Costi SRL: dalle spese iniziali e di gestione dell’attività alle tasse e i contributi

Quanto costa aprire una Srl: spese all'apertura, costi fissi, tasse e adempimenti burocratici da rispettare.

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Costi Srl
  • Una Srl è una Società a Responsabilità Limitata, ovvero un tipo di società di capitali.
  • Per costituire una Srl è necessario sostenere alcuni costi, come quelli iniziali e per le somme da destinare al capitale sociale.
  • Prima di aprire una Srl è opportuno valutare qual è il budget a disposizione non solamente per la fase di apertura, ma anche per il mantenimento dell’attività.

Quando un imprenditore sceglie di avviare una impresa, può farlo in diversi modi. La Srl è una tipologia di società di capitali tra le più diffuse e può presentare diversi vantaggi rispetto ad altre forme di organizzazione societaria. I costi per costituire una nuova Srl possono variare, e anche di molto, in base a diversi fattori.

Costituire una Società a Responsabilità Limitata (S.r.l.) significa rispettare alcuni adempimenti e far fronte ad una serie di costi per la Srl, oltre a rispettare le procedure amministrative nel tempo, non solamente in un primo momento.

Vanno prese in considerazione le spese iniziali per la costituzione della nuova impresa, che possono variare in base alla tipologia di attività, al capitale sociale di cui si dispone e bisogna poi considerare le varie spese nel tempo, come le tasse e i contributi.

Cos’è una Srl

La Società a Responsabilità Limitata, o S.r.l. è la forma più comune di società in Italia. Iniziamo da una panoramica generale di quali sono le caratteristiche proprie delle Srl:

  • una Società a Responsabilità Limitata italiana agisce attraverso diversi organi societari e decide secondo il sistema della maggioranza;
  • secondo la Legge italiana, c’è una separazione patrimoniale perfetta (autonomia patrimoniale perfetta). Di conseguenza, la responsabilità dei soci è limitata al loro contributo alla società;
  • solo la società, attraverso il suo capitale sociale, è responsabile degli obblighi della società;
  • i meccanismi di controllo possono essere esercitati dai possessori di quote;
  • la partecipazione al capitale di una Srl è rappresentata da azioni che non possono essere oggetto di una domanda di investimento pubblico. La quota è scindibile;
  • la società ha personalità giuridica;
  • in caso di insolvenza, la società è soggetta alla legge fallimentare italiana. Le conseguenze del fallimento non hanno alcun effetto sui soci.

In altre parole, costituire la propria impresa come Società a Responsabilità Limitata comporta una serie di vantaggi, ma anche il dover affrontare alcuni costi e seguire alcune procedure. La costituzione di una Srl è regolamentata dall’art. 2463 del Codice Civile.

A differenza di una Ditta Individuale o ad una Società di Persone, una Srl è gestita in regime di contabilità ordinaria. Questo significa che per ogni operazione economica registrata per conto della società bisogna sempre tenere il riscontro finanziario. In altre parole, ogni movimento di cassa in entrata e in uscita deve essere sempre giustificato e non confuso con le spese o le entrate personali dei soci e degli amministratori.

A tal proposito, l’amministratore deve convocare almeno una volta all’anno l’assemblea dei soci della Srl per discutere l’approvazione del bilancio e altri argomenti importanti per la gestione della società.

Va ricordato che inizialmente è necessario dotare l’Srl di un capitale minimo. Il capitale sociale minimo per una Srl in precedenza era di 10.000 euro. Attualmente invece si può costituire una Srl anche con 1 euro.

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      Quali sono i costi per aprire una Srl

      Costituire una Srl

      Uno dei vantaggi di costituire una Srl riguarda i costi iniziali da sostenere, che generalmente sono piuttosto contenuti. Nello specifico, vanno pagati i seguenti importi:

      • circa 150 euro per il Diritto annuale:
      • 200 euro per l’imposta di registro;
      • 309,87 euro per la tassa di concessione governativa da destinare alla vidimazione dei libri sociali;
      • il costo della SCIA, la Segnalazione di Inizio Attività, che varia in base al Comune di riferimento, da 200 a 1.000 euro;
      • 16 euro di marche da bollo da per ogni 100 pagine di libro sociale e 25 euro a libro di diritti di segreteria per il servizio di vidimazione;
      • costo per l’apertura della PEC;
      • costi per il software di fatturazione elettronica;
      • costo per il notaio, che può variare da 500 a 1.200 euro;
      • costi per il commercialista: variabili.

      Bisogna quindi mettere in preventivo le spese per la tenuta della contabilità, la quale deve necessariamente essere ordinaria e dipende dal luogo in cui si opera e dal professionista a cui ci si rivolge.

      Generalmente il commercialista chiede una somma che varia a seconda del volume di affari e del numero di operazioni svolte. Tra i costi vanno anche ricordati i contributi INPS per eventuali dipendenti e per i soci, oltre alle imposte che periodicamente vanno pagate allo stato.

      Secondo quanto visto fino a qui, il costo di apertura di una Srl con capitale sociale minimo, si aggira intorno ai 16.000 euro. Ogni attività poi prevede spese specifiche in base al settore in cui opera, al numero di persone che sono impiegate e a diverse scelte contabili e fiscali.

      Uno dei vantaggi della Srl è che, trattandosi di una società di capitali, in caso di difficoltà economiche socio unico e soci non rischiano il patrimonio personale.

      Per quanto riguarda il capitale sociale, ovvero la somma da destinare all’attività in un momento iniziale, va tenuto in considerazione che se è troppo basso non consente né di sostenere le spese iniziali necessarie a partire (affitto di un ufficio, acquisto di strumenti, computer, software ecc.) né di ottenere la fiducia di banche-creditori per richiedere eventuali prestiti.

      Anche se, in caso di problemi, i soci non rischiano il capitale personale, sono comunque responsabili di ciò che viene compiuto per conto della propria attività e devono rispondere a livello civile-amministrativo e penale.

      Costi Srl: la Partita IVA

      Tra i costi per l’apertura di una Srl vanno inclusi quelli per l’apertura di una Partita IVA, obbligatoria per legge per chi avvia una attività di impresa. L’apertura comporta alcuni costi piuttosto contenuti, destinati soprattutto a ricevere l’assistenza di un professionista del settore.

      Inoltre bisogna individuare il codice ATECO corretto in base al settore in cui si muove la società. Può essere necessario decidere più di un codice ATECO, per far rientrare nella Partita IVA tutte le attività svolte dalla società.

      La partita Iva si può aprire anche senza commercialista, presso un centro Caf o direttamente all’Agenzia delle Entrate, risparmiando su questo passaggio.

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      Costi fissi annuali per la Srl: le tasse

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      Tra i costi principali che vanno previsti quando si apre una Srl, vanno incluse le tasse, ovvero una certa percentuale sui ricavi che ogni anno va versata allo stato. Le tasse dipendono dal regime fiscale scelto.

      Per le Srl è esclusa la possibilità di aderire al regime forfettario, destinato a liberi professionisti e ditte individuali.

      Le Srl pagano l’IRES, l’Imposta sui Redditi delle Società, con aliquota al 24%. L’IRES viene applicata su una base imponibile calcolata tenendo conto del fatturato complessivo in base al bilancio di esercizio e altri fattori come la variazione fiscale.

      Oltre all’IRES, molte imprese devono anche pagare l’IRAP, ovvero l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, che è una somma destinata alla Regione specifica. L’aliquota ordinaria in questo caso è del 3,5%, ma può variare in base al settore dell’attività specifica. Per esempio le compagnie di assicurazioni possono arrivare ad una aliquota del 5,30%. L’Srl versa anche l’Irpef in base ai soci presenti e ai lavoratori.

      Nel caso in cui siano presenti dipendenti, l’azienda deve anche preoccuparsi di versare tasse e contributi, oltre agli stipendi, per i propri lavoratori e questo comporta un costo periodico da non sottovalutare.

      Costi per il mantenimento della Srl: i contributi previdenziali

      Oltre ai costi visti prima, è necessario anche prevedere il versamento obbligatorio dei contributi previdenziali, per l’accesso alla pensione dei soci e dei dipendenti. Nel caso dei soci, non sempre è necessario procedere con l’iscrizione alle gestioni INPS. L’iscrizione all’ente previdenziale è prevista nel caso di:

      • titolari di imprese individuali;
      • chi ha la responsabilità imprenditoriale;
      • chi lavora per l’impresa con continuità;
      • familiari se partecipano all’impresa.

      Per quanto riguarda i soci, devono provvedere all’iscrizione all’INPS i soggetti che partecipano al lavoro dell’impresa con carattere di continuità. Può rendersi necessaria, in base al settore specifico in cui si lavora, l’iscrizione alla gestione Artigiani e Commercianti INPS.

      Quando il socio è unico, è necessario in ogni caso iscriversi all’INPS, mentre quando ci sono più soci, non tutti sono obbligati al pagamento dei contributi all’INPS. Vanno distinti i soci lavoratori dai soci di capitale: i primi devono essere iscritti all’INPS e provvedere al versamento dei contributi, che rientrano nei costi della Srl.

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      Altre spese di una Srl

      Oltre alle voci di costo viste sopra, un’attività di questo tipo deve anche prevedere ulteriori uscite economiche straordinarie oppure periodiche collegate ad esempio a fornitori, all’acquisto di macchinari o software informatici, alle spese per consulenze esterne di diverso tipo e per il mantenimento degli spazi dell’attività.

      In particolare può essere necessario avviare un’opera di ristrutturazione degli immobili destinati all’impresa, oppure rinnovare gli spazi con arredamento, strumenti per il lavoro come computer, tablet e smartphone, cancelleria. Anche i costi per un’eventuale assicurazione devono essere considerati nel totale delle uscite economiche.

      A queste spese si sommano quelle per eventuali auto aziendali e per il carburante per gli spostamenti, oppure il pagamento di spese collegate alle trasferte e alla partecipazione di fiere di settore.

      Quali sono i costi deducibili di una Srl

      Una società di questo tipo può risparmiare sui costi fissi tramite deduzioni fiscali, secondo le normative italiane. Le deduzioni permettono di ridurre la base imponibile su cui vengono poi effettivamente applicate le tasse, comportando un risparmio non indifferente su queste somme.

      Ma cosa può dedurre una Srl dal reddito prodotto durante l’anno? La società può portare a deduzione le spese collegate al suo svolgimento, come le materie prime utilizzate, gli stipendi e i contributi versati per i propri lavoratori dipendenti, le spese per la pubblicità e il marketing o per consulenze esterne, ma anche affitti e canoni di locazione degli immobili in cui si svolge l’attività.

      Ci sono diverse voci di costo che una Srl può scaricare ogni anno, individuabili con il supporto di un commercialista, che includono le spese per viaggi aziendali e trasferte, software informatici e corsi di formazione. Le spese devono essere inerenti all’attività, effettive e congrue secondo quanto previsto dalla legge per poter essere portate a deduzione con percentuali differenti.

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      Quanto costa aprire una Srl unipersonale

      Una tipologia particolare di società è la Srl unipersonale, ovvero composta da un unico socio. I costi in questo caso sono legati alle spese per il notaio per la costituzione iniziale, che possono anche arrivare a 2.000 euro. Per ciò che riguarda le tasse, queste società versano regolarmente Ires, Irap e Iva, oltre all’Irpef quando dovuta.

      A questo si aggiungono i contributi previdenziali, come visto con le Srl tradizionali. I costi di una Srl unipersonale possono essere inferiori rispetto a quelli di una normale Srl per via delle dimensioni più ridotte e di alcuni sconti sui bolli, tuttavia sono variabili in base a diversi fattori, tra cui il settore di appartenenza.

      Costituire una Srl con meno di 10.000 euro

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      Quando si decide di avviare una Srl con un capitale sociale inferiore di 10.000 euro, in modalità ordinaria, bisogna rispettare alcune regole. In questo caso i versamenti dei soci devono essere fatti solamente in denaro, ovvero sono esclusi versamenti per il capitale iniziale in beni o diritti.

      Le somme vanno versate tutte nel momento iniziale in cui viene costituita la società. Le Srl che invece superano 10.000 euro di capitale iniziale possono optare per il versamento di una parte (almeno il 25%) in un momento iniziale e il resto successivamente.

      Nel caso di Srl con capitale iniziale inferiore a 10.000 euro, è necessario accantonare una riserva legale del 20% dell’utile netto annuale, rispetto al capitale complessivo.

      Si può quindi dire che, dato che una società con un capitale sociale così basso è obbligata a ricapitalizzarsi in caso di perdita di più di 1/3 del capitale sociale, si raccomanda comunque di non costituire una società con un capitale sociale inferiore a 10.000 euro.

      Costi Srl – Domande frequenti

      Quanto costa aprire una Srl?

      Aprire una Srl ha un costo variabile, che si aggira intorno ai 16.000 euro. Vanno inclusi nei costi il capitale sociale iniziale, le spese per l’apertura dell’attività e della Partita IVA, le imposte, le spese per il notaio e per la PEC.

      Qual è il capitale sociale iniziale di una Srl?

      Ad oggi è possibile aprire una Srl con un capitale sociale anche ridotto, con la cifra minima di 1 euro. Tuttavia è consigliato disporre di un capitale iniziale almeno di 10.000 euro.

      Aprire una Srl è vantaggioso?

      Aprire una Srl ha alcuni vantaggi, in particolare è possibile tramite Srl separare il proprio patrimonio personale da quello dell’azienda. Tuttavia l’apertura di una Srl è consigliata per chi prevede grandi fatturati.

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      Foto dell'autore

      Ilenia Albanese

      Esperta di finanza personale e lavoro digitale

      Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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