Ad inizio 2024 la Commissione per la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale ha pubblicato un aggiornamento1 delle stime sull’economia sommersa e sull’evasione fiscale per gli anni 2016-2021, prendendo in considerazione i nuovi dati ISTAT diffusi nel settembre 2023.
L’aggiornamento è sempre un’importante occasione per riflettere sull’evoluzione dell’economia non osservata e del tax gap nel nostro Paese. Lo scenario che ne consegue è fatto di alcuni aspetti positivi e di altri un po’ più negativi.
Punti di vista positivi
Nel 2021 il valore aggiunto generato dall’economia sommersa ha raggiunto i 173,9 miliardi di euro, con un incremento significativo di 16,5 miliardi rispetto al 2020. Tuttavia, la sua incidenza sul PIL si è mantenuta stabile al 9,5%, inferiore quindi di 0,7 punti percentuali rispetto ai valori del 2019.
Anche l’evasione fiscale ha mostrato una riduzione rispetto agli anni precedenti. Nel 2021 il tax gap complessivo si è attestato a 83,6 miliardi di euro, in diminuzione del 3,1% rispetto al 2020. La parte principale di questo gap, pari a circa 73,2 miliardi di euro, riguarda le mancate entrate tributarie, mentre i rimanenti 10,4 miliardi sono attribuibili all’evasione contributiva.
Questo miglioramento è stato trainato da una maggiore compliance, probabilmente legata all’introduzione di strumenti come la fatturazione elettronica, che hanno reso più tracciabili le operazioni economiche. Significativa è stata la riduzione del sommerso nei settori dell’agricoltura, costruzioni e commercio.
Inoltre la propensione complessiva al gap è diminuita dal 18,4% al 15,3% tra il 2019 e il 2021. Anche il tasso di irregolarità delle unità di lavoro è sceso, passando al 12,7% nel 2021 rispetto al 13,6% dell’anno precedente.
La compliance è stata probabilmente incentivata da strumenti digitali, che hanno migliorato la trasparenza e la tracciabilità delle transazioni economiche.
Punti di vista negativi
Nonostante questi miglioramenti, ci sono ancora aspetti preoccupanti da considerare.
Il valore aggiunto dell’economia sommersa continua a rappresenta una quota significativa del PIL, anche seebbene c’è stato un miglioramento nella compliance fiscale.
L’incidenza dell’economia sommersa è aumentata nei settori dei servizi professionali e in quelli alle imprese. Questo aumento potrebbe indicare difficoltà strutturali nell’affrontare l’evasione nei settori più complessi e diversificati dell’economia, dove i controlli sono più difficili da implementare e le opportunità di elusione sono più numerose.
Anche se la propensione al gap complessiva è diminuita, alcune imposte, come l’IRPEF per i lavoratori autonomi e l’IRES, hanno mostrato un aumento in termini assoluti del gap.
Proiezione al futuro
Guardando al futuro, è evidente che la lotta all’evasione fiscale e all’economia sommersa richieda un impegno costante e un miglioramento continuo delle misure già intraprese. La strategia da adottare dovrà basarsi su un mix equilibrato di interventi tecnologici, riforme normative e misure educative e di sensibilizzazione.
1. Rafforzamento delle tecnologie di tracciabilità e digitalizzazione
Le politiche volte a rafforzare la tracciabilità delle transazioni, come la fatturazione elettronica e l’uso di sistemi di pagamento tracciabili (via POS) hanno già dimostrato di essere strumenti efficaci.
Nel futuro, questi sistemi dovranno essere ulteriormente potenziati e integrati con nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, per migliorare l’identificazione delle transazioni sospette e prevenire l’evasione.
2. Incentivi alla regolarizzazione e semplificazione fiscale
Parallelamente ai controlli, è cruciale introdurre incentivi per promuovere la regolarizzazione delle attività economiche. Ad esempio, una semplificazione delle procedure fiscali potrebbe ridurre il carico burocratico per le piccole e medie imprese, rendendo più attraente la conformità fiscale rispetto all’evasione.
Misure come aliquote ridotte per i contribuenti che decidono di regolarizzare la loro posizione e programmi di auto-denuncia incentivata potrebbero facilitare il ritorno alla legalità di chi opera in nero.
3. Promozione della cultura della legalità
Per ridurre in modo sostenibile l’evasione fiscale, sarà necessario investire in campagne di sensibilizzazione e formazione mirate a promuovere una cultura della legalità e del rispetto delle regole fiscali. Ciò è particolarmente importante nei settori dove l’evasione è più radicata e nelle regioni con maggiore incidenza di economia sommersa.
La promozione di una maggiore consapevolezza dei costi sociali dell’evasione fiscale, associata a un sistema fiscale percepito come equo ed efficace, può contribuire a rafforzare il senso di responsabilità fiscale dei cittadini.
4. Cooperazione internazionale
La dimensione globale dell’economia richiede anche un rafforzamento della cooperazione internazionale per contrastare l’evasione e l’elusione fiscale transfrontaliere. La collaborazione con altri Paesi e con organizzazioni internazionali può contribuire a migliorare lo scambio di informazioni e a limitare l’uso di giurisdizioni estere per evadere le imposte.
5. Monitoraggio e adattamento delle politiche
Infine, le politiche fiscali e di contrasto all’evasione devono essere monitorate e adattate continuamente. Le dinamiche economiche e tecnologiche sono in continua evoluzione, e solo attraverso un approccio flessibile e basato su dati aggiornati sarà possibile rispondere efficacemente alle nuove sfide.
L’istituzione di un osservatorio permanente sull’economia sommersa potrebbe contribuire a fornire un quadro chiaro e costante dell’andamento dell’evasione e delle misure più efficaci per contrastarla.
La sfida sarà quindi trovare un equilibrio tra controlli efficaci, incentivi e semplificazioni, per promuovere la regolarizzazione delle attività economiche e ridurre il carico burocratico per le imprese che rispettano le regole. Solo con un approccio integrato sarà possibile proseguire sulla strada della riduzione del tax gap e della costruzione di un sistema fiscale più equo e sostenibile.
Angelo Finocchiaro
Consulente del Lavoro, F&B Manager, controllo di gestione delle imprese