- L’Europa prevede un piano di razionamento dell’energia elettrica, sia a livello abitativo che industriale. Viene prevista una riduzione volontaria degli stati membri del 10% dei consumi di energia.
- Il razionamento dell’energia elettrica preso in considerazione in Italia coinvolge anche imprese e PMI, tramite decreto Riduzione Riscaldamento.
- Il nuovo decreto Riduzione Riscaldamento propone alcune linee guida per contrastare i rincari dell’energia nel periodo invernale.
La Commissione Europea si è riunita a settembre per decidere i nuovi provvedimenti contro il caro energetico che sta coinvolgendo tutto il continente. Secondo le ultime decisioni, gli stati membri procederanno con una riduzione volontaria complessiva dei consumi al 10%, con riduzione al 5% per le ore di punta. Come vedremo nell’articolo, le direttive UE coinvolgeranno famiglie e imprese.
Il piano UE tuttavia non comprende l’introduzione di un tetto al prezzo del gas, anche se alcuni paesi europei sono favorevoli alla misura. Sul price cap, che tratteremo nel dettaglio in questo articolo, ancora non è stato raggiunto un accordo, mentre nel frattempo la principale direzione presa dall’UE è quella di introdurre un razionamento dell’energia elettrica.
La riduzione dei consumi volontaria è introdotta in Italia tramite decreto Riduzione Riscaldamento, che prende in considerazione non solamente le famiglie, ma anche le imprese. Secondo il decreto, si dovranno prevedere precisi utilizzi del riscaldamento degli ambienti pubblici e privati, che abbiamo indicato in questo articolo.
Indice
Razionamento energia elettrica: di cosa si tratta
Con l’arrivo dei mesi più freddi, anche in Italia si temono le conseguenze della crescente inflazione, e la preoccupazione maggiore è rivolta all’aumento del prezzo dell’energia elettrica e del gas. Il problema del riscaldamento invernale preoccupa non solo le famiglie ma anche le imprese, che da mesi sono messe alla prova dai rincari.
Sia per le grandi aziende che per i piccoli esercenti questi mesi sono all’insegna degli aumenti. Per portare alla luce tale situazione, molte PMI, ma anche negozi, bar e ristoranti hanno partecipato all’iniziativa “bollette in vetrina” evidenziando quanto impattano i rincari dell’energia e del gas sulle spese delle attività.
Il razionamento dell’energia elettrica è un provvedimento che si ipotizza da diversi mesi, tuttavia la Commissione Europea ha dato parametri ben precisi per procedere con azioni mirate di risparmio. Si parla di limitare i consumi al lordo almeno del 10%, e del 5% per le ore di punta.
Mentre l’Europa propone di agire con il risparmio dell’energia per ridurre i costi a famiglie e imprese, anche in Italia vengono approvate precise direttive, dal Ministero della Transizione Ecologica.
Decreto Riduzione Riscaldamento: le linee guida
Recentemente il Ministero della Transizione Ecologica ha comunicato, tramite il Decreto Riduzione Riscaldamento, una serie di linee guida da seguire in Italia per il razionamento dell’energia. Il Ministro Roberto Cingolani ha approvato il decreto punto per punto, specificando quali misure verranno attuate in Italia per ridurre il consumo di energia.
Queste misure coinvolgono sia le abitazioni che gli uffici, gli spazi utilizzati dalle imprese e le industrie. Riassumiamo qui gli interventi presi in considerazione, che coinvolgeranno da vicino gli italiani:
- i limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale sono ridotti di 15 giorni per il periodo di accensione invernale, e di un’ora a livello giornaliero;
- viene ridotto il periodo di accensione posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio, in base alle date stabilite per le diverse zone climatiche;
- la durata giornaliera di accensione degli impianti (ad esclusione della zona F) è compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ogni giorno;
- le disposizioni di limitazione dell’orario di riscaldamento non si applicano nel caso di edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura o similari, strutture per l’assistenza, sedi diplomatiche, scuole materne e asili nido, piscine e saune, edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili, nel caso in cui vi siano particolari esigenze tecnologiche di produzione;
- le limitazioni relative alla durata giornaliera di attivazione non si applicano sugli edifici adibiti a uffici, attività commerciali e assimilabili, limitatamente alle parti concernenti servizi senza interruzione giornaliera delle attività. Non sono previste limitazioni per impianti termici previsti da uno o più edifici dotati di circuito primario, per produzione di acqua calda e per usi igienici e sanitari, o per impianti termici ad uso di più unità immobiliari residenziali e assimilate che consentono la regolazione almeno su due livelli della temperatura nell’arco di 24 ore, e non sono previste limitazioni per edifici pubblici e privati che utilizzano impianti a fonti rinnovabili;
- i Comuni potranno autorizzare eventuali accensioni degli impianti termici alimentati a gas naturale nel caso di situazioni climatiche severe;
- ENEA entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto Riduzione Riscaldamento mette a disposizione un vademecum con le specifiche indicazioni per impostare la corretta temperatura;
- nei condomini, l’amministratore dovrà rendere disponibile un vademecum entro 10 giorni.
Il decreto Riduzione Riscaldamento offre anche una panoramica precisa delle date di accensione dei riscaldamenti, che abbiamo riassunto in questa tabella.
Zona | Ore giornaliere | Periodo di riferimento |
Zona A | 5 ore giornaliere | Dall’8 dicembre al 7 marzo |
Zona B | 7 ore giornaliere | Dall’8 dicembre al 23 marzo |
Zona C | 9 ore giornaliere | Dal 22 novembre al 23 marzo |
Zona D | 11 ore giornaliere | Dall’8 novembre al 7 aprile |
Zona E | 13 ore giornaliere | Dal 22 ottobre al 7 aprile |
Zona F | Nessuna limitazione | Nessuna limitazione |
Decreto Riduzione Riscaldamento: cosa cambia per le imprese
Il decreto Riduzione Riscaldamento coinvolge tutti gli ambienti riscaldati, sia a livello abitativo che di impresa. Ad eccezione degli ambienti dedicati alla sanità o alle scuole, come visto prima, per le altre attività, industriali e artigianali, si presenta una riduzione a 17 gradi, anziché 18, mentre per gli altri ambienti si passa da 20 gradi a 19.
Questi limiti dovranno essere applicati per la stagione invernale, e sulla base delle indicazioni ENEA che comunicheranno con precisione i singoli provvedimenti. Tuttavia è importante sottolineare come i singoli Comuni potranno intervenire con misure differenti sulla base di particolari condizioni ambientali.
Si presuppone quindi che nel caso di periodi in cui l’inverno è particolarmente rigido, la razionalizzazione dell’energia potrebbe essere applicata in misura minore. ENEA nel frattempo ha già proposto alcune linee guida da seguire per negozi e uffici, per il contenimento dei prezzi dell’energia. Proponiamo di seguito una panoramica sintetica delle disposizioni, presenti sul sito ufficiale.
Risparmio energetico negli uffici
Per consentire un risparmio energetico negli uffici, ENEA suggerisce di seguire queste indicazioni:
- scegliere le scale al posto dell’ascensore;
- utilizzare lampadine a basso consumo;
- installare sistemi di controllo intelligenti;
- privilegiare soluzioni cloud;
- abbassare la temperatura in inverno a 18 gradi;
- alzare la temperatura in estate, risparmiando sul climatizzatore;
- chiudere porte e finestre;
- attivare funzioni di risparmio energetico;
- ottimizzare l’impiego di stampanti;
- effettuare regolare manutenzione.
Risparmio energetico nei negozi
Per consentire un risparmio energetico nei negozi, ENEA suggerisce di seguire queste indicazioni:
- spegnere le insegne durante le ore notturne;
- utilizzare lampadine a basso consumo;
- installare sistemi di controllo intelligenti;
- chiudere le porte;
- controllare i dispositivi a barriera d’aria;
- abbassare la temperatura in inverno a 18 gradi;
- alzare la temperatura in estate risparmiando sul climatizzatore;
- staccare le prese negli orari di chiusura;
- utilizzare schermi o pellicole solari;
- effettuare regolare manutenzione.
Europa indecisa sul tetto al prezzo del gas
Un altro provvedimento di cui si discute da diverso tempo è quello che riguarda la possibile introduzione di un tetto al prezzo del gas, stabilito a livello europeo. Attualmente questa misura ancora non è stata presa in considerazione, perché gli stati non hanno raggiunto un accordo.
I diversi punti di vista dei governi europei non hanno portato ad un accordo unitario, per cui alcuni stati attualmente stanno provvedendo in autonomia a imporre un tetto al prezzo, mentre per altri questa misura ancora non è stata introdotta.
A livello europeo l’obiettivo principale rimane quello di contenere i consumi, come soluzione per risparmiare su energia e gas. Tuttavia i singoli stati stanno introducendo misure specifiche rivolte a famiglie e imprese, per cui anche in Italia si attendono ulteriori interventi a favore di imprese energivore e non nei prossimi mesi, rispetto al credito di imposta già applicato.
Decreto Riduzione Riscaldamento – Domande frequenti
Si tratta dell’ultimo decreto emanato dal governo italiano per contrastare i rincari dell’energia, sulla base del razionamento energetico proposto dall’UE. Ecco tutte le misure.
Un razionamento dell’energia in Italia verrà attuato secondo precisi schemi, stabiliti dal decreto Riduzione Riscaldamento. Ecco come possono risparmiare imprese e esercenti.
Questo decreto prevede una riduzione del riscaldamento negli ambienti pubblici e privati, ad esclusione di ambienti sanitari, scuole e centri di assistenza. Si prevede anche un’accensione dei riscaldamenti posticipata.
salve. in uffici privati, come ad esempio direzioni generali di una banca, e’ obbligatorio lo spegnimento degli impianti per il riscaldamento dell’acqua sanitaria? grazie
Buongiorno,
le regole sono quelle degli uffici non pubblici stabilite negli anni passati ed aggiornate con il decreto n. 383 del 6 ottobre 2022 e valgono anche per l’acqua sanitaria.
Grazie per averci scritto.
Team partitaiva.it