure orientate a progetti di sostenibilità.
A questo proposito, avere lavoratori con competenze aggiornate è fondamentale per portare avanti le iniziative e rimanere al passo con l’innovazione. Precedentemente questo fondo era gestito dall’ANPAL, mentre dal 2024 passa direttamente al ministero del lavoro e delle politiche sociali.
L’iniziativa garantisce a determinate imprese l’accesso ad un contributo a fondo perduto che va a coprire le spese sostenute durante la formazione dei propri dipendenti, includendo anche i contributi previdenziali e di assistenza. In questo modo i datori possono risparmiare sui costi dedicati alla formazione e garantire ai lavoratori le competenze necessarie. Sono messe a disposizione risorse per 731 milioni di euro.
Requisiti per accedere al Fondo nuove competenze 2025
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Per poter accedere quest’anno al fondo è necessario presentare una domanda specifica, perché l’erogazione non è automatica. Tuttavia le imprese interessate devono necessariamente aver stipulato un accordo sindacale preventivo, per poter aderire all’iniziativa.
Sono quindi coinvolte quelle realtà che hanno la reale necessità di formare i propri lavoratori per stare al passo con l’evoluzione e per portare avanti progetti specifici.
L’accesso al fondo è garantito inoltre solamente alle imprese che sono in linea con i versamenti obbligatori per legge per ciò che riguarda tasse e contributi, che non si trovano in liquidazione o fallimento, per cui non sono attive controversie e per cui sussistono gli accordi collettivi.
L’accordo collettivo
L’accordo collettivo deve contenere tutte le informazioni relative all’impresa, come il numero dei dipendenti coinvolti nella formazione, la quantità di ore destinate alla formazione specifica, quel è il periodo di formazione, i dettagli sulla transazione digitale o ecologica portata avanti dall’azienda e la necessità effettiva di aggiornare le competenze.
Questo vuol dire che le aziende che non hanno un accordo preventivo di questo tipo non possono procedere all’invio della domanda e quindi accedere al sostegno.
Va ricordato che bisogna pianificare da subito quante ore verranno destinate alla formazione dei lavoratori, seguendo le disposizioni del decreto attuativo.
Come funzionano i contributi del fondo
Andiamo a vedere da vicino come funzionano i contributi per le imprese che rientrano tra le beneficiarie dell’iniziativa. Questi fondi possono andare a coprire le spese per le ore in cui i lavoratori sono effettivamente impegnati nella formazione, per un massimo del 60% dei costi e il 100% dei contributi previdenziali e assistenziali.
Ma è anche prevista una copertura al 100% per soggetti disoccupati da almeno 12 mesi, assunti nell’azienda, oppure impiegati nell’apprendistato. Le imprese possono accedere ad un massimo di 10 milioni di euro di contributi per ogni domanda presentata e la tassazione di questi contributi segue le regole attive.
Mentre a gestire l’iniziativa è il ministero del lavoro e delle politiche sociali, la richiesta va presentata in un certo arco di tempo sulla piattaforma MyANPAL.
I fondi andranno a coprire sia le ore di retribuzione previste per i dipendenti sia i contributi previdenziali e assistenziali corrispondenti, per questo l’iniziativa è una delle più vantaggiose del suo genere.
Come funziona il fondo
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Per partecipare all’iniziativa è necessario rispettare i requisiti visti sopra e avere un accordo sindacale specifico. Ogni azienda potrà inviare una sola domanda.
I datori di lavoro interessati devono chiarire con i sindacati quali sono le aree di intervento con apposito progetto formativo. Viene indicato dal decreto attuativo un numero di ore minimo di formazione per ogni lavoratore di 30, con un massimo di 150.
La formazione deve avvenire entro queste aree tematiche:
- tech: sui sistemi tecnologici e digitali, sull’integrazione e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale;
- green: temi come la sostenibilità e l’impatto ambientale, l’economia circolare, la transizione ecologica e l’efficientamento energetico;
- wellbeing: argomenti sul benessere organizzativo e sul welfare aziendale.
Come accedere ai contributi
Per accedere al sostegno bisogna presentare una richiesta specifica sulla piattaforma online MyANPAL nel periodo tra il 10 febbraio 2025 fino al 10 aprile 2025.
Va ricordato che le imprese devono dotarsi di tutte le informazioni da inviare al momento della domanda: i dati del datore di lavoro e dell’azienda, dell’ente che provvede alla formazione e le specifiche sul progetto formativo.
Vanno anche indicati i dettagli dell’accordo sindacale in essere e tutti i dati dei lavoratori che prenderanno parte alla formazione, con codice fiscale e numero di ore previsto per acquisire le nuove competenze. Nella presentazione dell’istanza, i soggetti interessati devono scegliere come identificarsi (sistemi formativi, filiere formative o singoli datori di lavoro).
Il ministero del lavoro ha messo a disposizione anche una canale PEC per le comunicazioni e le richieste di informazioni: [email protected].
- Fondo nuove competenze 2025, fondonuovecompetenze2025.it ↩︎
Valeria Oggero
Giornalista