- I Fondi Interprofessionali sono strumenti per il finanziamento della formazione professionale, nati dalla collaborazione tra le principali organizzazioni datoriali e sindacali.
- Finanziati tramite una quota dello 0,30% delle retribuzioni dei lavoratori, questi fondi supportano attività formative in linea con le esigenze del mercato del lavoro.
- L’adesione ai fondi è volontaria per le aziende e offre una flessibilità significativa, permettendo loro di investire direttamente nella formazione dei propri lavoratori.
Tutti conosciamo il valore della formazione continua come un fattore chiave per il successo, sia delle aziende che dei lavoratori, in uno scenario economico e lavorativo caratterizzato da continue evoluzioni e sfide competitive.
Ed è proprio da questa esigenza che è nato, ormai più di vent’anni fa, lo strumento dei Fondi Interprofessionali, un ponte tra i bisogni di aggiornamento e crescita professionale e le risorse economiche necessarie per soddisfarli.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio cosa sono i Fondi Interprofessionali, la loro natura, la loro funzione e il loro impatto sul tessuto produttivo italiano. Vediamo come funzionano, come aderirvi e un elenco completo dei fondi disponibili, che costituiscono uno strumento fondamentale per la formazione continua nel nostro paese.
Indice
Cosa sono i Fondi Interprofessionali
I Fondi Interprofessionali sono entità cruciali nel panorama della formazione professionale in Italia e rappresentano un meccanismo innovativo per il sostegno e il finanziamento delle attività formative.
Queste associazioni nascono dall’iniziativa congiunta delle principali organizzazioni datoriali e sindacali, come Confindustria, CGIL, CISL e UIL, che si uniscono in un impegno comune per la crescita e l’aggiornamento delle competenze dei lavoratori.
La loro istituzione è stata formalizzata dalla Legge n. 388 del 20001, che stabilisce una modalità di finanziamento peculiare: i fondi sono alimentati da una quota pari allo 0,30% delle retribuzioni dei lavoratori, originariamente destinata ai contributi INPS per l’assicurazione contro la disoccupazione involontaria.
Questo meccanismo non solo garantisce una fonte di finanziamento costante per la formazione, ma collega anche direttamente l’investimento alla sostenibilità del mercato del lavoro.
Le attività finanziate da questi fondi sono mirate a rispondere efficacemente alle necessità dei lavoratori occupati, allineandosi con le dinamiche e le esigenze del mercato.
In questo modo, i Fondi Interprofessionali si configurano come strumenti dinamici, in grado di adattarsi e rispondere alle sfide poste da un contesto lavorativo in continua evoluzione, sostenendo così lo sviluppo professionale dei lavoratori e contribuendo alla competitività delle aziende italiane.
L’adesione ai Fondi Interprofessionali è obbligatoria?
I Fondi Interprofessionali non sono obbligatori. L’adesione è una scelta volontaria da parte delle aziende. Questa flessibilità permette alle imprese di decidere autonomamente se devolvere lo 0,30% dei contributi previdenziali all’INPS o indirizzarli verso un fondo interprofessionale.
Questa opzione offre alle imprese la possibilità di investire direttamente nella formazione dei propri lavoratori, trasformando una quota dei contributi previdenziali in un investimento strategico per lo sviluppo delle competenze e l’aggiornamento professionale.
Come funzionano i Fondi Interprofessionali
Il funzionamento dei Fondi Interprofessionali è caratterizzato dalla flessibilità e dall’adattabilità: ogni impresa ha la libertà di aderire a uno dei 19 fondi attualmente operativi, senza incorrere in costi aggiuntivi.
L’adesione non è inoltre vincolante: le aziende possono in qualsiasi momento decidere di ritirarsi, cambiare il fondo di adesione, o trasferire le somme accantonate e non ancora utilizzate da un fondo all’altro, rispettando determinate condizioni.
Una volta confermata l’adesione, le aziende possono presentare al fondo scelto i piani formativi, previa condivisione e accordo con le Parti Sociali costituenti lo stesso. Questi piani sono pensati per andare incontro alle esigenze specifiche dei lavoratori e dell’azienda, proponendo percorsi di qualificazione e riqualificazione che si allineano con le strategie aziendali.
L’obiettivo è quello di creare un ambiente di lavoro in cui le competenze dei lavoratori siano continuamente aggiornate e in linea con le esigenze del mercato, soprattutto alle aziende che più conoscono criticità e punti di forza del proprio settore. Pensiamo ad esempio alla crescente necessità di digitalizzazione aziendale.
Le tipologie di piani formativi che possono essere finanziati dai Fondi Interprofessionali sono varie, tra cui:
- piani formativi aziendali specifici per le esigenze di una singola azienda;
- piani formativi territoriali, pensati per rispondere alle necessità formative di un determinato territorio o regione;
- piani formativi settoriali focalizzati su specifici settori di attività;
- piani formativi individuali destinati allo sviluppo delle competenze dei singoli lavoratori.
