- La disoccupazione giovanile è un fenomeno che colpisce tutti i Paesi d’Europa in modo diseguale: la tendenza è quella di un aumento maggiore nei Paesi più a Sud del Vecchio Continente.
- Spagna, Italia e Grecia sono i Paesi europei che hanno registrato alcuni dei tassi più alti di disoccupazione tra i giovani, con picchi superiori al 30%.
- Il livello più basso di disoccupazione tra i giovani di età compresa tra 15 e 29 anni si registra in Baviera (Germania), dove il tasso è pari al 3,5%.
La disoccupazione giovanile in Europa è un fenomeno difficile da affrontare e si è ulteriormente inasprito nel periodo di pandemia: i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano sono parecchi, ma le variazioni e le percentuali sono estremamente diverse a seconda del Paese di riferimento.
I giovani sono i più colpiti da questo fenomeno a causa della loro minore esperienza pregressa, ma la stessa difficoltà nel trovare occupazione è un fattore che impedisce ai ragazzi di sviluppare conoscenze e competenze sul mercato.
Questi sono tutti sintomi di un mercato del lavoro non inclusivo e di un ricambio generazionale particolarmente difficile tanto nel settore pubblico quanto in quello privato: serve uno sforzo maggiore per contrastare il fenomeno.
Indice
I dati sulla disoccupazione giovanile in Europa
A marzo 2024 il tasso di disoccupazione giovanile in Europa era pari al 14,6% (ovvero 2,858 milioni di giovani), in calo di circa 11.000 unità rispetto al mese precedente, ma in aumento di 150.000 unità rispetto a marzo 2023: questi sono alcuni dei dati pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea1.
La distribuzione della disoccupazione tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni è estremamente diseguale dei Paesi dell’Europa, a conferma della diversità delle politiche giovanili adottate dalle singole nazioni.
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Ci sono dei Paesi europei in cui la disoccupazione giovanile risulta meno marcata grazie all’adozione di meccanismi inclusivi che guardano anche alla popolazione più giovane: si tratta, per esempio, della Norvegia (dove il tasso risulta inferiore all’8%) e di diversi Paesi situati nel Centro-Nord del Vecchio Continente (Germania, Austria, Svizzera).
Nei Paesi più a Sud del Vecchio Continente, quelli che si affacciano sul Mediterraneo in particolare, il dato tende ad aumentare vertiginosamente, superando addirittura il 30%: ciò significa che, in questi Paesi, circa un giovane su tre (tra i 15 e i 29 anni) risulta disoccupato.
I Paesi UE con i tassi di disoccupazione più elevati
Paese UE | Tasso di disoccupazione giovanile (%) |
Sardegna e Sicilia | 32,4% |
Grecia centrale | 31,3% |
Sud Italia | 29,6% |
Isole Canarie | 29,2% |
Sud della Spagna | 28,4% |
L’Italia rimane la maglia nera dell’Europa, con un tasso di disoccupazione giovanile pari a più del doppio della media europea: nelle isole maggiori, Sardegna e Sicilia, si arriva al 32,4%, mentre il Sud della penisola registra un dato di poco inferiore (29,6%). Tassi particolarmente elevati si registrano anche in Grecia e in Spagna.
I Paesi inseriti nella fascia centrale del Vecchio Continente registrano tassi compresi tra l’8% e il 16%: parliamo, per esempio, di alcuni importanti Paesi occidentali quali Portogallo, Danimarca, Francia, Italia settentrionale e Repubbliche Baltiche.
I Paesi UE con la minore disoccupazione giovanile
Paese UE | Tasso di disoccupazione giovanile (%) |
Baviera | 3,5% |
Germania sud-occidentale (Baden-Wuttermberg) | 4,2% |
Repubblica Ceca | 4,2% |
Polonia nord-occidentale | 4,2% |
Ungheria centrale | 4,3% |
Dall’altro lato della medaglia, invece, troviamo i Paesi con il minore tasso di disoccupazione giovanile, ovvero quelli che si trovano nella parte più settentrionale del Continente.
La Germania è il Paese europeo che ha registrato il minor tasso di disoccupazione giovanile: in Baviera è pari al 3,5%, mentre nel Baden-Wuttermberg è pari al 4,2%. E proprio il modello istruzione-formazione tedesco è stato preso come riferimento da moltissimi altri Paesi europei, per la sua efficienza e la capacità di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Per affrontare la disoccupazione giovanile, seguendo l’esempio di altri Paesi europei, è necessario investire in politiche attive per il lavoro, favorire l’imprenditorialità giovanile e il ricambio generazionale. L’approccio da adottare deve unire le istituzioni educative, la società civile e il Governo.
La disoccupazione giovanile in Italia
L’Istituto di statistica italiano fornisce un quadro completo della disoccupazione giovanile in Italia, un fenomeno che è ancora piuttosto preoccupante: stando agli ultimi dati Istat disponibili3, infatti, a gennaio 2024 il tasso di disoccupazione era pari al 7,2% (-0,2% rispetto all’anno precedente), mentre il tasso di disoccupazione giovanile per la fascia d’età compresa tra i 20 e i 35 anni ammontava al 21,8% (+0,2%).
Mediamente un giovane su 5 (ovvero 1,7 milioni in totale) rientra tra i Neet (acronimo di Not in Education, Employment e Training), quella fascia di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non studia, non lavora e non è impegnata in corsi di formazione.
- Unemployment statistics, Eurostat, ec.europa.eu ↩︎
- Youth unemployment in Europe, Landgeist, landgeist.com ↩︎
- Occupati e disoccupati (dati provvisori) gennaio 2024, Istat, istat.it ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor