- L’obbligo della fattura elettronica è esteso dal 2024 a chi ha una partita Iva ordinaria o forfettaria.
- Negli scorsi anni si applicava un regime transitorio per le partite Ive forfettarie, per cui molti erano esonerati in base ai ricavi.
- Da gennaio 2024 la fatturazione elettronica è obbligatoria anche per tutti i forfettari.
Tutti i titolari di partita Iva che hanno aderito al regime forfettario sono tenuti ad emettere la fattura elettronica. È una delle principali novità fiscali a proposito di questi lavoratori autonomi, degli ultimi anni. I professionisti ed i lavoratori autonomi, che beneficiano delle agevolazioni fiscali ed amministrative previste proprio dal regime forfettario, devono aggiornarsi tramite fattura elettronica.
L’Italia aveva ottenuto il via libera dall’Unione Europea ad allargare la platea dei contribuenti, che devono adeguarsi al nuovo standard contabile. Lo scopo è quello di contrastare, in tutte le sedi possibili, l’evasione fiscale.
Da quest’anno quindi tutti gli autonomi, indipendentemente dai ricavi e dal tipo di regime fiscale adoperato, devono munirsi di un sistema di fatturazione elettronica. I dubbi intorno a questo obbligo sono ancora molti: facciamo chiarezza in questo articolo tenendo in considerazione le diverse annualità.
Indice
Obbligo di fattura elettronica per le Partite Iva
Dalla seconda metà del 2022 anche le Partite Iva con regime fiscale forfettario hanno iniziato ad adeguarsi alla fatturazione elettronica, secondo uno degli obiettivi specifici che sono stati previsti all’interno del PNRR, seguendo coloro che aderiscono al regime ordinario.
Il nostro paese, sostanzialmente, ha promesso di adottare una serie di atti di diritto primario e derivato, il cui scopo è quello di incoraggiare la cosiddetta tax compliance. Da un lato la fatturazione elettronica era stata resa obbligatoria per chi lavorava con una Partita Iva ordinaria.
Dall’altro lato, era stato garantito ancora un lasso di tempo per gli scorsi anni di esclusione dall’obbligo per i forfettari, entro certi requisiti. Vediamo tutti gli step della norma e il periodo transitorio:
- fattura elettronica obbligatoria dal 1° luglio 2022 per chi nell’anno precedente ha avuto ricavi o compensi superiori a 25.000 euro;
- fattura elettronica obbligatoria da gennaio 2024 per tutte le Partite Iva.
Secondo questa prospettiva, nel 2023 ancora diversi soggetti erano esonerati dall’obbligo, ma le cose cambiano a partire dal 2024.
Ma quale sarebbe, sostanzialmente, lo scopo principale dell’allargamento degli obblighi della fattura elettronica? Secondo il Mef, andare ad includere tra i soggetti obbligati all’e-fattura anche i forfettari è una delle vie da seguire per cercare di contrastare l’evasione fiscale. L’Unione europea ha già autorizzato l’estensione di questo obbligo.
Obbligo della fattura elettronica per i forfettari dal 2024
Intorno all’obbligo della fatturazione elettronica per i forfettari, possono sorgere non pochi dubbi, soprattutto in relazione a quelli che sono i redditi cumulati nel corso di diversi anni, che per un lavoratore autonomo possono essere piuttosto differenti.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito questi aspetti inizialmente con la FAQ 150 del 22 dicembre 2022:
“Pertanto, come precisato anche dalla circolare 26/E del 2022, solo per i contribuenti che nell’anno 2021 hanno conseguito ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25.000 euro, è entrato in vigore dal 1° luglio 2022 l’obbligo di fatturazione elettronica. Per tutti gli altri soggetti forfettari l’obbligo decorrerà dal 1° gennaio 2024, indipendentemente dai ricavi/compensi conseguiti nel 2022.”
Non ci sono dubbi quindi per chi aderisce al regime fiscale forfettario: anche per questi autonomi è obbligatorio avere un sistema di fatturazione elettronica da quest’anno, indipendentemente dai ricavi. Questo vuol dire che anche chi si trova al di sotto di 25.000 euro di ricavi deve munirsi di questo sistema di fatturazione.
Gli unici casi di esenzione ancora applicata per quest’anno riguardano da vicino i professionisti sanitari, che svolgono delle prestazioni per persone fisiche e coloro che emettono fatture verso l’estero, a soggetti che non sono fiscalmente residenti in Italia.
Fattura elettronica omessa: le sanzioni previste
Nel caso in cui il contribuente dovesse dimenticarsi di emettere la fattura elettronica, verrà applicata una sanzione amministrativa compresa tra il 5 ed il 10% dei corrispettivi che non sono stati documentati o che non siano stati registrati.
Nel caso in cui il mancato invio della fattura elettronica non dovesse essere determinante ai fini del reddito, si applicherà una sanzione amministrativa che potrà andare da un minimo di 250 euro ad un massimo di 2.000 euro.
I diretti interessati avranno sempre la possibilità di poter accedere al ravvedimento operoso, che permetterà loro di ridurre la sanzione. L’ammontare di quest’ultima sarà, comunque, condizionata dalle tempistiche entro le quali la violazione viene sanata.
Nel caso in cui la correzione della violazione dovesse avvenire entro 90 giorni dalla scadenza, il contribuente si troverebbe applicata una sanzione pari ad 1/9 del minimo.
