Diventare giornalista: cosa studiare e differenza tra professionista e pubblicista

Quanti anni ci vogliono per diventare giornalista? La laurea è obbligatoria? Ecco tutte le informazioni necessarie ad avviare questa professione, quali sono i guadagni e il percorso formativo necessario.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Il mestiere di giornalista può essere svolto anche senza una laurea.
  • Ci sono differenze importanti tra il giornalista pubblicista e il giornalista professionista.
  • Si può essere giornalisti sia lavorando come dipendenti, sia da freelancer, ovvero aprendo una Partita IVA.

Un giornalista può essere sportivo, di moda, televisivo, radiofonico. Sono tante le tipologie di giornalismo sulle quali puntare per svolgere questa professione. A seconda della tua principale attitudine, alla scrittura o alla dialettica, questo mestiere può essere articolato in modi differenti. 

Quello del giornalista è un lavoro che è stato profondamente trasformato dalla nascita del web e la diffusione delle testate di informazione online, che richiede requisiti specifici per poter essere svolto, soprattutto come professionista. 

Esiste infatti una importante differenza tra giornalista professionista e giornalista pubblicista, che sarà illustrata nelle prossime righe. Rispondiamo ad alcune delle domande più diffuse su questa professione, come quelle relative alla laurea da possedere, o a quanto si può guadagnare. 

Chi può fare il giornalista?

Il lavoro del giornalista è disciplinato in Italia dalla legge n. 69 del 1963, in base alla quale si parla di un’attività intellettuale, a carattere professionale, contraddistinta dalla creatività. Tale legge ha permesso di istituire l’Ordine dei Giornalisti, che ha previsto la distinzione tra:

  1. giornalista professionista, che svolge questo lavoro in modo esclusivo;
  2. giornalista pubblicista, che può al contempo svolgere anche altre professioni.

Per diventare giornalista non è obbligatorio possedere una laurea specifica, come avviene per altre professioni, sebbene vi siano dei corsi consigliati da frequentare, in modo tale da acquisire conoscenze utili per la professione. 

Come diventare giornalista

Il giornalista è una persona che conosce molto bene la lingua italiana, sia nella forma scritta sia in quella parlata, ha un’ottima cultura generale e, a seconda del campo in cui vorrebbe lavorare, ha conoscenze approfondite su determinati argomenti. 

Un giornalista di moda non può non essere informato sui trend dell’anno o sugli stilisti che hanno fatto la storia nel mondo, così come un giornalista sportivo dovrebbe avere nozioni specifiche sugli accadimenti sportivi che si sono susseguiti nel corso degli anni, quantomeno in quelli relativi allo sport che segue.

A ciò può aggiungersi:

  • il saper parlare almeno una lingua straniera;
  • l’amore per l’apprendimento e le notizie e il desiderio di tenersi costantemente aggiornati (spesso un buon giornalista è anche una persona che legge molto). 

Come diventare giornalista professionista

L’iter per diventare giornalista professionista prevede:

  • lo svolgimento di un praticantato della durata di 18 mesi presso una redazione giornalistica;
  • la frequentazione, al termine del praticantato, anche da remoto, di un corso di formazione promosso dal Consiglio Nazionale o Regionale dell’Ordine dei Giornalisti, che ha una durata minima di 45 ore;
  • il superamento dell’esame di idoneità professionale

Durante il praticantato, ci si dovrà iscrivere al registro praticanti: non servirà essere laureati, ma sarà obbligatorio il diploma e l’essere stati assunti da una redazione giornalistica come praticante. 

