- Con il Decreto Lavoro arrivano diverse nuove misure e interventi per lavoratori, imprese e soggetti che percepiscono una pensione.
- Tra i diversi interventi si conferma l’arrivo di un nuovo incentivo per datori di lavoro per l’assunzione di giovani under 30;
- Verranno introdotte modifiche ed estensioni all’Assegno Unico, al contratto di espansione e interventi sul contratto a termine.
Il Decreto Lavoro è stato recentemente approvato, il 27 giugno 2023 dalla Camera per la conversione in Legge. Il decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale entro il 3 luglio 2023. Si prevede un intervento massiccio che riguarda lavoratori e pensionati, ma anche interventi sul reddito di cittadinanza e sull’Assegno Unico universale. Il decreto va a modificare in particolar modo il Decreto Dignità del 2018, intervenendo specialmente sul contratto a termine.
Vengono introdotte quindi nuove motivazioni per la proroga di un contratto a termine oltre i 12 mesi, per cui tale contratto viene coinvolto da un processo di semplificazione.
Sul reddito di cittadinanza, il governo, che aveva già annunciato le proprie intenzioni di eliminarlo per il 2024, e modificarlo per quest’anno, interviene con l’introduzione di una Assegno di Inclusione. Vediamo tutte le misure incluse nel nuovo Decreto Lavoro.
Indice
- Decreto Lavoro: l’intervento sui contratti a termine
- Decreto Lavoro e assunzioni under 30
- Assegno di Inclusione con il Decreto Lavoro
- Decreto Lavoro: Ape Sociale e pensioni
- Decreto Lavoro e contratto di espansione
- Modifiche all’Assegno Unico con il Decreto Lavoro
- Altre misure con il Decreto Lavoro
- Il testo del Decreto Lavoro: le misure principali
Decreto Lavoro: l’intervento sui contratti a termine
Il nuovo Decreto Lavoro, anche chiamato Decreto Reddito di Cittadinanza, a causa della misura principale che è contenuta al suo interno, interviene sui contratti a termine, andando a semplificare alcune regole introdotte con il Decreto Dignità nel 2018.
Le modifiche permetteranno alle imprese, e in generale ai datori di lavoro, di prolungare prestazioni di lavoro a tempo determinato successivamente ai 12 mesi iniziali, fino a 24 mesi, con nuove motivazioni. Il Decreto Dignità aveva infatti introdotto l’obbligo di convertire i contratti a termine dopo 12 mesi in contratti a tempo indeterminato.
Ulteriori prolungamenti dovevano essere giustificati da motivazioni specifiche, come le esigenze effettive per aumento dell’attività. Con il Decreto Lavoro i primi 12 mesi di contratto si continueranno a poter stabilire senza motivazioni, mentre per i rinnovi, fino a due anni, vengono meno alcuni paletti presenti in precedenza.
In breve, diventa più facile per le imprese riproporre un nuovo contratto determinato dopo i primi 12 mesi di contratto a termine, fino a 24 mesi. Per poter prolungare i contratti a termine (senza convertirli in contratti a tempo indeterminato) vengono ammesse nuove motivazioni:
- motivazioni legate ai contratti, in accordo con le rappresentanze sindacali sul piano nazionale, aziendale o della rappresentazione sindacale unitaria;
- motivi di tipo tecnico, organizzativo o produttivo individuati dalle parti, in assenza della previsione della contrattazione collettiva, in base alla certificazione delle stesse presso una delle commissioni;
- esigenza di sostituire altri lavoratori.
In pratica le imprese potranno prolungare i contratti a termine ulteriormente, con minori restrizioni. Il datore di lavoro tuttavia dovrà pagare lo 0,5% di contribuzione in aggiunta. Questo intervento va quindi a modificare il Decreto Dignità, secondo le previsioni già proposte dal governo in campagna elettorale.
Decreto Lavoro e assunzioni under 30
Il Decreto Lavoro prevede anche l’introduzione di un nuovo incentivo per l’assunzione di giovani under 30. Si parla quindi di un bonus assunzioni under 30 per tutti i datori di lavoro che da giugno 2023 fino alla fine dell’anno procedono ad assumere un lavoratore che rientra in questa fascia di età.
Il sostegno ha l’obiettivo di collocare al lavoro i 3 milioni di giovani che non risultano occupati in alcuna attività, né lavorativa né di studio. A questo proposito l’Italia presenta la più alta percentuale di giovani inoccupati dell’Unione Europea, e la misura è inserita nell'”Iniziativa occupazione giovani” con 80 milioni di euro per il 2023.
Il sostegno viene rivolto ai datori di lavoro privati che assumono giovani under 30 con contratti a tempo indeterminato oppure in apprendistato, e verrà erogato tramite un conguaglio sulle denunce contributive mensili del datore di lavoro, per 12 mesi.
