- La fattura elettronica cointestata è una soluzione ideale per transazioni che riguardano più soggetti, ammessa esclusivamente nel contesto B2C.
- Per emettere una fattura cointestata, è necessario seguire le linee guida stabilite dall’Agenzia delle Entrate, inserendo i dati dei cointestatari nei campi appropriati.
- La normativa che regola le fatture elettroniche in Italia è il D.P.R. numero 633/72, essenziale per garantire la legalità delle transazioni.
Nel vivace e dinamico panorama economico e commerciale italiano, le necessità e le esigenze dei soggetti coinvolti si evolvono continuamente. Tra le diverse soluzioni fiscali adottate negli ultimi anni per venire incontro alle nuove necessità, spicca sicuramente la fattura elettronica cointestata.
Questo tipo di fattura, introdotto per agevolare e rendere più fluidi i rapporti tra imprese, liberi professionisti e clienti, rappresenta una risposta concreta per chi ha la necessità di emettere un documento che riguarda più soggetti contemporaneamente.
Nonostante le evidenti e innegabili comodità che questa soluzione offre, come la capacità di riunire in un’unica transazione le esigenze di più individui, esistono tuttavia anche delle limitazioni che necessitano di essere comprese a fondo.
Indice
Cosa si intende con fattura elettronica cointestata
Quando si parla di fattura elettronica cointestata, ci si riferisce ad un documento che evidenzia una transazione commerciale indirizzata a più di un soggetto.
Questa tipologia di fattura diventa utile e spesso necessaria in vari contesti, come nel caso di:
- attività svolte nell’ambito di consulenze fiscali;
- pratiche legali;
- servizi notarili;
- pratiche di successione.
È facile immaginare una situazione in cui più individui, possedendo posizioni fiscali separate, decidono di commissionare un servizio comune.
Tuttavia, è fondamentale distinguere tra diversi tipi di destinatari. La fattura cointestata può essere emessa solo quando i destinatari sono consumatori finali (B2C). Al contrario, non è consentito l’uso di questa fattura quando i soggetti sono titolari di Partita IVA (B2B).
Come si emette una fattura elettronica cointestata
Emettere una fattura elettronica cointestata può sembrare complicato a prima vista, ma seguendo le linee guida stabilite, il processo diventa piuttosto chiaro.
L’Agenzia delle Entrate permette la co-intestazione elettronica solo verso privati, escludendo l’emissione tra soggetti con Partita IVA. Pertanto, per emettere correttamente una fattura cointestata, si dovrebbe:
- compilare la sezione “Identificativi Fiscali” con i dati di uno solo dei soggetti;
- nel campo a descrizione libera, inserire il codice fiscale e i dati dell’altro cointestatario;
- se ci sono ulteriori soggetti da includere, utilizzare il campo “Oggetto/Causale” o il blocco “Altri Dati Gestionali” per inserire le loro informazioni.
Questo approccio assicura che la fattura sia valida per tutti i soggetti coinvolti e sia gestita correttamente dal Sistema di Interscambio. Un’altra soluzione, molto pratica, è quella di emettere due fatture separate, in modo da distinguere i soggetti a cui deve essere inviata.
Fattura elettronica cointestata: le normative
La normativa che regola le fatture elettroniche in Italia è il D.P.R. numero 633/72. Questa norma specifica in dettaglio gli elementi che devono essere presenti in ogni fattura elettronica. Tra questi:
- data di emissione;
- numero progressivo unico;
- informazioni dettagliate su cedente/prestatore e cessionario/committente;
- numero di partita IVA o, in alcune circostanze, codice fiscale;
- descrizione dettagliata dei beni o servizi forniti;
- altre informazioni come date, corrispettivi, aliquote e importi relativi all’imposta.
Conoscere e comprendere questa normativa è essenziale per garantire la correttezza e la legalità delle fatture emesse e ricevute.
Nella complessità della normativa fiscale italiana, la fattura elettronica cointestata rappresenta una soluzione comoda, ma che richiede attenzione nella sua compilazione. Se emessa correttamente, può semplificare notevolmente la gestione delle transazioni che coinvolgono più parti.
