Contributi INPS influencer 2025: ecco come e dove andranno versati

Anche gli influencer vanno in pensione: ecco come verranno inquadrati nel sistema previdenziale.

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  • Dal 2025, gli influencer avranno linee guida precise per la contribuzione previdenziale, stabilite in base alla tipologia di attività svolta.
  • A seconda della natura del lavoro, potranno essere iscritti alla gestione Commercianti, alla gestione Separata o alla gestione Spettacolo, in linea con le caratteristiche specifiche della loro professione.
  • Sul fronte fiscale, gli influencer saranno soggetti alle stesse regole previste per i lavoratori autonomi.

Influencer e content creator trovano finalmente nel 2025 un inquadramento previdenziale specifico per le diverse tipologie di attività svolte, dopo l’arrivo del codice ATECO specifico per la professione. L’INPS sta in queste settimane lavorando su una bozza di circolare che stabilirà i criteri generali e gli obblighi contributivi per i lavoratori della cosiddetta creator economy, prevedendo tre possibili collocazioni:

  • gestione Commercianti per influencer che operano come imprenditori e gestiscono la propria attività come un business strutturato;
  • gestione Separata, destinata a influencer liberi professionisti che non hanno una struttura aziendale;
  • gestione Spettacolo, applicabile agli influencer impegnati in attività di marketing digitale e intrattenimento.

Le anticipazioni sono arrivate durante l’evento “C come Economy. Risposte concrete ad un mondo virtuale“, organizzato dall’Associazione Italiana Content & Digital Creators con la partecipazione di Assoinfluencer. Ma vediamo nel dettaglio come potrebbero tradursi nel concreto le nuove disposizioni.

Contributi INPS influencer: novità 2025

A seconda della tipologia di influencer e delle modalità con cui svolge la propria attività, sarà dunque necessario fare riferimento a una cassa previdenziale specifica, che varia in base alla natura dei guadagni e al tipo di inquadramento professionale adottato. Ecco le casistiche.

1. Gestione Commercianti: per gli influencer imprenditori

Gli influencer che operano come imprenditori, cioè coloro che gestiscono la propria attività come un business vero e proprio, saranno assimilati ai commercianti. Il che significa che dovranno iscriversi alla gestione commercianti dell’INPS, che prevede il pagamento di una quota fissa, pari al cosiddetto minimale, indipendentemente dal reddito prodotto, oltre a una quota proporzionale sul reddito eccedente il minimale.

In attesa dei nuovi dettagli per il 2025, ricordiamo che nel 2024 il minimale è stato fissato su un reddito ipotetico di 18.415 euro. L’aliquota contributiva era:

  • del 24,48% per chi ha almeno 21 anni;
  • del 24,18% per i più giovani.

Questo si traduce in un importo fisso annuo pari a 4.515,43 euro per gli over 21 e 4.460,19 euro per gli under 21, da pagare in quattro rate trimestrali.

Per i redditi che superano il minimale, l’aliquota si applica anche sulla parte eccedente, fino al massimale di 55.008 euro. Sopra questa soglia, l’aliquota aumenta di un punto percentuale. I giovani con meno di 21 anni beneficiano di una riduzione di 0,3 punti percentuali.

Attenzione però alle novità di quest’anno: i nuovi iscritti alla gestione commercianti potranno beneficiare uno sconto del 50% sui contributi per i primi 36 mesi di attività, ed commercianti che aderiscono al regime forfettario possono ridurre del 35% sia la quota fissa che quella variabile dei contributi dovuti.

2. Gestione Separata: l’opzione per i liberi professionisti

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Per gli influencer liberi professionisti, che non hanno una struttura aziendale ma operano in maniera autonoma, l’iscrizione obbligatoria sarà alla Gestione Separata dell’INPS.

Qui l’aliquota contributiva è fissata al 26,23%, ridotta al 24% per chi ha già altre coperture previdenziali o è pensionato. I contributi si calcolano sul reddito effettivo, senza un minimo obbligatorio, ma con un massimale fissato per il 2024 a 119.650 euro.

Questo significa che i contributi si pagano sul reddito prodotto, anche se esiguo. Tuttavia, per maturare l’anno pieno ai fini pensionistici, è necessario raggiungere il minimale di 18.415 euro annui.

3. Gestione spettacolo: il caso dell’influencer marketing

Gli influencer impegnati nell’ambito del marketing digitale, specie quando si tratta di produzione di contenuti legati all’intrattenimento, potrebbero rientrare nella gestione spettacolo.

La categoria prevede obblighi contributivi più complessi e un onere sostanzioso, che si aggira intorno al 40% del reddito. Di questa percentuale, il 33% è destinato alla pensione, mentre il restante copre contributi per malattia, maternità e disoccupazione.

Influencer e tasse: come funzionano

Quando si parla invece di tasse, gli influencer, come tutti gli altri lavoratori autonomi, possono scegliere tra due principali regimi fiscali a seconda del volume d’affari e dalle caratteristiche dell’attività svolta:

Nel regime forfettario, dedicato ai contribuenti con ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro annui, si applica una tassa sostitutiva del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni, se si rispettano determinate condizioni).

Si tratta di un regime particolarmente vantaggioso per chi ha costi contenuti, poiché prevede una determinazione forfettaria del reddito imponibile, calcolato applicando un coefficiente di redditività variabile a seconda del codice ATECO dell’attività. Per esempio, per un influencer con un coefficiente di redditività del 78%, su un ricavo di 50.000 euro il reddito imponibile sarà di 39.000 euro.

Nel regime ordinario, invece, il reddito imponibile si calcola sottraendo i costi effettivamente sostenuti dai ricavi. Su questo importo si applicano gli scaglioni IRPEF, che per il 2025 sono i seguenti:

  • 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • 43% per redditi superiori a 50.000 euro.

A queste aliquote si aggiungono eventuali addizionali regionali e comunali, che variano in base alla residenza fiscale del contribuente. Per quanto riguarda l’IVA, gli influencer in regime ordinario sono tenuti ad applicare l’aliquota relativa al tipo di bene o servizio offerto.

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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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