Fondo Nazionale Innovazione start-up 2023: cos’è e come accedere

Con 200 start-up supportate, 2 miliardi di asset investiti e un miliardo di capitale finanziato, il Fondo Nazionale Innovazione offre un sostegno fondamentale per lo sviluppo delle imprese italiane. Scopri come accedervi.

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  • Il Fondo Nazionale Innovazione è un sistema di capital venture che ha il fine di riunire e moltiplicare le risorse pubbliche e private per supportare lo sviluppo di start-up e PMI.
  • È gestito dalla CDP Venture Capital S.p.A., una società SGR con la partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti, attraverso investimenti diretti o indiretti.
  • Per accedere al Fondo Nazionale Innovazione è necessario rispettare precisi requisiti e presentare una richiesta online sull’apposito portale.

Sono diverse le iniziative dello Stato italiano per sostenere le imprese ad alto contenuto tecnologico e quelle strategiche per l’economia italiana. Tra quelle che hanno ottenuto risultati interessanti, puoi considerare il Fondo Nazionale Innovazione (FNI).

Istituito nel 2019, nel giro di due anni ha finanziato 200 imprese, con investimenti di oltre 45 milioni nel settore delle AI, delle blockchain e dei sistemi IoT, ma contribuendo anche allo sviluppo di attività imprenditoriali in diversi comparti: dal fintech all’healthcare, dalle biotecnologie fino all’agritech e alla transizione ecologica.

Questo è un sistema che permette l’accesso a investimenti diretti e a quelli di venture capital, un valido supporto che integra i fondi previsti dal PNRR. Di seguito analizzeremo quali sono le caratteristiche del FNI, come funziona e come accedervi.

Fondo Nazionale Innovazione 2023: cos’è

Il Fondo Nazionale Innovazione (FNI) è un sistema di intervento nazionale sotto il controllo del MISE (Ministero della Sviluppo Economico) con il fine di riunire e moltiplicare le risorse pubbliche e quelle private legate al mondo dell’innovazione.

Quindi, l’obiettivo è quello di supportare la crescita e lo sviluppo delle imprese italiane, ad alto contenuto tecnologico o presenti in comparti strategici fondamentali per il nostro Paese e quindi maggiormente soggette a rischi imprenditoriali. A questo fine lo strumento operativo scelto è quello degli investimenti di venture capital. L’attività del Fondo può essere sintetizzata in quattro comparti:

  1. accelerazione delle start-up;
  2. trasferimento tecnologico delle conoscenze;
  3. rafforzare gli investimenti indiretti e diretti;
  4. creare nuove opportunità di lavoro e nuove professioni.

Nasce con la Legge 30 dicembre 2018 n.145, messo in atto nel 2019 con il Decreto interministeriale 27 giugno 2019, grazie all’iniziativa del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.

CDP
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A chi si rivolge il Fondo Nazionale Innovazione

Per aderire al fondo, una PMI deve rispettare precisi requisiti societari e territoriali. Per quanto riguarda l’ambito societario, puoi accedere se hai aperto una partita IVA come start-up, gestisci una scale-up, sei una PMI o rientri tra quelle che vengono definite aziende unicorno.

Possono fare domanda al fondo le imprese con diverse tipologie di codice ATECO, sia con riferimento al comparto tecnologico, sia per i settori definiti strategici.

Quindi, sono previsti investimenti per potenziare lo sviluppo di imprese legate al mondo della blockchain, delle AI, del fintech, dell’insurtech e delle biotecnologie, ma anche della meccanica, metallurgia, alimentare, agritech, edilizia e del settore delle energie rinnovabili. A questo si aggiungono anche i seguenti comparti:

  • elettronica, transizione digitale, robotica;
  • apparati medicali, smart health, healthcare;
  • moda;
  • riciclo acqua e rifiuti;
  • transizione ecologica;
  • servizi di trasporto e mobilità sostenibile;
  • automotive;
  • cultura, turismo e sport;
  • artigianato;
  • ristorazione e alberghiero.

Infine, è necessario un requisito di territorialità: l’attività deve avere sede in Italia.

Come funziona il Fondo Nazionale Innovazione

Il Fondo Nazionale Innovazione prevede un bacino economico di 1 miliardo di euro realizzato attraverso incentivi pubblici, a cui si aggiungono risorse private. La gestione è stata affidata dal MISE alla CDP Venture Capital S.p.A. una società di gestione del risparmio (SGR) con la compartecipazione della Cassa Depositi e Presti (CDP).

Per supportare la creazione e lo sviluppo delle imprese italiane sono state previste due tipologie di strumenti operativi:

  1. finanziamenti diretti;
  2. attività di venture capital.

I finanziamenti diretti prevedono l’utilizzo di fondi pubblici stanziati al fine di promuovere la crescita delle imprese. Inoltre, al fine di allargare le possibilità di reperire investimenti anche nel settore privato e in ambito nazionale e internazionale, è previsto il sistema di venture capital.

Questo termine può essere tradotto come capitale di ventura, indicando l’acquisizione da parte di una società privata di una quota all’interno della start-up o di un’impresa finanziata, al fine di supportarla dal punto di vista economico, ma anche per quanto riguarda l’ambito del know-how.

Infatti, per una venture capital il successo di una start-up vuol dire ottenere sia il ritorno dei fondi investiti, sia un guadagno collegato all’aumento del valore della società. Rispetto ai Business Angel, che investono fondi personali, le società di venture capital utilizzando denaro che proviene da:

  • istituti finanziari;
  • banche;
  • assicurazioni;
  • enti pubblici;
  • enti previdenziali.

Gli investimenti raccolti attraverso questo duplice sistema vengono inseriti in diverse tipologie di fondi, oggi ben 12, che hanno lo scopo di finanziare i diversi settori a cui appartengono le imprese richiedenti.

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CDP Venture capital SRG: numeri e fondi

Il 2022 può essere considerato un anno positivo per le attività della CDP Venture Capital S.p.A., con 200 start-up innovative in fase seed (avviamento), early stage (fase iniziale) e in Round A (prima tranche di finanziamento), con il raggiungimento di due miliardi di asset in gestione e 1 miliardo di capitale deliberato.

Un successo che si è potuto ottenere anche grazie al potenziamento degli incubatori di start-up, che hanno permesso di rafforzare la rete degli acceleratori di imprese altamente tecnologiche.

Infatti, oggi si contano 17 programmi attivi, dal settore della sicurezza in rete a quello dello sport, dal benessere alle attività di ristorazione fino alle tecnologie fintech.

In totale sono stati raccolti oltre 135 milioni di euro, di cui 85 attraverso investimenti diretti e 50 di co-investimenti. Gli asset e i capitali sono suddivisi in 12 fondi operativi.

Fondi di venture capital 2023

I fondi sono un sistema che permette di rendere trasparente la raccolta degli investimenti e il loro utilizzo, oltre a velocizzare le procedure di assegnazione. Nella tabella seguente abbiamo riportato le caratteristiche principali di ogni fondo attivo, con gli importi investiti.

Tipologia di fondoFinalitàCapitali investitiPortafoglio
Fondo AcceleratoriSviluppo rete di acceleratori e incubatori203 milioni di euro200 start-up
Fondo Boost InnovationSupporta le società corporate italiane al finanziamento di PMI innovative50 milioni di euro4 venture capital
Corporate Partners IInvestimenti per start-up in attività strategiche per l’Italia275 milioni6 aziende
Fondo Venture capitalInvestimenti in altri fondi venture capital465 milioni15 fondi
Fondo EvoluzioneInvestimenti su start-up che si trovano già nella fase di Round A e B100 milioni7 aziende
Large VenturesInvestimenti in società scale-up200 milioni 
Rilancio Start-upSupporto per rilanciare alcune categorie di star-up innovative200 milioni 
Fondo Technology TransferInvestimento per aziende specializzate nella ricerca scientifica e tecnologica285 milioni4 fondi
Fondo Italia Venture IInvestimenti nelle migliori start-up80 milioni25 aziende
Fondo Venture II- fondo imprese sudIniziative per le imprese del Mezzogiorno150 milioni56
Green TransitionUtilizza risorse del PNRR, Missione 2, per investimenti in imprese green250 milioni 
Digital TransitionRisorse del PNRR, Missione 4, per la transizione digitale300 milioni 

Come accedere al Fondo Nazionale Innovazione 2023

Prima di procedere alla richiesta è importante controllare se la tua società o la tua idea imprenditoriale rientra nei requisiti previsti.

