Direttiva Dac8, criptovalute trasparenti dal 2026

L’Unione Europea si sta attrezzando per monitorare le cripto attività all’interno degli stati membri. Per questo è stata recentemente approvato la Dac8. Continua a leggere per sapere di cosa si tratta.

Adv

Dac8
  • Il Consiglio Europeo ha approvato l’estensione dell’anagrafe patrimoniale europea con la direttiva Dac8.
  • Con la Dac8 sarà possibile per le autorità fiscali tracciare lo scambio di cripto-asset e i proventi guadagnati in modo da ridurre il rischio di frode ed evasione fiscale.
  • La direttiva dovrebbe entrare in vigore, senza particolari modifiche, a partire dal 1° gennaio 2026.

Il Consiglio Europeo ha approvato le regole di trasparenza fiscale per le transazioni di cripto-asset, che prendono il nome di DAC8.

La DAC, o direttiva sulla cooperazione amministrativa in questione apporta modifiche alla direttiva 2011/16/UE, relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale, al fine di rafforzare la trasparenza fiscale delle cripto attività.

L’obiettivo della nuova direttiva è quello di agevolare le autorità fiscali nel tracciare lo scambio di cripto-asset e i proventi guadagnati. In questo modo sarà possibile ridurre il rischio di frode e di evasione fiscale. Ma vediamo nel dettaglio qual è la nuova misura, approvata dai ministri delle finanze dei 27 stati membri in sede di consiglio Ue (Ecofin).

Dac8: l’anagrafe patrimoniale europea

L’Unione Europea sta fronteggiando il crescente utilizzo di criptovalute all’interno dell’UE ai fini dell’investimento, ma poiché mancavano ancora delle precise regolamentazioni in materia, negli ultimi anni stanno arrivando le prime normative per monitorare gli scambi di criptovaluta.

Con la Dac8 si allarga l’anagrafe patrimoniale europea in seguito all’approvazione da parte dei 27 ministri delle finanze degli Stati membri in sede di Consigli UE.

La direttiva regola il tema della cooperazione amministrativa nel settore fiscale e aggiorna la preesistente direttiva 2011/16/Ue.

La nuova misura approvata prevede lo scambio automatico di informazioni relative alle criptovalute e ai ruling, o accordi fiscali, per tutti quei contribuenti che presentano un elevato patrimonio netto.

Di conseguenza, le modifiche disposte con il Dac8 riguardano principalmente le comunicazioni e lo scambio di informazioni relativi a:

  • proventi delle operazioni in cripto attività;
  • ruling fiscali preventivi per i soggetti privati con alti patrimoni (HNWI).

Aumentano, quindi, le categorie di attività e di reddito monitorate dall’anagrafe patrimoniale europea. Questa, infatti, prevede uno scambio di informazioni automatico relativo alle categorie di attività e di reddito, a cui si aggiunge anche la categoria delle cripto attività.

Le criptovalute sono per natura decentralizzate, e questa caratteristica ha reso difficile per le amministrazioni fiscali tenere traccia degli scambi e delle cripto attività. Con la Dac8, quindi, verrà garantito il rispetto degli obblighi fiscali, rendendo obbligatoria la comunicazione di specifiche cripto attività che rientrano nelle fattispecie individuate dal regolamento sui mercati delle cripto attività (MiCA) adottato dal Consiglio.

Fanno parte di questo regolamento le cripto attività emesse in modo decentrato che riguardano:

Dac8 unione europea

Dac8: a chi si rivolge la nuova direttiva

La Commissione europea, con l’approvazione della Dac8, ha deciso di estendere la direttiva sulla cooperazione amministrativa.

Con la nuova direttiva, inoltre, l’Unione Europea ha stabilito un sistema comune di sanzioni minime per i reati gravi di non conformità previsti sia sugli obblighi di comunicazione già esistenti che su quelli appena approvati.

Le comunicazioni in particolare riguardano i contribuenti con un elevato patrimonio netto. Infatti, l’oggetto di questa normativa sono gli accordi tra un’amministrazione fiscale Ue con i cittadini residenti che detengono almeno un milione di euro di ricchezza finanziaria o investibile o di patrimonio gestito.

Sono, tuttavia, escluse le residenze private principali. Vi rientrano, quindi, i super-ricchi residenti nell’Ue che concludono accordi per beneficiare del regime attira paperoni italiano, vale a dire l’imposta sostitutiva fissa da 100.000 euro che è stata introdotta dal governo Renzi e in vigore dal 2017.

Dac8: quando entra in vigore

Il processo legislativo della Dac8 non prevede una procedura ordinaria, ma quella della consultazione. Di conseguenza il Parlamento europeo avrà la possibilità di presentare le proprie opinioni ma non di apportare modifiche alla proposta.

Perciò, l’approvazione della misura potrebbe avvenire in tempi brevi. Ciò è anche dovuto al fatto che la presidenza del Consiglio svedese, che detiene oggi il semestre europeo, ha deciso di dare priorità alla proposta in modo tale che entri in vigore a partire dal 1° gennaio del 2026.

Arrivando all’inizio del 2026, la misura sarebbe introdotta contemporaneamente allo strumento Ocse per la rendicontazione delle criptovalute (Carf) e rispettando le scadenze previste dal regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA).

A partire dal 2026, quindi, cesserebbe il segreto bancario delle criptovalute, ampliando le competenze dell’anagrafe dei rapporti finanziari già a disposizione dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo si allargherà l’area di conoscenza delle consistenze patrimoniali di coloro che compongono l’ipotetica anagrafe patrimoniale.

Con l’approvazione della nuova misura gli stati membri potranno, così, scambiarsi le informazioni sui ruling preventivi per gli individui ad alto patrimonio, emessi modificati o rinnovati tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2025.

Le informazioni riguarderanno, inoltre, i dati in materia di dividendi su conti non di custodia e proventi analoghi, poiché le attuali disposizioni della Dac non contemplano questa tipologia di reddito.

Dac8 criptovalute

Dac8 integra il MiCA e il Tfr

La nuova direttiva approvata dai ministri delle finanze andrà ad integrare il Regolamento sui mercati dei cripto-asset, anche detto MiCA, ma anche il regolamento sulle informazioni che accompagnano i trasferimenti di fondi e di alcuni cripto-asset, Transfer of Funds Regulation, o Tfr.

Il Tfr era stato approvato a fine aprile, e nel mese di maggio è arrivata l’approvazione formale del Consiglio. Il Transfer of Funds Regulation introduce la travel rule, vale a dire il tracciamento dei trasferimenti di criptovalute allo stesso modo dei tradizionali trasferimenti di denaro.

Con questo nuovo regolamento le informazioni sulla fonte degli asset e del beneficiario si spostano con la transazione e devono essere conservate da entrambi i lati. Vi rientrano anche le transazioni superiori a 1.000 euro degli un-hosted wallets nel momento in cui interagiscono con portafogli ospitati gestiti da fornitori di servizi di cripto-asset.

Dac8 – Domande frequenti

A chi si rivolge la nuova direttiva Dac8?

La direttiva Dac8 si riferisce a tutte le cripto attività, e ha l’obiettivo di tracciare lo scambio di cripto-asset e i proventi guadagnati. Scopri qui tutti i dettagli.

Cosa prevede la Dac8?

La Dac8 modifica i regolamenti già esistenti e amplia lo scambio di informazioni su frode e evasione fiscale, introducendo anche le criptovalute. Tra queste vi rientrano: le stablecoin, i token di moneta elettronica e i token non fungibili (NFT).

Quando entrerà in vigore la Dac8?

Poiché il Parlamento europeo non avrà potere legislativo e non potrà apportare modifiche al regolamento, la Dac8 potrebbe entrare in vigore a partire dal 1° gennaio del 2026.

Autore
Foto dell'autore

Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.