Come funziona la fatturazione elettronica
Senza dubbio, uno dei motivi per i quali molti contribuenti hanno deciso di aderire al regime forfettario è quello della convenienza economica: meno spese, meno oneri, ma soprattutto una contabilità semplificata all’osso.
In questo contesto sono in molti che si domandano se sia indispensabile dover acquistare qualche software per emettere la fattura elettronica. Rispondiamo immediatamente: no.
L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione un programma online che permette di adempiere a questo obbligo: è possibile inviare, ricevere e conservare tutte le fatture elettroniche, senza costi aggiuntivi.
Tuttavia, per chi desidera, è comunque possibile individuare uno tra i migliori software di fatturazione elettronica in circolazione, accedendovi a prezzi talvolta molto vantaggiosi.
Cosa serve per emettere fattura elettronica
Per poter compilare ed inviare una fattura elettronica è necessario essere in possesso di:
- un personal computer, un tablet o uno smartphone;
- un programma che ci dia la possibilità di compilare la fattura in formato XML, così come prevede la legge.
L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione, gratuitamente, tre diverse modalità attraverso le quali preparare le fatture elettroniche (questi suggerimenti valgono sia per quanti siano nel regime ordinario che per quanti siano in quello forfettario). Proviamoli a vedere:
- procedura web, che si può utilizzare attraverso il portale Fatture e Corrispettivi, del sito dell’Agenzia delle Entrate;
- un software che è scaricabile direttamente sul personal computer;
- un’apposita App per tablet e smartphone, FatturAE, che può essere scaricata dagli store Android ed Apple.
Le fatture elettroniche vanno poi conservate per un periodo di tempo piuttosto lungo, ovvero per almeno 10 anni. Il lavoratore autonomo può utilizzare i software di fatturazione elettronica anche per l’invio dei documenti al commercialista.
Come accedere a Fatture e Corrispettivi
Per poter creare la propria fattura elettronica direttamente sul Web è necessario entrare sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per poterlo fare bisogna:
- essere connessi ad Internet;
- essere in possesso delle credenziali SPID, Fisconline/Entratel o CNS.
Una volta entrati, nella sezione “Fatture e Corrispettivi” è possibile predisporre la fattura elettronica ed inviarla. L’invio può essere effettuato gratuitamente online tramite il sistema di trasmissione dell’Agenzia delle Entrate oppure anche tramite Pec.
Fattura elettronica tramite Pec
Una delle alternative che i diretti interessati possono utilizzare per inviare la fattura elettronica è la Pec. Oltre alle soluzioni messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, ci sono alcuni software privati che permettono l’invio delle stesse gratuitamente tramite la Pec.
L’invio della fattura elettronica gratis tramite Pec, è espressamente ammesso dall’Agenzia delle Entrate nelle specifiche tecniche della fatturazione elettronica. Infatti, colui che è in possesso di un indirizzo Pec, può inviare il file XML della fattura elettronica quale allegato della mail. Un unico messaggio può contenere diversi file allegati.
Regime forfettario: come si emette la fattura elettronica
Per chi opera in regime forfettario, emettere una e-fattura può spaventare all’inizio. Ma niente panico. Una fattura elettronica, sostanzialmente, non cambia molto rispetto a quella tradizionale.
Sarà necessario inserire tutti i dati di chi sta emettendo la fattura e di chi la riceve, incluso il codice specifico del destinatario. Si deve poi descrivere la prestazione e l’importo, che si vorrà ricevere per quel particolare servizio. Fin qui niente di nuovo.
Voce importante è l’imposta di bollo di due euro, che deve essere inserita se il valore della fattura supera i 77,47 euro. Ovviamente, nel caso della fattura elettronica, non è possibile inserire una marca da bollo tradizionale, ma è necessario flaggare una determinata voce che ci permette di inserirla. Ogni tre mesi, poi, sarà obbligatorio pagare il bollo virtuale tramite il Modello F24.
Molto importante, poi, è anche aggiungere la voce che molti contribuenti erano abituati ad inserire sulle fatture cartacee e che identifica i documenti emessi nel regime forfettario: “Operazione in franchigia da IVA ai sensi dell’art. 1 Co. 54-88 della L.23.12.2014 n. 190. Corrispettivo non soggetto a ritenuta d’acconto in quanto assoggettato a imposta sostitutiva ex art.1, comma 67 L. 190 del 23.12.2014. “
Solitamente questa dicitura con il software di fatturazione viene inserita sempre tramite un click. Dopo che la fattura sarà completata, gli ultimi due step riguardano l’inserimento della firma digitale e l’invio del file creato al Sistema di Interscambio. Solitamente il software di fatturazione elettronica permette di fare entrambi i passaggi molto velocemente, con un click.
Fattura elettronica, obbligo forfettari – Domande frequenti
Per chi lavora con regime fiscale forfettario, il funzionamento è lo stesso rispetto al regime ordinario. Dal 2024 tutti gli autonomi devono procedere con la fatturazione elettronica. Ecco cosa sapere.
Dal 2024 tuttavia l’obbligo è esteso a tutti, inclusi i contribuenti forfettari.
Si procede con un software di fatturazione elettronica, che può essere a pagamento o gratuito se fornito dall’Agenzia delle Entrate. Scopri come qui.
Oltre ad un software apposito, è necessario avere a disposizione tutti i dati per la compilazione della fattura, inerenti il destinatario, per il corretto invio.
Tutte le Partite Iva in regime fiscale forfettario ora devono utilizzare obbligatoriamente la fatturazione elettronica.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista