Contratto freelance: cos’è, come funziona e quali elementi inserire

Il contratto freelance è fondamentale per tutelare il lavoratore autonomo ed il cliente da eventuali problematiche, stabilendo regole precise per la collaborazione. Ecco come funziona e come scriverlo.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Contratto freelance
  • Il contratto da freelance è uno strumento fondamentale per stabilire delle regole chiare e condivise tra chi collabora, anche se non sussistono rapporti di dipendenza lavorativa.
  • Stipulando il contratto freelance si stabiliscono quelle che sono le mansioni che il lavoratore dovrà svolgere e i limiti.
  • All’interno del contratto devono essere presenti alcuni dati indispensabili: tariffa e termini di pagamento, dati del cliente e del freelance, tempistiche, ecc..

Quando si lavora come professionista autonomo, non si stipula un contratto di dipendenza con le aziende con cui si collabora, perché non è previsto dalla normativa italiana. In alcuni casi lavorare come freelance può diventare complicato soprattutto per la mancanza di criteri specifici che regolamentano il rapporto di lavoro in essere.

Sia che si tratti di progetti specifici, sia di collaborazioni a lunga durata, possono insorgere alcuni problemi proprio a causa di questa mancanza di accordi scritti. Tuttavia è possibile stipulare un contratto freelance che può garantire una tutela aggiuntiva per il proprio lavoro.

Prima di iniziare qualsiasi lavoro, pur non essendo obbligatorio, è consigliabile stipulare un contratto in cui vengono stabilite mansioni, tariffe, tempistiche e limiti della collaborazione.

In questo articolo vedremo a cosa serve il contratto per freelance, come stipularlo e tutto ciò che c’è da sapere sull’argomento.

Cos’è il contratto da freelance?

Il contratto per freelance è un documento legale che definisce i dettagli del rapporto di collaborazione tra un freelance e un cliente, o azienda con cui collabora.

Questo tipo di contratto serve a tutelare le parti, anche da possibili episodi di mancato pagamento, e a stabilire le mansioni e le tempistiche previste dalla collaborazione.

Inoltre, rappresenta anche una protezione in caso di problemi legali o di altra natura, poiché stabilisce le responsabilità dei due soggetti.

Bisogna tenere presente che il contratto non tutela solamente il freelance, ma anche il cliente, poiché contiene tutti i dettagli relativi alla prestazione in essere.

Ma bisogna stipulare un contratto freelance anche senza partita Iva? Il contratto non è obbligatorio né per i freelance con partita Iva e neanche per quelli senza, ma è una forma di tutela. Quindi, anche per il lavoratore autonomo occasionale è consigliabile avere un contratto.

Come funziona?

Lavorare come freelance significa offrire le prestazioni a società o privati aprendo la partita Iva. Una volta presi accordi con il cliente, il freelance stipula un contratto che chiarisce tutti i dettagli della collaborazione.

Tuttavia, a differenza del contratto per lavoratori dipendenti, il contratto per freelance, o lavoratori autonomi, non deve seguire regole prestabilite.

Il lavoro autonomo può essere regolato da diverse tipologie di contratto. Alcuni esempi sono:

  • Prestazione d’opera (con consegna entro un termine stabilito);
  • Fornitura di servizio continuativo (senza una consegna finale ma con servizi continuativi nel tempo).

Il contratto per freelance si stipula dopo aver preso accordi con il cliente per avviare la collaborazione. Detto contratto deve essere, poi, firmato da entrambe le parti per avere valenza legale. Infatti, senza la sottoscrizione del contratto, questo non avrà alcun valore.

Il freelance senza contratto, invece, non è tutelato in caso di problematiche sul progetto o sul pagamento.

Contratto freelance

Quando si usa?

Il contratto per freelance è un documento da sottoscrivere prima dell’inizio della collaborazione.

In alcuni casi il contratto da freelance non è strettamente necessario, ad esempio nel caso in cui si tratta di un’attività che non costituisce la principale fonte di reddito, o se si tratta più di un hobby che di un vero e proprio lavoro.

Si è esentati dalla sottoscrizione di un contratto anche nel caso in cui si tratta di una collaborazione di breve durata che prevede piccoli incarichi.

Invece, è consigliabile stipulare il contratto soprattutto nei seguenti casi:

  • L’attività da freelance è la principale fonte di guadagno;
  • È un lavoro a tempo pieno;
  • La collaborazione riguarda progetti che richiedono settimane o mesi di lavoro.

Quali sono i limiti del contratto da freelance?

All’interno del contratto per lavoratori autonomi devono essere presenti tutti gli elementi che determinano la collaborazione, ma soprattutto i limiti da rispettare, da entrambe le parti in causa.

