- Con la riforma fiscale, l’attuale governo vuole intervenire su diversi aspetti, semplificando l’attuale sistema di tassazione in Italia.
- Tra gli interventi voluti dal governo, c’è anche quello di una flat tax per tutti, ovvero una tassazione unica per lavoratori autonomi, dipendenti, e per pensionati.
- Il progetto di una flat tax estesa a tutti comporta tempo e risorse, per cui si procederà a step.
La riforma del fisco è al centro dell’attenzione, perché si tratta di un intervento strutturale sulle imposte attualmente applicate in Italia, che coinvolgono lavoratori dipendenti, autonomi, imprese e pensionati. Il governo già da diversi mesi intende proseguire sulla strada della semplificazione e la riorganizzazione delle tasse, e per farlo intende applicare una flat tax estesa per tutti.
Si tratta di un obiettivo che per essere raggiunto necessita di tempo e di risorse economiche, per cui il governo sta pianificando di intervenire anche con una riduzione delle detrazioni e delle deduzioni fiscali attualmente concesse in Italia.
Per raggiungere l’obiettivo di una tassazione unica per tutti si attraverseranno varie fasi, a partire da una revisione dell’attuale sistema Irpef a quattro aliquote, per cui si ipotizza una riduzione a tre scaglioni. Vediamo nell’articolo come funzionerà la flat tax dopo la riforma del fisco.
Indice
Flat tax per tutti: gli obiettivi
Ormai da diversi mesi sul piano fiscale si parla di flat tax, ovvero della tassa piatta per tutti i lavoratori. Una flat tax estesa a tutti è l’obiettivo del nuovo governo Meloni, e coinvolgerà lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati.
La flat tax consiste in una tassa unica, fissa, non caratterizzata da un sistema progressivo, ma da una imposizione fiscale unica per tutti i redditi. Attualmente una tassa di questo tipo è prevista solo per il regime fiscale forfettario, fino al limite di 85.000 euro di redditi annui.
Il governo ha l’obiettivo di estendere l’aliquota unica a tutti i lavoratori, rivedendo l’attuale sistema di tassazione che prevede, nella maggior parte dei casi, imposte progressive, che aumentano con l’aumento del reddito del lavoratore.
Per procedere nella direzione di applicare una tassa piatta per tutti, il governo intende agire con diverse fasi: per un cambiamento di questa portata è necessario da un lato disporre di determinate risorse economiche, e dall’altro di tempo per la sua attuazione.
Il governo sta quindi procedendo per fasi per recuperare risorse al fine di garantire queste modifiche, e ci vorrà del tempo prima di arrivare ad una tassa unica per tutti. Il passaggio sarà graduale, e inizia con la riforma del fisco prevista per quest’anno. Si ipotizza che ci vorranno circa cinque anni per vedere una flat tax estesa a tutti i contribuenti italiani.
Flat tax e aliquote Irpef
Attualmente gli unici contribuenti che possono accedere alla flat tax sono coloro che lavorano con una Partita Iva con regime fiscale forfettario, fino a 85.000 euro annui, la cui aliquota fiscale è del 15%, o del 5% per i primi cinque anni di attività.
Sulla scia di questo regime fiscale, il governo intende proseguire estendendo le possibilità di unificare le imposte anche per coloro che non rientrano in questa tassazione agevolata. Viene quindi presa in considerazione una delle principali tasse presenti attualmente, ovvero l’Irpef.
L’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche agisce su lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi con regime fiscale ordinario, e anche su una grande fetta delle imprese nel paese. Questa tassa rappresenta quindi la principale spesa per le imposte per moltissimi contribuenti, ed è di tipo progressivo.
Al contrario della flat tax, l’imposta progressiva prevede che l’imposizione fiscale possa cambiare al variare dei redditi percepiti: più aumentano, più sale l’aliquota fiscale calcolata sul reddito. L’Irpef funziona al momento con un sistema a quattro aliquote, diverse in base ai redditi percepiti.
Il governo intende apportare, nella prima fase per la flat tax per tutti, una riduzione di queste aliquote, per arrivare ad un sistema basato su tre scaglioni, che va a livellare in parte l’attuale sistema progressivo. Un intervento di questo tipo, secondo le prime ipotesi, andrà a favorire soprattutto il ceto medio.
L’intervento sulle aliquote Irpef è atteso già per quest’anno, ed è solamente il primo step del percorso di cambiamenti che porteranno alla flat tax per tutti.
Per applicare queste modifiche, il governo sta pianificando di intervenire anche sulle risorse, recuperandole da una riduzione delle deduzioni e delle detrazioni fiscali presenti attualmente.
Tagli su detrazioni e deduzioni
Uno step importante per recuperare risorse, ma anche per semplificare l’attuale sistema fiscale italiano, è quello annunciato di taglio su deduzioni e detrazioni. Al momento infatti queste agevolazioni fiscali comporterebbero una certa dispersione di risorse economiche dello stato, e una frammentazione che porta complessità all’intero sistema.
Per raggiungere l’obiettivo di una flat tax per tutti, partendo da una revisione delle aliquote Irpef, il governo intende procedere con dei tagli alle detrazioni e alle deduzioni attualmente presenti, che sarebbero almeno 600 diverse, con un dispendio notevole di risorse da parte dello stato.