Come aderire ai Fondi Interprofessionali
L’adesione ai Fondi Interprofessionali è un processo accessibile a tutte le imprese interessate. Per aderire, le aziende devono seguire una procedura ben definita attraverso il sistema di denuncia contributiva UNIEMENS. Ecco i passaggi da seguire:
- iniziare accedendo alla sezione specifica per la gestione delle denunce aziendali UNIEMENS;
- una volta entrati nel sistema, è necessario selezionare il flusso UNIEMENS;
- selezionare l’anno e il mese relativi alla contribuzione per cui si intende aderire al fondo;
- inserire il nome dell’azienda e la sua matricola INPS nel sistema;
- nella sezione dedicata ai Fondi Interprofessionali, indicare il codice del fondo al quale si desidera aderire;
- indicare il numero dei lavoratori dipendenti soggetti all’obbligo contributivo che saranno coinvolti nella formazione finanziata dal fondo.
Le imprese conformi ai requisiti di adesione avranno quindi l’opportunità di ricevere contributi per la formazione dei propri dipendenti, a seconda delle esigenze specifiche.
Elenco dei Fondi Interprofessionali
Per facilitare l’adesione, ecco i nomi dei principali Fondi Interprofessionali attivi:
- Fapi: Fondo formazione piccole medie imprese;
- Fba: Fondo Banche Assicurazioni;
- FonARCom: Fondo Interprofessionale per la Formazione Continua;
- Fon.Coop;
- FondArtigianato;
- FondER.: Fondo Enti Religiosi;
- Fondimpresa;
- Fondir: Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua dei Dirigenti del Terziario;
- Fondirigenti;
- FondItalia: Fondo Formazione Italia;
- Fondo conoscenza;
- Fondo Dirigenti PMI (in liquidazione);
- Fondolavoro;
- Fondoprofessioni;
- Fonservizi: Fondo formazione servizi pubblici industriali;
- Fon.ter;
- For.agri;
- FormAzienda;
- For.Te.
Come presentare un piano formativo finanziato dai Fondi Inteprofessionali
Ogni fondo ha una procedura specifica e, pertanto, le aziende devono informarsi dettagliatamente su come procedere con il fondo selezionato.
Per iniziare, le aziende devono elaborare un Piano Formativo che descriva in modo dettagliato le attività pianificate per i propri lavoratori. Questo piano è un elemento cruciale nella richiesta di finanziamento, in quanto illustra gli obiettivi, i contenuti e l’organizzazione della formazione proposta.
La presentazione del Piano Formativo avviene generalmente attraverso un processo online, che consente una gestione efficiente e rapida. Le aziende accedono a un sistema dedicato, dove possono caricare il piano e i relativi allegati. Questa procedura digitale offre una maggiore flessibilità e velocità nel processo di approvazione.
Redigere un piano formativo efficace
Un piano formativo efficace è un programma strutturato di iniziative formative, mirato a soddisfare le necessità specifiche di un’azienda, di un settore o di un’area geografica. Questo programma dovrebbe essere il risultato di un accordo tra le Parti Sociali, quindi in linea con gli obiettivi condivisi.
Per quanto riguarda la metodologia, il piano può includere una varietà di approcci come:
- lezioni in aula;
- partecipazione a convegni;
- seminari;
- workshop;
- action learning;
- formazione a distanza (FAD);
- affiancamento;
- training on the job;
- coaching.
Il finanziamento del piano formativo proviene dal “Conto Formazione” dell’azienda proponente, con la condizione che l’azienda contribuisca per almeno un terzo al costo totale, solitamente attraverso la retribuzione dei dipendenti in formazione durante l’orario lavorativo.
Si prevede generalmente un finanziamento massimo, ovvero la somma degli importi disponibili sul Conto Formazione, con l’importo previsto al momento della presentazione del piano, senza un limite minimo di finanziamento.
In caso di piani formativi interaziendali, ogni impresa partecipante indica la quota di finanziamento richiesta per le proprie attività formative, utilizzando il proprio Conto Formazione e conferendo un mandato di gestione all’azienda capofila del progetto.
Il piano può finanziare sia le attività formative ricorrenti, come la compliance e l’aggiornamento professionale, sia programmi più complessi che rispondono a obiettivi strategici e piani industriali specifici dell’azienda.
Fondi Interpersonali – Domande frequenti
I Fondi Interprofessionali sono enti dedicati al finanziamento della formazione professionale in Italia, nati dalla collaborazione tra organizzazioni sindacali e datoriali.
Alcuni esempi includono Fapi, Fba, FonARCom, Fon.Coop, FondArtigianato, Fondimpresa, Fondir, Fondirigenti e altri fondi specifici per vari settori. Scopri qui l’elenco completo.
In Italia, ci sono 19 Fondi Interprofessionali attivi. Ecco come funzionano.
Le aziende possono aderire volontariamente ai Fondi Interprofessionali tramite il sistema UNIEMENS e presentare dei piani formativi per ottenere il finanziamento.
- Legge 23 dicembre 2000, n.388, normattiva.it ↩︎
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it