- Approvato il DDL Capitali per la modernizzazione del settore finanziario, con l’apertura di nuove opportunità per le PMI di accedere al mercato dei capitali e una semplificazione delle procedure di quotazione in borsa.
- Il DDL introduce meccanismi come il voto maggiorato e riforme nella governance aziendale, mirando a un equilibrio tra gli interessi degli investitori a lungo termine e quelli degli azionisti di minoranza.
- Le mosse strategiche del DDL Capitali puntano a rafforzare il sistema finanziario del paese, rendendolo più competitivo e attraente per un ampio spettro di attori economici.
Con l’assenso definitivo ottenuto da Palazzo Madama il 27 febbraio, grazie a 80 voti favorevoli, 47 astensioni e nessun voto contrario, il DDL Capitali1 introduce innovazioni cruciali per le PMI, semplifica le procedure di quotazione in borsa e getta le basi per una riforma del Testo Unico della Finanza (TUF), includendo anche l’educazione finanziaria nelle scuole.
Dopo mesi di discussioni e di lavoro per trovare un accordo su questioni complesse come il voto maggiorato e la composizione dei Consigli di Amministrazione, l’approvazione di questa legge rappresenta un’evoluzione verso un sistema finanziario che si prospetta più inclusivo e dinamico.
Qual è l’obiettivo del DDL Capitali?
L’obiettivo del Ddl Capitali si colloca all’interno di una visione strategica volta a stimolare la crescita economica e l’innovazione nel settore finanziario italiano.
Punta quindi a trasformare il panorama degli investimenti, rendendolo più accogliente e vantaggioso per una gamma diversificata di attori economici, dalle grandi aziende agli investitori individuali, con un focus particolare sulle Piccole e Medie Imprese (PMI).
Attraverso l’aumento della soglia di capitalizzazione per le PMI e la riduzione degli oneri burocratici per gli investitori, il decreto intende ampliare le possibilità di accesso ai finanziamenti e alla crescita per le aziende italiane, incentivando al contempo la stabilità e l’impegno a lungo termine degli investitori.
Cosa prevede il DDL Capitali
![ddl capitali voto maggiorato](https://www.partitaiva.it/wp-content/uploads/2024/02/ddl-capitali-voto-maggiorato.jpg)
Il Ddl Capitali si propone quindi come un catalizzatore per il rinnovamento del settore finanziario italiano, con l’ambizione di creare un ambiente economico più inclusivo e preparato ad affrontare le dinamiche globali in continua evoluzione.
In particolare questo intervento mira a rendere maggiormente attrattive le imprese italiane da parte di soggetti esteri e investitori, sostenendone la competitività. Ma quali sono le principali misure, nel dettaglio? Vediamo nello specifico tutte le novità.
1. Rafforzamento delle PMI e innovazione nel mercato finanziario
Il Ddl Capitali introduce un cambiamento radicale per le PMI, aumentando la soglia di capitalizzazione da 500 milioni a 1 miliardo di euro, in riferimento quindi al valore delle azioni che circolano.
Un rialzo che apre nuove porte alle PMI, consentendo a un maggior numero di aziende di accedere al mercato dei capitali, offrendo loro più opportunità di finanziamento e posizionandole in una situazione vantaggiosa per sfruttare la crescita e lo sviluppo futuri.
Parallelamente, si assiste a una riduzione degli oneri burocratici per gli investitori chiave, con la rimozione dell’obbligo di segnalazione alla CONSOB per i soci che detengono almeno il 10% del capitale di una società.
2. Semplificazione delle procedure di quotazione in borsa
La recente normativa porta con sé semplificazioni anche per le società che aspirano a entrare nel mercato borsistico.
Limitando il ruolo della CONSOB nella definizione dei criteri di quotazione e nella capacità di sospendere temporaneamente le ammissioni, il decreto mira a semplificare il percorso verso la Borsa per le imprese.
In questo modo si rende il processo di quotazione meno intricato e più attrattivo, con l’obiettivo di far convergere un numero maggiore di aziende verso il mercato azionario del paese.
3. Voto maggiorato e governance aziendale
Il DDL introduce ulteriori modifiche riguardanti il voto maggiorato e la struttura dei Consigli di Amministrazione (Cda), puntando a una rinnovata dinamica tra investitori stabili e interessi di minoranza.
Con l’introduzione di un meccanismo graduale esteso su un arco di 10 anni, gli investitori che dimostrano un impegno a lungo termine possono ora vedere incrementare i loro diritti di voto fino a un massimo di 10 volte per azione detenuta.
4. Educazione finanziaria e riforma del TUF
La riforma legislativa tocca anche il campo dell’educazione, introducendo l’educazione finanziaria nelle scuole, un passaggio è fondamentale per preparare le nuove generazioni a gestire con consapevolezza le questioni economiche e finanziarie, dotandole delle competenze necessarie per navigare il complesso mondo degli investimenti e della finanza personale.
Parallelamente, il governo è incaricato di attuare una riforma del Testo Unico della Finanza (TUF), verso la modernizzazione e l’aggiornamento delle normative che regolano i mercati finanziari.
DDL Capitali – Domande frequenti
La soglia di capitalizzazione per le PMI viene raddoppiata, passando da 500 milioni a 1 miliardo di euro. Questo aumento mira a rendere più agevole l’accesso al mercato dei capitali per un numero maggiore di aziende, offrendo loro ulteriori opportunità di finanziamento e crescita.
Il DDL Capitali semplifica le procedure di quotazione in borsa per le aziende, limitando il ruolo della CONSOB nella definizione dei criteri di quotazione e nella capacità di sospendere temporaneamente le ammissioni. Questo dovrebbe rendere il processo di quotazione più snello e attrattivo per le società che aspirano ad entrare nel mercato azionario italiano.
Il DDL introduce il concetto di voto maggiorato, permettendo agli investitori stabili di accrescere i loro diritti di voto fino a 10 volte per azione detenuta, in un arco temporale di 10 anni. Questo meccanismo è progettato per incentivare gli investimenti a lungo termine, garantendo al contempo un equilibrio tra il potere decisionale degli investitori maggioritari e la tutela degli interessi degli azionisti di minoranza.
- Atto Senato n.674, XIX Legislatura, senato.it ↩︎
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it