- Arriva una importante estensione del crowdfunding anche alle Srl, possibilità fino ad ora limitata alle startup innovative e alle Spa.
- Il Decreto Legislativo 30/2023 stabilisce un allargamento dei soggetti che possono accedere a questa possibilità, attivo dall’8 aprile 2023.
- L’obiettivo del crowdfunding è quello di trovare risorse utili allo sviluppo dell’attività, idea o progetto.
Arriva una importante novità sul tema del crowdfunding, ovvero la raccolta di fondi a favore dello sviluppo di progetti imprenditoriali e idee innovative. Fino ad ora la possibilità di accedere a questo strumento era limitata alle startup innovative e alle Spa, mentre con il nuovo decreto potranno anche essere incluse diverse PMI.
Il Decreto Legislativo 30/2023 stabilisce le nuove norme intorno a questo strumento, adeguando le regole italiane a quelle presenti a livello europeo. Si tratta di una svolta intorno al tema del reperimento dei fondi per avviare un’attività o un progetto.
Le Srl infatti vengono incluse nella possibilità di accedere al crowdfunding attraverso una specifica disciplina e regolamento intorno alla raccolta dei fondi. Vediamo di cosa si tratta.
Indice
Cos’è il crowdfunding
Il crowdfunding fino ad ora è stato un valido strumento per Spa e startup innovative per il reperimento di fondi sufficienti per avviare l’attività, realizzare un’idea o un progetto innovativo. Molte startup di successo hanno cominciato, anche in Italia, raccogliendo fondi tramite questo strumento.
Ma come funziona questo meccanismo? Si tratta della raccolta di fondi basata non su grossi capitali, ma su piccole quote erogate volontariamente da diverse persone per sostenere l’idea e permettere al progetto di avere dei fondi da cui partire.
Generalmente il crowdfunding prevede la raccolta di piccoli importi, corrisposti da un grande numero di persone, e si utilizza tramite una piattaforma digitale che funziona come intermediaria. Esistono diverse tipologie di crowdfunding, e molte prevedono un limite temporale per la raccolta di un certo numero di fondi.
A differenza di un normale finanziamento quindi, il crowdfunding prevede che ogni soggetto sostenitore versi una certa quota per supportare il progetto, che può essere di base volontaria oppure stabilita in precedenza. Si tratta in sostanza di un finanziamento di tipo collettivo.
Nuove regole per il crowdfunding
Intorno al crowdfunding, arrivano nuove regole in Italia, che vanno ad adeguare le norme italiane con quelle presenti a livello europeo. Il Decreto Legislativo 30/2023 interviene principalmente ad includere tra i beneficiari dello strumento del crowdfunding anche le Società a Responsabilità Limitata, le Srl.
Si assiste quindi ad un adeguamento delle regole italiane al Regolamento UE 2020/1503, che incentiva l’utilizzo di questo strumento per diversificare il mercato di capitali all’interno del continente, ma anche garantire un migliore accesso alle risorse alle imprese del territorio, unificando il regolamento per tutta l’Unione Europea.
Anche l’Italia quindi mette in pratica il Regolamento UE, ampliando le possibilità anche alle Srl, che possono offrire al pubblico quote di partecipazione per individuare risorse utili alo sviluppo.
Insieme a questa novità, vengono anche definiti i dettagli intorno alle autorità nazionali competenti di vigilare su questo strumento, con specifiche sulla disciplina dei fornitori di piattaforme e servizi per il crowdfunding. Vengono infine stabilite le sanzioni per gli utilizzi scorretti di questo strumento.
1. Quote di partecipazione delle Srl
Con il nuovo decreto viene stabilito che le Srl possono offrire al pubblico delle quote di partecipazione, volte a reperire i fondi necessari per lo sviluppo ulteriore, attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali apposite.
La possibilità di procedere in questo modo viene regolamentata da precisi organi competenti, e le procedure avverranno in modo snello e semplificato, seguendo un iter preciso. Molte PMI italiane, precedentemente escluse, potranno avvalersi di questo strumento.
Le quote di partecipazione possono quindi essere sottoscritte da investitori esterni, che tuttavia devono essere messi al corrente di tutti i dettagli, tramite descrizione tecnica dell’operazione, con le informazioni specifiche sulle condizioni dell’offerta delle quote.
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2. Autorità nazionali competenti
Insieme al nuovo provvedimento, vengono istituite le autorità nazionali competenti nella gestione del crowdfunding, ovvero saranno Consob e Banca d’Italia a dover regolamentare nello specifico l’attuazione delle novità, secondo il Regolamento europeo.
Queste realtà si occuperanno di controllare e disciplinare l’attività di crowdfunding per le Srl dalle piattaforme apposite, sorvegliando l’attività dei fornitori. In particolare, la Consob è abilitata ad assicurare il rispetto degli obblighi per:
- in materia di trasparenza, per ciò che riguarda le informazioni delle prestazioni di servizi di crowdfunding;
- in materia di correttezza, per ciò che riguarda le procedure intorno al crowdfunding, la gestione di eventuali controversie e conflitti di interesse, conformità alle norme.
