- Vengono stanziati 155 milioni di euro per la digitalizzazione delle imprese culturali.
- I contributi possono essere utilizzati per la diffusione di musica, video e progetti di moda.
- Ci sarà tempo fino al 1° febbraio 2023 per presentare le domande di accesso al sostegno.
Il Ministero della Cultura ha stanziato dei nuovi contributi per favorire la digitalizzazione delle imprese culturali. A gestire il progetto è la Direzione Generale Creatività Contemporanea, che lo scorso 20 ottobre 2022 ha lanciato l’avviso pubblico per l’erogazione di contributi a fondo perduto.
Si tratta di sostegni destinati alle micro e piccole imprese, agli enti del terzo settore e alle organizzazioni profit e no profit, che stanno operando nei settori creativi e culturali. Lo scopo di questa misura è di favorire l’innovazione e la transizione digitale.
Il progetto è finanziato dall’Unione europea, nell’ambito del Progetto NGEU, il Next Generation EU. Per sostenere l’iniziativa vengono utilizzati i fondi destinati al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
e a questo primo avviso pubblico, che, entrando un po’ di più nello specifico, è quello riservato al Sub-Investimento 3.3.2 Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale.
Indice
Digitalizzazione delle imprese culturali: gli obiettivi
La digitalizzazione delle imprese culturali, rientra nell’ambito degli obiettivi del PNRR, ovvero:
- Missione 1: “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”;
- Componente 3:”Turismo e Cultura 4.0 (M1C3)”;
- Misura 3: “Industria culturale e creativa 4.0”;
- Investimento 3.3: “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”.
- Sub-investimento 3.3.2: “Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale”.
Per questo progetto sono stati stanziati qualcosa come 155 milioni di euro. Di questo budget complessivo, 115 milioni di euro sono destinati direttamente alle imprese che operano nella cultura.
Lo scopo di questo primo avviso pubblico è quello di favorire l’avanzamento del livello di maturità tecnologica delle organizzazioni culturali e creative italiane. Ma non solo: l’obiettivo è anche quello di renderle realmente competitive a livello internazionale in termini di offerta culturale digitale.
Tra gli obiettivi della transizione digitale per gli organismi culturali e creativi vi sono anche:
- creare e implementare strumenti innovativi, efficaci, esportabili e competitivi sia del patrimonio culturale sia di espressioni e di prodotti della creatività contemporanea;
- favorire l’integrazione all’interno delle dinamiche collettive e l’inclusione della cittadinanza attiva nell’ambito dell’accesso alla cultura, in particolare nelle aree marginali;
- favorire la creazione di reti tra diverse organizzazioni creative, improntate alla sperimentazione digitale consapevole;
- incentivare la stabile collocazione di figure professionali in ambito culturale formate in termini di competenze tecnologiche e informatiche, da impiegare in modo continuativo all’interno dei presidi culturali.
Digitalizzazione imprese culturali: gli ambiti
I contributi per la digitalizzazione delle imprese culturali possono essere richiesti per le attività intorno ai seguenti ambiti:
- musica;
- audiovisivi e radio (inclusi film/cinema, televisione, videogiochi, software e multimedia);
- moda; architettura e design;
- arti visive e fotografia;
- spettacoli dal vivo e festival;
- patrimonio culturale materiale e immateriale;
- artigianato artistico;
- editoria, libri e letteratura;
- area interdisciplinare.
Quali sono gli interventi finanziabili con i contributi
I contributi per la digitalizzazione delle imprese culturali possono essere richiesti per alcuni tipi di interventi, volti a:
- creare nuovi prodotti culturali e creativi per la diffusione live e online. I prodotti creati devono essere in grado di interagire con molteplici linguaggi espressivi e adottare narrazioni innovative;
- permettere la circolazione e la diffusione di vari prodotti culturali verso un nuovo pubblico e verso l’estero;
- dare la possibilità di fruizione del proprio patrimonio attraverso modalità e strumenti innovativi di offerta. Ma soprattutto dovranno garantire un beneficio di impatto economico, culturale e sociale. Dovranno anche salvaguardare la tutela della proprietà intellettuale;
- permettere la digitalizzazione del patrimonio con l’obiettivo di conservare, diffondere e condividere la conoscenza a livello europeo;
- incrementare l’utilizzo del crowdsourcing e lo sviluppo di piattaforme open source per la realizzazione e condivisione di progetti community-based.
Digitalizzazione delle imprese culturali: come accedere
Tutte le istanze presentate per la digitalizzazione delle imprese culturali, che sono in regola con i requisiti di ammissibilità previsti dall’avviso pubblico, verranno prese in esame, valutate e ammesse al finanziamento secondo una graduatoria di merito.
Le proposte potranno essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 3 novembre 2022 ed entro e non oltre le ore 18:00 del 1° febbraio 2023 esclusivamente attraverso il sito ufficiale: www.invitalia.it, il portale che racchiude diversi bandi e iniziative dedicate alle imprese e alle startup.
Digitalizzazione delle imprese culturali – Domande frequenti
Devono essere utilizzati per creare e diffondere il patrimonio artistico italiano, attraverso delle iniziative online e live. Ecco tutti i dettagli dell’iniziativa.
Sono stati stanziati, complessivamente, 155 milioni di euro. Ecco come verranno distribuiti.
Si possono presentare specifiche domande dal 3 novembre 2022 al 1 febbraio 2023 sul sito di Invitalia. Gli uffici preposti esamineranno tutte le proposte pervenute e le ammetteranno al finanziamento secondo una graduatoria di merito.
Salve. Posso partecipare al bando come impresa individuale?
Grazie
Buonasera,
non sembra esserci alcun motivo ostativo, in quanto si tratta di “imprese”.
Grazie per averci scritto
Team partitaiva.it