Si tratta di uno sgravio del 60% della retribuzione mensile lorda imponibile a fini previdenziali, che si può ottenere accedendo alla misura tramite apposita richiesta, a partire da giugno, per le assunzioni fino a fine anno.
L’incentivo è cumulabile con altri sostegni similari, tuttavia in questi casi scende dal 60% al 20%. Si prevede con l’intervento inserito nel Decreto Lavoro di contribuire all’assunzione di almeno 70.000 giovani neet. Il sostegno sarà disponibile dopo la presentazione della domanda e fino ad esaurimento dei fondi.
Assegno di Inclusione con il Decreto Lavoro
Uno dei provvedimenti centrali del Decreto Lavoro è la modifica attesa da tempo al reddito di cittadinanza. Si parla a questo proposito di una vera e propria riforma, oltre alle modifiche già apportate alla misura di sostegno economico.
La riforma del reddito di cittadinanza ha previsto l’introduzione di un Assegno di Inclusione. Si tratta di un sostegno per le famiglie con ISEE inferiore a 9.360 euro, con un componente minorenne, un disabile oppure anziano (con almeno 60 anni di età) o invalido civile.
Si parla di un importo, erogato dall’INPS, non inferiore a 480 euro, con un contributo aggiuntivo fino a 280 per l’affitto se presente. Se sono presenti 67enni o disabili gravi, l’importo mensile è di 630 euro. La misura dura 18 mesi rinnovabili per altri 12.
Chi beneficia del sostegno deve poi sottoscrivere un patto di attivazione digitale e presentarsi ogni tre mesi ad un patronato o centro per l’impiego. Per coloro che sono occupabili, tra 18 e 59 anni, il sostegno viene meno al momento del rifiuto della prima offerta di lavoro, sia a tempo pieno che parziale (con almeno il 60% del tempo pieno).
Va ricordato che le offerte a tempo indeterminato sono previste su tutto il territorio nazionale, mentre quelle a tempo parziale con limite di 80 km dal domicilio. Ai patronati e soggetti intermediari viene garantito un contributo per ogni assunzione.
Coloro che hanno figli minori di 14 anni dovranno accettare l’offerta di lavoro che si trova entro 80 km dal domicilio, o con 120 minuti di viaggio tramite mezzi pubblici. Negli scorsi mesi si sono fatte diverse ipotesi sulla sostituzione del reddito di cittadinanza con la misura MIA, ovvero la Misura di Inclusione Attiva.
Tuttavia questa prima ipotesi è stata accantonata, a favore dell’Assegno di Inclusione. Nulla cambia per i requisiti previsti dalla misura attualmente, come il reddito familiare massimo, il patrimonio immobiliare e mobiliare.
A coloro che sono in povertà assoluta che non possono accedere al precedente sostegno, viene garantito un contributo alternativo, con specifici progetti di formazione e accompagnamento al lavoro. Durante la formazione, l’erogazione mensile è di 350 euro.
Decreto Lavoro: Ape Sociale e pensioni
Un altro punto importante affrontato dal Decreto Lavoro riguarda le pensioni. In particolare vengono fissate tre finestre temporali al posto di due per accedere all’Ape Sociale, la misura di prepensionamento garantita a chi svolge lavori considerati usuranti. Si parla di finestre temporali disposte nel seguente modo:
- prima finestra: 31 marzo;
- seconda finestra: 15 luglio;
- terza finestra: 30 novembre.
Per le pensioni arrivano anche alcune interessanti novità, legate alla proroga al contratto di espansione: viene garantita la possibilità di uscire dal lavoro in anticipo fino a 5 anni se sussiste un preciso accordo con l’azienda.
Decreto Lavoro e contratto di espansione
La novità più interessante per le pensioni riguarda la proroga al contratto di espansione, uno strumento che permette ai lavoratori più anziani di terminare il lavoro fino a 5 anni prima dal raggiungimento dei requisiti per accedere alla pensione.
Questo contratto garantisce una indennità al lavoratore fino al raggiungimento effettivo della pensione, e viene utilizzato dalle aziende in accordo con le rappresentanze sindacali, con l’impegno di assumere giovani lavoratori. Il Decreto Lavoro proroga l’applicazione di questo strumento straordinario fino alla fine del 2023.
Modifiche all’Assegno Unico con il Decreto Lavoro
Il Decreto Lavoro prende anche provvedimenti in merito all’Assegno Unico, l’erogazione mensile a favore delle famiglie con figli a carico fino a 21 anni di età. L’obiettivo di questo intervento è aggiungere una nuova maggiorazione, rispetto a quelle già presenti, per i figli orfani.