Per richiedere l’iscrizione si dovrà inviare:

  • una copia del contratto di assunzione;
  • una dichiarazione di inizio praticantato, che dovrà essere firmata dal direttore responsabile della testata. 
Giornalista professionista

Formazione per la carriera nel giornalismo

Nel caso in cui si avesse una laurea triennale, magistrale o specialistica (a prescindere dalla disciplina), in alternativa al praticantato si potrebbe frequentare una delle scuole o un master di giornalismo tra quelli che sono riconosciuti dall’OdG

Tali corsi hanno la durata di 2 anni e sono a numero chiuso: prevedono una frequenza obbligatoria e a tempo pieno. Dopo aver superato gli esami finali, sarà possibile iscriversi all’Albo dei giornalisti professionisti. Le scuole di giornalismo attualmente riconosciute in Italia sono le 12 che seguono:

  1. Master biennale di I livello in Giornalismo (Università di Bari);
  2. Master biennale di I livello in Giornalismo (Alma Mater Studiorum Università di Bologna);
  3. Master biennale di I livello in Giornalismo a Stampa, Radiotelevisivo e Multimediale (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano);
  4. Master biennale di I livello in Giornalismo (Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano);
  5. Master biennale di I livello in giornalismo dell’Università degli Studi di Milano / IFG – (Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano);
  6. Master biennale di I livello in Giornalismo (Università Suor Orsola Benincasa di Napoli);
  7. Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo (Perugia);
  8. Master biennale di I livello in Giornalismo (Libera Università SS. Assunta LUMSA di Roma);
  9. Scuola Superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” (Università LUISS Guido Carli di Roma);
  10. Master di I livello denominato “Scuola di Giornalismo Post Laurea” (Università di Salerno);
  11. Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” (Università di Torino);
  12. Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino.

Considerato che non esiste una laurea specifica in giornalismo, se al termine delle scuole superiori si fosse già orientati verso il mestiere del giornalismo, si potrebbe prendere una laurea triennale in una facoltà umanistica o una laurea in ambito Comunicazione-Editoria, e poi specializzarsi con un master. 

Come funziona l’esame di Stato

L’esame di stato per diventare giornalista si svolge ogni anno a Roma e si compone di una prova scritta e di una prova orale. La prova scritta consiste nelle seguenti 3 fasi:

  • sintesi di un articolo fra due dati dalla commissione giudicatrice;
  • redazione di un articolo su un argomento relativo a Politica interna ed estera, Economia e lavoro, Cronaca, Attualità, Sport, Cultura, Moda, Spettacolo;
  • questionario con risposte libere su diritto costituzionale, diritto penale, etica e deontologia professionale, oltre che sulla storia e la tecnica del giornalismo.

L’orale consiste in un accertamento delle competenze del candidato sui principi dell’etica professionale, le norme giuridiche, le tecniche e le pratiche riguardanti il giornalismo. 

Chi supera l’esame, può iscriversi all’Albo dei giornalisti professionisti, presentando la domanda di iscrizione e l’attestato di superamento dell’esame, che viene rilasciato dall’OdG nazionale, all’Ordine Regionale competente (quello in cui si ha la residenza). 

Come diventare giornalista pubblicista

Per diventare giornalista pubblicista sarà necessario lavorare presso una testata giornalistica (o più), che sia regolarmente registrata e diretta da un giornalista iscritto all’albo, per un periodo retribuito e continuativo di almeno 24 mesi

Al termine dei 24 mesi ci si potrà iscrivere all’elenco dei pubblicisti. Non si dovrà superare alcun esame, ma sarà necessario possedere i seguenti requisiti:

  • non avere precedenti penali;
  • aver versato la tassa di concessione governativa;
  • presentare gli articoli scritti, qualora venissero richiesti, che dovranno attestare di avere svolto l’attività da pubblicista retribuita per almeno 2 anni di seguito;
  • presentare la fotocopia del contratto di collaborazione firmato con le testate per le quali si è lavorato;
  • presentare la documentazione relativa ai compensi ricevuti, la quale dovrà essere in regola dal punto di vista fiscale. 

In merito al numero totale di articoli da scrivere per potersi iscrivere all’elenco dei pubblicisti e all’ammontare dei ricavi da percepire, si dovrà fare riferimento all’Ordine dei Giornalisti della propria Regione.