Inoltre, dovrai presentare una serie di documenti, dal business plan fino a quelli contabili e societari, necessari per valutare il tuo progetto e stabilire l’importo dei fondi da stanziare. Per questo, un consiglio è quello di frasi supportare sin dalla fase di richiesta da uno studio di commercialisti.

La domanda alla CDP Venture Capital S.p.A. avviene attraverso diversi step:

  • compilazione del modulo di richiesta;
  • valutazione della domanda;
  • assegnazione al fondo.

Il primo passaggio è quello di compilare il format presente sul sito del Fondo Nazionale Innovazione in cui sottoporre l’analisi del tuo progetto. Dovrai inserire i dati di chi effettua la richiesta, con il ruolo che hai all’interno della società e il nome dell’azienda.

Inoltre, devi specificare il settore di appartenenza e la regione in cui ha sede la tua attività d’impresa, l’oggetto della richiesta, l’importo dell’investimento necessario e allegare un documento riepilogativo che spieghi l’idea di business.

Infine, dovrai inserire un messaggio testuale in cui specificare le motivazioni della richiesta. In base ai documenti allegati, verrà effettuata una valutazione preliminare e sarai contattato dalla società CDP Capital Venture, per procedere a una valutazione accurata del progetto.  

Come avviene l’assegnazione

L’assegnazione di un investimento diretto o indiretto avviene attraverso il metodo selettivo, andando a valutare:

  • tipologie di progetto della società;
  • il ruolo strategico dell’attività in ambito dell’economia italiana;
  • la capacità di valore della tua idea;
  • l’importo dell’investimento.

Ogni domanda prevede un importo economico personalizzato in base alla tipologia di attività proposta e alle caratteristiche del progetto.

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Fondo Nazionale Innovazione Italia: prospettive 2023

In questi ultimi due anni, il ruolo del Fondo Nazionale Innovazione è stato fondamentale per dare supporto alle imprese italiane, in una realtà economica internazionale sempre più competitiva. Grazie alla sua creazione, l’Italia si trova, nel 2023, in una fase di pieno sviluppo del settore delle start-up.

Basta considerare che gli investimenti per la creazione di nuove imprese innovative sono aumentati del 200%, passando da quota 250 milioni nel 2021 a oltre 750 milioni di euro, in linea con la media europea, che è di circa un milione di euro.

Tuttavia, per il 2023 è necessario potenziare alcuni settori, come quelli della transizione digitale e degli accelerati, oltre ad aumentare la platea di imprese che possono attingere alle iniziative di venture capital, come dichiarato dal ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti.

Inoltre, si sono ipotizzate anche delle iniziative collegate al Fondo e finalizzate a semplificare le quotazioni in Borsa delle società innovative, attraverso una riduzione degli oneri e delle tempistiche.

In questa prospettiva si colloca anche l’iniziativa della Commissione Europea che ha istituito, a febbraio, il programma ETCI (Campioni della tecnologia europea) per tutelare le aziende unicorno contro la concorrenza, non sempre equa, di realtà economiche come gli USA e la Cina.

Fino ad adesso sono circa 3,75 miliardi i fondi previsti che andranno a contribuire allo sviluppo di questo settore, a cui si aggiungeranno contributi di circa un miliardo di euro da parte della NATO finalizzati allo sviluppo del deep-tech.

Fondo nazionale innovazione – Domande frequenti

Cos’è il Fondo Nazionale Innovazione start-up?

Il Fondo Nazionale Innovazione è un sistema italiano di venture capital nato per supportare lo sviluppo di imprese in settori strategici nazionali o ad alto contenuto tecnologico.

Chi può aderire al Fondo Nazionale Innovazione?

Possono rientrare nel Fondo Nazionale Innovazione le start-up, nelle diverse fasi di sviluppo, le scale-up e le PMI. Scopri tutti i settori nella nostra guida.

Come fare domanda al Fondo Nazionale Innovazione?

La richiesta di accesso al Fondo deve essere effettuata attraverso il portale dedicato. Scopri tutti i passaggi nella nostra guida.

Autore
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

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