- La Legge di Bilancio 2025 ha confermato la decontribuzione per le lavoratrici madri in modo strutturale, ma con qualche modifica.
- La nuova misura prevede importanti differenze rispetto a quella del 2024: ad esempio la percentuale di agevolazione quest’anno sarà parziale e non totale.
- Possono accedere al sostegno le lavoratrici madri dipendenti o autonome con 2 o più figli fino al compimento di 10 anni di età del figlio più piccolo.
Il Governo ha lavorato sulla nuova Legge di Bilancio 2025 con particolare focus sulle famiglie numerose, che va a confermare in modo strutturale anche la decontribuzione per le lavoratrici madri.
L’intervento prevede un beneficio economico riservato alle madri lavoratrici con almeno due figli, di cui uno di età inferiore ai 10 anni. Va evidenziato che è disponibile sia per le dipendenti che per le autonome con partita IVA.
Rispetto alla decontribuzione presente lo scorso anno, nel 2025 ci sono alcune sostanziali differenze. Ad esempio, mentre prima la misura coinvolgeva il 100% dei contributi, nel 2025 sarà solamente parziale.
Indice
Cos’è la decontribuzione per lavoratrici madri 2025
Con la manovra 2025 arriva una nuova forma di decontribuzione riservata alle madri lavoratrici. Questa misura prevede un risparmio non indifferente alle lavoratrici in base al numero di figli, che devono essere almeno due.
In breve la misura consiste in un esonero dal pagamento dei contributi INPS a carico delle lavoratrici, per invalidità, vecchiaia e superstiti, anche detti contributi IVS. Il sostegno è applicato solamente alle madri che hanno almeno due figli, dipendenti o autonome, con requisiti che cambieranno leggermente nei prossimi anni.
Questa non è l’unica misura destinata alle famiglie, per cui quest’anno spicca anche il nuovo bonus bebé e vi è un ritorno del bonus asilo nido oltre che dell’Assegno Unico. La decontribuzione comunque ha l’obiettivo di sostenere una maggiore integrazione delle donne al lavoro, con flessibilità per chi ha figli.
Nel 2025 la decontribuzione è solamente parziale: questo vuol dire che non sarà al 100% come nel 2024, ma di aliquota inferiore. Si attende di conoscere l’entità dell’esonero, che sarà indicata in un apposito decreto.
Decontribuzione lavoratrici madri 2025: i requisiti
Caratteristica | 2024 | 2025 | Dal 2027 |
Entità esonero contributivo | 100% | Parziale | Parziale |
Numero figli | Almeno 2 figli fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo | Almeno 2 figli fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo | Almeno 3 figli fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo |
Requisito reddituale | Assente | Entro 40.000 euro | Entro 40.000 euro |
Tipo lavoro | Dipendente | Dipendente e autonomo | Dipendente e autonomo |
L’esonero contributivo previsto sui contributi previdenziali sopracitati è reso strutturale dalla manovra 2025. Va detto prima di tutto che chi ha già ricevuto questo aiuto lo scorso anno non può accedere a quello attuale.
Per poter usufruire di tale beneficio, le madri lavoratrici devono avere almeno due figli e il bonus è accessibile fino al momento del compimento del decimo anno di età del più piccolo.
Dal 2025 è presente anche un particolare requisito reddituale, assente in precedenza. Per poter usufruire dell’esonero contributivo è necessario che il reddito annuo sia inferiore a 40.000 euro.
I requisiti cambieranno ancora dal 2027, per cui bisognerà essere madri di tre o più figli e l’esonero contributivo sarà valido fino al momento in cui il figlio più piccolo compirà 18 anni di età.
A quanto ammonta la decontribuzione
Ma a quanto ammonta il beneficio economico di cui godranno le madri lavoratrici che rispettano i requisiti sopracitati? Al momento non è ancora chiara l’entità della decontribuzione parziale.
Lo scorso anno, tenendo conto di uno sgravio del 100%, si attestava ad un massimo di 1.700 euro su una retribuzione lorda media di 27.500 euro. Il beneficio economico è calcolato al netto delle imposte.
Per conoscere gli importi specifici della decontribuzione 2025 bisognerà attendere un provvedimento ad hoc che arriverà nei prossimi mesi.
Come accedere alla decontribuzione
Per accedere all’esonero, le mamme lavoratrici possono presentare una domanda al proprio datore di lavoro oppure direttamente all’INPS. Questo meccanismo, di conseguenza, porterà ad un aumento dell’importo netto in busta paga.
Quello che è importante è presentare i codici fiscali dei figli al datore di lavoro o all’INPS, in modo da segnalare l’effettivo diritto di accesso allo sgravio. Lo scorso anno sono state date anche precise istruzioni per i datori di lavoro su come procedere con il flusso Uniemens, mentre si attendono specifiche per il 2025.
Decontribuzione lavoratrici madri– Domande frequenti
La decontribuzione prevista a partire dal 2024 è rivolta alle madri di almeno due figli, di cui uno di età inferiore a 10 anni. Nel 2025 scatta il requisito reddituale di 40.000 euro annui massimi.
La decontribuzione prevista dalla Legge di Bilancio 2025 consiste in un esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti per le mamme lavoratrici.
Le mamme lavoratrici devono farne richiesta presentando i codici fiscali dei figli ai datori di lavoro oppure direttamente all’INPS. Si attendono istruzioni dettagliate per il 2025.
Valeria Oggero
Giornalista