P.Iva giornalista

Partita IVA per giornalisti professionisti

Il lavoro del giornalista può essere svolto in modi differenti: si potrebbe essere assunti da una testata giornalistica, che sia online o per la carta stampata, oppure da una redazione televisiva o radiofonica. 

In alternativa, si potrebbe decidere di diventare giornalista freelance e di aprire la partita IVA: il freelancer avrà il vantaggio di poter lavorare senza vincoli di orario, in autonomia e, possibilmente, anche da remoto. La Partita IVA è necessaria anche quando si svolge un lavoro autonomo come pubblicista.

Anche i giornalisti freelance dovranno rispettare le regole indicate nei paragrafi precedenti, sia nel caso in cui siano giornalisti professionisti, sia nell’ipotesi in cui ambiscano a diventare pubblicisti. 

In merito all’apertura della partita IVA, il Codice Ateco da adottare per i giornalisti indipendenti è il 90.03.01. Si dovrà poi decidere, in base al proprio fatturato annuo ipotetico, se aderire al regime fiscale forfettario o a quello di tipo ordinario. 

Il regime forfettario garantisce un grande risparmio a livello di tasse, per cui il pagamento è del 5% sul reddito imponibile per i primi cinque anni di attività, e del 15% sugli anni successivi. Tuttavia è necessario rimanere entro i 65.000 euro di fatturato annuo. Per quanto riguarda il versamento dei contributi a fini pensionistici, esiste una cassa apposita per i giornalisti, l’INPGI. Secondo le recenti ipotesi però, presto potrebbe essere assorbita dall’INPS.

Quanto guadagna un giornalista?

Il mestiere del giornalista prevede guadagni crescenti a seconda dell’esperienza alle spalle: in media, in Italia, si guadagnano 38.000 euro all’anno, che corrispondono a 1.950 euro netti al mese. Nella pratica un giornalista senza esperienza, alle prime armi, può generare un profitto di circa 20.000 euro all’anno.

Un giornalista esperto può arrivare anche a cifre di 60.000 o 75.000 euro, un guadagno che può aumentare ancora nel caso di giornalista esperto.

Vediamo di seguito come può cambiare lo stipendio di un giornalista in base alla tipologia di lavoro svolto, ovvero se si tratta di una professione autonoma o di un lavoro dipendente.

Tipologie di giornalistaGuadagno annuale
Giornalista professionista esperto60.000 euro circa
Giornalista pubblicista autonomo35.000 euro circa
Giornalista dipendente 41.000 euro circa
Giornalista freelance alle prime armi19.800 euro circa

Diventare giornalista – Domande frequenti

Che laurea bisogna avere per fare il giornalista?

Non esiste una laurea in giornalismo, ma è consigliato studiare e conseguire una laurea in materie umanistiche o in comunicazione-editoria, per poi specializzarsi con un master in una delle scuole riconosciute dall’Ordine dei Giornalisti. 

Come diventare giornalisti senza laurea?

La carriera da giornalista può essere intrapresa anche senza una laurea: si dovrà iniziare con un periodo di praticantato di 18 mesi, al quale segue l’obbligo di un corso di formazione. 

Quanti anni ci vogliono per diventare giornalista?

Gli anni necessari per diventare giornalista variano a seconda che si scelga di diventare giornalista pubblicista o professionista. Per il praticantato ci vogliono due anni di lavoro continuativo con la stessa testata. Scopri di più nella nostra guida.

Autore
Foto dell'autore

Maria Saia

Copywriter freelance esperta di diritto

Una laurea in Traduzione e un sogno nel cassetto: non vedere più le È con l'apostrofo al posto dell'accento online. La sua più grande passione - scrivere - è anche il suo lavoro: provate a cercarla su Google.
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Avatar di Giovanni Emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 31 Maggio 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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