Fattura elettronica cointestata e detrazioni fiscali
In alcune situazioni, è suggerito procedere, quando è consentito farlo, con una fattura a nome di più intestatari per sfruttare alcuni vantaggi fiscali, specialmente per usufruire delle detrazioni. Vediamo in quali casi.
1. Detrazioni per persone con disabilità
Le agevolazioni fiscali rivolte alle persone con disabilità sono un pilastro del sistema fiscale italiano. Queste detrazioni spettano direttamente alla persona con disabilità o al familiare di sostegno se il disabile è fiscalmente a loro carico. La chiarezza nella fatturazione è essenziale.
Se una persona con disabilità è economicamente dipendente da un familiare, ci sono regole precise su come la fattura dovrebbe essere emessa:
- se la fattura è a nome del familiare che economicamente sostiene la persona con disabilità, è necessario specificare nella fattura che i servizi sanitari sono stati forniti alla persona con disabilità, indicando anche il suo codice fiscale;
- se due familiari, come un padre e una madre, hanno condiviso le spese, la fattura deve dettagliare la percentuale di contributo di ciascuno. Così, entrambi possono ottenere una detrazione fiscale proporzionale alla loro quota;
- se la persona con disabilità non è economicamente dipendente da nessuno, la fattura dovrebbe essere solo a suo nome, e solo lui può usufruire delle detrazioni fiscali.
Le regole per le deduzioni fiscali sono particolari: anche se il disabile non è registrato come a carico dal punto di vista fiscale, chiunque abbia effettuato la spesa può usufruirne. Questa peculiarità, spesso evidenziata dall’Agenzia delle Entrate, può creare confusione.
È importante capire che, per beneficiare delle detrazioni fiscali e dell’IVA ridotta al 4% per i disabili, non è necessario che la fattura sia intestata a due nomi. Tuttavia, è essenziale che dalla fattura emerga:
- chi ha sostenuto i costi;
- in quale misura;
- chi beneficerà del servizio o del bene acquistato.
2. Detrazioni per interventi in edilizia
Quando si effettuano lavori di ristrutturazione, le detrazioni possono risultare un notevole sollievo fiscale. Per gli immobili in comproprietà, come quelli condivisi tra coniugi, è fondamentale che:
- le detrazioni siano accessibili a tutti i comproprietari che hanno sostenuto le spese, indipendentemente da chi sia intestatario della fattura;
- se i comproprietari desiderano detrazioni separate, le proporzioni di pagamento devono essere chiaramente delineate in una fattura elettronica cointestata. Ad esempio, la spesa può essere divisa tra “Parte 1” al 30% e “Parte 2” al 70%, con i rispettivi codici fiscali.
3. Altre detrazioni
Oltre alle detrazioni per disabilità e ristrutturazioni, ci sono molte altre spese per cui una fattura cointestata è utile a suddividere i benefici.
Queste possono essere: le spese sanitarie, gli affitti per studenti universitari, il trasporto, l’istruzione etc. Bisogna quindi assicurarsi che la fattura rifletta chiaramente chi è il beneficiario della spesa e in quale proporzione, se condivisa.
Fattura elettronica cointestata – Domande frequenti
Per emettere una fattura elettronica cointestata, bisogna iniziare inserendo i dati fiscali di uno dei soggetti nella sezione “Identificativi Fiscali”. Nel campo a descrizione libera, si inseriscono il codice fiscale e i dati dell’altro cointestatario. Se ci sono altri soggetti da includere, si utilizza il campo “Oggetto/Causale” o il blocco “Altri Dati Gestionali” per inserire le loro informazioni.
Per intestare una fattura, è essenziale avere le informazioni complete sul cedente/prestatore e sul cessionario/committente. Questo include nome, indirizzo, Partita IVA o codice fiscale e altri dettagli rilevanti. Inoltre, è necessario avere un numero progressivo unico di fattura e la data di emissione.
Una fattura elettronica cointestata può essere emessa solo quando i destinatari sono consumatori finali (B2C). Non è consentito l’uso di questa fattura quando i soggetti sono titolari di Partita IVA (B2B). Scopri di più qui.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it