- La fattura elettronica obbligatoria in UE introduce importanti novità per le aziende impegnate in transazioni transfrontaliere, a partire dal 2030.
- Le imprese non dovranno più richiedere l’autorizzazione preventiva della Commissione Europea, ma avranno l’obbligo di accettare e gestire le e-fatture.
- I cambiamenti principali del prossimo periodo riguardano la gestione di piattaforme online, l’OSS, la rendicontazione semplificata e la digitalizzazione della dichiarazione IVA.
Arriva l’obbligo di fatturazione elettronica anche in UE, dopo che il Parlamento Europeo ha approvato il 12 febbraio le nuove regole per l’IVA nell’era digitale (cosiddetta ViDA ovvero VAT in Digital Age).
Tra le novità salienti, nuove regole per le piattaforme e le transazioni online, uno sportello unico per l’IVA (OSS), regimi semplificati per le piccole imprese e novità per la rendicontazione digitale.
L’obiettivo principale è quello di avviare gli adempimenti fiscali e finanziari alla trasformazione digitale, affinché i diversi Paesi raggiungano obiettivi comuni di trasparenza, efficienza e prevenzione delle frodi.
Indice
Fatturazione elettronica obbligatoria in Europa: la riforma
La fatturazione elettronica diventa dunque centrale nelle politiche fiscali dell’Unione europea, con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale e modernizzare i processi amministrativi.
In questa direzione si muove la riforma comunitaria riguardante l’e-fattura ovvero la fatturazione elettronica europea 2025, approvata nel 2023, modificata dal Consiglio a novembre 2024 e quindi nuovamente in Parlamento con 589 voti favorevoli, 42 contrari e 10 astensioni. Ora è necessario un nuovo passaggio formale al Consiglio, a cui seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale UE.
Una svolta per il mercato unico, dal momento che con l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica europea gli Stati membri hanno ora facoltà di imporre la e-fattura, senza per questo dover chiedere preventivamente l’autorizzazione da parte della Commissione europea. Non avendo necessità del consenso esplicito del cliente, le imprese hanno quindi l’obbligo di accettare e gestire tali fatture.
Obbligo di fattura elettronica intracomunitaria: le novità
Tra i cambiamenti più significativi introdotti per l’UE troviamo il nuovo sistema di comunicazione digitale per le transazioni transfrontaliere B2B, nuove regole per le piattaforme online, lo sportello unico e la digitalizzazione della dichiarazione IVA. Vediamo cosa cambia.
1. Rendicontazione digitale
A partire dal 2030, le aziende dovranno allinearsi alle nuove regole riguardanti il sistema di comunicazione digitale. Le e-fatture saranno obbligatorie per le transazioni transfrontaliere tra aziende (B2B).
Questo meccanismo prevede una piattaforma informatica comune che consentirà di inviare i dati in maniera automatica alle varie autorità nazionali. Migliora la trasparenza fiscale e la lotta alle frodi.
2. Piattaforme digitali regolamentate
La riforma va a regolamentare anche le transazioni sulle piattaforme digitali, fino a ora favorite a livello fiscale. Una problematica recente del mercato che ha permesso, ad esempio nell’ambito degli affitti brevi (come la nota AirBnb) o del trasporto su strada (come Uber), soprattutto in relazione ai piccoli operatori locali di non essere soggetti all’IVA.
A partire dal 2030 invece saranno le stesse piattaforme ad avere l’obbligo di raccogliere e versare questa tassa, se i singoli fornitori non la applicano.
3. Sportello Unico IVA
Lo sportello unico per l’IVA in Europa è il cosiddetto OSS ovvero One Stop Shop, già esistente e funzionante per la dichiarazione e il versamento dell’IVA, in merito alle vendite transfrontaliere nei confronti di consumatori UE. La novità introdotta estende tale meccanismo anche ai beni interni, inclusi energia elettrica e gas.
4. Dichiarazione fiscale IVA unica
La digitalizzazione riguarda anche la dichiarazione IVA da parte delle multinazionali che effettuano transazioni transfrontaliere. Dal 2030 in poi infatti, grazie alle fatture elettroniche, l’invio sarà automatico nei confronti delle proprie amministrazioni fiscali.
In pratica, se oggi ogni singola impresa del gruppo multinazionale deve provvedere a presentare la dichiarazione informativa, con la cosiddetta DAC9 (direttiva sulla cooperazione amministrativa in ambito fiscale) sarà sufficiente inviare una dichiarazione centralizzata, unica per il gruppo.
Fattura elettronica con l’estero: i benefici
Il dato da cui partire, per comprendere i motivi della riforma e l’introduzione di una fattura elettronica obbligatoria in UE, proviene dalla Commissione Europea. Gli Stati membri hanno perso 93 miliardi di euro di IVA guardando al 20201, in termini di entrate. Introducendo tale obbligo si mira proprio a fare un passo in avanti nella lotta all’evasione fiscale.
Sempre secondo i dati dell’esecutivo comunitario, il nuovo sistema di comunicazione permetterà alle aziende di risparmiare anche sui costi di conformità, che si stima saranno circa 4,1 miliardi di euro all’anno per il decennio a venire e 8,7 miliardi in costi di registrazione e amministrativi.
Senza dubbio è una riforma importante per le finanze pubbliche, ma che migliorerà anche la competitività delle aziende, ormai sempre più agguerrita in un contesto operativo così digitalizzato.
- Fiscalità: transizione digitale per contribuire a combattere le frodi dell’IVA e sostenere le imprese dell’UE, Commissione europea, ec.europa.eu ↩︎
Natalia Piemontese
Giornalista