- Il credito di imposta per la pubblicità è rivolto a lavoratori autonomi, società e imprese.
- Si può ottenere il credito di imposta per la pubblicità quest’anno solamente per la stampa, dal 2023 sono state escluse radio e Tv locali.
- Il credito di imposta sulla pubblicità copre il 75% degli investimenti incrementali in pubblicità.
Il credito d’imposta per gli imprenditori che effettuano degli investimenti pubblicitari incrementali, è stato istituito attraverso l’articolo 57-bis del Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 20171.
Dal 2018, i diretti interessati hanno la possibilità di ottenere questa particolare agevolazione, purché abbiano incrementato, nel corso dell’anno, gli investimenti pubblicitari dell’1% rispetto a quelli effettuati nell’anno precedente.
Ad essere interessati da questa particolare agevolazione sono i lavoratori autonomi, le imprese e gli enti non commerciali che abbiano investito nella pubblicità su quotidiani e periodici cartacei (locali e nazionali) e digitali, tuttavia dal 2023 sono escluse le emittenti radio-televisive a diffusione locale.
Indice
Credito d’imposta per la pubblicità 2024: come funziona
Il credito d’imposta per la pubblicità viene concesso rispettando i limiti dei regolamenti dell’Unione Europea, che condizionano gli aiuti de minimis. A partire dal 2019, l’agevolazione viene erogata nella misura massima del 75% rispetto al valore incrementale degli investimenti che sono stati effettuati.
Limitatamente per i periodi d’imposta 2020, 2021 e 2022 il credito d’imposta per la pubblicità è stato ulteriormente ridotto, limitandosi a coprire il 50% del valore degli investimenti effettuati.
Tuttavia era stato esteso anche a radio e Tv locali, mentre dal 2023 è possibile accedervi solamente per la stampa. Anche l’aliquota torna al 75% secondo il regime ordinario del credito e torna attivo il requisito di aver incrementato gli investimenti in pubblicità almeno dell’1%.
Come accade per altre agevolazioni di questo tipo, per poterla richiedere si fa riferimento all’Agenzia delle Entrate, a cui presentare opportuna domanda di accesso. Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria spiega che è possibile accedere a questo credito a partire dal primo giorno di marzo, fino al 2 di aprile 2024.
Come accedere al credito di imposta per la pubblicità
Le modalità attraverso le quali accedere all’agevolazione sono state rese note con il D.P.C.M. n. 90 del 16 maggio 2018, il quale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 170 del 24 luglio 2018. Attraverso questo decreto regolamentare, il legislatore ha provveduto a stabilire criteri e modalità attraverso i quali attuare la normativa.
Un particolare riguardo è stato riservato agli investimenti, che daranno accesso al beneficio. Ma soprattutto sono stati elencati i casi che potrebbero portare all’esclusione.
È stata, inoltre, regolamentata la procedura di concessione del credito di imposta sulla pubblicità, elencando i documenti necessari per potervi accedere, i controlli che verranno effettuati ed il modo in cui si cercheranno di rispettare i limiti di spesa.
Il Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, con un provvedimento datato 31 luglio 2018, ha provveduto, inoltre, ad approvare il modello di comunicazione telematica, attraverso il quale presentare la domanda sull’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, per poter fruire del credito d’imposta sulla pubblicità. Inoltre è possibile chiedere informazioni più dettagliate all’indirizzo email: [email protected].
Nella pratica, per accedere alla richiesta è necessario accedere al portale ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, tramite un metodo di autenticazione digitale, come lo SPID, inviando la “comunicazione per l’accesso al credito di imposta“.
Chi può accedere al credito di imposta per la pubblicità 2024
Come abbiamo accennato in apertura di articolo, potranno accedere all’agevolazione i lavoratori autonomi, gli enti non commerciali e le imprese che, nel corso dell’anno, abbiano effettuato delle campagne pubblicitarie.
Queste devono essere svolte sulla stampa quotidiana e periodica, sia cartacea che online, ma vengono escluse le emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.
Per poter essere ammessi ai benefici, è necessario effettuare degli investimenti pubblicitari in giornali, quotidiani o periodici, pubblicati sul cartaceo o online, che siano regolarmente iscritti al Tribunale di competenza e che siano dotati di un direttore responsabile. L’editore deve essere iscritto al Roc, ossia al Registro degli Operatori di Comunicazione.
Quando deve essere presentata la domanda
Per poter ottenere il credito di imposta sulla pubblicità, è necessario presentare l’apposita domanda attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Entrando più specificatamente nello scadenzario è necessario ricordare queste date:
- nel periodo compreso tra il 1° ed il 31 marzo (per il 2024 è il 2 aprile) dell’anno per il quale si chiede l’agevolazione, si dovrà inviare la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”. Questa è una prenotazione delle risorse, che dovrà contenere l’elenco degli investimenti già effettuati e quelli che si intende effettuare nel corso dell’anno;
- nel periodo compreso tra il 9 gennaio e il 9 febbraio successivo, si dovrà inviare la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”, con la quale si attestano gli investimenti che sono stati realmente effettuati.
Il credito d’imposta che si riuscirà ad ottenere grazie al bonus pubblicità, potrà essere utilizzato presentando il modello di pagamento F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Ai fini della fruizione del credito è necessario indicare, in sede di compilazione del modello F24, il codice tributo “6900“, istituito dall’Agenzia delle Entrate con Risoluzione n. 41/E del 8 aprile 2019.
Credito di imposta sulla pubblicità – Domande frequenti
Quest’anno il credito di imposta sulla pubblicità è stato riportato al 75%. Si torna anche all’obbligo dell’incremento della spesa pubblicitaria dell’1%, e possono accedere al bonus solo coloro che investono in pubblicità presso testate cartacee o digitali.
L’iniziativa è aperta ai liberi professionisti, alle imprese e agli enti non commerciali.
È possibile beneficiare del credito di imposta per la pubblicità presentando un modello di pagamento F24, con l’importo da portare in detrazione.
- Art. 57-bis Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
Pierpaolo Molinengo
Giornalista