Anche se le principali detrazioni fiscali per i lavoratori, come quelle sulle spese sanitarie, non verranno toccate, si prevede che quelle minori verranno sfoltite, per garantire uno snellimento dell’intero sistema e arrivare ad avere risorse necessarie per la riforma del fisco e la revisione delle percentuali dell’Irpef.
Cosa vuol dire questo, nella pratica? Da un lato le imprese, i professionisti autonomi e i dipendenti avranno a disposizione meno agevolazioni fiscali, dall’altro lato assisteranno ad una diminuzione delle tasse, soprattutto a favore dei redditi tra 15.000 e 50.000 euro.
Flat tax incrementale: previsioni con la riforma fiscale
Già con i precedenti interventi, il governo aveva introdotto una flat tax incrementale, per i lavoratori con Partita Iva e regime fiscale ordinario. Si tratta in tutto e per tutto di una flat tax, ovvero di una tassa fissa al 15%, calcolata non su tutti i redditi, ma solamente su quelli aggiuntivi rispetto ai tre anni precedenti.
Al momento le Partite Iva con regime fiscale ordinario possono accedere, per l’anno di imposta 2023, a questa tassazione agevolata sull’incremento di reddito, da applicare solamente sulla parte eccedente rispetto a quanto guadagnato i tre anni precedenti. Su questa flat tax è impostato comunque un limite, ovvero 40.000 euro di reddito aggiuntivo, e con una franchigia al 5%.
La misura costituisce quindi un vantaggio per tutte le Partite Iva con regime ordinario che nel 2023 guadagnano cifre maggiori rispetto ai tre anni precedenti.
L’intervento, applicato recentemente con la Legge di Bilancio 2023, non viene applicata per i lavoratori dipendenti, ma solo agli autonomi che rispettano i requisiti.
Con la riforma fiscale il governo vuole ampliare la platea di beneficiari della flat tax incrementale, introducendola anche per i lavoratori dipendenti. Anche in questo caso si può dire che l’obiettivo finale è quello di arrivare ad avere una flat tax estesa a tutti i lavoratori italiani, e si ipotizza entro il 2027.
La flat tax incrementale per i dipendenti, applicata nelle stesse modalità previste attualmente per gli autonomi in regime ordinario, è il primo step per arrivare all’obiettivo di una tassazione unica estesa a tutti. Dall’altro lato, la revisione dell’Irpef contribuisce a raggiungere lo stesso obiettivo di una tassa piatta per tutti.
Flat tax per tutti entro 5 anni
In sintesi, il governo intende procedere a step per arrivare ad una flat tax estesa a tutti, e l’arco temporale proposto è quello di 5 anni. Si parla di un cambiamento radicale nella tassazione italiana, e il paese sarà uno dei primi al mondo a modificare i sistemi progressivi attuali verso un livellamento delle tasse.
Tra i diversi vantaggi dell’intervento vi è quello di sostenere maggiormente aziende e lavoratori con una semplificazione della tassazione, e una riduzione delle imposte da versare allo stato. Con la riforma del fisco annunciata dal governo arriveranno anche modifiche e riduzioni ad altre tasse, come l’IVA, l’Irap e l’Ires.
La riforma fiscale del 2023 prevede 21 articoli, con linee di intervento che coinvolgono da vicino le diverse imposte a carico di imprese, lavoratori autonomi, dipendenti e pensionati, e prende in considerazione anche alcuni cambiamenti nel sistema di riscossione dei debiti.
Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, i parla di una riforma strutturale di ampia portata:
“In questo modo si potrà avviare un graduale processo di riduzione del carico fiscale e rendere più appetibile e attrattivo l’investimento nel territorio nazionale.”
La flat tax per tutti non verrà raggiunta immediatamente, ma con una serie di step e misure progressive, per cui si potrà arrivare a questo risultato entro cinque anni.
Tassa unica catastale
Un altro obiettivo collaterale che si vuole raggiungere già con la riforma del fisco del 2023 è la tassa unica per il catasto.
Il governo attuale infatti ipotizza di accorpare diverse imposte, che attualmente si devono versare per acquistare una casa, in un unico versamento.
Presto quindi potrebbero scomparire l’imposta di bollo, l’imposta catastale e ipotecaria, e tutte le micro tasse presenti attualmente intorno alla compravendita immobiliare.
Si tratta anche in questo caso di un livellamento delle imposte volto a semplificare il sistema, e diminuire la frammentazione delle imposte.
Flat tax per tutti – Domande frequenti
La flat tax è un’imposta unica che prevede una tassa fissa al posto di una di tipo progressivo. Attualmente vi può accedere solamente il regime fiscale forfettario, ma verrà presto estesa a tutti.
Il governo Meloni intende estendere la flat tax a tutti i lavoratori, imprese e contribuenti entro cinque anni, cominciando con alcuni provvedimenti.
Possono accedere alla flat tax incrementale le Partite Iva ordinarie per il fatturato 2023, tuttavia con la riforma del fisco la misura potrebbe essere estesa anche ai dipendenti.
Valeria Oggero
Giornalista