I limiti riguardano la scadenza del contratto, la deadline della consegna, ma anche entro quando il cliente può corrispondere il pagamento pattuito.

Il documento serve anche a delineare le mansioni di cui si andrà ad occupare il freelance, ma anche le attività di cui non è responsabile.

Infatti, si può specificare ciò che non è incluso nel prezzo nella collaborazione. Quindi, se nel contratto si specifica che nel compenso non sono incluse eventuali revisioni al lavoro, il cliente non potrà pretenderle.

Le modifiche al contratto

Il freelance o il cliente possono modificare il contratto in ogni momento, purché le modifiche vengano accettate da entrambe le parti.

Le richieste di modifica da parte del freelance possono essere apportate solamente se il cliente approva le revisioni al contratto.

Contratto lavoro autonomo

Gli elementi di un contratto da freelance

I contratti di collaborazione hanno la massima libertà contrattuale. Ciò significa che non vi è l’obbligo di stipulare il contratto o requisiti specifici nella redazione del contratto. Questo può essere sia in forma scritta che in forma orale, ma il contratto scritto offre sicuramente una maggiore tutela.

Pur essendoci la massima libertà contrattuale, un contratto per lavoratori autonomi dovrebbe includere alcuni elementi fondamentali, come:

  • Dati anagrafici del freelance e del cliente;
  • L’oggetto del contratto: il servizio che verrà svolto e le mansioni previste per il lavoratore indipendente, specificando anche quelle che non sono incluse nel compenso;
  • Tempi e scadenze per lo svolgimento del lavoro, con relativa consegna;
  • Tariffa e modalità di pagamento;
  • Gestione del copyright se inerente;
  • Foro competente in caso di controversie;
  • Data di inizio della collaborazione e durata del contratto;
  • Informativa privacy per il trattamento dei dati;
  • Firma delle parti.

Si possono, inoltre, inserire clausole di riservatezza o riferite al permesso di inserire il lavoro svolto all’interno del proprio portfolio.

Altre clausole aggiuntive che possono essere inserite all’interno del contratto possono riguardare la possibilità di gestire lavoro extra stabilendo, eventualmente, la tariffa aggiuntiva, ma anche il diritto di recesso per entrambe le parti. Quest’ultimo permette, in caso di eccezionali fattori, di recedere dal contratto rimborsando l’anticipo al cliente.

È, inoltre, importante stabilire nero su bianco quali sono le responsabilità delle due parti.

Il foro competente rappresenta la sede giudiziaria di riferimento a cui rivolgersi in caso di problematiche e controversie tra le parti.

Contratto freelance: modello

Per stipulare un contratto freelance non esiste un unico modello da cui prendere spunto, ma è sufficiente inserire gli elementi che abbiamo visto nel paragrafo precedente.

È importante, inoltre, non perdersi in tecnicismi o utilizzare termini troppo complessi. Infatti, il contratto deve essere chiaro per entrambe le parti.

Accordi lavoratore autonomo

Ma oltre ad essere chiaro, un contratto deve anche essere breve e conciso. Il modello da seguire prevede una scaletta come questa:

  1. Dati delle due parti;
  2. Dettagli sul progetto e sulle tempistiche;
  3. Tariffa e modalità di pagamento;
  4. Copyright e diritti sui materiali;
  5. Informativa sulla privacy;
  6. Termini di risoluzione del contratto;
  7. Foro competente;
  8. Firma delle parti.

Per quanto riguarda il pagamento, il contratto deve contenere tutti i dettagli e stabilire il costo del progetto, le modalità di pagamento (ad esempio in un’unica soluzione o a rate), le date di pagamento anche per le eventuali rate aggiuntive, e i metodi di pagamento (ad esempio tramite bonifico o assegno).

Modello contratto freelance – gratis in PDF

Qui puoi scaricare il facsimile di un contratto di collaborazione con freelance in versione pdf

Chi può scrivere il contratto?

Il contratto può essere scritto da un professionista, come un legale specializzato in materia.

Nel caso in cui sia lo stesso freelance a scriverlo è consigliabile chiedere ad un professionista di controllarlo per verificare che siano presenti tutti gli elementi indispensabili.

In alcuni casi, lo stesso cliente può proporre un modello di contratto al lavoratore autonomo.

Qual è la durata del contratto da freelance?

La durata del contratto per lavoratori autonomi, così come gli altri elementi della collaborazione, può variare in base agli accordi presi tra le parti.

Non vi è un tempo minimo o un tempo massimo previsto dalla legge entro cui è valido il contratto. Può trattarsi quindi di un contratto ripetibile nel tempo (che viene rinnovato) oppure di durata prestabilita, in base al progetto.

All’interno del documento ufficiale bisogna, però, inserire la durata della collaborazione e stabilire la cessazione dello stesso contratto, in modo da rendere chiaro anche il funzionamento stesso del contratto.

Contratto e preventivo: le differenze

Può capitare che un cliente non desideri firmare alcun contratto, ma un altro documento scritto di grande importanza è il preventivo.

Il preventivo è un documento che riporta una stima del prezzo e del lavoro da svolgere, e rappresenta pur sempre una forma di tutela per il freelance.

All’interno di questo documento si indicano:

  • i materiali che dovrà fornire il cliente;
  • gli obiettivi della collaborazione e la descrizione del progetto;
  • le prestazioni escluse dalla collaborazione;
  • stima del prezzo e delle tempistiche per la consegna;
  • le modalità di pagamento.

In genere, il preventivo viene consegnato al cliente per proporre i termini della collaborazione, e solamente nel caso in cui questo accetta le condizioni, si stipula un contratto.

A differenza del contratto, il preventivo stabilisce solamente alcuni degli aspetti della collaborazione e del rapporto con il cliente. Si tratta, infatti, di un atto di natura precontrattuale. Una volta accettato dalla controparte si potrà, poi, trasformare in un vero e proprio contratto, con le firme dei due soggetti.

Contratto freelance – Domande frequenti

Si può stipulare un contratto freelance senza partita iva?

Come abbiamo anticipato all’interno dell’articolo, il contratto freelance è un documento ufficiale che regolamenta il rapporto di collaborazione tra cliente e freelance. Non è, tuttavia, obbligatorio essere titolari di una partita Iva.

Come si scrive un contratto per freelance?

Il contratto per freelance deve contenere alcuni elementi fondamentali, come la durata del rapporto di collaborazione e il pagamento. Vi sono, inoltre, elementi facoltativi come la consegna dei materiali e i pagamenti relativi ai lavori extra.

È obbligatorio sottoscrivere un contratto freelance?

Il contratto per freelance ha numerosi vantaggi. Tuttavia, la legge non prevede espressamente che per la realizzazione di un progetto o per l’avvio di una collaborazione tra un freelance ed il cliente venga stipulato un contratto. Si tratta, però, di un’importante forma di tutela per entrambe le parti, ecco cosa sapere.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 21 Giugno 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

2 commenti su “Contratto freelance: cos’è, come funziona e quali elementi inserire”

  1. Buonasera,
    Sono una ghostwriter freelancer e quindi i miei incarichi sono sempre prestazioni occasionali. Per scrivere un libro ci vuole parecchio tempo, tra la raccolta di materiale e la stesura del testo e non sempre è possibile prevedere i tempi giusti di consegna, che spesso sono solo indicativi. Rispettare i 30 giorni ( in un anno) affinché la prestazione sia considerata appunto occasionale, mi sembra un’ assurdità proprio per il tipo di lavoro per il quale spesso non sono prevedibili i tempi di consegna. Cosa succede nel caso in cui si superano i 30 giorni, ma non i limiti dei 5.000€ annui?
    Le prestazioni occasionali di tipo “intellettuale” come quella appunto di un ghostwriter o di un copywriter, sono spesso legate al risultato, al prodotto finito ( libro, articolo… Editing) piuttosto che al tempo impiegato per svolgerlo, proprio perché non è sempre possibile sapere a -priori quante ore o giorni si possa finire il lavoro… Si pensi ad eventuali richieste di modifiche ad un libro finito, oppure a correggere più volte un articolo che magari non piace, ecc.
    Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      il limite dei 30 giorni all’anno con lo stesso committente è previsto per distinguere le prestazioni occasionali da rapporti di lavoro continuativi o subordinati. Tuttavia, nella pratica, soprattutto per le attività di tipo intellettuale o creativo come quella di un ghostwriter, questo limite si scontra con la realtà del lavoro, dove i tempi di consegna e l’impegno non sono sempre prevedibili.

      La normativa italiana non considera direttamente il tempo impiegato per la consegna del prodotto finito (come nel caso di un libro), ma il numero di giorni di lavoro effettivi o quelli documentabili come tempo impiegato a disposizione del committente.

      Superare i 30 giorni con lo stesso committente non comporta automaticamente sanzioni, ma potrebbe fare emergere il rischio che la prestazione sia considerata come una collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.) o, in alcuni casi, come lavoro subordinato. Questo potrebbe comportare:

      Obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS per il committente (nel caso di Co.Co.Co.);
      Obbligo di regolarizzazione contributiva in caso di riconoscimento di un rapporto subordinato.

      Team partitaiva.it

      Rispondi

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