La Banca d’Italia invece dovrà operare per verificare il rispetto degli obblighi del regolamento UE, ovvero:
- verificare l’adeguatezza patrimoniale e il contenimento del rischio;
- verificare i requisiti della società;
- verificare l’organizzazione interna della società, contabile sistemi di remunerazione e gestione dei rischi interna;
- controllare i requisiti dei soggetti che partecipano al capitale del fornitore di servizi di crowdfunding;
- applicare verifiche verso i titolari dei progetti;
- verificare i requisiti degli esponenti in azienda del fornitore di servizi di crowdfunding.
Inoltre i fornitori di questi servizi, ovvero banche e società finanziarie, si occuperanno di valutare se le proposte presentate sono appropriate per gli investitori.
3. Sanzioni applicate
Nel caso di utilizzo scorretto dello strumento del crowdfunding, sono previste anche particolari sanzioni. Nel caso in cui non viene rispettato il Regolamento 2020/1503, i fornitori di servizi di crowdfunding possono essere multati anche con importi in denaro molto elevati.
La sanzione in denaro può variare da 500 a 500.000 euro, o fino al 5% del fatturato. Nel caso in cui il vantaggio da parte del soggetto che ha commesso la violazione superasse queste cifre, la multa potrà essere di una somma raddoppiata.
Crowdfunding e semplificazioni
Con il nuovo decreto arrivano anche importanti provvedimenti di semplificazione intorno al crowdfunding, regolamentato da normative unificate.
In particolare, la sottoscrizione delle quote può essere effettuata tramite intermediari abilitati, che entro 30 giorni dal momento in cui chiude l’offerta devono depositare al Registro delle Imprese la certificazione che comunica la titolarità di soci per conto terzi.
L’alienazione delle quote avviene con una semplice annotazione del trasferimento nei registri specifici, e coloro che sono intermediari incaricati devono effettuare l’intestazione delle quote sia a nome proprio che dei sottoscrittori, emettendo una certificazione in caso di richiesta.
Nuove regole per le Srl
Con le nuove regole, le quote possono essere sottoscritte dagli investitori, che devono essere informati nel dettaglio sul progetto del finanziamento, e la comunicazione deve essere predisposta da banche e istituti finanziari.
Non è necessario stipulare un contratto scritto per eseguire sottoscrizioni, acquisti o vendite di strumenti finanziari emessi dalle società a responsabilità limitata solo in questi casi:
- se la sottoscrizione può essere fatta da intermediari abilitati a servizi di investimento;
- se l’alienazione delle quote avviene con annotazione del trasferimento nei registri tenuti dall’intermediario.
Nuove regole per gli investitori
I soggetti che vogliono aderire all’offerta al pubblico delle quote della Srl devono conferire un mandato agli intermediari, per cui gli intermediari procedono in questo modo:
- intestino a nome proprio le quote;
- possano rilasciare una certificazione sulla titolarità delle quote, che non si può trasferire a terzi;
- garantiscano ai sottoscrittori di poter alienare le quote tramite annotazione;
- garantiscano ai sottoscrittori e acquirenti la possibilità di intestare a sé le quote.
Come funziona il crowdfunding
Successivamente al nuovo regolamento, il crowdfunding viene sottoposto a semplificazione e estensione anche alle Srl, con applicazione delle diverse normative previste in sede europea.
Le novità coinvolgono quindi tutti i tipi di crowdfunding, anche l’equity crowdfunding e il lending crowdfunding:
- crowdfunding tradizionale: finanziamento collettivo online, tramite apposite piattaforme digitali. Vi è un progetto da sostenere, una durata della raccolta fondi e un importo totale da raggiungere;
- equity crowdfunding: chi decide di investire nel progetto acquisisce delle quote dell’azienda, ovvero equity, diventando azionista della stessa;
- lending crowdfunding: finanziamento collettivo in cui è previsto il rimborso delle somme investite, secondo precise regole e in un arco di tempo stabilito. Vengono inoltre aggiunti degli interessi su queste somme.
Il nuovo regolamento include quindi tutte le tipologie di crowdfunding, a cui anche le Srl potranno accedervi. L’applicazione di tali disposizioni è partita dall’8 aprile 2023.
Crowdfunding esteso alle Srl – Domande frequenti
Dall’8 aprile 2023 sono attualizzate le nuove norme sul crowdfunding, che determinano alcune semplificazioni e l’estensione di questo strumento anche alle Srl.
Oltre al crowdfunding tradizionale, ci sono anche il lending crowdfunding e l’equity crowdfunding: ecco tutte le caratteristiche.
Il nuovo regolamento stabilisce che anche le Srl potranno accedere al crowdfunding, secondo le norme stabilite a livello europeo.
Valeria Oggero
Giornalista