- Arrivano nuove regole per la privacy relativamente alla fatturazione elettronica.
- L’Agenzia delle Entrate potrà consultare solo alcuni documenti.
- Arrivano alcuni nuovi servizi del fisco, richiesti dalle associazioni di categoria.
Cambiano le norme per la memorizzazione dei dati fiscali della fatturazione elettronica. A ridefinire alcune regole ci ha pensato direttamente l’Agenzia delle Entrate, che ha dovuto recepire alcune indicazioni ricevute direttamente dal Garante della Privacy per la protezione ed il trattamento dei dati personali.
Per definire le nuove regole e trovare un accordo, ci sono voluti tre anni. Adesso sono stati fissati dei criteri ben precisi per gestire le informazioni fiscali, che sono in mano alle autorità finanziarie grazie alla fatturazione elettronica.
I dati possono essere utilizzati solo e soltanto in presenza di eventuali attività istruttorie puntuali e solo accedendo a particolari tipologie di fatture. Ma vediamo quali sono le novità introdotte attraverso il nuovo provvedimento diffuso direttamente dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 24 novembre 2022.
Indice
Fatturazione elettronica, le nuove regole sui dati
Per capire quali sono le novità del nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, è necessario analizzare a fondo le regole della fatturazione elettronica. L’articolo 14 del Decreto Fiscale 2020 prevede che i file XML delle e-fatture siano memorizzati sino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello della presentazione della dichiarazione dei redditi.
Oppure fino alla definizione di eventuali giudizi ancora aperti. Un periodo di tempo così prolungato è stato imposto per dare la possibilità di effettuare i controlli da parte:
- della Guardia di Finanza, nello svolgimento dei propri compiti di polizia economica e finanziaria;
- dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con la Guardia di Finanza, per lo svolgimento di tutte le attività di controllo ai fini fiscali.
L’articolo 14 del Decreto Fiscale 2020 raccomanda, inoltre, di prendere tutte le misure idonee a garantire la protezione dei dati personali. Un obbligo imposto dopo che era stato consultato il Garante della Privacy.
Gli uffici del fisco, infatti, hanno dovuto adottare tutte le misure di sicurezza, anche di tipo strettamente organizzativo, che rispettano le norme dettate dal regolamento europeo sulla privacy.
Il nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate è stato emanato proprio per rispettare la normativa europea relativamente alla fatturazione elettronica. Sono state, infatti, riviste alcune regole sulla memorizzazione dei dati, alla luce di alcune osservazioni espresse direttamente dal Garante Privacy.
La memorizzazione dei dati
L’Agenzia delle Entrate, con il nuovo provvedimento, ha stabilito che, in base all’articolo 14 del Decreto Legge 2014/2019, ossia il Decreto Fiscale 2020, il quale si concentra proprio sulla memorizzazione dei contenuti nei file XML dei documenti emessi con la fatturazione elettronica e gestiti attraverso il Sistema di Interscambio, i dati siano memorizzati dagli uffici preposti.
I dati che sono contenuti all’interno dei file XML possono essere utilizzati direttamente dalla Guardia di Finanza unicamente per le attività istruttorie, per le quali, ad ogni modo, sarebbe necessario esibire la documentazione, così come prevede la legge.
I dati, inoltre, possono essere messi a disposizione nel caso in cui ci siano delle indagini penali. O se lo dispone direttamente l’Autorità giudiziaria.
L’Agenzia delle Entrate, per quanto riguarda la fatturazione elettronica B2B, ossia direttamente tra gli operatori elettronici, memorizza:
- il metodo di pagamento scelto: l’informazione può essere utilizzata in caso di controlli atti a contrastare l’evasione, elusione e la frode fiscale;
- la descrizione dell’operazione: tutte le informazioni circa la natura, la quantità e la qualità dei beni e dei servizi che sono stati ceduti. Si escludono le fatture che sono state emesse dai professionisti che operano nell’ambito legale. Queste ultime, dato che possono contenere delle informazioni particolarmente riservate, sono state selezionate in base al codice Ateco dell’operatore che le emette.
Fatturazione elettronica, i nuovi servizi
L’Agenzia delle Entrate, inoltre, sempre attraverso lo stesso provvedimento, ha avvisato che verranno predisposti nuovi servizi collegati alla fatturazione elettronica. Sono state accolte alcune richieste delle associazioni di categoria.
Sono stati predisposti i servizi relativi al download, e all’upload massivo dei dati relativi ai file delle fatture elettroniche, dei corrispettivi e degli elenchi per il pagamento dell’imposta di bollo.
È stato, inoltre, predisposto un servizio di censimento del canale abituale di trasmissione delle fatture elettroniche: questo serve per limitare il fenomeno dei documenti falsi.
I titolari di partita Iva o i loro delegati hanno la possibilità di inserire, visualizzare, aggiornare ed eliminare i dati relativi al canale utilizzato solitamente per la trasmissione dei file XML delle fatture.
Fatturazione elettronica – Domande frequenti
Per i contribuenti, operativamente parlando, non cambia nulla. Potranno emettere i loro documenti come hanno sempre fatto. È l’Agenzia delle Entrate che deve seguire nuove regole.
Gli agenti del fisco potranno accedere alle fatture solo per i normali controlli fiscali. Quelli per i quali sarebbe, comunque vada, necessario portare la documentazione agli ispettori.
Sì, è vero, a proposito delle fatture elettroniche. Sono connessi al pagamento dell’imposta di bollo e a limitare il fenomeno delle fatture false. Ecco di cosa si tratta.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista