- L’approvazione degli ETF Bitcoin della SEC è avvenuta giovedì 10 gennaio 2024 alle 21.35 ora italiana.
- Dopo quasi 10 anni di rifiuti da parte della SEC, cono stati approvati 11 richieste di Exchange Traded Fund BTC.
- Dal punto di vista fiscale, devi far riferimento alla tassazione sugli ETF, invece di quella per le criptovalute.
Dopo quasi 10 anni di rifiuti, mercoledì 10 gennaio 2024, la Securities and Exchange Commission (SEC) americana ha approvato 11 ETF Bitcoin, presentati nel 2023. Una vittoria sia delle grandi società di gestione di fondi di investimento, come BlackRock, Grayscale, Fidelity e Invesco, ma anche di quelle più piccole come Valkyrie, Gateway e VanEck.
Una decisone che ha visto ampi contrasti nella SEC, ma che sembrava inevitabile, dati gli eventi del 2023. Una svolta storica per il mondo delle valute digitali, un comparto da oltre 1,7 trilioni di dollari. Infatti, le emissioni di exchange traded fund BTC, permettono l’accesso della crypto a più alta capitalizzazione e più scambiata, direttamente su Wall Street, e sulle principali borse USA.
Le negoziazioni sono aperte già da giovedì 11 gennaio 2024. Vediamo come si è giunti all’approvazione della Commissione per tutte e 11 le richieste di ETF BTC e cosa comporta, dal punto di vista fiscale se vuoi investire in Bitcoin.
Indice
Approvazione ETF Bitcoin: cosa è successo
Negli ultimi mesi del 2023 erano in crescendo le voci di una possibile approvazione della SEC di un ETF Bitcoin spot. Infatti, a dicembre erano state presentate 11 richieste di quotazione, da parte delle più grandi società di investimento e gestione negli ETF del calibro di BlackRock, Invesco e Grayscale.
I mercati erano incerti e in attesa, con una vera e propria speculazione sulle percentuali di vittoria sulla SEC. A rendere ancora tutto più nebuloso, vi è stato anche l’hackeraggio del profilo X del presidente della SEC, Gary Gensler, nel quale si dichiarava l’avvenuta approvazione, martedì 9 gennaio 2024, subito smentita. Finalmente, mercoledì 10 gennaio 2024, è stata pubblicata la notizia dell’approvazione degli 11 ETF BTC spot presentati alla SEC.
Uno dei rari episodi in cui la SEC viene sconfitta, e che evidenzia gli ampi contrasti da parte degli organi di vigilanza americani sul mondo delle cripto. Come riportato da Bloomberg1, sono ancora alti i contrasti all’interno della Commissione.
Ad esempio, uno dei membri della SEC, Hester Peirce, ha commentato a Bloomberg di essere “entusiasta della decisione, ma che la strada da percorrere è lunga, ma comunque l’approvazione è una pietra miliare”. Più dura è stata la dichiarazione del presidente, Gary Gensler, il quale ha ribadito che, se da un lato vi è stata l’approvazione di ETF Bitcoin Spot, “gli investitori dovrebbero rimanere cauti riguardo alla miriade di rischi associati ai Bitcoin e ai prodotti il cui valore è legato alle criptovalute”.
ETF Bitcoin: cronologia degli eventi
Perché è stato così lungo e complicato raggiungere il traguardo di un’approvazione di un ETF Bitcoin spot? Questa tipologia di exchange traded fund permette di investire sul prezzo dei BTC in modo diretto, una differenza rispetto a quelli già presenti sulle borse Usa (ETF sui future Bitcoin) che utilizzano invece strumenti derivati.
Le conseguenze sono enormi, dato che puoi detenere una certa quota di azioni di un ETF e al contempo operare sui Bitcoin, attraverso un fondo regolamentato, controllato dalla SEC e accessibile a tutte le tipologie di investitori, grazie al prezzo unitario basso.
Al momento della scrittura, Bitcoin ha una quotazione intorno ai 47.000$ (43mila euro). Ma come si è giunti a questa decisione? Ripercorriamo in breve le diverse tappe.
Approvazione degli ETF BTC
Le prime proposte di un ETF Bitcoin risalgono al 2013 e al 2016, ottenendo sempre un rifiuto della SEC. Negli anni successivi sono aumentate le richieste, ma per vedere il primo segnale di un cambiamento, si deve attendere l’interesse della società di gestione Grayscale, famosa per il più grande fondo di investimento chiuso contenente Bitcoin.