Si tratta di una aggiunta economica mensile di 30 euro secondo questi requisiti:
- presenza di figli orfani con meno di 18 anni di età:
- ISEE familiare inferiore a 15.000 euro;
- presenza di un solo genitore lavoratore e uno deceduto.
Si tratta di una misura di potenziamento dell’Assegno Unico che secondo le stime coinvolgerà almeno 80.000 minori. All’aumentare dell’ISEE, la maggiorazione diminuirà progressivamente.
Altre misure con il Decreto Lavoro
Il Decreto Lavoro contiene misure diversificate e in totale prevede almeno 40 articoli che contengono provvedimenti particolari. Oltre alle misure principali viste prima, il decreto contiene anche ulteriori interventi:
- badanti e colf: a seguito degli aumenti contrattuali di quest’anno (+9,2%), raddoppia da 1.500 a 3.000 euro il limite dei contributi deducibili dal reddito;
- sicurezza sul lavoro: viene introdotto l’obbligo di nominare un medico competente per i lavori considerati a rischio e vengono introdotte norme sulla sicurezza dei cantieri temporanei, con ampliamento delle tutele agli autonomi nei cantieri;
- contributo per l’assunzione di persone con disabilità: enti e organizzazioni ricevono un contributo per ogni persona con disabilità assunta dal 1 agosto 2022 e il 31 dicembre 2023;
- Inail: tutele estese agli studenti impegnati nei percorsi di alternanza scuola e lavoro, e viene istituito un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in attività formative;
- anche i lavoratori che svolgono attività domestiche dovranno sottoporsi a sorveglianza sanitaria;
- datori di lavoro sportivi: vengono semplificate le comunicazioni;
- sanzioni omesse ritenute: viene mitigata la sanzione per omesso versamento delle ritenute previdenziali, per importi fino a 10.000 euro annui. La sanzione viene commisurata da una volta e mezza a quattro volte la cifra omessa;
- semplificazioni degli obblighi informativi sul rapporto di lavoro, in relazione al Decreto Trasparenza di recente introduzione;
- rafforzamento degli ATS (Ambiti territoriali sociali) per seguire gli obiettivi del PNRR;
- potenziamento capacità di controllo e verifica dell’INPS sulle violazioni contributive;
- debiti contributivi dilazionati da 24 a 60 mesi;
- incremento del Fondo Nazionale per le politiche migratorie;
- voucher lavoro occasionale: soglia innalzata da 10.000 a 15.000 euro;
- fringe benefit detassati fino a 3.000 euro per i dipendenti con figli a carico;
- smart working prorogato fino a fine anno per lavoratori con figli under 14 e soggetti fragili nel settore privato, solo per i soggetti fragili nel pubblico;
- bonus lavoratori del turismo: 15% in più di retribuzione lorda per il lavoro straordinario e notturno.
Il testo del Decreto Lavoro: le misure principali
Abbiamo raccolto nella seguente tabella le principali misure di intervento previste dal testo del Decreto Lavoro, con le modifiche a misure già esistenti o proroghe.
Ambito di applicazione | Modifiche con il Decreto Lavoro |
Contratti a termine | Rinnovo dei contratti a termine più flessibile, oltre i 12 mesi, e con nuove motivazioni |
Assunzioni under 30 | Sgravio del 60% della retribuzione mensile lorda imponibile a fini previdenziali per i datori di lavoro che assumono lavoratori under 30 |
Reddito di Cittadinanza | RdC sostituito dall’Assegno di Inclusione |
Ape Sociale | Aggiunte tre finestre temporali all’anno al posto di due per l’accesso |
Contratto di espansione | Proroga fino alla fine del 2023 |
Assegno Unico | Maggiorazione di 30 euro per figli orfani |
Contributi badanti e colf | Passa da 1.500 a 3.000 euro il limite dei contributi deducibili dal reddito, e vengono aggiunte misure per la sorveglianza sanitaria |
Sicurezza sul lavoro | Obbligo di nominare un medico competente per i lavori a rischio, nuove norme per i cantieri, aggiunta di nuove tutele per l’alternanza scuola – lavoro |
Sanzioni omesse ritenute | Vengono mitigate |
Decreto Trasparenza | Semplificazione degli obblighi informativi sul rapporto di lavoro |
Smart working | Prorogato fino a fine anno per soggetti fragili e genitori con figli under 14 |
Bonus turismo | 15% di retribuzione in più per straordinari e notturno |
Decreto Lavoro – Domande frequenti
Contiene diversi provvedimenti del governo Meloni su lavoro, assunzioni, pensioni, assegno unico, reddito di cittadinanza: ecco tutte le modifiche.
Il reddito di cittadinanza cambia volto, con la nuova Garanzia di Inclusione Lavorativa: ecco come funzionerà.
Il Decreto Lavoro è stato approvato definitivamente il 1 maggio 2023.
Valeria Oggero
Giornalista