La desertificazione bancaria continua in Italia: 3.300 Comuni rimangono senza sportelli

Accelera la desertificazione bancaria in Italia: secondo i dati della Fondazione Fiba di First Cisl, nel 2023 hanno chiuso 826 sportelli, pari al 3,9% del totale.

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  • Nell’ultimo anno 3.300 comuni (il 41% del totale) sono rimasti senza sportelli a causa della desertificazione bancaria.
  • Secondo i dati di First Cisl, il fenomeno è cresciuto nel tempo: tra il 2015 e il 2023 il 13% dei comuni italiani ha visto chiudere l’ultima filiale sul territorio.
  • A pagare le spese della desertificazione sono soprattutto le persone fragili, gli anziani e coloro che non hanno conoscenze approfondite del digitale.

Il 41,5% dei comuni italiani non ha più sportelli bancari sul suo territorio: dilaga la desertificazione bancaria in Italia, che secondo i dati dell’analisi di First Cisl, ha lasciato oltre 4 milioni di italiani senza uno sportello all’interno del proprio comune, mentre ha portato a 255mila il numero di imprese che hanno sede in un comune “desertificato” (+22mila rispetto allo scorso anno).

Nel corso del 2023, infatti, sono diversi i comuni che hanno perso l’ultimo sportello disponibile sul territorio, ma le chiusure non hanno colpito in modo omogeneo il territorio nazionale: ci sono delle Regioni che hanno registrato dati più elevati rispetto ad altre.

Avanza la desertificazione bancaria: sportelli in calo nel 2023

Secondo i dati dell’analisi di First Cisl1, nel 2023 hanno chiuso i battenti 826 sportelli in Italia, mentre l’anno precedente erano stati 677. Le persone che non possono accedere a uno sportello all’interno del proprio Comune sono almeno 4 milioni e 373mila, in aumento di 362mila unità rispetto allo scorso anno. A livello italiano, quindi, ha chiuso complessivamente il 3,9% degli sportelli.

Non va meglio nemmeno per i 6 milioni di italiani residenti in Comuni nei quali è rimasto un solo sportello: nei prossimi anni, stando alle previsioni, il fenomeno potrebbe aggravarsi ulteriormente.

La corsa alla chiusura degli sportelli potrebbe proseguire nel prossimo periodo, penalizzando soprattutto i cittadini che vivono nei piccoli comuni. Di contro, l’utilizzo dell’Internet Banking non è molto diffuso in Italia: basti pensare che lo utilizza solo il 51,5% degli utenti, contro una media Ue del 63,9%.

I dati a livello regionale e territoriale

desertificazione parziale e assoluta

Confrontando i dati sulla desertificazione bancaria a livello regionale, notiamo una diffusione non omogenea del fenomeno. Per esempio, nel 2023 le Regioni più colpite dalle chiusure sono state:

  • Marche (- 6,7%);
  • Abruzzo (- 5,1%);
  • Lombardia (- 5,1%);
  • Sicilia (- 5%),
  • Calabria (- 4,2%). 

Sono poi numerose le città maggiormente colpite dalla desertificazione bancaria, come denotano le due classifiche relative agli Indicatori provinciali di desertificazione (Ipd): la desertificazione parziale (a sinistra) riguarda i Comuni nei quali è rimasto un solo sportello; quella totale (a destra) riguarda i Comuni privi di sportelli bancari. La classifica è stilata dalla migliore alla peggiore (dalla meno desertificata alla più desertificata).

Tra i comuni meno desertificati troviamo, a pari merito: Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano invece in posizioni più arretrate: Milano è 24esima, Roma 40esima, Napoli 50esima. In fondo alla classifica, tra le città più desertificate, troviamo Vibo Valentia e Isernia.

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Quanti sono i Comuni rimasti senza sportelli bancari in Italia

comuni senza sportelli bancari

Come abbiamo visto, il fenomeno della desertificazione bancaria in Italia è avanzato rapidamente negli ultimi anni: tra il 2015 e il 2023 il 13% dei comuni è rimasto senza sportelli, mentre negli ultimi 12 mesi sono stati 134 i comuni che hanno perso l’ultimo sportello disponibile.

Nel complesso, a fine 2023 erano circa 3.300 i comuni italiani (il 41,5% del totale) rimasti privi di sportelli bancari sul proprio territorio.

Come possiamo vedere dai grafici, il 24,07% dei Comuni italiani ha un solo sportello bancario aperto sul territorio, mentre il 28,16% dei Comuni è senza sportelli dal 2015. E questi dati potrebbero ulteriormente aggravarsi nei prossimi anni.

Le conseguenze della desertificazione bancaria

Un dato, quello della desertificazione bancaria, che continua ad avanzare di anno in anno e che coinvolge (ad oggi) un quarto del territorio italiano, pari a una superficie maggiore di quella di Lombardia, Veneto e Piemonte messi insieme.

E a pagarne le spese, secondo il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani, sono soprattutto gli anziani e i soggetti fragili, oltre a tutte quelle persone che non hanno elevate conoscenze del mondo digitale. Ma non si tratta solo di cittadini: anche le piccole e medie imprese, a causa della chiusura di numerosi sportelli bancari, godono di minor credito.

Desertificazione bancaria – Domande frequenti

Cos’è la desertificazione bancaria?

Per desertificazione bancaria si intende la riduzione e, in diversi casi, addirittura la scomparsa di banche di riferimento sul territorio italiano. Ciò provoca un danno ai cittadini più fragili (soprattutto gli anziani), ma anche alle piccole e medie imprese.

Quanti sportelli hanno chiuso nel 2023?

A livello nazionale hanno chiuso complessivamente 826 sportelli nel 2023, pari al 3,9% del totale. La desertificazione bancaria corrisponde ad oggi a un’area pari alla superficie maggiore di quella di Lombardia, Veneto e Piemonte. Ecco tutti i dati.

Quali sono le Regioni più colpite?

Il numero maggiore di chiusure nel 2023 è stato registrato in 5 Regioni italiane: Marche (- 6,7%), Abruzzo (- 5,1%), Lombardia (- 5,1%), Sicilia (- 5%) e Calabria (- 4,2%). 

  1. Osservatorio sulla desertificazione bancaria, First Cisl, firstcisl.it ↩︎
Autore
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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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