Ciò ha portato allo sviluppo di una prima forma di ETF, quelli con i futures sui Bitcoin.
Il 2023 segna la svolta. Ecco i fatti salienti:
- agli inizi del 2023, a sorpresa, la società BlackRock Inc presenta una richiesta di approvazione per un ETF Bitcoin;
- ad agosto del 2023, il tribunale di appello del Distretto della Columbia emette una sentenza a favore di Grayscale, sulla sua istanza contro il rifiuto della SEC di trasformare il suo fondo chiuso in un ETF;
- a dicembre 2023 sono ormai 11 le domande di ETF Bitcoin presentate da altrettante imprese emittenti;
- la società Ark Investments fornisce alla SEC un numero impressionate di dati, che contrastano la tesi della Commissione secondo cui non è possibile regolamentare il trading Bitcoin negli ETF, in modo da rilevare eventuali manipolazioni e frodi;
- mercoledì 10 gennaio 2024, vengono approvati dalla SEC gli 11 ETF BTC presentati;
- giovedì 11 gennaio iniziano le quotazioni sulla Borsa di New York.
ETF Bitcoin e fisco: come funziona la tassazione?
L’approvazione degli ETF Bitcoin in USA prevede una serie di cambiamenti se vuoi investire su questa criptovaluta, sia dal punto di vista del trading online, sia per quanto concerne l’aspetto fiscale. Infatti, gli 11 ETF americani si andranno ad aggiungere a quelli già negoziati sui mercati europei, sulla Borsa di Toronto (Canada) ed Australia, ad oggi 22, ampliando le tue opportunità.
Inoltre, puoi operare sui BTC anche con capitali limitati, dato che non devi versare l’intero valore, ma solo quello previsto per entrate in una quota del fondo di investimento. A questo si aggiunge che ti potrai rivolgere a un broker riconosciuto e autorizzato.
Dal punto di vista fiscale fino ad adesso dovevi far riferimento alla tassazione sul trading delle crypto, regolarizzata dalla Legge di Bilancio 2023 e dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate del 27 ottobre 2023, con un’aliquota del 26%.
Quasi sempre, dato che l’acquisto avviene su un exchange, che non svolge funzione di sostituto d’imposta, devi calcolare le plusvalenze e le minusvalenze e riportarle all’interno del Quadro RT del Modello dei redditi PF. Inoltre, ai fini di monitoraggio fiscale, sei tenuto a dichiarare gli importi di Bitcoin in tuo possesso, anche se non hai realizzato plusvalenze.
Tassazione ETF Bitcoin
La regolamentazione degli ETF Bitcoin, ti permette, invece, di investire su questo asset digitale, ma rientrando nella tassazione per gli ETF, potresti non essere tenuto al monitoraggio fiscale. Per ciò che riguarda le aliquote tassative, queste variano in base alla tipologia di ETF che andrai ad acquistare. Infatti, si distingue tra:
- ETF UCITS (Undertakings for the Collettive Investment of Transferable Securities) o conosciuti anche come armonizzati;
- ETF non armonizzati.
I primi sono quelli conformi ai regolamenti europei sulla protezione dei risparmiatori. Come tali il capital gain proveniente dal trading o dai dividendi rientra tra i redditi da capitale, con una tassazione unica al 26%.
Invece, gli ETF non armonizzati, sono quelli scambiati su borse differenti da quelle europee e che prevedono delle regole diverse di composizione. In questo caso i proventi ottenuti e i dividendi rientrano tra i redditi diversi, e come tale il calcolo delle tasse avverrà in base allo scaglione IRPEF di appartenenza.
Ad oggi gli ETF BTC già negoziati in Europa, Canada e Australia non contengono la sigla UCITS. Per quelli USA, si deve attendere la loro emissione.
ETF Bitcoin Spot: domande frequenti
L’approvazione della SEC per gli ETF Bitcoin è stata confermata mercoledì 10 gennaio 2024.
Gli ETF Bitcoin Spot sono fondi di investimento che replicano l’andamento del prezzo di un Bitcoin in modo diretto, e senza l’utilizzo dei derivati.
Investendo sugli ETF BTC non sei tenuto al monitoraggio fiscale sulle criptovalute, con un’aliquota tassativa che varia se investi in un fondo UCITS o non armonizzato. Scopri cosa c’è da sapere nel nostro articolo.
Gennaro Ottaviano
Esperto di economia aziendale e gestionale